venerdì 17 aprile 2020

EUCARISTIA



NEL TABERNACOLO STA L’ESSERE

La sapienza infinita del Padre, in scansione amorosa, è detta nel suo seno dal Verbo; e questa stessa sapienza è rinchiusa nel tabernacolo sotto le specie di un pezzettino di pane, in scansione vivente d’amore eterno. (14-9-74)

Sto guardando Dio occulto in un tabernacolo; per piedistallo, un tavolo di legno, due vasi di fiori, un lino d’altare, un conopeo... Com’è rozzo tutto! Com’è povero...! Ma lì e così sta Dio, perché è amore. (18-2-65)

Riposo quando adoro; poiché, mettendomi davanti a Gesù Sacramentato, è tanta la maestà che percepisco, che a volte non oso avvicinarmi al ta-bernacolo, poiché, nonostante sia l’Amore infinito, è anche la Maestà sovrana. (27-9-74)

Quanto fortemente e profondamente si sente Dio presso il tabernacolo, dove lo Spirito Santo si rende tanto palpitante in vicinanza amorosa! (11-3-75)

Le porte del tabernacolo sono le porte del Paradiso, perché dietro di esse si occulta l’Eterno. Per questo, l’anima che scopre Gesù nel tabernacolo s’incontra con il cielo. (17-2-73)

Dinanzi al Tabernacolo sono felice, perché la mia fede, assaporata in profondi silenzi di orazione semplice, mi ha fatto sapere che le porte del tabernacolo sono gli ampi portoni dell’eternità, dove la mia speranza si lancia spinta dall’amore infinito dello Spirito Santo, e dove l’incontro perfetto dell’eterno Sole, nella luce dei suoi occhi, mi scoprirà per sempre, per sempre!, il soggiogante volto di Dio. (14-9-74)

Il tabernacolo è assaporamento d’eternità, vicinanza del Padre e amore dello Spirito Santo. (22-12-74)

All’Amore piace stare con coloro che ama, e per questo è rimasto nell’Eucaristia; quindi, è necessario che amiamo l’Amore stando lunghi momenti con Lui. (26-9-63)

Dio istituì l’Eucaristia per stare con me sempre. L’Amore è così! Procuro io di stare con Lui? Da ciò saprò quanto e come lo amo. (4-7-69) 

Come si sta bene in prostrazione totale e in adorazione profonda dinanzi all’Amore infinito che, per amore mio, si occulta sotto l’apparenza di un pezzettino di pane! (26-9-63)

Io so che Gesù è nell’Eucaristia e mi guarda, e lo so perché me lo dice la fede, e quello che la fede mi dice, la speranza me lo rende attuale e la carità me lo vivifica. (11-1-67) 

Con Gesù nel tabernacolo, sfogando il cuore, come si sta bene! Egli conosce le nostre angustie e il perché delle nostre lacrime; perciò bacia l’anima con tenerezza di mistero. (30-10-76)

Solo riposo alle porte del tabernacolo, deponendo nel petto di Colui che amo le pene silenti del segreto che in me racchiudo. (17-12-76)

 In questa vita c’è qualcosa in cui ho riposto tutte le forze del mio povero pellegrinare; qualcosa che mi mantiene senza chiedere urgentemente di andare in cielo; qualcosa che è tutto per me: l’Eucaristia! (22-6-74)

C’è solo una cosa che io cambierei per le mie mattine di Tabernacolo: l’eternità. (7-5-76)

MADRE TRINIDAD DE LA SANTA MADRE IGLESIA

VITA DI CRISTO



VITA GIOVANILE DI CRISTO 


La preistoria diventa storia  

«Il Verbo si è fatto carne». La Natura Divina, ch'era pura e santa, penetrò, come un principio rinnovatore, la corrotta discendenza della stirpe di Adamo, senza che la corruzione la contagiasse. In virtù della Nascita Verginale, Gesù Cristo prese a operare nella storia dell'umanità senza esser soggetto al male in essa implicito.  

«Il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi, e noi ne abbiamo visto la gloria: gloria eguale a quella dell’Unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità» (Giov. 1: 14)  

Betlemme diventò un vincolo tra il cielo e la terra: Dio e l'uomo vi s'incontrarono e si guardarono in viso. Per quanto si riferisce alla carne, il Padre l'aveva preparata, lo Spirito l'aveva formata, e il Figlio l'aveva assunta. Colui che nel seno di Dio aveva una generazione eterna aveva adesso una generazione temporale nel tempo; Colui che nacque in Betlemme era venuto per nascere nei cuori degli uomini, perché quale beneficio si sarebbe mai avuto se Egli fosse nato mille volte in Betlemme senza tornare a nascere nell'uomo?  

«A tutti quelli però che l'hanno accolto, a quelli che credono nel suo nome, ha dato il potere di diventare figliuoli di Dio» (Giov. 1: 12)  

Ora l'uomo non ha bisogno, come Adamo, di nascondersi a Dio, perché Dio può esser visto attraverso la natura umana di Cristo. Nessuna ulteriore perfezione Cristo acquistò nel diventare uomo, né perdette alcunché di ciò che possedeva in quanto Dio. Nel moto delle Sue braccia era l'Onnipotenza di Dio, e nei battiti del Suo Cuore umano l'Infinito Amore di Dio, e nei Suoi occhi l'Incommensurabile Compassione di Dio per i peccatori. Dio ora è palese nella carne: al che, appunto, si dà il nome d'Incarnazione. In Lui era tutta la schiera degli attributi divini del potere e della bontà, della giustizia, dell'amore, della bellezza.  

E quando il Nostro Divin Signore agiva e parlava, Dio - nella perfezione della Sua natura - si manifestava a quanti Lo vedevano e Lo udivano e Lo toccavano. Diss'Egli, in séguito, a Filippo:  

«Chi vede me vede anche il Padre mio» (Giov. 14: 9) 

Nessun uomo potrà mai amare una qualche cosa se non riuscirà a cingerla con le braccia, e ove per lui il cosmo non sia troppo grosso e voluminoso. Sennonché, dato che Dio si fece Bambino e fu avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, gli uomini poterono dire: «Codesto è Emanuele, codesto è Dio con noi».  

