Si aggiunge la deposizione d'una donna ossia del teste IV processuale, fol. 202.
«Cinque o sei mesi prima che avessi la notizia della sua morte, andai a visitarla . . . . discorrendole delle cose attuali della religione, le domandai: Signora Anna Maria, come anderemo a finire ? Ed essa mi rispose: – Figlia mia, sempre di male in peggio, giacchè la religione ne sembra che voglia andar via da Roma per causa (2) nostra, per li grandi peccati, per li quali è molto disgustato il Signore. Da quello che veggo, quello che oggi succede è un niente in proporzione di ciò che avrà da venire, ma io spero di non trovarmici; giacchè il Signore ha permesso che siano entrati tanti folletti per le case, e questi andranno crescendo; i mariti discorderanno colle loro mogli in materia di religione e di politica, i fratelli colle sorelle, i figli coi genitori, i sacerdoti dispersi, e martirizzati, le chiese saranno spogliate, esprimendosi: Povera Chiesa desolata l - »
In fine che questi folletti sopradetti sarebbero usciti fuori per formare una generale persecuzione dei buoni. » Nel resto questa procella suscitata dall'inferno è una quasi naturale conseguenza della definizione dommatica dell'Immacolata Concezione: ipsa conteret caput tuum, tu insidiaberis calcaneo eius. Più legittima, però sarà la con seguenza della pace e del trionfo. Molti santi e servi di Dio l'hanno predetto, e tutta la persecuzione si può considerare come un preparativo « al grande onore che si farà alla Sovrana Imperatrice; si vedrà subito dopo fatta la pace universale (1). Oh che gran bene ! Oh che gran bene ! » ,
- Un gran servo di Dio (ven. Ludovico Maria Grignon de Monfort) predisse questa grande solennità, e non dubitò di chiamarla una specie di seconda venuta di Cristo, nella quale Maria verrebbe rivelata dallo Spirito Santo, e con ciò non tarderebbe ad adempirsi quest' oracolo, Fiet unum ovile, et unus pastor (2). Diamo in versi un ristretto della Profezia della Serva di Dio Anna Maria Taigi.
De'nemici i progressi fraudolenti Non ci sorprenda, che accader sentiamo, Nè de fatti politici gli eventi; - Ma sol dall'alto noi sperar dobbiamo ; Essendo dessi complicati in modo, Che Dio sol potrà scioglierne il nodo.
Tal è di Dio il decreto e il suo volere, Perchè conosca ognun la sua possanza Quando verrà a spiegare il suo potere Inaspettato contrº ogni speranza; Per cui confesserà l'empio ed il pio Esser soltanto dessa opra di Dio.
Quando il cielo darà l'ultimo segno, Come stipula secca in faccia al vento, In un balen cadrà degli empi il regno; E invan la fuga cercheranno a stento, Che dal furor del braccio onnipotente Ogni scampo si tenta inutilmente.
Sopra l'ali de'venti il suo furore Passeggerà su i mari e sulla terra, Che si farà sentir con gran fragore Da sue caverne, che dischiude e serra Contro gli empi, che attoniti e sparuti Per lo spavento rimarranno muti.
Molti di lor ritorneranno a Dio, Detestando i lor falli, e sotto il manto Rifugiati del benigno Pio, Lacrime verseran nel tempio santo, Mentre altri disperati e non contriti Dal divino furor saran colpiti.
Respinto all'Erebo
Da San Michele
Il fier dragone,
Spumante fiele
Con rabbia e scorno
Sue inique tele
Rotte vedrà.
Fiaccata agli empi
La loro boria,
Ogni fedele
Per tal vittoria
Ebrio di gioia
Di Dio la gloria
Decanterà.
Dal divin braccio
Sconfitto l'empio,
Un nuovo cantico
Fuor d'ogni esempio
In tutto il mondo
In ogni tempio
Risuonerà.
Della Taigi
Anna Maria
Così ci annunzia
La profezia
Su tali eventi
Del nostro secolo.
E così sia.
Nessun commento:
Posta un commento