lunedì 30 agosto 2021

La battaglia continua 5 - ANTISEMITISMO

 


ANTISEMITISMO 

Parlare di ebrei, oggi, vuol dire esporsi agli improperi che ti polverizzano. Perché sono ormai assordanti i “lamenti” degli ebrei per l’ultimo genocidio del loro popolo massacrato dal satanismo hitleriano. Vorrebbero che si facesse coro con loro per piangere sopra le vittime dell’antisemitismo, come se noi non sapessimo, invece, che anche quell’eccidio non fu che un altro gioco del Potere Segreto mondialista, diretto dalla Diaspora. Stalin, con le sue purghe fece un cumulo di vittime ebree, che ave vano imposto alla santa Russia “la dittatura del Proletariato giudaico”; e Hitler, con la “soluzione finale” tentò di liquidare la XIII tribù dei “cazari-babilonesi”, venuti in Europa dal Caucaso e dal Medioriente islamizzato. Ma chi conosce i “documenti” irrefutabili sul fenomeno nazista? Su “Epoca” l’ebreo Riciardetto aveva affermato che «Gli ebrei convertiti diventano persecutori dei loro fratelli, e militano accanitamente nei partiti antisemiti». Le “Histoires Juives”, scritte da ebrei spagnoli, battono incessantemente sull’avarizia degli ebrei e raccontano che i “conversi” si specializzavano nella denuncia all’Inquisizione degli ex correligionari. Lo zio di Torquemada, il cardinale Giovanni Ferdinando il Cattolico e Carlo V, erano tutti nella stessa situazione razziale. B. Lazare, nel suo libro “Antisemitismo”, scrive: «Lo spirito giudeo trionfò col luteranesimo». Il “Bollettino della comunità israelitica” di Milano, del febbraio I964, affermava: «Lutero era considerato il simbolo della simbiosi ebreo-tedesca». E come figlio della giudea, Lindermann, incitava: «È ora di incendiare le sinagoghe, distruggere le loro case, ridurli un una stalla con gli zingari». Anche la Rivista “L’ebreo americano” del 10 settembre 1920, confermava: «La Rivoluzione bolscevica fu opera esclusiva della riflessione e dello scontento ebreo». Lo stesso fu del Nazional-socialismo! La sua matrice risale al paganesimo yiddish, iniziato come ideologia da Ritter, propagandato, poi, da vari suoi correligionari, come Frisch, Fisher, Fulda, Oppenheimer, Taumann, Schmit, Zim - mermann, Auerbach... Una cricca di gente che mirava al Governo mondiale, insatanati dalla mania talmudica della razza sul sangue e sul valore teu tonico. Ed ecco la tempesta hitleriana. L’ideologo sarà l’ebreo baltico Rosenberg col suo anticristiano “Mito del XX secolo”. Seguirà subito Hitler con “La mia lotta”, che aveva dettato, in prigione, all’ebreo Hess, che poi sarà il suo luogotenente. Nessun dubbio sulla ascendenza genealogica del Fuhrer. Tutti i giornali hanno riportato quello che già si leggeva sul settimanale “Jsrael” del 23 aprile 1973, e cioè che: «Il colonnello Gheddafi, come il caporale Hitler, è figlio di una ebrea». Anche su “Epoca” dell’aprile-maggio I969, Ricciardetto aveva ammesso che Hitler «era, come dicono gli spagnoli, un quarterone». Anche l’organizzatore della “soluzione finale”, Héydrich, capo della Poli zia di Sicurezza del Reich, di tutti i servizi di spionaggio e poi del R.S.H.A., aveva la nonna ebrea, suo pa dre e lui ne avevano sposate altre. Reitlinlger, nella sua “Storia delle S.S.”, a pagina: 48-49, scrive: «Himmler aveva preso l’abitudine di scegliere uomini che poteva ricattare o elimi nare con facilità, per affidare a loro incarichi orribili, connessi con la politica razzista sua e di Hitler, e questo fu il caso di Heydrich. Anche Hitler aveva visto in lui, essendo Heydrich dotato di qualità molto pericolose, uno strumento particolarmente adatto per l’azione contro gli ebrei a motivo dell’odio accanito che portava al proprio sangue. Pure conosceva come tanti altri nutrivano la stessa avversione per la propria razza. Li scovò con il suo infallibile fiuto: i vari