In quanto Egli si era abbassato fino alla fragile natura umana e l'aveva innalzata alla incomparabile prerogativa d'essere a Lui congiunta, l'umana natura stessa ne risultò esaltata. E così effettiva fu tale unione che tutte le Sue azioni e parole, tutti i Suoi pensieri ed argomenti tutte le Sue pene e lacrime, tutte le Sue determinazioni ed emozioni, pur appartenendo all'ordine propriamente umano, furono al tempo stesso le azioni e le parole, le pene e le lacrime, i pensieri e gli argomenti, le determinazioni e le emozioni del Figliuolo Eterno di Dio.  

Ciò che gli uomini definiscono l'Incarnazione non è altro che l'unione di due nature, la divina e l'umana, in una sola Persona che le governa entrambe.  

Il che non è difficile a capirsi; perché, insomma, che cos'è mai l'uomo se non il risultato (su una scala incommensurabilmente inferiore) di un'unione tra due sostanze affatto diverse - materiale l'una, immateriale l'altra, l'una il corpo, l'altra l'anima - sotto l'egida di una unica individualità umana? Esistono forse due cose che distino l'una dall'altra più di quanto distano le facoltà e capacità della carne da quelle dello spirito? Oh, quanto arduo sarebbe stato - prima che il corpo e l'anima si unissero - immaginare che, a un determinato momento, essi sarebbero uniti in una unica individualità! Che siano in tal modo uniti è ormai una realtà facilmente intelligibile da ogni mortale, e con la quale, nondimeno, gli uomini hanno tanta dimestichezza da non provarne alcuno stupore.  

Dio, che in una unica individualità umana riunisce il corpo e l'anima a malgrado della diversità delle loro nature, poteva per certo produrre l'unione di un corpo umano e di un'anima umana con la Sua Divinità sotto il controllo della Sua Persona Eterna. Ed è appunto questo il significato delle parole:  

«Il Verbo si è fatto carne ed abitò tra noi» (Giov. 1: 14)  

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Venerabile Mons. FULTON J. SHEEN 

LE SVENTURE UMANE E LA PROVVIDENZA



LA CITTÀ   DI DIO 

1. Da essa infatti provengono nemici, contro i quali deve essere  difesa la città di Dio. Di costoro tuttavia molti, rinunciando all'errore  d'empietà, divengono in essa cittadini ben disposti. Molti invece  sono infiammati contro di lei da odio così ardente e sono ingrati ai  benefici tanto evidenti del suo Redentore che oggi non parlerebbero  male di lei se nel fuggire il ferro dei nemici non avessero salvato nei  luoghi sacri la vita, di cui oggi sono arroganti. Non sono forse  contrari al nome di Cristo anche quei Romani che i barbari per  rispetto a Cristo hanno risparmiato? Ne fanno fede i sepolcri dei  martiri e le basiliche degli apostoli che accolsero nel saccheggio di  Roma fedeli ed estranei che in essi si erano rifugiati 8. Fin lì  incrudeliva il nemico sanguinario, qui si arrestava la mano di chi  menava strage, là da nemici pietosi venivano condotti individui  risparmiati anche fuori di quei luoghi affinché non s'imbattessero in  altri che non avevano eguale umanità. Altrove erano spietati e  incrudelivano come nemici. Ma appena giungevano in quei luoghi,  in cui era proibito ciò che altrove era lecito per diritto di guerra,  veniva contenuta l'efferatezza dell'uccidere e il desiderio di far  prigionieri. Così molti scamparono. Ed ora denigrano la civiltà  cristiana e attribuiscono a Cristo i mali che la città ha subito. Al  contrario, non attribuiscono al nostro Cristo ma al loro destino il  bene che in onore a Cristo si è verificato a loro vantaggio. 
Dovrebbero piuttosto, se fossero un po' saggi, attribuire le crudeltà  e le sventure che hanno subito dai nemici alla divina provvidenza.  Essa di solito riforma radicalmente con le guerre i costumi corrotti  degli individui ed anche mette alla prova con tali sventure la vita  lodevolmente onesta degli uomini e dopo averla provata o l'accoglie  in un mondo migliore o la conserva ancora in questo mondo per  altri compiti. Dovrebbero invece attribuire alla civiltà cristiana il  fatto che, fuori dell'usanza della guerra, i barbari li abbiano  risparmiati, o dovunque per rispetto al nome di Cristo o nei luoghi  particolarmente dedicati al nome di Cristo, molto spaziosi e quindi  scelti per una più larga bontà di Dio a contenere molta gente. 
Perciò dovrebbero ringraziare Dio e divenire con sincerità seguaci  del nome di Cristo per sfuggire le pene del fuoco eterno, mentre  molti lo hanno adoperato con inganno per sfuggire le pene dello  sterminio nel tempo. Infatti moltissimi di essi che si vedono  insultare insolentemente e sfrontatamente i servi di Cristo son  proprio quelli che non sarebbero sfuggiti alla morte e alla strage se  non avessero finto di essere servi di Cristo. Ed ora per ingrata  superbia ed empia follia si oppongono al suo nome con cuore  malvagio per esser puniti con le tenebre eterne; e allora avevano  invocato quel nome con parole sia pure false per continuare a  godere della luce temporanea. 

Sant'Agostino

DELL'ULTIMA PERSECUZIONE DELLA CHIESA E DELLA FINE DEL MONDO




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  P. B. N. B.

“Signore, insegnaci a pregare!”



PREGHIERE  DI  LUISA  CHE  SI  TROVANO  NEI  SUOI  SCRITTI 

Ah, Signore, (per) quante gocce di sangue e lacrime versaste, quante spine soffriste, quante  ferite sosteneste, tanta gloria intendo darvi per quanta gloria dovrebbero darvi tutte le creature,  se non ci fosse il peccato di superbia, e tante grazie intendo chiedervi per tutte le creature, per  fare che questo peccato si distrugga”... “Signore, tutta quella gloria che le creature dovrebbero  darvi con la bocca e non vi danno, io intendo darvela con la mia ed impetro (per) loro di fare  buono e santo uso della bocca, unendomi sempre con la stessa bocca di Gesù”.  (Vol. 4°, 9 e  10.09.1901).

a cura di D. Pablo Martín

Sono avvertimenti di Dio!



Non perdete più tempo, perché chi non si converte tempestivamente, presto non ne avrà più “l’opportunità”, infatti le bugie dell’anticristo, non appena metterà piede negli avvenimenti mondiali, saranno impiegate e diffuse in modo così finalizzato e calcolato, che voi cadrete in sempre maggior smarrimento e non riconoscerete più la via che vi conduce a Mio Figlio.

