sabato 21 giugno 2025

CRISTO, VITA DELL'ANIMA

 


E guardate ancora fin dove arriva S. Paolo quando parla della nostra debolezza (3); egli arriva fino a dire che non possiamo avere da noi stessi, neppure un buon pensiero, un pensiero che valga per il cielo.  

   Ed egli era ispirato da Dio quando scriveva che siamo incapaci di far sorgere un buon pensiero in noi stessi; tutto ciò che è buono, tutto ciò che v'è di bene in noi, tutto ciò che è meritorio per la vita eterna, viene da Dio per mezzo di Cristo (4:); «Dio ci dà il potere, non soltanto di agire, ma anche di volere soprannaturalmente (5), per mezzo della sua buona volontà, perché tale è il suo desiderio. Dunque da noi stessi non possiamo soprannaturalmente né volere, né avere un buon pensiero, né agire, né pregare, non possiamo nulla (6).  

   Siamo perciò da compiangere? Tutt'altro. S. Paolo, dopo avere specificata la nostra debolezza, soggiunge (7), «Io posso tutto», Omnia, non per me stesso, ma «in colui che mi fortifica”, affinché sia resa ogni gloria a Cristo, che ci ha meritato tutto e nel quale abbiamo tutto. Non c'è ostacolo che io non possa sormontare, difficoltà che non possa sopportare, prova che non possa subire, tentazione alla quale non possa resistere, per mezzo della grazia che Gesù Cristo mi ha meritata. In lui e per lui io posso tutto, perché il suo trionfo è di rendere forte ciò che è debole (1); Dio vuole dunque che ogni gloria risalga a lui per mezzo di Cristo, la cui grazia trionfa delle nostre debolezze (2). 

Beato Dom COLUMBA MARMION 

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