ESERCIZI PREPARATORI
alla Consacrazione a Maria SS.
L'anima, dopo lavorato a vuotarsi dello spirito del mondo e poi a riempirsi della conoscenza di sé può applicarsi ora di proposito a conoscere la Madonna 24.
Noi non giungeremo alla perfetta conoscenza di Gesù, per quanto è possibile a creature qui sulla terra, se non attraverso alla conoscenza di Maria; ma non riusciremo al alzarci sicuramente e con frutto alla conoscenza di Maria, se prima non ci siamo abbassati, e molto profondamente, nella conoscenza di noi stessi.
Fortunata dunque l'anima che nei giorni scorsi avrà lavorato di buona volontà a conoscersi ed a purgarsi! Il suo occhio puro potrà sperare ora di vedere Maria. E la vedrà tanto meglio quanto più intenso ed assiduo sarà stato il lavoro di purificazione fatto in se stessa,
Un rilievo - Abbiamo visto che cosa sia l'uomo e quanto poco possa da sé, Dobbiamo ora vedere che cosa sia la Madonna in sé e che cosa sia per riguardo al suo schiavo d'amore. Questa cognizione appunto ci aiuterà ad apprezzare nel loro giusto valore i vantaggi e gli aiuti che l'anima potrà ricevere se si darà tutta alla Madonna e resterà soggetta a Lei in ogni cosa.
Gesù ce ne farà la grazia, speriamo, non per i nostri meriti, ma per i meriti e l'intercessione del caro Padre S. Giuseppe al quale già fin d'ora amiamo di ricorrere ed appoggiarci. La Madonna, poi, non solo non resterà estranea ai nostri Esercizi di questa settimana, come se Ella dovesse essere solo l'oggetto del nostro studio, ma continuerà a lavorare in noi. Ella lavorerà anzitutto allo scopo di tenere continuamente presenti al nostro sguardo le cognizioni preziose che già abbiamo acquistate sul nostro nulla; si impegnerà anzi in tutti i modi ad aumentarle, così come una madre è sempre intenta ad aumentare il tesoro dei suoi figli, facendo ci di volta in volta sempre meglio conoscere la nostra meschinità, la nostra poca o nessuna generosità in tutte le occasioni, la nostra somma incostanza e debolezza in tutte le prove ...
Così facendo Ella stabilirà sempre meglio nei nostri cuori il fondamento della santa umiltà, e ci farà sempre meglio toccare con mano, e proprio praticamente, quello che siamo da noi soli, col ritirare qualche volta momentaneamente da noi la mano e lasciarci anche cadere, se mai si accorge che la nostra umiltà non è ben radicata.
In questo modo la Madonna, nostra vigile Madre e Padrona, ci metterà al sicuro contro gli assalti della superbia, sottraendoci al pericolo di guastare, con qualche soddisfazione nostra, le azioni mirabili della grazia che lo Spirito S. per mezzo di Lei verrà facendo man mano nelle nostre anime.
Ella farà sì che noi mettiamo da parte nostra ciò che a noi spetta: la buona volontà, dico, e l'umiltà, le quali costituiscono come la ossatura e lo scheletro delle nostre azioni sante, riservandosi poi Ella stessa di rivestire le azioni nostre, abbozzate appena e solo incominciate, colla sua quasi onnipotenza e coi suoi meriti pressoché infiniti.
Il lavoro da svolgere - La 2a Settimana ha da essere spesa, secondo il Montfort, nel riempirsi della conoscenza di Maria SS. Questo deve essere il lavoro proprio di questi sei giorni. E' anzi, a parlare più propriamente, il lavoro tutto speciale a cui noi ci dedichiamo. Si tratta di fare la conoscenza non già di un mezzo qualsiasi di santificazione, ma di quello che, tra i mezzi, noi riguardiamo e scegliamo come il migliore fra tutti e il più adatto, attesa la nostra debolezza estrema, a raggiungere il fine nostro unico, cioè la maggior gloria di Dio nella santificazione di noi stessi.
Con questa settimana l'anima esce da quella che i maestri di spirito sono soliti chiamare «via purgativa», per entrare nella «via illuminativa». E' una settimana di luce e quindi di consolazione, dove si comincia a godere in parte del lavoro fatto fin qui e dove già si annunziano le bellezze e si pregustano le dolcezze della méta non più lontana.
Che bella cosa una settimana intera spesa tutta nello studiare di proposito la Madonna! Che frutti di vita questo studio amoroso e diligente ha da portare nell'anima!
Servo di Dio B. SILVIO GALLOTTI
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