 I segni della fine dei tempi sono visibili in tutti i paesi della terra, i colori del cielo, le tempeste, le catastrofi e molte altre cose sono, a seconda delle regioni, cambiate e inspiegabili. Altri “avvenimenti” accadranno per mettere in guardia il mondo e per dare un segno alle persone, in modo che si sveglino e si convertano. Molti però avranno bisogno di un lungo percorso per comprendere, cioè RICONOSCERE, che tutti questi segni servono, affinchè si convertano e che Dio Padre li manda e li permette per scuoterli e svegliarli, affinchè ritrovino la via per la Salvezza, l’Eternità al Suo fianco.

Figli Miei. Prendete i segni come sono e riconosceteli per quello che sono! Essi sono avvertimenti( il ditoammonitore) di Dio, per portarvi\guidarvi alla conversione! Sono regali del Cielo per scuotervi e per aiutarvi a credere nuovamente: a Dio Padre, il Creatore, al Suo Santo Figlio e vostro Salvatore, all’Eternità, al Regno dei Cieli, che sarà regalato a tutti i figli che sono fedeli a Gesù!

Vedete i segni dei tempi e convertitevi! Allora il mondo diventerà un luogo molto più bello in cui vivere e tutti voi riceverete il Nuovo Regno. Non continuate a seguire la corrente dell’autorealizzazione e dell’autoglorificazione perché essa vi porta inizialmente nel vuoto e subito dopo nell’inferno della bestia!

Non siate stupidi e dichiaratevi per Gesù, perché soltanto con LUI entrerete nel Nuovo Mondo, soltanto attraverso di LUI troverete la via per il Padre.

Io vi amo dal profondo del Mio cuore materno e proteggo chiunque cerca rifugio in Me.

Con profondo amore.

La vostra Mamma Celeste. Madre di tutti i figli di Dio e Madre della Salvezza. Amen.

MOTIVI PER DETESTARE LA SUPERBIA



La superbia è un mostro spaventoso che va sempre crescendo e non ha limiti nei suoi eccessi: il cuore del superbo non è soddisfatto finchè non diventi Dio. Nella sua stolta e sacrilega impresa procede per gradi e va di desiderio in desiderio, il demonio, invece, d'un colpo si abbandonò al desiderio più eccessivo dell'orgoglio, esprimendo sfacciatamente la sua pretesa. Mi innalzerò e sarò simile all'Altissimo. Tale fu pure il pensiero che esso suggeri ad Adamo: Sarete come Dei. In tal modo, Nabucodonosor e gli altri principi si fecero adorare come divinità. Così pure alla fine dei secoli l'Anticristo siederà su gli altari al posto di Gesù Cristo. Ed è questa. Nei cuori la pretesa di quest'orribile vizio. Il principio della superbia è di apostatare da Dio, la sua pretesa è di` mettersi al posto di Dio e diventare nientemeno che Dio.
Perciò, il superbo è oggetto di esecrazione per Dio e per gli uomini: Tutto l'essere di Dio gli resiste pienamente, per l'interesse naturale che per così dire, Dio ha di conservarsi anzi, di. Distruggere ciò che lo vorrebbe annientare. In quella guisa poi che una famiglia tutta intera insorge contro il servo traditore che vorrebbe dïstruggerne il padre che ne è il capo; così tutta la creatura si trova naturalmente compresa di esecrazione contro il disgraziato che, pieno di superbia, tende a d'etronizzare Domineddio e distruggerlo. Per questo motivo nel castigo del peccato di superbia nei demoni, tutti gli Angeli di comune accordo si trovarono uniti con Dio per abbatterli e distruggerli. Non è dunque senza fondamento che la Scrittura dice che Dio resiste ai superbi cioè che non dice degli altri vizi; perché il superbo se la prende direttamente con Dio, e ne prende di mira la persona medesima; perciò Dio resiste a tali insolenti e orribili pretese e siccome vuole conservare il proprio Essere. Egli abbatte e distrugge tutto quanto insorge contro dí esso.
Donde avviene che l'Ecclesiastico, dopo aver detto che l'inizio d'ogni peccato è la superbia, aggiunge, Chi a lei si abbandona sarà colmato di maledizioni, ed essa alla fine lo manderà in rovina.
Il Signore, quando non solo da se stesso, ma anche per mezzo delle sue creature avrà colmato i superbi dì maledizioni, finirà col distruggerli, non solo nella loro persona, ma pure in tutta la loro generazione. Distruggerà i loro beni e rovinerà le loro case sino alle fondamenta. Poi ancora, onde manifestare l'orrore che prova verso l'orgoglio, ne cancellerà persino la memoria, che è pur la traccia più leggera che l'uomo possa lasciare su la terra; come se qualcuno, dopo distrutta una statua di cui avanzasse qualche ombra, volesse giungere sino alla distruzione di quel po' d'ombra. Tale è la severità che Dio esercita contro il superbo, quando vuole distruggerne la memoria.
Da quel maledetto disegno del superbo proviene la sua perpetua infelicità in questa vita, in attesa del giudizio di Dio in morte e dopo morte. Infatti, la pretesa del superbo che, nella sua costante ostinazione, persiste nei suoi disegni, si trova sempre di fronte alla mano onnipotente di Dio che gli resiste e lo schiaccia, quindi quale può mai essere la vita di un essere così mi- serabile?
Il superbo sempre si innalza e sempre Dio gli resiste. Il superbo è sempre in moto e in agitazione, e sempre sente il peso della destra di Dio che lo respinge e ne schiaccia l'orgoglio. Se qualcuno si innalza contro Dio, Dio è sopra di lui e lo schiaccia. In tali condizioni quale pace si potrebbe mai avere, quale gioia e quale riposo nello spirito?
Ma dire che una tale ripulsa da parte di Dio è direttamente opposta alla pretensione del superbo, la sua pena è tanto più grave e universale che questo vizio innalza universalmente tutti i desiderii dell'uomo. L'orgoglio, infatti, spinge alla grandezza in tutto ciò che è, nell'uomo; e poichè la pretesa del superbo, in sostanza, è di farsi Dio, in cui tutto è infinitamente grande e perfetto, ne avviene che vuol essere lui pure grande in tutto.
Il superbo vuol essere grande nelle ricchezze, nei possedimenti, nei mobili, nelle dignità, nelle cariche, negli onori; primeggiare nella bellezza, nella forza, nella scienza; grandeggiare insomma in ogni cosa. siccome non può aver tutto, quanto più estesi sono i suoi desideri, tanto più trova occasioni e motivi di inquietudine e di pena. La privazione lo ammazza, il bene che vede negli altri lo opprime; il superbo insomma presenta lo spettacolo più funesto e più penoso che vi sia.
Per altro, quale follìa e quale accecamento di sentirsi e vedersi così povero, vile e miserabile, eppure volersi considerare come capace di essere tutto e di possedere ogni cosa! Íl desiderio del superbo lo innalza e la sua impotenza lo abbatte e lo avvilisce. Tale è la contraddizione che il superbo prova in se medesimo.

