Il profeta Isaia non aiuta Celestio.
19. 42. Ha creduto però costui d'aver trovato un forte appoggio alla sua causa da parte del profeta Isaia, perché Dio ha detto: Se sarete docili e ascolterete, mangerete i frutti della terra. Ma se vi ostinate e vi ribellate, sarete divorati dalla spada, perché la bocca del Signore ha parlato 243 . Quasi che tutta la legge non sia piena di condizioni simili o quasi che cotesti precetti non siano stati dati a quella gente superba se non perché la legge fu aggiunta per le trasgressioni, fino alla venuta della discendenza per la quale era stata fatta la promessa 244. Perciò la legge sopraggiunse perché abbondasse il peccato, e dove abbondò il peccato sovrabbondò la grazia 245. Cioè si voleva: che l'uomo, superbamente fiducioso nelle proprie forze, ricevesse i precetti; che, tradito dalle sue forze e divenuto anche prevaricatore, cercasse il Liberatore e il Salvatore 246; che, divenuto umile, fosse condotto alla fede e alla grazia dal timore della legge come suo pedagogo. Così, dopo che le loro infermità si furono moltiplicate, essi si affrettarono 247 e a guarirli arrivò provvidenzialmente il Cristo. Nella sua grazia credettero anche i giusti dell'antichità, aiutati dalla medesima sua grazia perché gioiosamente lo preconoscessero e alcuni ne preannunziassero pure la venuta, o in mezzo al popolo d'Israele come Mosè, Gesù di Nave, Samuele, Davide e tutti gli altri pari a loro, o al di fuori dello stesso popolo d'Israele come Giobbe, o prima che apparisse lo stesso popolo, come Abramo, Noè e altri dei quali la Scrittura divina parla o tace. Uno è infatti Dio e uno è il Mediatore tra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù 248, senza la cui grazia nessuno è liberato dalla condanna, sia da quella che ha contratta dal primo uomo in cui tutti hanno peccato, sia da quella che ha meritata per giunta con le colpe sue proprie;
Sant'Agostino
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