venerdì 23 ottobre 2020

Popolo Mio ti sei fatto dominare dal vizio, dal peccato e dalla lussuria! Svegliati popolo Mio, prima che la disgrazia e lo sterminio si abbatta sulle tue strade e sulle tue piazze e le tue donne ed i tuoi bambini vadano all’esilio!

 


Messaggio di Dio Padre a tutta l’umanità – ricevuto da Discipulo – 

venerdì 23 giugno 2017 - a Medellin - Colombia 


Festa liturgica del Sacro Cuore Eucaristico di Gesù 


Ascoltate la Mia Parola Popolo Mio:

Aprite i vostri orecchi e i vostri occhi, volgeteli a Me con tutto il cuore. 

Io, il Signore sto davanti a voi per rimproverarvi a causa di una corruzione che è generalizzata, volgete il vostro cuore a Me ed Io Mi volgerò a voi con i tesori della Mia Sapienza, della Mia Scienza e della Mia Conoscenza. 

 

Sì, ve lo sollecito ed Io Mi volgerò a voi​, Popolo Mio, come una madre si volge, nel sentire il pianto della sua creatura. 

 

Io Sono il Signore Dio Onnipotente, che ti ha colmato d’amore… 

Popolo Mio ti vestirò con una bella tunica e calzerò i tuoi piedi con fini calzature, profumerò il tuo capo e ti darò un nuovo nome, conoscerai il Mio Amore e pertanto sarai pieno di felicità. 

 

Ascoltami Popolo Mio, ascolta il Mio Profeta e vivrai, chi non ascolterà il profeta, morirà, perché il Profeta vi mostra la Parola della Mia Bocca e non mente. 

 

​Ci sarà un giudizio ed una sentenza che raggiungerà i ribelli, quelli ai quali venne inviato il profeta e loro si presero gioco di lui, chiamandolo tonto e stolto ed inventarono calunnie contro di lui e dubitarono in cuor loro delle sue parole, che la sua bocca trasmetteva nel Mio Nome. 

Il Sacerdote ed il profeta che taccia quello che deve dire, starà davanti a Me che Sono l’Onnipotente, il Signore del Cielo e della terra. 

​Il Sacerdote ed il profeta che rifiuti la Mia Legge e la Mia conoscenza o che conoscendomi Mi respinge, lui e la sua eredità non abiterà nel Cielo Nuovo e nella Terra Nuova che creerò.

 

Il Sacerdote, il popolo ed il profeta che non compia quello che Io chiedo, soffriranno e si lamenteranno per aver disobbedito alla Mia Voce e per aver disprezzato la Mia Legge. ​

 

Ascolta tu profeta e tu sacerdote, non aumentate le colpe dei fedeli, perché per colpa vostra la terra è grigia ed il cielo si è oscurato. 

Con che cosa Sarò soddisfatto, dice il vostro Dio?  È così poco il rispetto della Mia Legge… già avete allontanato dalle vostre vite il Vero Amore. 

 

​Cos’è quel rombo rumoreggiante e quella confusione che sta giungendo fino a Me?

 

Popolo Mio ti sei fatto dominare dal vizio, dal peccato e dalla lussuria! 

Svegliati popolo Mio, prima che la disgrazia e lo sterminio si abbatta sulle tue strade e sulle tue piazze e le tue donne ed i tuoi bambini vadano all’esilio!  

Perché provocate la Mia Collera, strappando le vite dai ventri, vite che sono sacre? 

Perché tacete di fronte a questi Miei Messaggi?

Non sono forse Io il tuo Dio protettore, che ti guida e sta attento alle tue suppliche?

Come pretendi, Popolo Mio, che ti ascolti immediatamente, se non vuoi ascoltare la Mia Voce?​

Io Sono Colui che ti ha creato, Sono Colui che ti ha assistito ed adesso ignori i Miei Avvertimenti!…

Stai entrando in tempi cupi, i peccati dei Miei figli hanno acceso il Mio Furore Santo, ma molti, cercando di proteggersi, dicono che Io non posso essere un Dio Giustiziere. 

