BERNADETTE E LE APPARIZIONI DI LOURDES
Dopo l'ultima apparizione, quella del 16 luglio, Bernadette riprese la sua vita normale di scolara, preoccupata delle lezioni, perchè capiva che era giocoforza ricuperare il tempo perduto. Ogni mattina pertanto la si vedeva andare a scuola con il suo sillabario ed un pezzo di pane sotto il mantello. Ora la sua famiglia non abitava più nella stamberga di via Piccoli Fossati, ma, dal principio del mese di luglio, era stata sistemata in una casa più decente, presso la chiesa. Poco dopo, con l'aiuto del parroco, anche il babbo potè riprendere il suo lavoro di mugnaio nel molino Gras e la famiglia si recò ad abitare colà.
Intanto ogni giorno piovevano numerosi i visitatori ed i pellegrini in casa Soubirous e naturalmente non si stancavano di sentire cento volte la storia delle apparizioni dalle labbra della giovane, facendole mille domande, a volte anche sciocche. Così quel po' di tempo che Bernadette aveva per studiare le lezioni, se ne volava via.
La Madonna non le appariva più, ma le faceva sentire la sua presenza e le concedeva anche delle gioie spirituali vivissime. Il giorno 8 settembre 1858, Bernadette fu accolta nella Congregazione delle Figlie di Maria di Lourdes, mentre il confessore le concedeva eccezionalmente di potersi comunicare ogni mese e poi ogni 15 giorni e anche settimanalmente.
La Grotta viene riaperta al pubblico. - Il 5 ottobre, il Sindaco di Lourdes, Sig. Lacadè, fece annunziare dal banditore che l'accesso alla grotta era riaperto al pubblico, per esplicito volere dell'Imperatore Napoleone III. Con un atto di sapiente chiaroveggenza, l'Imperatore aveva accolto la supplica delle popolazioni vicine e gli operai di Lourdes non tardarono quel mattino stesso a rovesciare la palizzata, con cui si era chiusa la grotta il giorno 8 giugno 1858.
Benché sia ormai autunno, l'afflusso della gente riprende subito in grande stile. Anche Bernadette, appena ha un momento di tempo libero ed il permesso del parroco, si reca alla grotta. Colà, inginocchiata, essa fissa la nicchia e prega con fervore, benchè sappia che non vedrà più la Signora su questa terra.
La gente l'assale da ogni parte; le fanno toccare oggetti, carezzare bambini. Una sola cosa non si può far accettare a Bernadette, denaro, nè per sè nè per i parenti.
Don Peyramale, il parroco che non risparmia a Bernadette avvertimenti e critiche anche se le vuole bene, ad un certo punto le proibisce di recarsi alla grotta, onde far cessare queste scene di fanatismo che la Chiesa non approva. Bernadette obbedisce scrupolosamente.
Il «segno» della Madonna a Don Peyramale. - Tutti ricordano che il sacerdote aveva chiesto alla SS. Vergine, come prova, di far rifiorire in pieno inverno il rosaio selvatico della grotta, ma la Madonna non aveva raccolto la sfida. Forse perchè sarebbe stato un miracolo troppo evidente, che non avrebbe dato più luogo al merito della fede. A Don Peyramale tuttavia, la Bella Signora volle dare un «segno» personale, una domenica, mentre distribuiva la comunione ai fedeli. Ecco come raccontò egli stesso questo fatto straordinario alle Suore dell'Ospizio: «Scorsi alla balaustra una persona che aveva attorno alla testa un'aureola luminosa. Fui molto colpito da questa vista. Le diedi la comunione senza rendermi conto di chi potesse essere, ma la seguii con lo sguardo fino a che giunse al proprio posto e, quando si girò per inginocchiarsi, riconobbi Bernadette Soubirous. Da quel momento cessarono le mie inquietudini e non ebbi più alcun dubbio sulle apparizioni!». Bernadette presso le suore. - Questa convinzione acquisita in modo così straordinario, indusse Don Peyramale a suggerire a Bernadette di ritirarsi presso le Suore dell'Ospizio. Le Suore l'avrebbero difesa dalla curiosità della gente, permettendole di studiare e pregare con maggior tranquillità come desiderava.
Anche all'Ospizio però le visite non finirono e quella giovane illetterata e ignorante dovette rispondere a tutti, specialmente alle sottigliezze degli inquisitori, e firmare centinaia di immagini, con la sua scrittura incerta ed infantile. Il suo saluto era sempre lo stesso: P. p. Bernadette!» e cioè; Pregate per Bernadette!».
Gli storici di Lourdes ed i biografi di Bernadette sono concordi nell'affermare che nei due anni 1858-60 la giovane, straziata sempre dall'asma, premuta dalla folla, spiata, ammonita, tormentata, dimostrò un controllo di sé veramente straordinario.
L'Approvazione del vescovo. - Intanto, dopo più di tre anni di esami, di rapporti e di studi, la Commissione nominata da Mons. Laurence il 28 luglio 1858, ha terminato i suoi lavori ed il 18 gennaio 1862, il vescovo firma il decreto che esprime il suo giudizio sulle apparizioni avvenute alla grotta di Lourdes: «...Giudichiamo che l'Immacolata Maria, Madre di Dio, è realmente apparsa a Bernadette Soubirous l'11 febbraio 1858 e nei giorni seguenti in numero di diciotto volte nella grotta di Massabielle, alla periferia di Lourdes; che quest'apparizione riveste tutti i caratteri della verità é che i fedeli possono con tranquillità prestarvi fede. Sottomettiamo umilmente il nostro giudizio al giudizio del Sovrano Pontefice ecc.».
Nello stesso tempo, Mons. Laurence, vescovo di una diocesi povera, si rivolge agli altri vescovi della Francia, affinchè vogliano fornirgli quell'aiuto materiale necessario per innalzare un santuario sul luogo delle apparizioni.
Bernadette è felice. Finalmente il desiderio della Bella Signora sarà esaudito: «Va' a dire ai sacerdoti di costruire una cappella!».
p. Luigi Chierotti C.M.
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