venerdì 7 giugno 2024

Gesù aveva fratelli e sorelle biologici? Che cosa dice la Chiesa al riguardo?

 


Una delle controversie più controverse sollevate dai protestanti contro la verginità perpetua di Maria utilizza i testi biblici senza uno sguardo più approfondito e senza conoscere il contesto di ogni episodio. Gesù Cristo aveva fratelli e sorelle biologici? Dobbiamo imparare a rispondere a questa domanda come cattolici.

La vera identità dei "fratelli di Gesù" nella Bibbia: un'analisi approfondita

Nella Sacra Scrittura troviamo riferimenti ai "fratelli di Gesù", un gruppo di uomini composto da Giacomo, Giuseppe, Giuda e Simone (Mt 13,55; Marco 6:3). Spesso accompagnano la Madre di Gesù (Matteo 12:46; Marco 3:31; 7,19; Giovanni 2:12), che solleva interrogativi sulla natura di questa parentela.

Per dipanare questo enigma, è fondamentale analizzare il termine "fratello" ("adelphós" in greco) nel contesto dell'epoca. Nella lingua ebraica, questa parola non era limitata ai figli biologici della stessa coppia, ma comprendeva anche parenti stretti, come cugini e consanguinei.

Evidenze a sostegno di questa tesi:

  • Genesi: Lot, nipote di Abramo, è chiamato "fratello" in Genesi 13:8 e 14:16. A Giacobbe, nipote di Labano, viene dato lo stesso nome in Genesi 29:12 e 15.
  • Levitico: In Levitico 10:4, Mosè si riferisce ai suoi cugini come "fratelli".
  • 1 Cronache: In 1 Cronache 23:21-22, le figlie di Eleazaro, che non avevano figli, vengono date in sposa ai suoi "fratelli", cioè cugini.

Maria di Cleopa e i suoi figli:

Nel Vangelo di Giovanni 19:25, troviamo la menzione di "Maria (moglie) di Cleofa" sulla croce di Gesù. Questa stessa Maria, secondo l'interpretazione più comune, era la sorella di Maria, la madre di Gesù.

  • Cleofa e San Giuseppe: Egesipo, uno storico del II secolo, afferma che Cleopa era il fratello di San Giuseppe.
  • Figli di Cleofa: Giacomo, Giuseppe e Giuda, chiamati "fratelli di Gesù", erano figli di Cleofa e Maria di Cleofa. Giuda, nella sua epistola, si presenta come "il fratello di Giacomo", che in questo caso sarebbe il figlio di Cleofa, non di Zebedeo.
  • Simon: Egesippo lo presenta anche come figlio di Cleofa.

Leggere tutto alla lettera provoca errori:

  • Maria, madre di Giacomo e Giuseppe: Matteo 27:56 menziona questa Maria come distinta dalla madre di Gesù.
  • Nome "Maria": La ripetizione del nome era comune all'epoca, come nel caso di Ottavia, sorella dell'imperatore Augusto, che aveva quattro figlie con lo stesso nome.
  • L'eredità e il matrimonio di Maria: L'ipotesi che Maria, la madre di Gesù, fosse figlia unica e avesse bisogno di sposarsi per assicurarsi un'eredità, non trova alcun fondamento nei Vangeli.
  • Giovanni come figlio di Maria: Se Maria avesse avuto altri figli, Gesù non l'avrebbe affidata a Giovanni sulla croce. L'espressione "ecco tuo figlio" (Giovanni 19:27) indica che Giovanni sarebbe stato il suo unico figlio in senso pratico.

Analizzando tutte le prove, possiamo concludere che i "fratelli di Gesù" menzionati nella Bibbia erano in realtà suoi cugini, i figli di Maria di Cleofa e Cleofa, il fratello di San Giuseppe. Questa interpretazione non compromette la verginità perpetua di Maria, la madre di Gesù.

Note aggiuntive:

  • L'espressione "madre di Gesù" è usata esclusivamente per Maria, la madre di Gesù, nei Vangeli.
  • La frequente presenza di Maria con i "fratelli di Gesù" si spiega con gli stretti rapporti tra le famiglie.
  • La menzione dei "fratelli del Signore" in 1 Corinzi 9:5 non esclude la possibilità che fossero apostoli.
  • L'ipotesi che i "fratelli di Gesù" fossero figli del primo matrimonio di San Giuseppe o adottati non è più considerata plausibile.

La Sacra Scrittura, se studiata nel rispetto del contesto, del genere letterario e con l'aiuto dello Spirito Santo di Dio, non presenta alcun ostacolo alla fede nella verginità perpetua di Maria, la madre di Gesù.

Il dogma della verginità perpetua di Maria

La verginità di Maria è un tema centrale nella teologia e nella dottrina della Chiesa cattolica. Secondo la tradizione, Maria, la madre di Gesù, concepì suo figlio per opera dello Spirito Santo, rimanendo vergine prima, durante e dopo il parto. Questo insegnamento è affermato in vari documenti della Chiesa, che sottolineano l'unicità e la purezza di Maria.

Il dogma della Verginità Perpetua di Maria fu solennemente definito al Concilio Lateranense del 649 da Papa Martino I. La Chiesa insegna che Maria è "sempre vergine", come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, 499, che afferma: "Approfondendo la fede nella maternità verginale, la Chiesa ha confessato che Maria, in realtà, è la Madre di Dio (Theotokos). Vergine prima del parto, è rimasta vergine durante il parto e dopo il parto per tutta la sua vita terrena".

Inoltre, i documenti papali, come l'enciclica di Papa Pio XII "Mystici Corporis Christi", rafforzano questa dottrina sottolineando la purezza e l'obbedienza di Maria al piano divino. L'enciclica sottolinea che "Maria, la nuova Eva, rimasta libera da ogni macchia di peccato originale, fu sempre unita al suo divin Figlio, offerto sul Calvario all'eterno Padre per la redenzione dei figli di Adamo" (Pio XII, 1943).

Questa convinzione si riflette anche nella liturgia e nella devozione popolare, dove la verginità di Maria è celebrata come segno del suo totale abbandono a Dio e della sua singolare partecipazione alla storia della salvezza.

Altair Fonseca 

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