Alcune persone dicono: Non ascoltiamo il profeta, Dio non ci castigherà e continuano a vivere nei loro soddisfacenti piaceri.  

Questo dice il Signore Dio Onnipotente: 

Profetizza figli Mio nel Mio Nome, contro la perversione di questa generazione… perché i guai verranno uno dopo l’altro, vi sorprenderà la grandine e la bufera, i grandi edifici crolleranno con grande fragore ed i morti saranno innumerevoli. 

Ascolta Popolo Mio, questa è la tua ultima opportunità, perché presto i popoli e le nazioni staranno davanti a me per il Mio Giudizio. 

 

Io Ho chiesto castità e Mi consegnate prostituzione ed adulterio. 

Io Ho chiesto riconciliazione e Mi consegnate odio e risentimento.

Io Ho chiesto fedeltà alla Mia Legge ed Ho ricevuto rifiuto e tradimento. 

Io vi Ho inviato il Mio Figlio Amato ed avete calpestato il Suo Sangue. 

Io vi Ho inviato sulla terra la Mia Figlia amata con Messaggi, con segni e con segnali di avvertimento e la risposta è stata debole. 

 

Il Mio Cuore di Padre si sente tradito e coperto della vostra indolenza e della vostra indifferenza. 

Per questo, Popolo Mio, Io Sono stanco dei vostri crimini e delle vostre ribellioni, perciò per riguardo al Popolo del Mio Resto Fedele, accorcerò il tempo. 

 

Essendo Dio, Creatore e Padre, Ho tutto il diritto di reclamare riparazione al Mio Cuore d’Amore, ma Io desidero che la Mia creatura prenda una libera decisione. 

Voi avete quotidianamente il Sangue e la Vita ed il Sangue e la Vita del Mio Amato Figlio calpestata ed oltraggiata, Mi invoca, grida a Me!

 

​Fermatevi un momento e pensate… 

Oh umanità, gravi e terribili accadimenti vi faranno gemere, voi volgerete gli occhi a Me, Mi invocherete perché Io il Signore vostro Dio, l’Onnipotente e dal Mio Trono Ho decretato la sentenza: 

Tribolazione e persecuzione, sofferenza dopo sofferenza.  

Così vivrà il Mio Popolo per aver respinto la Mia Voce. 

Chi ascolta il profeta vivrà e chi non lo ascolterà morirà come gli altri, nell’ignoranza e nell’oscurità. 

Oh amate nazioni Mie, aprite i vostri cuori ed ascoltatemi… 

È il Mio Ultimo Appello d’Amore, preparatevi, perché presto la Mia Santa Giustizia, colpirà i malvagi e gli iniqui.  

 

Io Sono la Sapienza e l’Amore, venite all’Abbraccio di Pace. 

Io Yahvé Ho parlato. 

State in allerta e vigilanti.

TEMPO ED ETERNITÀ

 


Quanto sia efficace la considerazione dell'eternità .  

S. Agostino chiama quello dell’eternità un gran pensiero, (Enarratio in Ps. 76) perché la memoria essa è di grande gaudio ai santi, di grande orrore ai peccatori, agli uni e agli altri di gran giovamento; essa fa operare cose grandi e mostra la piccolezza delle cose passeggere e caduche di questa terra. Pertanto intendo dar principio con questo lume per scoprire il campo della meschinità, dell'inganno e della viltà delle cose temporali e raccomandare la considerazione delle cose eterne, essendo quella che dovrebbe essere maggiormente fissa nella nostra mente, come la riteneva sua propria Davide, al quale, quando era peccatore, cagionava orrore e spavento e, quando era santo, lo incoraggiava ad esserlo ancora di più, ricavando dalla meditazione di essa incomparabile vantaggio per il suo spirito. L'aveva così scolpito nella memoria che nei suoi Salmi ad ogni istante lo sentiamo ripetere; per sempre, ... eternamente. ... per i secoli dei secoli. 

Timore salutare . 

