venerdì 27 giugno 2025

La depressione, la malinconia

 


ILDEGARDA  DI  BINGEN


La depressione, la malinconia


Un semplice umore del corpo, la bile nera, il quarto umore, in quanto non ha origine dal verde e da tutto ciò che è vita, che non ha origine nella vita e che non ha in sé forza ed energia, fa decadere il corpo nell’aridità, nello stato di impoverimento, di secchezza, in cui manca qua nto alimenta la vita, e lo fa ammalare. Ecco la conseguenza, la melanconia, nel senso originale della parola, in greco, melas, nero, kholé , bile, qualcosa che stringe, angoscia, agonia. Con ciò, si intende che in questa condizione di aridità, venga emessa una secrezione corporea con conseguenze negative. Si tratta di uno stato completamente diverso dall’integrità, dall’interezza originaria, dalla viridità. Partendo dall’originaria primitiva integrità del mondo, Ildegarda sviluppa una serie di paragoni. Mentre il primitivo stato con la costituzione del mondo indica la perfezione della forma dell’uomo, la perfezione del suo genere di vita, lo stato attuale si riferisce a tutte le degenerazioni e deformazioni che sono le conseguenze della caduta, attraverso le quali, però, comincia già a realizzarsi lo stato finale di rigenerazione, di nuova formazione, di riparazione, che allude all’integrità finale e la prepara.

Nella sua trattazione che Ildegarda ne fa nella sua opera di scienze naturali e medicina, ogni tema viene presentato con un’immagine che lo illustra in generale e poi minuziosamente lo tratta in particolare. Ildegarda ci dà un modello di spiegazione dell’origine della malattia dal peccato, da una natura indebolita e falsata dal peccato, della conseguente frattura spirituale e delle correlazioni psicofisiche corrispondenti. Poiché l’uomo è anima e corpo, anche la malattia non è soltanto malattia del corpo, c’è sempre un rapporto corpo - anima. Poiché Adamo conosceva il bene ma fece il male, cadde in contra ddizione e incorse nella melanconia. Questa iniziale catena di reazioni affettive era sorta in un momento ed ebbe come effetto un cambiamento fisico generale e pieno di conseguenze. Il succo della bile divenne scuro, nero, mentre prima aveva lo splendore d ell’aurora.

La bile, che era come cristallo, lucente, si oscurò. Da allora la melanconia è il sostrato organico di ogni patogenesi, è l’origine di ogni malattia all’interno dell’organismo, che è diventato fragile. Nei suoi stati d’animo l’uomo è incerto tra il fare e lasciar fare, ogni cambiamento suscita in lui incertezza, molte volte riluttanza, e in questo stato cresce la disposizione del fisico alla malattia.

Questo dissenso, disaccordo, senso di fastidio, è il terreno, la base, il principio di ogni minaccia per la salute.

Quando Adamo riconobbe il bene e tuttavia volle gustare la mela e fece il male, a causa di questo cambiò di direzione nella sua scelta e si sviluppò la bile nera, che non ci sarebbe stata nell’uomo senza l’influsso diabolico, Tristezza e disperazione hanno origine da questa melanconia, che Adamo provò nella sua prima trasgressione. Nel momento in cui Adamo trasgredì l’ordine di Dio, si coagulò nel suo sangue la bile nera e ciò accadde come quando appena viene spenta la lampada o la candela, che è la sorgente di luce, il chiarore scompare e quel che rimane è solo un lucignolo incandescente con la sua puzza. Così accade con Adamo quando si spense in lui il suo splendore. La bile nera si coagulò nel suo sangue e da lì sorse tristezza e disperazione, perché il diavolo spirò in Adamo nella sua caduta questa melanconia, con la quale gli uomini furono resi dubbiosi, mutevoli, incerti.

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Sr. ANGELA CARLEVARIS osb

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