venerdì 27 giugno 2025

Perché il Rosario divenga una preghiera perfetta occorre dire bene l'Ave Maria


 

MARIA E LA SUA ARMATA


Rosario preghiera perfetta


Perché il Rosario divenga una preghiera perfetta occorre dire bene 1'Ave Maria:

- Ave Maria significa: ti saluto, o meglio rallegrati, o Maria;

- piena di grazia: ripiena di ogni bellezza, di ogni perfezione, di tutti i doni e di tutte le grazie di Dio;

- il Signore è con te: per questo sei beata e sei onnipotente per grazia di lui;

- tu sei benedetta perché ci hai dato Gesú;

- e benedetto il frutto del tuo seno Gesú: e benediciamo Gesú che si è fatto uomo per noi, o che per noi ha patito, o che per noi è risuscitato;

- Santa Maria, madre di Dio: tu sei onnipotente presso il tuo figlio; prega perciò per noi;

- prega per noi peccatori, per tutti i peccatori, per noi, per le nostre famiglie, per i nostri concittadini, per gli italiani, per gli europei, per gli indiani, per i cinesi, per i giapponesi, per gli indonesiani, per tutti gli altri asiatici, per i russi, per gli africani, per gli americani; ora: per tutti quelli che soffrono, per gli affamati, per i lebbrosi, per tutti gli ammalati e i bisognosi - e nell'ora della nostra morte perché possiamo noi e tutti i moribondi venire con te in paradiso.

Per meglio recitare il Rosario mentre diciamo le Ave Maria, dobbiamo:

a) contemplare Maria in quel mistero: o che viene annunciata dall'angelo, o che visita Elisabetta, o che adora amorosamente Gesú bambino, ecc., o che è vicino a Gesú nel Getsemani o nella flagellazione, ecc.; o che vede Gesú risorto e asceso al cielo, o nel cenacolo con gli apostoli mentre scende lo Spirito Santo, ecc.;

b) pregare la Madonna che aiuti e salvi noi e tutta l'umanità in virtú di quel mistero che contempliamo: per l'incarnazione, per la nascita, per la passione, per la resurrezione di Gesú;

c) chiedere alla Madonna che ci ottenga la grazia di acquistare quella virtú specifica insegnata dal mistero: l'Umiltà e la disponibilità (1°), la carità (2°), l'amore alla povertà (3°), la consacrazione a Dio (4°), la sete di Dio e della comunione (5°); l'orrore del peccato (1°), la purezza del corpo (2°), la purezza della mente (3°), l'amore alla croce (4°), la pratica della mortificazione e la morte al mondo (5°) che faceva dire a s. Paolo: « il mondo è morto per me ed io sono morto al mondo » (Gal. 6,14); quella ricerca e quel gusto delle cose celesti (1°) che faceva dire a s. Paolo; « giacché Cristo è risorto cercate le cose di lassú, gustate le cose di lassú, non quelle della terra » (Col. 3, 2), il desiderio del cielo e di vedere Dio (2°), il dono dello Spirito Santo (3°), la speranza della nostra resurrezione e della nostra assunzione al cielo (4°), l'amore per tutta l'umanità e lo spirito d'intercessione per tutta l'umanità (5°).


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