A questa eternità il Profeta pensava di giorno e la meditava di notte, questa lo forzava a gridare al cielo e ad invocare Dio; questa lo rendeva muto dinanzi agli uomini; l'intimoriva, al solo pensiero, fino allo spasimo, gli amareggiava tutte le gioie della vita, gli faceva conoscere la miseria dei beni temporali: e, costringendolo a rientrare in sé e ad esaminare la sua coscienza, lo indusse ad un  miracoloso mutamento di vita, cominciando a servire il Signore con più fervore. Tutti questi effetti della memoria dell'eternità si riscontrano già nel solo Salmo 76° dove Davide fra altre cose dice: I miei occhi prevennero le veglie; io fui turbato e non proferii parola. (Sal.76, 5) E la ragione di questo è indicata subito dopo: Ripensai ai giorni antichi ed ebbi in mente gli anni eterni (Sal.76, 6) Questo pensiero era la causa del suo frequente svegliarsi, perché all'eternità pensava prima che sorgesse il sole e ancora stava pensando ad essa per molte ore dopo il suo tramonto, con tanto stupore che gli mancava il respiro, come dice lui stesso, e si commuoveva per il vivo concetto che si formava al pensare che cosa voglia dire perdersi eternamente nell’inferno o godere della felicità per sempre. 

Non reca meraviglia che questo gran pensiero intimorisse un re tanto santo, poiché dice il profeta Abacuc, che coloro i quali sono collocati più in alto nel mondo, s'incurvano sul cammino verso l'eternità. Furono depressi i colli del mondo dai passi dell'eternità (Ab 3, 6). Il santo giovane Giosafat, quando gli si raffigurava l'eternità, posto da una parte l'inferno, dall'altra il cielo, restava attonito e senza forze, tanto da non poter alzarsi di letto, come se avesse una malattia mortale. 

I filosofi più barbari, con meno luce, si intimorivano alla stessa maniera, e per raffigurare l'eternità escogitavano cose spaventevoli. Gli uni la dipingevano in forma di basilisco, che è il serpente più da temersi, perché atterrisce già la sola vista di esso. Non ha infatti cosa che più deve spaventarci che l'eternità dei tormenti, nella quale uno può cadere. Conformemente a questo San Giovanni Damasceno rappresentò la durata eterna in forma di dragone feroce, che con la bocca aperta stava in agguato per inghiottire vivi gli uomini. 

Altri la dipingevano come una caverna orribile e profonda, alla cui entrata vi erano quattro gradini, uno di ferro, il secondo di bronzo, il terzo d'argento e il quarto d'oro. Su questi gradini stavano giocando in diverse maniere molti bambini, senza badare al pericolo di poter cadere in quella profondissima prigione. Finsero essi quest'ombra di eternità, non tanto perché era degna di timore e spavento, quanto piuttosto perché essi stessi erano spaventati dinanzi alla stoltezza degli uomini che ridono e si divertono con le cose di questa vita, senza ricordarsi che devono morire e che possono cadere nel profondo dell'inferno. Quei bambini che giocavano all'entrata della caverna orrenda ed oscura non erano altro infatti se non gli uomini, le cui occupazioni, mentre vivono in questo mondo, sono da bambini, e pur stando tanto vicini alla morte ed all’eternità, non provano né spavento, né preoccupazione, né lasciano i loro divertimenti, né le loro vane occupazioni della terra. 

Ed in verità è spaventoso davvero che attendendoci tali estremi, quali sono o la gloria eterna o i tormenti senza fine, viviamo tanto senza timore e senza preoccupazione delle cose eterne, cagione di questo è che gli uomini non si mettono a considerare ciò che è l'eternità, ciò che è l'inferno, mentre Dio è Dio e gloria senza fine. Per questo essi stanno tanto fermi ed ostinati nei loro beni passeggeri, quasi fossero immortali, ciò che appunto significavano quei durissimi gradini. 