Tratto da: “Vita e virtù Cristiane” Giovanni Olieri 

Il buon samaritano delle vittime del demonio



Limiti dell’intelligenza del demonio 

Già il capitolo precedente ha messo in luce i molti limiti  del demonio: le pochissime idee che ripete fino alla noia. Si  lamenta perché io non lo capisco, in verità è molto di più  quello che lui non capisce. Non vuole riconoscere i suoi errori, manifesta grande orgoglio e di conseguenza, come ogni  uomo, non sa riconoscere i suoi limiti e povertà. 
Il demonio ci tiene molto a chiamarsi intelligentissimo e a  chiamarmi ignorante, un povero pretucolo. Se però accetto di  andare con lui, di diventare suo collaboratore e strumento,  allora sarei un prete intelligente e importante. Cioè uno che sa  fare il male ed essere disobbediente come lui: quello è un prete che vale. Infatti non vede volentieri, non stima un prete valido, chi nella vita cerca di essere un prete fedele. Ha il difetto dei politici: sono brave persone quelli della propria ideologia;  tutti ignoranti che non capiscono niente quelli della corrente  politica opposta.  
Gli ricordo: “Non sei stato tanto intelligente quando hai  disobbedito a Dio, rovinando la tua esistenza per sempre con  una scelta sbagliata”.  
“Io non ho mai obbedito a nessuno e mai obbedirò. Mi diverto a fare il male e portar via le anime a Dio, a condurle  nel nostro regno: è tutta la mia soddisfazione”.  
 “Ma non ti accorgi che Dio si serve di te per realizzare i  suoi progetti? Tu, che dici di essere Lucifero, con i tuoi colleghi, non amici perché siete come cani e gatti, avete torturato  la vita di P. Pio con le malattie misteriose, con le calunnie, le  accuse, percotendolo nella sua cameretta, facendolo rinchiudere per due anni in cella per impedirgli di incontrare le anime. Che ci avete guadagnato? A guadagnarci è stato Dio e la  missione di P. Pio. Ha guadagnato tanti meriti per salvare ancor più anime, per ottenere tante grazie da Dio, per diventare quel P. Pio che conosciamo”. 
“Anche quel pretucolo calunniato sotto tua istigazione, con le maledizioni ha potuto soffrire molto, essere umiliato, condannato, distrutto umanamente. Che ci hai guadagnato? Lui è   contento di avere sofferto, di avere guadagnato meriti, per metterli a disposizione di Cristo per moltiplicare le vocazioni e salvare le anime. Ora lavora per bastonarti, per allontanarti dalle anime, e per liberare ogni giovane da te posseduto”.   
“Sai cosa penso? Forse il Signore vuole fare un bel botto, farti uno sgambetto più grande di quello che hai fatto a me: liberare Tobia a S. Martino con le preghiere di un esorcista minore a dispetto della tua cattiveria!  
E ancora una volta te ne tornerai ramingo per la terra per trovare un altro disgraziato a cui fare del male, ma poi il Signore con la sua misericordia e Maria con la sua intercessione lo salveranno”. A questi discorsi il demonio non sa rispondere. 
Cioè nelle grandi scelte il demonio non vede molto avanti, non sa valutare il bene o il meglio perché accecato dalla sua rabbia, invidia, odio. È incapace di un sano e completo giudizio. Dinanzi a simili riflessioni sfugge, dice di non sapere niente, o nega quello che ha già detto.  
Si vendica chiamandomi testardo, caprone, ignorante. Poi si chiude nel silenzio, quasi assopito e stanco. Egli mostra molta conoscenza nel presente, vede anche quello che noi non  possiamo vedere e percepire perché lui è spirito e noi siamo  condizionati, chiusi nel corpo. 
Mi richiama alla memoria il comportamento di certe persone incontrate nella vita, che usavano il cervello con furbizie  per fare del male agli altri, per soffiare loro il posto, ma non  erano intelligenti, né sapienti.  
Già abbiamo notato la sua attenzione alle preghiere che  vengono recitate, anche se sembra essere disinteressato, assopito. Invocando l’intercessione dei Papi recenti sono caduto in  un errore di nome. Pronto a dirmi: “Chi è? non lo conosco.  Prete, sei proprio ignorante, hai sbagliato”! E ride tutto soddisfatto; continuerebbe a lungo se non lo interrompessi. È la sua  astuzia per disturbare la preghiera, non intelligenza.  
Quando gli ricordo qualcosa che ha detto il giorno prima e  non gli va di confermare, allora smentisce, nega tutto, mi accusa di falsità. È peggio dei politici. Se da un giorno all’altro  smentisce quello che ha detto, vuol dire che ha sbagliato parlare. Ovviamente la sua conoscenza è poco profonda, si limita al  presente, al superficiale, non arriva alla saggezza e alla sapienza che l’uomo può acquisire.  
Certamente si riferiscono a lui anche le parole di Gesù: “I  figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce” (Gv  8,12- Lc 16,8), ma non più sapienti e intelligenti. 
Quando gli faccio domande a cui non intende o non sa rispondere, mi dice: “Non fare gli affari tuoi: sei venuto qui per  pregare, e prega”, cioè vuole sfuggire alla domanda. Lui però  si sente libero di dire e fare tutte le domande che vuole.  
Quando si tratta di porre a Tobia ostacoli a raggiungere  uno scopo, trova le strategie per impedirglielo, per fargli dei  dispetti. Tobia va a Roma con la ragazza Sara, prenota il biglietto per incontrare il Papa e chiedere una benedizione.  
Al momento della distribuzione dei biglietti viene fatta confusione, Sara passa avanti con il suo biglietto, mentre Tobia non riceve il biglietto e rimane fuori. Può capitare anche senza l’influsso del demonio, ma a Tobia, che conosce le tante storie successe a lui, gli è facile pensarlo. 
Già abbiamo visto la storia delle valige: arrivano a Fatima, quando Tobia e Sara giungono a casa. Il demonio tutto sorridente e soddisfatto conferma di essere stato lui a favorire il disguido. “Ma a che cosa gli è servito?” 
Non mi sembra abbia il dono di prevedere un futuro lontano. Indovina alcune cose che lui riesce a vedere e pilotare impedendo certi fatti e attivando altri. Neppure sulla vita futura del giovane posseduto sa come andrà a finire. Lui lotta a denti stretti perché rimanga suo, per portarselo all’inferno e fare un nuovo dispetto a Cristo, morto in Croce per salvarlo, ma non sa come andrà a finire. Non ha certo la conoscenza dei disegni di Dio. Spinto dall’odio a Dio ed agli uomini, mosso dall’orgoglio  ciecamente lotta per opporsi al bene e alla realizzazione degli uomini, senza sapere se alla fine è strumento di bene o di male. 

