sabato 28 agosto 2021

Conversazioni Eucaristiche

 


Ducam eam in solitudine. 

1. Eccomi, o Signore, di ritorno ai vostri piedi! Si sta tanto bene qui con Voi! Oggi spero di essere da Voi compatito più a lungo del solito: perchè ho  tante cose da comunicarvi. Che volete?! Ho tanto bisogno d’essere  ammaestrato nella condotta che devo osservare verso di Voi, verso di me, e  verso il prossimo mio, che vi prego ad avere la pazienza di tollerarmi, e di  farmi capire tuttociò che mi conviene per riuscire discepolo degno di Voi, che  vi faccia onore, e vi dia piacevole soddisfazione. 

2. Caro mio Divino Maestro, mio buon Gesù; Voi già conoscete ch’io sono di testa dura, e di difficle comprendimento. Compatirete per ciò se anche  dopo la nostra conversazione non riuscirò così felicemente, come vorrei ad  onor vostro, nella pratica di quei precetti e di quelle regole divine che vi  degnerete dettarmi da questo altare. Mi ricordo di avere letto, che un giorno  essendo Voi seguito da numerosissime turbe, ascendeste sopra a un monte  solitario, e le arringaste con accenti cotanto istruttivi, da renderle beate in  modo d’avviarle alla beatitudine celeste. Deh! se non v’è discaro, giacchè vi  trovo sopra quest’altare che mi rappresenta anche a me quel Monte santo,  parlate al mio cuore, replicando anche a me quel sermone della vostra  benedetta e santa dottrina. Voi mi avete tirato a pie’ di questo altare  solitario, appunto affinchè potessi ascoltarvi con più quiete ed attenzione, e  perchè meglio potessi apprendere la sublimità e profondità delle vostre  lezioni. Da questa Cattedra di amore diffondete dunque i vostri lumi sopra  alla mia mente, e le vostre grazie nel mio cuore, e poi parlate all’anima mia: beatus homo, quem tu erudieris, Domine! Ecco, l’anima mia vi ascolta!… 

3. O Gesù mio vi veggo tutto acceso dal vostro zelo divino, e vi odo a  ripetere enfaticamente quel – Beati pauperes spiritu!… Beati i poveri di  spirito, perchè ad essi sarà dato il regno de’ Cieli!… 

4. Vuoi tu gustare anche in terra i frutti di questa beatitudine?…

Abbraccia la povertà e l’umiltà con intimo studio e trasporto di spirito. Allora  il tuo cuore, trovandosi libero e sciolto da ogni sollecitudine terrestre e  mondana, potrà ricevere la piena affluenza dei celesti tesori di grazia. Lo spirito e il cuore si è che importa tenere distaccato dai beni della terra, e  dall’ambizione degli onori: quindi anche il ricco può e dev’esser povero nel  senso della mia dottrina; povero di spirito! Guarda a me, che quantunque  tuo Dio e Signore di tutto e di tutti, pure godo di starmene quì per amor tuo  tra lo squallore e la povertà di questo altare… 

5. Ah sì, Gesù mio, dite bene! L’esempio vostro mi fa intender meglio com’io debba imitarvi con la pratica del vostro consiglio. Aiutatemi a metterlo  subito in esecuzione. Povertà ed umiltà, che ci fa ricchi e grandi. 

6. Ma vuoi tu, seguita a dire Gesù, avere il bene di una felicità tranquilla e soddisfacente anche sopra la terra? – Sii mite e mansueto verso i tuoi  simili! – Cosi suggerii alli miei seguaci: Beati mites, quoniam ipsi possidebunt  terram! Beati misericordes, quoniam ipsi misericordiam consequentur!  Ricordati che io misericordiam volui, et non sacrificium: per cui comprenderai  da te stesso ciò che più ti conviene per assicurarti la misericordia divina in  questa e nell’altra vita. 

7. Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur! Se tu sarai misericordioso  col tuo simile sicut Pater vester misericors est, non potrai dispensarti dal  piangere sopra i tuoi e gli altrui peccati e sopra i mali che per essi incolgono  ed affliggono l’umanità, punita per essi da un Dio offeso, non senza prendere  parte con affettuosa e caritatevole compassione a placare la provocata  giustizia divina e non senza implorare da lui perdono, sollievo, conforto e  consolazione all’istesso tuo prossimo, come vorresti tu essere da me aiutato  e consolato… O mio buon Maestro, datemi grazia di attenermi costantemente  ai vostri slutari insegnamenti!… 

8. Bene, ripiglia Gesù; se farai così, sarai aggregato tra coloro che essendo pacifici con se stessi e col prossimo, meriteranno di essere nominati  figli di Dio. Beati pacifici, quoniam filii Dei vocabuntur! Ma per conseguire  questa pace inalterabile, che è il carattere più marcato dei veri figli di Dio, ti  bisogna virtù maschia, il sacrificio della tua volontà e l’abbandonamento  intero di te nella volontà del Padre celeste: fiat voluntas tua sicut in cœlo, et in  terra. Allora godrai pace con te, co’ tuoi fratelli, con me e con il mio Divin  Padre. 