A Davide però, la meditazione e il ricordo dell'eternità cagionò tale spavento e gli destò tale preoccupazione da deciderlo ad un radicale mutamento di vita, dicendo fra sé con grande  risoluzione: Ora incomincio: questa è una mutazione della destra dell'Altissimo. Ora incomincio, spiega San Dionigi, a vivere spiritualmente, a comprendere saviamente, a conoscere veramente, vedendo la vanità di questo mondo presente e la felicità del futuro, reputando per nulla tutta la mia vita passata, il mio profitto e la mia perfezione; prenderò a cuore con nuovo proposito, con più fervore, con studio più diligente, i sentieri di una vita migliore, entrando nelle vie del profitto spirituale e incominciando ogni giorno di nuovo. E conoscendo egli stesso quanto restio fosse il suo cuore, confessò che quella era una risoluzione miracolosa, dicendo: Questo è un mutamento della mano dell'Altissimo, (Sal.76, 11) come a dire, secondo San Dionigi: L'essermi cambiato di questa maniera, dalle tenebre dell'ignoranza allo splendore della sapienza, dai vizi alle virtù, dall'uomo carnale allo spirituale, si deve attribuire all'aiuto e alla misericordiosa assistenza di Dio, il quale per mezzo di questa conoscenza dell'eternità ha dato tanto notevole mutamento al mio cuore. Questo pensiero dell'eternità illumina fortemente e fa conoscere veramente le cose. 

Le due sorti. 

Coll'esperienza di ciò che passò nell'anima sua lo stesso Profeta esorta tutti a meditare con calma e tranquillità il carattere eterno delle due sorti che li aspettano, affinché non solo corrano, ma volino nel loro profitto e sopportino tutte le difficoltà delle virtù. Così, con profondo significato, egli promette da parte di Dio a coloro i quali dormono tra le due sorti (Sal.67,14), cioè a quelli che nella quiete dell'orazione meditano l'eternità della gloria e   dell'inferno, le ali di colombe argentate e spalle dorate, il che vorrebbe dire che la vita spirituale non solo consiste nel compimento delle opere buone proprie, ma altresì nella pazienza e nella sofferenza delle opere cattive altrui. Il levarsi dal fango della terra per camminare verso il cielo è operare atti di virtù molto eroiche e preziose senza lasciarsi opprimere da fatiche e pene, che ci pesino sopra. Quando ciò si fa con viva comprensione dell'eterno, tutto avviene con maggior merito, con più sollecitudine e perfezione. 

Per questo il Profeta lo spiegò con la similitudine delle cose che gli uomini apprezzano di più, ossia con l'oro e l'argento. Siccome però comunemente è più difficile, e quindi più meritorio, il soffrire che il fare, benché ambedue siano preziosissimi, per questo disse che le spalle saranno d'oro e le ali d'argento. 

Anche il Patriarca Giacobbe stimò ciò per un bene tanto singolare che lo diede per benedizione a suo figlio Issacar, dicendogli che riposerebbe fra due termini (Gen.. XLIX, 14), che avrebbe considerato cioè ponderatamente i due estremi della felicità o della miseria eterna, chiamandolo, per questo, giumento forte, per la fortezza d'animo che ha per vincere le difficoltà della virtù, per sopportare le fatiche e le incombenze di questa vita, per soffrire i disprezzi del mondo e far grandi penitenze. 

Però non solo nei santi, ma altresì nei filosofi la considerazione tranquilla e calma delle cose eterne, pur guardandole senza badare ai due estremi tanto diversi che ci propone la religione cristiana, cagionò particolare effetto e disprezzo delle cose temporali. Seneca si lagnò molto perché l'avevano disturbato nella meditazione dell'eternità, nella quale stava immerso come in dolce sogno, sospesi e legati i sensi, provando molto gusto in questa  considerazione: Mi piaceva, disse fra altre cose, di indagare nell'eternità delle anime e vi credeva in essa con certezza.- mi dava tutto a questa speranza e già mi nauseava di me stesso, disprezzava tutto ciò che restava dell'età, pur piena di salute, dovendo passare a quel tempo immenso e al possesso di tutti secoli (SENECA, Epist. .22). Tanto poté in questo filosofo la considerazione delle cose eterne, che gli fece disprezzare la cosa più preziosa di ciò ch'è temporale, cioè la vita. Nei cristiani essa deve produrre un effetto maggiore, perché sanno che non solo possono vivere eternamente, ma che possono pure godere o penare per sempre, conforme alle opere della loro vita. 

