domenica 27 aprile 2025

Ci fa «imparare» Cristo

 


E giustamente il papa Giovanni Paolo II chiede: «Ma quale maestra, in questo, più esperta di Maria? Se sul versante divino è lo Spirito il Maestro interiore che ci porta alla piena verità di Cristo (cfr. Gv.14,26; 15,26; 16,13), tra gli esseri umani, nessuno meglio di Lei conosce Cristo, nessuno come la Madre può introdurci a una conoscenza profonda del suo mistero». Per questo il Papa conclude la sua riflessione, su questo punto, scrivendo, con luminosità di parole e di contenuto, che «il passare con Maria attraverso le scene del Rosario è come mettersi alla "scuola" di Maria per leggere Cristo, per penetrarne i segreti, per capirne il messaggio».  

È santo e salutare, dunque, il pensiero secondo cui il Rosario ci mette alla «scuola di Maria», ossia alla scuola della Madre del Verbo Incarnato, alla scuola della Sede della Sapienza, alla scuola dunque che ci insegna Cristo, ci illumina di Cristo, ci porta a Cristo, ci unisce a Cristo, ci fa «imparare» Cristo, fino a cristificarci nell'intimo quali fratelli di Lui, il «Primogenito» di Maria (Rm.8,29).  

Il papa Giovanni Paolo II, nella sua Lettera Apostolica sul Rosario, riferisce un testo molto significativo di quel grande apostolo del Rosario, il beato Bartolo Longo, il quale dice testualmente cosi: «Come due amici, praticando frequentemente insieme, sogliono conformarsi anche nei costumi, così noi, conversando familiarmente con Gesù e con la Vergine, nel meditare i misteri del Rosario, e formando insieme una medesima vita con la Comunione, possiamo divenire, per quanto ne sia capace la nostra bassezza, simili ad essi, ed apprendere da questi sommi esemplari il vivere umile, povero, nascosto, paziente e perfetto». Il Santo Rosario, quindi, ei fa alunni di Maria Santissima, ci lega e ci immerge in Lei, per farci somigliare a Cristo, per farci divenire immagine perfetta di Cristo.  

Padre Stefano Manelli

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