MARIE des VALLEES
15.2.1590 - 25.2.1656 - ERMENGARDA HAUSMANN
«Il torrente dell'ira divina», sofferto da Marie per dodici anni, fu il culmine dei tormenti, che questa coraggiosa Normanna prese sopra di sé. Quando aveva 43 anni, questo tempo di amarezze finì. Tuttavia anche in seguito Maria bevette sempre di nuovo e in diverse maniere dal «torrente di vita», cioè dal torrente della collera divina. A lei che gli chiedeva grazia, Gesù rispose, che il Padre suo che lo amava molto di più di quanto egli potesse amare Marie, non aveva avuto nessuna pietà per Lui, quando pendeva dalla Croce, ma - per amore - lo trattò più amaramente di quanto fu trattata Maria. Spesso essa vide la Madre di Dio in lacrime, prima che capitasse su di lei un particolare gravissimo dolore. Per esempio, l'anno 1654, il suo cuore fu tormentato in quattro diversi modi: tuttavia non il suo cuore di carne e di sangue, ma il cuore della sua anima. Questo cuore spirituale rimase straziato dai peccati degli altri, dalle frecce della Giustizia, dal fulmine della Collera divina e dalla spada della Santissima Vergine. Già da anni la Madonna le aveva detto che le piantava la spada nel cuore, e che quella sarebbe un rinnovamento dei dolori che ella stessa soffrì durante la Passione di Gesù e che questo era il più grande ed elevato dono dello spirito Santo. Poi ella lo verserà nella natura umana (del corpo mistico di Cristo), il cui cuore sono i «sacerdoti».
Si tratta anche di noi e del nostro tempo - saper capire i suoi minacciosi segni - se Marie (nella quaresima del 1654) vide la Madonna piangere «sulla natura umana», la sposa di suo Figlio, che sarà distrutta, se la divina onnipotenza non la protegge. A Pasqua Marie visse la lotta fra «la morte e la vita» («Mors et vita duello conflixere mirando»), secondo le sue parole, fra ira e onnipotenza di Dio: Solo nella distruzione del peccato, la Onnipotenza può salvare l'opera delle sue mani.
L'anima di Marie scese ancora nuovamente nell'Inferno, dopo che essa festosamente aveva promesso di assumersi la dannazione eterna al posto dei peccatori, se questa era la volontà di Dio. Dopo 20 giorni essa fu liberata dalla Geenna e la Divinità le assicurò, che aveva Salvato i peccatori per i quali lei si era offerta.
In tutti questi anni Maria visse a Coutances, il centro religioso della penisola di Contentin. Come abbiamo già detto, vi era tornata dopo essere stata dichiarata libera da parte del giudizio di Rouen. Essa visse per otto anni nella casa vescovile, poi Monsignor Briroy la affidò a due anziani sacerdoti di eccezionale pietà e dottrina all'ex parroco di Juganville, Le Rouge, che aveva una particolare forza sui demoni, e al Vicario della Cattedrale, Potier. Ella provvide loro nelle faccende di casa fino alla loro morte (l'ultimo morì nel 1648), nonostante le sue indicibili sofferenze. Che questo avvenne con sacrificio lo attesta per esempio ciò che segue: quando il Vicario la volle tuttavia mandare alla messa - che lei conviveva tanto che non capiva come vi si potesse assistere senza lacrime - ella rispose: La mia Messa è aiutare Lei e quindi rimanere finché io non avrò qualcuno che mi sostituisce».
Dal 1625 al 1642 il Vicario generale di Coutances, Le Pileur, fu il suo direttore spirituale ordinario.
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