9. Col Padre mio e con me astenendoti da qualsivoglia azione, ed omissione che ci possa dispiacere: non est pax impiis. Col tuo prossimo,  rispettandone le persone, senza mai contendergli le preminenze e gli onori, senza contraddirlo con insulse opposizioni e sistematiche negative. Vedi  com’io da questo Sacramento non contraddico, nè mi oppongo, come potrei,  neppure a quegli empî peccatori, che dovrei mortificare e punire, specialmente quando con labbra sacrileghe mi fanno discendere dal cielo sull’altare,  con mani sacrileghe si avventano sul mio Corpo e sul mio Sangue, e con più  sacrilego cuore m’introducono e seppelliscono nella pestifera loro anima. Ego  autem non contradico! lo sono il Re della pace: Rex pacificus; e la pace portai  dal cielo agli uomini di buona volontà: pax hominibus bonae voluntatis: e per  ciò voglio che pacifici sieno i miei discepoli e seguaci. Nè tu ti altererai  neppure teco stesso in modo disordinato, nè con moti d’impazienza per  qualunque evento contrario alli tuoi desiderii, ai tuoi progetti, ed alle tue  previsioni, ancorchè dirette a sfogo di zelo per la tua ed altrui santificazione,  e per la maggior gloria di Dio. Questa pace genererà all’anima tua una gran  fame e sete della giustizia, che è la moderatrice di tutte le virtù: justitia et  pax osculatae sunt; per cui Beati qui esuriunt, et sitiunt justitiam; quoniam  ipsi saturabuntur! Ma bada bene di animare e di accompagnare con la  giustizia pura tutte le tue operazioni, perchè un giorno ad huc justitias ego  judicabo. Se allora troverò il cuor tuo mondo da ogni peccato e difetto, oh sta  certo che io stesso t’introdurrò alla visione beatifica di Dio Padre! Beati  mundo corde, quoniam ipsi Deum videbunt! 

10. Finalmente, se per vivere piamente e da giusto, incontrerai per amor mio mortificazioni, divisioni, disprezzi, ingiurie e persecuzioni, godine ed  esulta, perchè desse ti saranno di caparra e passaporto al Regno de’ cieli, e  lassù n’avrai copiosissima e gloriosissima mercede. Così sono stato trattato  io; così la Madre mia, ed il mio Padre putativo; così li miei discepoli, e tutti i  Santi e Beati che ti hanno preceduto, ed ora se ne stanno a godere eterno il  premio nel mio Regno: Beati qui persecutionem patientur; quoniam ipsorum  est regnum coelorum! Intellexisti haec omnia? 

11. Sì, o sapientissimo mio Maestro, ho compreso tutto! Adesso però Voi comunicatemi tutto lo spirito vostro, da cui riceva fortezza a praticare  fedelmente ed esattamente la vostra dottrina sino all’ultimo mio respiro.  Datemi il vostro amore, giacchè questo mi farà operare alacremente e perfettamente, essendo vero che: probatio dilectionis, exhibitio est operis. Non mi  lasciate partire di qua senza avermi infuso nell’anima questo amore, il quale mi trasformerà in voi e mi renderà uno de’ vostri più fervorosi discepoli. Sì,  Gesù mio, esauditemi! exaudi orationem meam! 

12. E voi, eterno Divin Padre; Voi Maria di Gesù Dolcissima Madre; Voi Giuseppe di Gesù e di Maria fedelissimo ed amantissimo Custode; e Voi tutti  Santi miei Avvocati e Protettori; io chiamo Voi a rattificare la donazione che  feci di tutto me stesso al mio Sacramentato Signore. Vi prego di fomentarla e  di rendere la mia unione con lui indissolubile sino al giorno che a lui piacerà  di eternarla in Paradiso! Oh quel dì sarà pur beato e benedetto! Adveniat regnum tuum! Allora sentirò che cosa è Amor di Dio. Allora gusterò quel che  non seppe spiegare neppure San Paolo rapito fino al terzo cielo. Allora vedrò  in ben altro trono, cioè nel trono della sua gloria, il mio Re e Signore Gesù  Cristo circondato dalla Madre Sua e Regina mia Maria, da San Giuseppe, e  dalle schiere di tutti gli Angeli e Beati del Paradiso, udirò le armonie e i  cantici degli Spiriti celesti, ed intuonerò anch’io inni di lode e di grazia alla  gloriosa Divinità Umanata del mio Redentore che adoro quì adesso  Sacramentato. Allora, anima mia, sarai ristorata dal tuo Gesù dalle  sofferenze e battaglie sostenute e dei pericoli per lui superati. Allora sarai  stabilita in una pace e beatitudine sempiterna con sicurtà di non perderla,  nè sminuirla mai più. Così sia, Gesù mio e presto! Cioè più presto che a Voi  piacerà. Addio! A rivederci! Beneditemi!… 

Francesco Spinelli

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