FRATELLO ESORCISTA

In questo momento, tutto dipende dall’umanità.



APPARIZIONI A PIEDADE DOS GERAIS (MINAS GERAIS) 

12-04-2020

Cari e amati figli,
con grande pace oggi nel mio Cuore, mi sento immensamente felice perché è una domenica di benedizioni, una domenica maggiore: è la Resurrezione di Gesù.
In un modo così bello l’umanità, il popolo di Dio, la Santa Chiesa, vive oggi questa riflessione che è la nostra speranza. Soprattutto nei giorni difficili vissuti dal mondo, dalla Terra, dall’umanità. Ma Cristo è il Salvatore, Cristo è la Resurrezione.

E oggi in modo molto speciale io Maria, la Madre di Gesù, voglio chiedere a Gesù per tutta l’umanità. L’umanità sperimenta in questo momento una grande battaglia, una grande sofferenza, una grande paura, e Gesù – che sempre ci avvisa – ci insegna ad avere fede. Anche nei momenti difficili della vita, del cammino, della battaglia, non possiamo mai perdere la nostra maggiore fonte di felicità, che è la fede.
Allora oggi vi invito ad avere fede, ad essere uomini di fede. L’uomo di fede è obbediente, è silenzioso, ascolta la Parola di Dio, riflette sugli insegnamenti del Cielo, l’uomo di fede sa che Gesù è sempre con lui. Questa è la certezza più bella del cuore che ha la presenza della fede. Allora questo momento in cui l’umanità intera ha bisogno di fede, è un grande momento di riflessione per tutta l’umanità, per tutta la faccia della Terra. Perché, dove va quest’uomo che ha dimenticato che Gesù è la Resurrezione? Dove va quest’uomo che ha dimenticato che Gesù è l’Alimento, che Gesù è la Salvezza? Dove va quest’uomo che ha dimenticato di mettersi in ginocchio e affidare la sua vita e la sua famiglia, a Dio? Dove va quest’uomo che ha messo tutte le cose del mondo al di sopra di Dio? Che ha dimenticato di mettere Dio al primo posto?
Allora questo che abbiamo la grazia di poter vedere e sentire, è un grande segno. Fa male? Sì, fa male. Ma ci avvisa. Perché l’uomo ha bisogno di essere avvisato, l’uomo ha bisogno di accendere questa fiamma, che è lo Spirito Santo, di rinnovare la fede, la fiducia del battesimo, di avere una vita di maggiore santità, una vita di santità, perché l’uomo continua a seguire la strada del peccato, della sofferenza, dell’illusione. E all’improvviso il mondo sente – tutta l’umanità, non solo il Brasile – che l’uomo deve fare qualcosa affinché questo mondo sia un mondo santo, un mondo benedetto.
Il tempo quaresimale che avete vissuto, è stato un tempo di riflessione. Un tempo in cui mettersi ai piedi della Santa Croce. Avevo riflettuto insieme a voi su quanto fosse necessario, per il mondo intero, mettersi in ginocchio davanti alla Santa Croce. È stata la grande richiesta che Gesù ci ha fatto, soprattutto in quest’anno dedicato alla conversione delle famiglie.
E oggi stiamo vivendo la Resurrezione, la Pasqua, nonostante la battaglia che dovrete affrontare. È conseguenza dei tempi, degli insegnamenti che il Cielo ci aveva mostrato, invitando alla conversione e della santità. Allora tutta la Terra passerà per questa prova, attraverserà questa sofferenza. Certamente, figli, tutto può essere cambiato dalla preghiera del popolo di Dio. Tutto! Tutto quello che dovrete attraversare in questo tempo giusto – che è il tempo della giustizia – può essere cambiato con il potere della vostra preghiera.
Allora questa sofferenza può essere minore se avrete fede, se pregate, se sarete obbedienti. Perché è Dio che mostra al mondo qualcosa che il mondo non stava vedendo, nonostante i segni visibili sulla Terra. Principalmente la sofferenza familiare, la discordia familiare, la grande quantità di persone che uccidono gli innocenti. Allora Dio ci ha mostrato tutti i segni e oggi stiamo vivendo un tempo di giustizia divina. Non è un tempo in cui Dio castiga i figli, al contrario: Dio allevierà le sofferenze dei figli perché Egli è misericordioso.
Allora con la vostra preghiera potete cambiare la direzione di questa sofferenza. Tutto dipende da te. Preghiera, silenzio, mettersi sempre ai piedi di Gesù Crocifisso, chiedere perdono, avere la volontà di seguire una vita felice. Perché in questo momento, in un mondo aperto, vi state sentendo soffocare. Qualcosa vi sta soffocando. Qualcosa è arrivato sul piano temporale, qualcosa ha portato sofferenza sul piano materiale. E vi colpirà anche a livello spirituale, se non avrete la fede come base fondamentale del vostro cammino, della vostra fortezza. Allora nella vostra vita avete bisogno dei tre pilastri della fortezza: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Sono i tre pilastri fortissimi della fede cristiana. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Per combattere la sofferenza temporale, materiale e spirituale. Quindi dovete cercare l’essenza della Santissima Trinità nella vostra vita.
E ci vuole molta preghiera. Preghiera attraverso parole, azioni e opere. Dovete unirvi a questo Cuore grandioso di Gesù, perché Dio Padre, Dio Spirito Santo ci ha fatto e ci fa sperimentare – soprattutto con la Santa Eucaristia – il più grande miracolo della vita, che è Gesù Cristo. Egli è il miracolo più grande. Allora se cercate di camminare uniti alla fortezza che è la Santissima Trinità, potrete alleviare questa sofferenza, che non è soltanto in Brasile ma nel mondo.
E un’altra cosa, figli: questa sofferenza non è ancora la più grande sofferenza. Non è ancora la più grande sofferenza! Perché questa colpisce la materia. Quindi non è la sofferenza più grande, perché la materia non è la vostra essenza più grande. La vostra essenza più grande è la vostra anima, è il vostro cuore. Allora c’è qualcosa che può essere molto più grande, che è la sofferenza spirituale. Per primo Dio ci dà questo grande avviso, che oggi stiamo vedendo sul piano temporale e materiale. Se l’umanità si fondasse – non solo il Brasile ma il mondo – sulla grazia di Dio, sulla conversione, cercando l’unità, la fraternità, l’unione di tutti i popoli con un obiettivo unico: la pace sulla Terra – nessuno deve avere un obiettivo diverso da questo: pace sulla Terra; pace sulla Terra significa Dio presente in ogni angolo della Terra – allora se l’umanità cercherà questa essenza, raccoglierà la grazia più grande della vita, che è la pace, che è il Trionfo del mio Cuore Immacolato di Madre.
Allora in questo momento tutto dipende dall’umanità. Il Cielo ha fatto tutto per voi. Oggi qui state riflettendo sulla Pasqua, la Resurrezione, Gesù. E in quest’anno avete sentito quanto Gesù sia importante per la vostra vita. Perché è il momento in cui non potete riceverlo. Lo state ricevendo spiritualmente. E Gesù è con voi perché vi ama e il tabernacolo più grande del mondo è il vostro cuore. Ma state avendo la prova visibile che in questo momento dovete vivere il più grande momento spirituale della vostra vita: sentire Dio nel vostro cuore.
Avete avuto una preparazione diversa, il mondo intero ha avuto una preparazione diversa in questo tempo quaresimale della Pasqua. Allora è un avviso di Dio per il mondo. È un avviso che l’uomo ha bisogno di tornare a Dio, ha bisogno di convertirsi, ha bisogno di essere un uomo di fede, di valorizzare la grazia di respirare. Perché il dono più grande che avete in questo passaggio terreno è poter respirare, è poter sentire che sei vivo, che sei qui compiendo una missione.
Allora Dio vi ha dato questa felicità di sperimentare la sua presenza nel mondo. Quanto Egli è presente nel mondo! E voi lo sentirete attraverso il silenzio, che è uno dei modi più belli di vedere Dio, e attraverso l’obbedienza, che è una delle forme più belle di vivere quello che Dio vuole dal mondo in questo momento. Silenzio, preghiera e obbedienza. Affinché questa tempesta di sofferenza, che minaccia la Terra, possa essere vinta, perché lo Spirito Santo illuminerà l’uomo in questo momento. L’uomo non sarà solo. Lo Spirito Santo agirà. E l’uomo riuscirà trovare, con la sapienza e la scienza divina, una risposta per difendersi da tutto questo che sembra invisibile ma è così presente oggi sulla Terra.
Allora Dio sta dando all’uomo questa prova e ci fa fare la bella esperienza del cuore che si unisce di più al Cuore di Gesù. Ma, come ci insegna la Parola di Dio, non tutte le ginocchia si piegheranno. Ci sono molti che, nonostante tutto quello che vivranno, ancora non si convertiranno. Perché c’è una cecità spirituale molto grande sulla Terra.
Allora è per questo che dovete unirvi in preghiera e supplicare il Cuore di Gesù, che è la Resurrezione, per questa grazia, per questo miracolo. Potete, avete bisogno e dovete fare questo, figli. Potete, avete bisogno e dovete chiedere a Gesù questo miracolo per l’umanità. Perché l’umanità, soprattutto i bambini, non meritano questa sofferenza. Allora voi padri, voi madri, voi che siete più maturi, dovete supplicare Gesù per questo miracolo.
