domenica 29 agosto 2021

CRISTO, VITA DELL'ANIMA

 


Nostro Signore è dunque il nostro modello come Figlio di Dio e come figlio de ll’uomo., ma lo è in primo luogo come Figlio di Dio; questo stato di Figlio di Dio è propriamente ciò che c'è di fondamentale in Cristo e noi dobbiamo rassomigliargli in questo prima di tutto.  

   E come rassomigliargli in ciò? La filiazione divina di Cristo è il tipo della nostra filiazione soprannaturale; la sua condizione, il suo essere di Figlio di Dio e l'esemplare di uno stato nel quale deve stabilirci anzitutto la grazia santificante. Cristo è il Figlio di Dio per natura e per diritto, in virtù dell’unione del Verbo eterno con la natura umana (3); noi lo siamo per adozione e per grazia, ma lo siamo realmente e ad un titolo molto vero. Cristo ha in più la grazia santificante; egli ne possiede la pienezza.  

In noi, essa deriva da questa pienezza più o meno abbondantemente ma nella sua sostanza, la stessa grazia che riempie l'anima creata di Gesù ci divinizza. S. Tommaso dice che la nostra filiazione divina è una somiglianza della filiazione eterna (4).  

Tale è il modo primario e sopraeminente, col quale è il nostro modello: ne ll’Incarnazione egli è costituito, per diritto, Figlio di Dio. Noi dobbiamo divenirlo con la partecipazione alla grazia, che deriva da lui e che, divinizzando la sostanza dell'anima nostra, ci costituisce nello stato di figli di Dio. Questa è la linea prima e fondamentale di rassomiglianza, che dobbiamo avere con Gesù Cristo, il quale regola tutta la nostra attività soprannaturale. Se non possediamo in noi, prima di tutto, questa grazia santificante che è il segno fondamentale di somiglianza con Gesù, il Padre Eterno non ci riconoscerà per suoi. Tutto ciò che facciamo nella nostra esistenza, senza questa grazia, non è di nessun merito per farci partecipare all'eredità eterna: non saremo coeredi di Cristo, se non saremo fratelli suoi per la grazia (1).  

Cristo è modello anche nelle sue opere. Abbiamo veduto con quale verità è stato uomo; bisognerebbe dire anche con quale verità ha agito da uomo.  

   Anche in questo Nostro Signore è per noi un modello completo, e pertanto accessibile, di ogni santità. Egli ha praticato, in un grado incomparabile, tutte le virtù che possono ornare la natura umana, tutte quelle almeno che erano compatibili con la sua natura divina.  

   Voi sapete che con la grazia santificante, è stato dato all'anima di Cristo il magnifico corteo di virtù e di doni dello Spirito Santo; queste virtù scaturivano dalla grazia  come da una sorgente; esse si sono manifestate nel corso de ll’esistenza di Gesù in tutta la loro perfezione.  

    Certamente, egli non ha avuto la fede. Questa virtù teologale esiste soltanto nell'anima che non gode ancora della visione di Dio. L'anima di Cristo contemplava Dio faccia a faccia ed essa non poteva credere in questo Dio che vedeva; ma ha avuto quella sottomissione di volontà, che è necessaria alla perfezione della fede, quella reverenza, quella adorazione di Dio, verità prima ed infallibile. Tale disposizione era nell’anima di Cristo in un altissimo grado.  

Beato Dom COLUMBA MARMION 

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