P. Gian Eusebio NIEREMBERG S. J. 

L'ultimo Papa canonizzato

 


“GRANOTURCO NE HA”? 

La Cappellania di Tombolo era misera e le rendite del Cappellano erano  molto scarse, consistendo in una questua di granoturco e di frumento — i due  prodotti del luogo — che aumentava o diminuiva a seconda del raccolto  (105). Ma nelle mani di Don Sarto queste rendite diventavano ancora più  scarse, perché quel poco che aveva non era suo, ma dei bisognosi, ai quali era  solito dire: “Finché ne ho, mangeremo insieme” 106. 

Un giorno della primavera del 1861 — anno di carestia — un povero uomo si  presentò al Cappellano, chiedendogli 10 lire per andare in cerca di lavoro. 

— Volentieri te le darei se le avessi.... ma danari.... che vuoi? ... non ne ho!  — rispose Don Giuseppe. 

— E granoturco ne ha? — replicò il poveretto. 

— Granoturco sì! — soggiunse il Servo di Dio, ricordandosi che nel granaio  esisteva ancora un piccolo resto dell'ultima questua. 

— E allora .... 

— E allora .... vieni con un sacco. 

Quel poveretto non se lo fece dire due volte: andò a casa e ritornò con un  sacco. 

Don Giuseppe lo condusse nel granaio, e, indicandogli il granoturco — poco  più di uno staio — ammucchiato in un angolo, disse: 

 — Facciamone due parti, una per te ed una a me. Va bene così? 

— Benissimo! — rispose il povero uomo, mentre due grosse lagrime gli  facevano velo agli occhi e la commozione gli faceva nodo alla gola 107. 


UN SACCO DI PANNOCCHIE 

Un altro poveretto, ridotto alla miseria per mancanza di lavoro, con la moglie  inchiodata sopra un misero giaciglio e con due figlioletti che piangevano per  gli stimoli della fame, batteva, un giorno, alla porta del Cappellano,  invocando pietosamente un tozzo di pane. 

Don Giuseppe, perché sapeva che cosa voleva dire avere la casa buia e il  desco deserto, si commosse, e, pensando che cosa in sul momento potesse  fare, si risovvenne che aveva tre sacchi di pannocchie di granoturco appena  raccolto dalla questua. 

— Avete un sacco? — domandò al povero. 

— Mi basta un po' di farina per fare la polenta! — fu la risposta. 

Ma Don Giuseppe non si accontentò di dargli un po' di farina: gli diede un  sacco di pannocchie. Poi, chiamata la sorella Rosa, le disse: “Domani mattina  verrà un altro povero: gli darai il secondo sacco” 108. 

LETIZIA SANTA 

La carità di Don Sarto sorpassava troppo le sue misere rendite, perché egli  potesse avere mai un centesimo in tasca. 

Vestiva poveramente, mangiava come. l'ultimo povero del paese, viveva di  fatica e di stenti, ma dalle sue labbra mai un
lamento 109. 

Non aveva aspirazioni di gloria o di onori umani, non ambiva posti lucrosi, 

non desiderava promozioni 110. Se poteva vantarsi di una cosa era quella di  essere nato povero e di vivere da povero 111. 

Contento della sua povertà era sempre tranquillo, sereno, gioviale 112. Non  lo conturbava il presente, ne lo preoccupava il domani, perché “tutto egli  sperava da Dio” 113. E quando venivano i giorni oscuri, in cui per soccorrere  i poveri o per strappare la vita era costretto ad inviare segretamente al Monte  di Pietà di Cittadella o di Castelfranco il suo modestissimo orologio d'argento  114, non perdeva mai la calma e non si oscurava mai la dolcezza della sua  pace: 

 “Confidate in Dio”! — era il suo motto eroico 115. 

 “Iddio provvede”! — la sua parola d'ordine 116. “La Provvidenza non manca  mai”! — la forza della sua fede e della sua inconfondibile speranza 117. 

Il Beato Pio X, del Padre Girolamo DAL GAL Ofm c. 