State iniziando un tempo in cui questa fiamma può accendersi sulla Terra – non solo in Brasile, perché voi siete una famiglia nel mondo. Allora tutte le ginocchia devono piegarsi e contemplare il Salvatore, che è Gesù, amare il Padre e supplicare lo Spirito Santo, perché la scienza più grande dell’umanità è il Divino Spirito Santo. Egli è la risposta per tutto quello che ancora non trova risposta. Non abbiate paura, ma siate prudenti in questo momento che state vivendo. L’uomo dev’essere prudente. Non può cadere in una trappola sapendo che lì c’è la trappola.
Allora in questo momento – un momento di prudenza, un momento di preghiera, un momento in cui soprattutto dovete avere pace nella vostra vita – non dimenticate di vivere la Pasqua, non dimenticate di vivere la gioia della Pasqua! Perché avete Dio, non siete soli. Avete Dio e io posso dirvi, come Madre, che Dio vi ama infinitamente. Quindi Egli si prenderà cura di voi. L’umanità ha bisogno di essere trasformata, il mondo ha bisogno di essere migliore, l’umanità ha bisogno di avere più amore, il mondo ha bisogno di essere più di Dio e meno delle cose del mondo, che sono passeggere.
Allora tutti questi segni oggi sono visibili, soprattutto per le famiglie in Brasile e nel mondo, che stanno vincendo questa battaglia con il loro rosario in mano, perché ci sono tanti e tanti che stanno pregando e supplicando Dio per questa pace, supplicando Dio per questa Pasqua, supplicando Dio per la resurrezione, per la misericordia. Voi vincerete. Non importa come sarà la battaglia, è sempre importante ricordare che, per arrivare alla Pasqua, Gesù è dovuto passare per la morte sulla croce. Allora non sappiamo cosa sarà riservato all’umanità, solo Dio lo sa. Ma, come Madre, posso dirvi che avete la grazia nelle vostre mani: dovete solo pregare. Pregare, avere fiducia.
In questo momento è inutile la discordia, la disunione, la disputa di potere, quello che conta è il Cielo e noi insieme al Cielo. Gesù in testa e tutto il gregge seguendo le sue orme. Felice la nazione che metterà Dio al comando della nazione. È il momento per tutti di aprire gli occhi e vedere che Dio è al di sopra di tutte le nazioni della Terra. E guardare a tutte le nazioni della Terra, soprattutto quelle che hanno già attraversato il dolore delle perdite delle persone amate. In verità nulla si perde, figli, tutto si trasforma. Per questo Gesù ci avvisa dicendo che questa non è la sofferenza più grande. Perché la morte non è la sofferenza più grande: la sofferenza più grande è quando perdi l’anima, quando perdi la vita spirituale.
Allora l’essenza che cerchiamo oggi è restare saldi nella fede, nell’obbedienza, nel silenzio. Dobbiamo obbedire, figli. Non voler affrontare pensando di essere capace, perché Dio ti sta chiedendo obbedienza. Anche se sei capace, devi avere obbedienza. Allora questo è il momento in cui l’umanità deve avere obbedienza e restare salda come santuario vivo e tabernacolo vivo nelle proprie case, perché è l’anno dedicato alla preghiera e alla conversione delle famiglie. È un anno di grandi prove in cui la famiglia che vincerà le prove uscirà santa e benedetta da questa missione, da questa grande battaglia missionaria della famiglia, che è pregare per la conversione della tua famiglia. Allora se sarai una famiglia sapiente, avrai un cammino bellissimo, non solo in Brasile ma nel mondo, nella costruzione di santuari vivi, che sono le nostre famiglie. Famiglie come esempio di pace e di amore nel mondo.
Allora valorizza questo tempo, non vederlo come un tempo difficile e non preoccuparti troppo per la materia. L’umanità si preoccupa molto per la materia. Tutto preoccupa, dal punto di vista materiale. Dio vi dà la grazia di vedere che siete molto più ricchi che di beni, di oro o di argento. Siete figli suoi, amati da Lui. Allora è il momento di sentire questo. E tutto passerà, perché tutto passa, la tempesta non resta per sempre, essa passerà, respirerete la brezza leggera, respirerete Cristo Risorto oggi in questa domenica e continuerete la vostra vita con molta sapienza e vigilanza. In preghiera. Come il Cielo oggi ci chiede.
Perché, più che l’umanità, oggi è Dio che ci chiede questa riflessione. Più che gli uomini. Forse non tutti gli uomini hanno la consapevolezza di quello che stanno vivendo. Voi qui l’avete. Soprattutto voi che camminate da tanti e tanti anni in questa missione. Voi sapevate, per le grandi battaglie che avete affrontato e state ancora affrontando, che un giorno l’umanità avrebbe avuto bisogno di risvegliarsi alla santità, alla Santissima Trinità – che è il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Allora si deve restare fedeli a Dio, avere questo coraggio, cercare questa vita di santità. In questo cammino che state seguendo oggi, la cosa più importante è che non smetti di essere quello che Dio vuole che tu sia: un figlio che prega, un figlio che ha la gioia di sapere che la preghiera è la ricchezza che abbiamo per affrontare le paure, il panico, le depressioni, i dolori che verranno oltre alla sofferenza temporale e materiale. È quello che viene quando manca la grazia del lavoro, la benedizione del lavoro. Allora tutto quello di cui avete bisogno è pregare e chiedere a Gesù. Voi potete supplicare Gesù per questo, figli. Le ginocchia che si piegano sono le ginocchia che ottengono grazie. Allora potete chiedere a Gesù, Egli vi ascolta, Egli vi ama infinitamente. Dunque chiedete.
In ogni momento di preghiera, chiedi a Gesù per il Brasile, chiedi a Gesù per le nazioni, chiedi a Gesù per il mondo, ma non dimenticarti di chiedergli che il mondo sia migliore. Perché all’inizio di quest’anno, il messaggio che il Cielo ci ha portato è stato questo: è inutile sognare un mondo nuovo e un anno nuovo se tu non sei un uomo nuovo. Allora che l’umanità possa accendere la fiamma della fede, della speranza, della carità, della solidarietà. Che possa ripensare alle sue azioni. L’uomo è molto egoista. L’uomo cade sempre nelle trappole dei peccati, dell’avidità, è per questo che Gesù ci sta dando questo avviso fortissimo.
Perché quello che vale in questo mondo è che tu respiri e sai che ogni minuto o secondo che sia, Dio è con te. Allora vivi questa Pasqua, vivi questa resurrezione. Non dovete avere paura, figli, dovete avere fede, vivere la fede. E potrete ottenere una grazia molto grande se sarete figli di fede. Perché il figlio di fede è quello che affida pienamente la sua vita a Dio. Questa è la vera felicità dell’uomo di fede. Egli affida pienamente a Dio la sua vita.
In questo momento benedirò il mondo, perché il mondo ha bisogno della benedizione della Madre, ma chiederò a Gesù – che è la Resurrezione, che è risuscitato – di resuscitare questo mondo per Lui. Principalmente per il Padre, per Lui che è il Figlio e per lo Spirito Santo. Che resusciti tutti i cuori. Che tutta l’umanità si svegli prima che segni molto peggiori vengano in direzione dell’umanità, figli. Per questo chiedo a Gesù, in questa domenica così bella, così grandiosa, di farci sentire che Egli apre le braccia e accoglie il mondo intero nel suo Cuore. Vogliamo chiedere a Lui questa grazia: protezione, benedizione e guarigione di questi cuori che hanno veramente bisogno di essere guariti, liberati ed esorcizzati dal Sangue di Gesù, che è il Sangue del potere che distrugge e vince ogni insidia del male.
Con grande affetto, voglio darvi la mia benedizione.
in questo momento la Madonna benedice i presenti
Cari figli,
vi ho benedetti con grande affetto.
In questo momento vogliamo ringraziare Gesù per questo tempo in cui voi – qui in questo piccolo luogo di preghiera, in questo santuario delle famiglie, dedicato alla misericordia – avete avuto la felicità di pregare rimanendo nel silenzio delle vostre case, sentendo Gesù che si prende cura di voi, vegliando su di voi, guarendovi, soprattutto dall’egoismo, dalla vanità, dal voler stare al primo posto, in questo momento in cui il mondo sente che Dio è al di sopra di tutto. Solo Dio – solo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo – potranno intercedere affinché possiate vincere tutta questa sofferenza, questa epidemia terribile che minaccia la Terra, figli. Perché voi siete molto più grandi di tutto questo, per la vostra preghiera e per la vostra fede. Per il vostro silenzio e per la vostra obbedienza. Affinché non venga un dolore maggiore sulla Terra, colpendo gli uomini del Brasile e di tutta la Terra.

