sabato 28 agosto 2021

Il Terzo Segreto è composto da due testi distinti

 


La Battaglia  Finale del Diavolo


Fatto n.8: 

Documentazione a sostegno del Fatto n.8 –  

Il Testo n.1 è custodito nell’appartamento del Papa.

Frère Michel riporta la testimonianza del giornalista Robert Serrou  il quale, durante la realizzazione di un servizio fotografico in Vaticano,  il 14 maggio 1957387 - circa un mese dopo l’arrivo a Roma del Terzo  Segreto, avvenuto il 16 aprile 1957 – scoprì che il Terzo Segreto era  custodito nell’appartamento del papa, accanto al suo letto. Ecco cosa  scrisse Frère Michel a riguardo:

... sappiamo adesso che la preziosa busta inviata a Roma da  Mons. Cento non è custodita negli Archivi del Sant’Uffizio, poiché Pio XII ha voluto trattenerla nel suo appartamento.

Padre Caillon ha ricevuto questa informazione dal giornalista  Robert Serrou, il quale a sua volta l’aveva ottenuta da Madre  Pasqualina, in questo modo. Robert Serrou stava effettuando un  servizio fotografico negli appartamenti di Pio XII per conto di Paris-Match. Madre Pasqualina – questa donna di grande buon  senso che dirige il pugno di suore incaricate di mantenere in ordine  l’appartamento del Papa, e che a volte ne riceve le sue confidenze – era presente.

Scorgendo una piccola cassaforte di legno posto su un  tavolo e recante l’iscrizione Secretum Sancti Officii’ (Segreto del  Sant’Uffizio), il giornalista domandò alla Madre: ‘Madre, cosa c’è in quella cassaforte?’ Ed ella rispose: ‘Lì dentro c’è il Terzo Segreto di Fatima...’

La fotografia della cassaforte – che abbiamo qui riprodotto– fu  pubblicata da Paris-Match un anno e mezzo più tardi...388

La fotografia della cassaforte fu pubblicata il 18 ottobre 1958 su  


Paris-Match (numero 497, pag. 82) ed è riprodotta nella prossima  pagina. I dettagli della testimonianza di Serrou furono confermati più  tardi in una lettera che il giornalista scrisse a Frère Michel, il 10 gennaio  1985. In questa lettera, Serrou affermò:

È esatto: Madre Pasqualina mi disse, indicandomi una piccola  cassaforte recante un’etichetta su cui era scritto ‘Segreto del  Sant’Uffizio’: “Lì dentro c’è il Terzo Segreto di Fatima.”389

Nel Commento pubblicato dal Vaticano, si legge che il Terzo Segreto  era stato custodito in un altro edificio, che ospita il Sant’Uffizio. Sempre  secondo l’Arcivescovo Bertone: 

La busta sigillata fu custodita dapprima dal Vescovo di Leiria. 
Per meglio tutelare il ‘segreto’, la busta fu consegnata il 4 aprile  1957 all’Archivio Segreto del Sant’Uffizio.390

Come dimostrano le prove raccolte precedentemente al 2006  e contenute nei Fatti n.3 e n.5, sappiamo che Papa Giovanni Paolo  II lesse il testo del Terzo Segreto (cioè quello composto da 25 righe  e contenente le parole della Madonna) nel 1978 e poi quello di 62  righe, con la descrizione della visione, il 18 luglio 1981. Come abbiamo  riportato nel Fatto n.5, nel 1981 gli archivi del Sant’Uffizio registrarono  la richiesta di visionare il Terzo Segreto da parte di Giovanni Paolo II, ma non v’è traccia di un’altra richiesta simile nel 1978, e questo perché  il Papa non ne aveva bisogno: quel testo era infatti a sua disposizione negli appartamenti papali.

Conclusioni in merito al Fatto n. 8:

Queste testimonianze, tutte già ben conosciute prima del 2006,  hanno dimostrato che esistono due documenti, conservati in due luoghi  diversi e in due diversi archivi. Nel 1978 Giovanni Paolo II lesse il testo  di 25 righe scritto in forma epistolare e contenente le parole della  Madonna, che era custodito nel suo appartamento; il Papa non ebbe  quindi bisogno di richiederlo agli Archivi Segreti del Sant’Uffizio. Nel  1981, invece, Giovanni Paolo II lesse il testo di 62 righe contenente  la descrizione della visione trascritta da Suor Lucia sul suo quaderno,  che era custodito nell’edificio del Sant’Uffizio. Fu per poter leggere  questo testo che il Papa dovette farne richiesta agli Archivi Segreti del  Sant’Uffizio.


Fatto n.9: 

Documentazione a sostegno del Fatto n.9 – 

Il Testo n.1 ha margini di 7,5 millimetri su ciascun lato.

In questo caso abbiamo la testimonianza di Sua Eccellenza Joao  Venancio, il secondo Vescovo di Fatima, il quale esaminò in controluce  il testo ed annotò con precisione i margini della pagina su cui era stato  trascritto: 

Il Vescovo Venancio rivelò [a Frère Michel] che una volta  trovatosi da solo, aveva preso tra le mani la grande busta contenente il Segreto e aveva cercato di guardarvi attraverso per vederne i  contenuti. Nella grande busta del vescovo egli riconobbe una busta più piccola, quella di Lucia, e dentro questa busta un normale foglio di carta con margini su ciascun lato di circa ¾ di centimetro. Egli si prese briga di annotare con cura tutte le dimensioni. Pertanto,  l’ultimo Segreto di Fatima era scritto su di un piccolo foglio di  carta.391

Lo ripetiamo ancora una volta: il testo composto da 62 righe  contenente la visione, che l’MDF ha riprodotto su quattro pagine  fotocopiate e separate, non mostra nessun margine di alcun tipo – una  piccola ma assai significativa discrepanza che si aggiunge alle tante  altre già esaminate. 

Conclusioni in merito al Fatto n. 9:

Questa discrepanza dimostra anche che il testo pubblicato dal  Cardinale Ratzinger e dal Mons. Bertone, il 26 giugno 2000, non è il  testo del Terzo Segreto che Suor Lucia aveva posto nella busta sigillata  il 9 gennaio 1944, e che pertanto il Terzo Segreto non è stato rivelato  interamente, malgrado il Vaticano affermi il contrario.

Padre Paul Kramer

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