I SETTE DOLORI DELLA VERGINE MARIA

 



Se vuoi avere devozione al mio dolore,

Ti farò 2000 favori

 e metterò la mia intercessione

 a favore dei tuoi errori.


 Se sette giorni interi,

 che tu contempli i miei dolori,

vincerai contro i tuoi mali

circa 1.200 indulgenze parziali

a favore dei tuoi errori.


Non pensare che ascoltandoli,

per inciso ne ho il piacere

e se non devi contemplarli

 con sentimento, non è giusto

aiutami a superarli.



PRIMO DOLORE: Profezia di Simeone

 

Contempla questo primo giorno:

 I bordi di questa spada

che ha trafitto la mia anima

quando ho sentito che hanno dichiarato

una profezia così amara.


Ho presentato mio figlio al tempio

come prescritto dalla legge

Simeone si rallegra

tra le sue braccia lo prese.


E queste parole mi ha detto:

Signora, questo Figlio, amato, caro

quanta stima,

lo vedrai imprigionato, frustato,

 coronato di spine

e morente crocifisso.


Se mi aiuti a superare il dolore che ho provato

in una passione così amara

devi prenderlo per me

il perdono del Salvatore.

 (qualcosa è richiesto)

 AVE MARIA



SECONDO DOLORE: La Fuga in Egitto

 

Il secondo dolore è stato quando

per uccidere mio figlio

Ordinò Erode con rabbia

massacro, come ha detto, gli innocenti del mondo.


Un angelo dal cielo è venuto

e ha consigliato il mio amato marito

che iniziamo la nostra strada

che Erode si stava infuriando

con il suo esercito malvagio.


Ho preso mio figlio tra le braccia

con Giuseppe, sono andato in Egitto

camminare con passi lenti

considera quale conflitto

il mio cuore si stava spezzando


Ogni momento la vista ritornava

per vedere se il tiranno era fermo

niente sonno, niente riposo

senza la massima prevenzione

afflitto il cuore camminava.


Alcuni ladri senza tasse, ci hanno lasciato

e un ladro, ascoltando ciò che accade

parlando con il suo cuore

 ci ha ospitati a casa sua.


Se ti piace quel ladro

dispiace per me

cosa farò per te

è farti perdonare.


(qualcosa è richiesto)

AVE MARIA



TERZO DOLORE: Perdita di Gesù Bambino

 

Il terzo dolore è stato quando

tre giorni avevo perso il mio bene.

Contempla le agonie

che piangerai anche tu

gli amari dolori dei miei.


Io e Jose, il mio amorevole marito

con Gesù siamo andati al tempio

arrivati ​​i tre

un grande concorso che abbiamo visto

di persone raccolte lì


Una grande festa che aveva

avendo finito

Ho lasciato il tempio

e José con grande cura

è entrato da un'altra porta.


Incontrando noi due

Ho chiesto a mio marito:

Giuseppe e il Figlio di Dio?

Maria, non lo so

Ho giudicato che fosse con te


Quel cuore spezzato

era come una sciocchezza

piangendo la sua amara fortuna

vedere Gesù perduto.


Se hai perso Gesù,

 per colpa; Vieni da me,

quando sei in difficoltà

come fai in questo modo

riposo avrai rispettato


(qualcosa è richiesto)

 AVE MARIA



 QUARTO DOLORE: Incontro con Gesù nella via dell'amarezza

  

Il quarto dolore è stato quando

Lungo la strada dell'amarezza

Ho visto mio figlio camminare

Ogni passo è inciampato

Essere la frase data.


 Juan è venuto in pensione

E mi ha dato questa ambasciata

Io, ho tirato un tenero sospiro

Ed ero come svenuto.


 Con il coraggio che il cielo mi ha dato

E una tale angoscia cresciuta

Ho camminato con desiderio

Per vedere il bello della mia vita

Addolorato e senza consolazione.


 Sono venuto nella strada crudele

Dove mi sono fermato ad ascoltare

Le voci e quella folla

E incessantemente un momento

Tutti mormoravano di lui


 Il grido e la tromba dicevano:

Morte al malvagio ladro criminale

E rendi crocifisso la tua infame predicazione.


