venerdì 17 dicembre 2021

SULLE ERESIE

 


20. Gli ARCONTICI prendono il loro nome dai principi (arconti);  sostengono che l'universo che Dio ha creato è opera dei principi.  Praticano, inoltre, una certa immoralità. Negano la resurrezione  della carne. 

21. I CERDONIANI derivano il loro nome da Cerdone. Questi  riteneva vi fossero due principi contrapposti e affermava che il Dio  della legge e dei profeti non è il padre di Cristo e non è il Dio  buono, ma quello giusto; che è il padre di Cristo ad esser buono;  affermava che Cristo stesso non era nato da donna e non ebbe  natura umana, non morì veramente né ha in qualche modo patito,  ma ha simulato la passione. Alcuni autori dicono che questo eretico  in questi suoi due principi professava due dèi, dei quali l'uno  sarebbe il dio buono, l'altro il cattivo. Nega la resurrezione della  carne e, inoltre, non tiene in alcuna stima l'Antico Testamento. 

22. Anche MARCIONE, da cui traggono il loro nome i MARCIONITI,  accetta la dottrina dei due principi di Cerdone. Tuttavia Epifanio  scrive che egli ne abbia ammessi tre: il buono, il giusto, il cattivo.  Ma Eusebio scrive che un certo Sinero e non Marcione è stato  l'autore dei tre principi o, piuttosto, nature. 

23. Gli APELLITI sono coloro che hanno per capostipite Apelle.  Costui, a sua volta, introduce due dèi, l'uno buono, l'altro cattivo:  però essi non consistono in due principi diversi e contrari fra loro,  ma uno solo è il principio, cioè il dio buono, e da questo è stato  fatto l'altro; e questo, che risultò essere cattivo, fece, in conformità  alla sua cattiveria, il mondo. Alcuni autori dicono che codesto Apelle  formulò tesi tanto false su Cristo da affermare che egli non ha  portato la carne con sé dal cielo, ma l'ha ricevuta dagli elementi del  mondo che restituì al mondo quando, resuscitando senza carne,  ascese al cielo. 

24. I SEVERIANI sono sorti da Severo. Costoro non bevono vino,  poiché nel loro vaniloquio mitologico dicono che la vite è germinata  nella terra di Satana. Anch'essi ricolmano le loro insane dottrine  con i nomi delle potenze che più gli aggradano e rigettano, assieme  all'Antico Testamento, la resurrezione della carne. 

25. I TAZIANI, istituiti da un certo Taziano, e che sono chiamati  anche Encratiti, condannano il matrimonio e lo mettono sullo stesso  piano della fornicazione e delle altre dissolutezze, neppure  accettano nella loro setta quanti vivono coniugalmente, siano  uomini, siano donne. Non mangiano alcuna sorta di carne, anzi la  detestano del tutto. Anche costoro professano di intendersi di certe  emanazioni mitologiche dei secoli. Contestano la salvezza del primo  uomo. Epifanio distingue i Taziani dagli Encratiti sotto questo  aspetto, affermando che gli Encratiti sono gli scismatici di Taziano. 

26. I CATAFRIGI sono coloro i cui fondatori furono Montano,  considerato il paraclito, e due sue profetesse, Prisca e Massimilla.  La provincia della Frigia ha dato loro il nome, poiché là essi  nacquero e vissero, ed anzi anche adesso hanno in quelle stesse  parti la loro gente. Asseriscono che la discesa dello Spirito Santo,  promessa dal Signore, è avvenuta su di loro e non sugli apostoli.  Considerano le seconde nozze alla stregua della fornicazione e  perciò ritengono che l'apostolo Paolo le abbia consentite perché la sua scienza e la sua profezia erano imperfette: infatti non era  ancora giunto ciò che è perfetto 5. Nei loro deliri sostengono che la  perfezione sia scesa su Montano e sulle sue profetesse. Si dice che  abbiano dei sacramenti spaventosi: si racconta infatti che prelevino  il sangue a un neonato di un anno mediante piccole punture su  tutto il corpo, lo impastino con la farina e ne facciano un pane che  utilizzano per celebrare così una sorta di eucarestia. Se poi il  bambino muore, viene considerato da loro come un martire; se  invece sopravvive, un sommo sacerdote. 

Sant'Agostino

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