Supplichiamo Gesù di prendere il comando. Di portare molta conversione al cuore delle famiglie. Ognuno preghi, nel silenzio del proprio cuore, per la sua famiglia. Ovunque tu sia, chiedi a Dio per la tua famiglia. Ognuno chieda a Dio per il suo paese. E supplichi Dio per la grazia del Trionfo del mio Cuore Immacolato, che è la pace. È questo che Dio vuole per il mondo: la pace. Questa pace che Cristo resuscitato, in questa domenica, desidera per tutti noi. Questa pace che porta soavità, questa pace che guarisce, questa pace che libera, questa pace che profuma la vita dei figli di Dio sulla Terra.
Dio ci chiede di non avere paura. Non può avere paura l’uomo di fede, per quanto grande sia la battaglia, anche se è sul cammino e questo cammino è pieno di sofferenze, epidemie, spine, pietre. Non devi avere paura, devi avere fede. Gesù ti prenderà sempre in braccio. Se non riesci a camminare su questa via piena di epidemie, piena di spine, Gesù ti prenderà in braccio e ti porterà oltre queste epidemie, perché tu vincerai. Perché Gesù è la resurrezione, figli. Allora abbiate questa soavità, guarite questo cuore che ha paura, perché voi non dovete avere paura, dovete avere fede. Ogni tempesta passerà. Tutte le tempeste passeranno! Gesù ci dice: “tutte le tempeste passeranno, perché io sono la brezza leggera”. E questa brezza leggera arriverà in Brasile, arriverà in ogni angolo della terra.
E tutto quello che l’umanità ha attraversato e ancora attraverserà, le serva per essere più umile, più fiduciosa, per avere fede. L’uomo non sa neanche se arriverà a questa sera, per questo deve ascoltare oggi la Parola di Dio, rispettarla, obbedirla ed essere fedele, perché raccoglie quello che semina. Se oggi chiudi gli occhi, vedrai che tutto quello che stai raccogliendo oggi è perché lo hai seminato, con l’avidità, con la mancanza di sapienza, di rispetto, di amore, soprattutto con la mancanza di amore a Gesù nel Santissimo Sacramento. Ma Egli ti ama tanto che ti sta dando ancora una luce in mezzo a tutta questa sofferenza e ti sta dicendo: “Se pregate, vincerete questa sofferenza. Se pregate, impedirete sofferenze peggiori”.
Allora quello che oggi voglio dirvi, figli, è questo: state bene attenti a quello che seminate. Seminate in modo sapiente. Perché raccogliete quello che seminate. Oggi Dio sta avendo misericordia di voi, come sempre è misericordioso il Padre, il Figlio, e pieno di luce lo Spirito Santo. Ma non giocate, figli. Perché il tempo, oggi, è quello della giustizia divina. E nessuno sfuggirà a questa giustizia divina. Per questo vi auguro la pace.
Che tutti rimangano in pace.
Ecco la Serva di Dio, Maria la Madre della Pietà, ed ecco che il Signore mi chiama.