 Ho sfondato le persone

E con mio figlio abbracciato

Di dolore così veemente

Con la gola annodata

Gli stavo parlando internamente.


 Se questo dolore è così forte

Ti fermi a pensare

Nell'ansia della tua morte,

Prometto di aiutarti.


Per la tua angoscia e il tuo dolore,

non abbandonarci, madre mia

né in vita né in morte,

 né alla corte di Dio


(richiesto)

AVE MARIA



QUINTO DOLORE: La Crocifissione di Nostro Signore

 

Il quinto è stato così doloroso,

Vale la pena vederlo,

Quando il mio amorevole Figlio,

L'ho visto crocifiggere

Sulla Croce come perfido.


Abbiamo raggiunto la montagna

Dove con bottino

Lo strappano con cintura e furia,

Alla luce dei miei occhi

La veste insanguinata.


 L'ho visto spogliato

Le ferite si sono rinnovate,

Le mie ansie sono cresciute

Vederlo così maltrattato.


  Che giaceva

Ordinato sulla Croce

E con pazienza

 Ha fatto quello che gli era stato detto

E con tirannica insolenza,

Piedi e mani lo bloccavano.


 La Santa Croce è tornata,

E hanno rivettato i chiodi,

Con risate e calvizie,

La Santa Croce innalzata

E il Santo Corpo se ne andò

In mezzo a due ladri.


 Se in questo dolore così forte,

Ti fermi a pensare

Nella brama di morte

Prometto di aiutarti.



(richiesto)

AVE MARIA


SESTO DOLORE: Maria riceve tra le braccia il cadavere di Gesù

               

 Il sesto con teneri legami,

Al figlio del mio cuore,

Defunto e distrutto

Lo hanno messo tra le mie braccia.


 I santi uomini videro

La mia tristezza e amarezza,

A Pilato fu chiesta la licenza

E l'hanno concesso

Per seppellirlo.


 Al punto desenclavaron

Aquel cuerpo sacrosanto

Tra le mie braccia lo misero

Su una tela bianca pulita.


 E al punto che l'hanno avvolto

Con unguenti profumati,

Che hanno avvertito che hanno portato

Quei santi uomini,

Che mi assistono

Tali collegamenti prodigiosi.


 Lo stavo guardando

Dai piedi alla testa,

Il mio dolore alimenta sempre

In un'amara tristezza

E ha detto sospirando:

Mio figlio, molto amato

Chi ti ha messo queste spine?

Chi ti ha aperto questo lato?

E queste mani divine e questi piedi perforati?


Se contempli il dolore

Lasciando il vizio,

Giorno di prova,

Di ciò che Dio si prende cura di te,

Darò lo scarico per te.


(Qualcosa è richiesto)

AVE MARIA.



SETTIMO DOLORE: Sepoltura di Gesù e solitudine di Maria.

  

Questo è molto risolto

Che sono tutto turbato

Trovarmi senza mio figlio,

Né vivo né morto.


 Me l'hanno detto gli uomini distrutti

Grande signora; non arrenderti alle lacrime

Che è arrivato il momento

Del entierro sacrosanto.


 Mitigad tanto tormento,

Cessare quel duro dolore

Dacci il corpo insanguinato,

Per seppellirlo.


Sono ancora grato

Con così bella finezza

Dando a mio figlio ho detto loro,

Prendi questo mio indumento

 Il figlio che ho amato di più.


San Giovanni e la Maddalena,

Mi hanno preso per mano

Tutto coperto di dolore

Stavamo seguendo i passaggi,

Dove è ordinata la tomba.


 Abbiamo raggiunto il monumento

Dove con onorevole misericordia,

Il Santo Corpo se ne andò,

Coperto con una lastra.


Triste è la pura Vergine,

Quella tomba che guarda,

Come non ho mai visto una creatura,

Suo Figlio contemplando,

Con tanto dolore e amarezza.


È viva e sepolta

È morta e ha la vita

È ferito e ferito,

Vedere morto e distrutto

A colui che era la sua amata Luce


 Tutte queste sette spade,

Mi hanno trafitto il cuore

Si de ti son contempladas,

Vincerai il premio

Dalla dimora celeste,

Capo di immenso valore.