Globocnik, Eichmann, Knochen, Dannacker, Brunner, Kaltembrunner, Hoss, direttore del campo di concentramento di Auschwitz». Il paranoico Rosenberg aveva creato “Lo Stato Maggiore del razzismo”, riempiendolo di ebrei assimilati, come il Baumler, Gross, Fischer, Múller, Krauss. Da sapere anche che Rosenberg fu, poi, nominato Ministro dei Territori occupati all’Est, dove egli c’era già stato con Lenin, il fondatore del Partito comunista. Allora, i poveri russi si accorsero che erano caduti dal la pentola nelle brace di un regime uguale a quello di Stalin. Difatti, Rosenberg, con il Fischer e l’Abel, aveva programmato la eliminazione di ben 50 milioni di uomini! Da qui la reazione terribile di quel popolo slavo, ormai terrorizzato dalle formazioni partigiane sovietiche, dirette dall’ebreo Andropov, che sarà, poi, lo stroncatore della insurrezione ungherese e Capo del Cremlino. Né va sottaciuto il mostro Hans Frank, sterminatore in Polonia, gran amico dei collaboratori Capi del Consiglio dei Ghetti ebrei, quale l’Adam Scherniakov, Governatore Generale della Polonia, che, a Varsavia, banchettava orgiasticamente, mentre i suoi correligionari ebrei erano denutriti da morire. Leggere Poliakov nel suo “Il Nazismo e lo sterminio degli ebrei” fa accapponare la pelle! E che dire di Goebbels, di Gôering, di Warburg, dei Rothschild, dei Krupp, del maresciallo Mannstein, dell’altro maresciallo Rommel, dell’ispettore generale della Luftwaffe, Milch, ecc. ecc.?.. I reali dittatori delle manovre occulte del Potere Segreto Internazionale, dunque, sono sempre i figli o i messi della Sinagoga: Stalin, pseudonimo di Giugascvili; Roosevelt, marrano olandese, agli ordini di Baruch, capo del gran Kahal di New York; Chamberlain e poi Churchill, entrambi “conversi”, esecutori della Massoneria mondiale, con sede a Londra. Dei vari Governi francesi, basti ricordare Blum e la Scarfatti, proconsoli della Sinagoga. Chiaro, poi, è il “disegno” in atto, ormai, della centrale massonica; ossia: 1) distruzione dell’Europa cristiana; 2) genocidio della “massa panebrea” occidentale; 3) chiudere la bocca a tutti sugli ebrei. Infatti, i risultati sono più che noti. Churchill, il 5 marzo 1946, a Fulton scriveva: «L’Europa è ridotta a un cimitero fumante, recintato da filo spinato, mentre all’Est giacciono in schiavitù tutte le gloriose capi tali degli antichi Stati». A Yalta, Stalin e Roosevelt stabilirono la spartizione dell’impero del mondo, che potrà anche finire con l’olocausto atomico. La “massa pan-ebrea russo polacca”, il 15 maggio 1948, ebbe la proclamazione dello Stato d’Israele, riconosciuto immediatamente (cinque minuti dopo!) dall’USA. Così, il Serpente giudaico Oriente-Occidente congiunse testa e coda nella Gerusalemme dell’Anticristo! Per questo, lo Schlamm, nel suo libro: “Chi è ebreo?”, scrive: «Hannah Arendt ha accusato i capi del Giudaismo europeo di aver collaborato al sistematico massacro degli ebrei». E il motivo? Lo spiega l’altro ebreo, M. Buber, il quale nel 1944, da Gerusalemme lancia questa terribile accusa: «Vi sono Partiti nel Sionismo che hanno bisogno che la situazione sia “radicalizzata” anche con le atrocità di Auschwitz, Pere questo significa la migliore opportunità per la crescita della immigrazione in Palestina». Persino il Presidente delle Comunità Israelitiche, N. Goldmann, dopo un contrasto con i sionisti, disse:«Ieri, li abbiamo inviati nei campi di concentramento, oggi li mandiamo nel ricovero per i pazzi, in Israele»! Purtroppo, tra i pazzi fanatici arabi e i pazzi fanatici israeliani, ci stanno portando all’Apocalisse! Il già rabbino-capo Toaff ha voluto dire: «Noi ebrei siamo cambiati e non accettiamo più passivamente un altro Olocausto»! Certamente, ma l’hanno inflitto a noi cattolici attraverso l’America giudaizzata!..

sac. dott. Luigi Villa

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