SONO A POCHI PASSI DA VOI, STO PER CHIAMARVI PER NOME.



Gesù, Redentore del mondo, chiama tutti a Sé.
Pentitevi o uomini, pentitevi! Questo è il tempo che ancora resta a disposizione per il vostro pentimento, prima che Dio Padre apra le cateratte dei suoi Cieli.
Sono triste, vedo l’uomo incosciente, nessuna riflessione per ciò che lo circonda, i suoi sentimenti sono simili a quelli delle bestie.

Oh uomini! Non avete ancora capito che tutto è finito su questa Terra?
Oh uomini! Siete incapaci di leggere i segni dei tempi!
Cosa dovrò fare per scuotervi dal sonno che vivete? 
Forse state attendendo il segno che vi metterà nella grande tribolazione? 

Poveri uomini, così miseri, pieni di ego, il vostro desiderio resta per le cose di questo mondo e così, in questo mondo resterete e berrete il calice amaro della vostra stoltezza.
Sono a pochi passi da voi, sto per chiamarvi per nome. Chi Mi risponderà sarà colui che avrà ascoltato la Mia voce ed eseguito i miei comandi, costui Mi riconoscerà all’istante. Mentre coloro che resteranno indifferenti alla mia voce, saranno coloro che attraverseranno pianto e stridore di denti.
L’uomo impazzisce per la grandezza della scienza, ma l’uomo senza Dio perderà ogni potere, la sua mente si fermerà e non sarà in grado di vedere oltre il suo naso.
Stanno per giungere giorni terribili per chi non si sarà messo dalla parte del Dio Vivente, di Colui che tutto può; state per annegare nella vostra stoltezza, o uomini.
Dall’alto del mio Cielo grido la vostra conversione, non c’è più tempo per le cose di questo mondo che sta morendo a causa delle vostre bravure. Svegliatevi o uomini, … destatevi ora!
La Terra tremerà tutta, grandi vulcani erutteranno,
i mari si gonfieranno fino ad inondare e risucchiare le coste,
i monti si sfarineranno … il fuoco vi coglierà di sorpresa,
… molti saranno i dolori che verranno.

Pregate, pregate la misericordia del Padre, prostratevi a Lui e riconoscete Lui quale Unico e Vero Dio, il Solo Dio!
Chiedete perdono, o uomini, fatelo con cuore pentito, … addolorati chiedete perdono.. perdono.. perdono.
Convertitevi in fretta, o uomini, perché Io intervenga a darvi il mio aiuto.

Avanzate con il santo Rosario in mano
e consacratevi al Cuore Immacolato di Maria.
Lei è L’Arca, rifugiatevi in Lei!

Carbonia 15.04.2020


Pensieri in libera uscita



Che può significare questa copertina? 

Tutto in essa parla di un invito di Dio: “tuttavia non si terrà più nascosto il tuo Maestro; i tuoi occhi vedranno il tuo Maestro, i tuoi orecchi sentiranno questa parola dietro di te: «Questa è la strada, percorretela», caso mai andiate a destra o a sinistra” (Isaia, 30,20-21). Gesù è “la Via, la Verità e la Vita”, nessuno va al Padre se non per mezzo di Lui (Gv 14,6). 
La Via indica la Fede, mi invita a percorrerla con perseveranza, con fiducia, col desiderio di raggiungere la vera destinazione, il Padre, un traguardo che ancora non vedo, oggetto della mia Speranza, che mi attende oltre l’orizzonte. 
Una strada chiara, precisa, dritta, senza ambiguità né confusioni, perché così è la Verità, ferma, che non può cambiare. E la Verità mi porta alla vera Vita, al Cuore di Dio, alla sorgente del vero Amore o Carità, indicato nel segnale stradale fin dall’inizio: il “Fiat” Divino. 
Così si svolge la vita cristiana: a partire dalla conoscenza, sempre crescente (la Fede), si percorre con il desiderio certo (la Speranza) e si realizza nell’amore (la Carità).