Per la tua angoscia e il tuo dolore

Non ci lasciare,

mia madre

né nella vita,

né nella morte,

né alla corte di Dio.


(Qualcosa è richiesto)

 AVE MARIA


 Grazie a Elvira M.

 

SIETE ALLA SVOLTA FINALE.


Gesù nel suo infinito amore viene a voi che siete nella situazione di sofferenza.

Non abbiate a temere figli miei, perché tutto ora verrà catapultato, chi ha non più avrà, chi nulla ha, tutto avrà.

Figli miei, adorati del mio Sacro Cuore, voi siete le perle del mio Cuore, siete il mio amore, l’unico bene per Me.

Vi ho amati fino a dare la mia stessa vita per la vostra salvezza, oggi vi amo più di allora e vengo a prendervi per sempre con Me.

Abbiate amore per chi è lontano da Me, per chi non vive con la certezza del Paradiso, pregate per coloro che ancora non si sono convertiti e chiedete la grazia per coloro che tentennano.

Figlioli miei, adorati del mio Sacro Cuore, oggi voglio donarvi il mio Tutto, sono completamente vostro, sono il vostro Bambino Gesù, sono il vostro Dio Amore, il Crocifisso per amore, e sono Colui che è Risorto per voi, affinché possiate godere la vita eterna in Me.

La Città Celeste attende i suoi figli, entreranno con canti di giubilo e vittoria accompagnati dagli Angeli, essi saranno i custodi del nuovo Israele e saranno i benedetti del Signore.

La Luce del mondo appare al mondo ma il mondo è cieco, è privo di luce, é nel buio totale, … l’oscurità abbraccia la Terra e l’Umanità che contiene.

Siete alla svolta finale, Satana è furibondo,
grida il suo disprezzo per Me e per le mie creature
ma il suo urlo ben presto si fermerà e,
nel silenzio della notte un tuono assordante lo spezzerà.

Il grido del Padre è di conversione, é di amore e tenerezza per i suoi figli, tenta ancora con tutto il suo amore di salvare coloro che si sono perduti nella notte buia.

Accenderò una luce abbagliante nel cielo e tutti la vedranno, e coloro che l’adoreranno saranno carpiti, … mentre, saranno allontanati coloro che disprezzeranno il Segno del Figlio dell’Uomo.

Ho chiesto al mio popolo la conversione urgente, tutto è per essere spento, il dolore è in Me, perderò molti figli perché non hanno voluto ascoltare la mia voce.

Maria Santissima, qui in mezzo a voi, congiunge le sue mani alle vostre e le benedice per tutti i Rosari futuri.

Pregate figli miei, pregate sempre, pregate senza sosta, il tempo è ormai buio, il demonio si aggira tentando di carpire più anime possibili.

La crisi finanziaria ora metterà in ginocchio l’Umanità!

Ripartirà un mondo diverso! Io aprirò il mio nuovo mondo, chi si sarà prostrato a Me lo abiterà e con Me vivrà in eterno.

Coloro che si sono aggrappati ai loro beni terreni perderanno tutto, non gli lascerò nulla, andranno nella loro disperazione e urleranno tutto il loro dolore ma sarà troppo tardi.

Ho chiesto l’aiuto ai miei figli, ho chiesto la collaborazione per la mia ultima Opera terrena ma non c’è stata nessuna risposta, chi è ricco è anche avaro, … come sempre!

I poveri stanno per risorgere in Me, avranno la mia Dimensione e saranno gli eletti di Dio, nulla mancherà a costoro.

Ecco il tempo annunciato dai miei profeti e da mia Madre! Ora tutto è ai vostri occhi! Non tutti attraverseranno i dolori venienti perché Io prenderò con Me i miei eletti.

Avanti, il tempo è giunto per incontrare il vostro Dio Amore, … il Misericordioso!

Benedizione e grazia a voi, pace a voi. Amen

Carbonia 21-10-2020

CHIAMA MARÍA

 


Se ci provi, ma non riesci a liberarti delle tue cattive inclinazioni, chiama María.