domenica 29 agosto 2021

QUANDO IL MAESTRO PARLA AL CUORE

 


Durante la giornata rinnova spesso le brevi silenziose adorazioni verso di me. Chiedimi con insistenza di far crescere in te il desiderio di me, il gusto di me, la gioia di me. È questa una preghiera che mi piace esaudire, ma sii paziente e non voler esser più veloce della mia grazia.

Il mio Regno si costruisce dal di dentro e io ho più bisogno di anime generose nelle lotte interiori a vantaggio dei loro fratelli, che di propagandisti o di uomini di affari, anche se al servizio della mia Chiesa.

Ciò che conta è il fuoco dell'amore che cresce nei cuori, più delle vistose attività esteriori, delle belle organizzazioni, tanto ragguardevoli dal punto di vista istituzionale, ma spesso vuote o quasi della mia presenza viva e operante.

  Non rassegnarti alla monotonia dell'amore. Cerca e troverai nuove maniere di manifestarmelo. Le mie non sono mai monotone. Fammi sentire più spesso che desideri me e ripetimi a nome tuo e degli altri: Maran atha! Vieni, Signore Gesù, vieni!

Credilo: io rispondo sempre agli inviti.

  La lettera non serve se non nella misura in cui stimola e facilita l'amore, non in quella in cui lo soffoca e lo avversa.

  Nella vita spirituale sono necessari alcuni punti fissi, ma a titolo di verifica e di guida, non a titolo di ostacoli e di « alberi che nascondono la foresta ».

Lascia che io ti guidi come voglio. Non preoccuparti dell'avvenire. Ti è mai mancato qualcosa in passato? Né ti mancherà mai nulla, poiché io sarò sempre presente, e nulla può mancare a colui al quale io non manco. La mia presenza e la mia tenerezza saranno sempre vicine a te, al fine di suscitare in tenazioni di grazie, amore e zelo. Io ero presente anche nelle ore oscure e difficili della tua vita. Del resto, lo hai ben sentito, e le tenebre si sono dissolte nella luce.

  Se le anime si decidessero ad avvicinarsi a me più spesso, con più disponibilità, attingerebbero dalla contemplazione della mia divina presenza nuove energie. Io sono la « Fontana della giovinezza »; attraverso di me si attua ogni vero aggiornamento, nelle anime, nelle famiglie, in tutte le società. Il mondo si devitalizza per mancanza di autentica vita contemplativa.

La vita contemplativa non è una vita di estasi ma una vita nella quale sono io che conto, con me si fanno i conti e su di me si può contare. È anche una vita di confluenza in cui, col pensiero o più semplicemente con una unione virtuale, si assimilano tutti i miei slanci di amore, di adorazione, di lode, di azione di grazie, la mia oblazione incessante, redentrice e spiritualizzante, e i miei immensi desideri corrispondenti ai vostri immensi bisogni. Da questa congiunzione vitale con me dipende, per il mondo intero, l'efficacia della mia grazia, dei benefici divini, in particolare dell'assunzione progressiva di tutta l'umanità bisognosa, umile e generosa, da parte della mia divinità.

La durata dell'amore deve mirare all'impregnazione totale della tua esistenza, non che questa rivesta sempre la stessa forma, la stessa colorazione e che la coscienza sia continuamente lucida nei suoi riguardi. In amore l'essenziale non è la coscienza totale, ma il fatto di amare: pensare all'altro prima di pensare a sé, vivere per l'altro prima di vivere per sé, perdersi nell'altro al punto da dimenticare se stesso: ed Egli cresce nella misura in cui l’« io » diminuisce. Quando si ama davvero, non si riflette che si ama. Si ama, e basta.

Padre Courtois


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