La Battaglia Finale del Diavolo
Fatto n.8:
Documentazione a sostegno del Fatto n.8 –
Il Testo n.1 è custodito nell’appartamento del Papa.
Frère Michel riporta la testimonianza del giornalista Robert Serrou il quale, durante la realizzazione di un servizio fotografico in Vaticano, il 14 maggio 1957387 - circa un mese dopo l’arrivo a Roma del Terzo Segreto, avvenuto il 16 aprile 1957 – scoprì che il Terzo Segreto era custodito nell’appartamento del papa, accanto al suo letto. Ecco cosa scrisse Frère Michel a riguardo:
... sappiamo adesso che la preziosa busta inviata a Roma da Mons. Cento non è custodita negli Archivi del Sant’Uffizio, poiché Pio XII ha voluto trattenerla nel suo appartamento.
Padre Caillon ha ricevuto questa informazione dal giornalista Robert Serrou, il quale a sua volta l’aveva ottenuta da Madre Pasqualina, in questo modo. Robert Serrou stava effettuando un servizio fotografico negli appartamenti di Pio XII per conto di Paris-Match. Madre Pasqualina – questa donna di grande buon senso che dirige il pugno di suore incaricate di mantenere in ordine l’appartamento del Papa, e che a volte ne riceve le sue confidenze – era presente.
Scorgendo una piccola cassaforte di legno posto su un tavolo e recante l’iscrizione Secretum Sancti Officii’ (Segreto del Sant’Uffizio), il giornalista domandò alla Madre: ‘Madre, cosa c’è in quella cassaforte?’ Ed ella rispose: ‘Lì dentro c’è il Terzo Segreto di Fatima...’
La fotografia della cassaforte – che abbiamo qui riprodotto– fu pubblicata da Paris-Match un anno e mezzo più tardi...388
La fotografia della cassaforte fu pubblicata il 18 ottobre 1958 su
Paris-Match (numero 497, pag. 82) ed è riprodotta nella prossima pagina. I dettagli della testimonianza di Serrou furono confermati più tardi in una lettera che il giornalista scrisse a Frère Michel, il 10 gennaio 1985. In questa lettera, Serrou affermò:
È esatto: Madre Pasqualina mi disse, indicandomi una piccola cassaforte recante un’etichetta su cui era scritto ‘Segreto del Sant’Uffizio’: “Lì dentro c’è il Terzo Segreto di Fatima.”389
Nel Commento pubblicato dal Vaticano, si legge che il Terzo Segreto era stato custodito in un altro edificio, che ospita il Sant’Uffizio. Sempre secondo l’Arcivescovo Bertone:
La busta sigillata fu custodita dapprima dal Vescovo di Leiria.
Per meglio tutelare il ‘segreto’, la busta fu consegnata il 4 aprile 1957 all’Archivio Segreto del Sant’Uffizio.390
Come dimostrano le prove raccolte precedentemente al 2006 e contenute nei Fatti n.3 e n.5, sappiamo che Papa Giovanni Paolo II lesse il testo del Terzo Segreto (cioè quello composto da 25 righe e contenente le parole della Madonna) nel 1978 e poi quello di 62 righe, con la descrizione della visione, il 18 luglio 1981. Come abbiamo riportato nel Fatto n.5, nel 1981 gli archivi del Sant’Uffizio registrarono la richiesta di visionare il Terzo Segreto da parte di Giovanni Paolo II, ma non v’è traccia di un’altra richiesta simile nel 1978, e questo perché il Papa non ne aveva bisogno: quel testo era infatti a sua disposizione negli appartamenti papali.
Conclusioni in merito al Fatto n. 8:
Queste testimonianze, tutte già ben conosciute prima del 2006, hanno dimostrato che esistono due documenti, conservati in due luoghi diversi e in due diversi archivi. Nel 1978 Giovanni Paolo II lesse il testo di 25 righe scritto in forma epistolare e contenente le parole della Madonna, che era custodito nel suo appartamento; il Papa non ebbe quindi bisogno di richiederlo agli Archivi Segreti del Sant’Uffizio. Nel 1981, invece, Giovanni Paolo II lesse il testo di 62 righe contenente la descrizione della visione trascritta da Suor Lucia sul suo quaderno, che era custodito nell’edificio del Sant’Uffizio. Fu per poter leggere questo testo che il Papa dovette farne richiesta agli Archivi Segreti del Sant’Uffizio.
Fatto n.9:
Documentazione a sostegno del Fatto n.9 –
Il Testo n.1 ha margini di 7,5 millimetri su ciascun lato.
In questo caso abbiamo la testimonianza di Sua Eccellenza Joao Venancio, il secondo Vescovo di Fatima, il quale esaminò in controluce il testo ed annotò con precisione i margini della pagina su cui era stato trascritto:
Il Vescovo Venancio rivelò [a Frère Michel] che una volta trovatosi da solo, aveva preso tra le mani la grande busta contenente il Segreto e aveva cercato di guardarvi attraverso per vederne i contenuti. Nella grande busta del vescovo egli riconobbe una busta più piccola, quella di Lucia, e dentro questa busta un normale foglio di carta con margini su ciascun lato di circa ¾ di centimetro. Egli si prese briga di annotare con cura tutte le dimensioni. Pertanto, l’ultimo Segreto di Fatima era scritto su di un piccolo foglio di carta.391
Lo ripetiamo ancora una volta: il testo composto da 62 righe contenente la visione, che l’MDF ha riprodotto su quattro pagine fotocopiate e separate, non mostra nessun margine di alcun tipo – una piccola ma assai significativa discrepanza che si aggiunge alle tante altre già esaminate.
Conclusioni in merito al Fatto n. 9:
Questa discrepanza dimostra anche che il testo pubblicato dal Cardinale Ratzinger e dal Mons. Bertone, il 26 giugno 2000, non è il testo del Terzo Segreto che Suor Lucia aveva posto nella busta sigillata il 9 gennaio 1944, e che pertanto il Terzo Segreto non è stato rivelato interamente, malgrado il Vaticano affermi il contrario.
Padre Paul Kramer
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