scelta di Brani dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta
Nel Volume 16 - Dicembre 8, 1923, Gesù confida a Luisa che: Maria SS. ricevette il germe del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra, che la nobilitò e la restituì al suo principio, quale fu da Noi creato l’uomo, prima che peccasse.
[…] “Voglio far conoscere l’Immacolato Concepimento della Vergine, concepita senza peccato… […] tutto ciò che Io, Verbo Eterno, dovevo fare nella mia assunta Umanità, formava un solo atto con quell’Atto solo che contiene la mia Divinità. Sicché prima che questa nobile Creatura fosse concepita, tutto esisteva di ciò che doveva fare sulla terra il Verbo Eterno; onde nell’atto che questa Vergine fu concepita, si schierarono intorno al suo concepimento tutti i miei meriti, le mie pene, il mio Sangue, tutto ciò che conteneva la Vita d’un Uomo e Dio, e restò concepita negli interminabili abissi dei miei meriti, del mio Sangue divino, nel mare immenso delle mie pene. In virtù di essi restò Immacolata, bella e pura; al nemico sbarrato il passo dagli incalcolabili meriti miei e non potette recarle nessun nocumento. Era giusto che chi doveva concepire il Figlio d’un Dio, doveva essere prima Lei concepita nelle opere di questo Dio, per poter tenere virtù di concepire quel Verbo che doveva venire a redimere il genere umano. Sicché, Lei prima restò concepita in Me ed Io restai concepito in Lei; […] Oh, la bellezza di questa tenera Piccina! Era un prodigio della Grazia, un portento della nostra Divinità; crebbe come Figlia nostra, fu il nostro decoro, la nostra allegrezza, l’onore e la gloria nostra”.
[…] Pensavo nella mia mente: “E’ vero che la mia Regina Mamma fu concepita negli interminabili meriti del mio Gesù, ma il sangue, il corpo, furono concepiti nel seno di S. Anna, la quale non era esente dalla macchia d’origine, dunque, come può essere che nulla ereditò dai tanti mali che tutti abbiamo ereditato dal peccato del nostro primo padre Adamo?”
E Gesù: “Figlia mia, tu non hai capito ancora che tutto il male sta nella volontà. La volontà travolse l’uomo, cioè la sua natura, non la natura travolse la volontà dell’uomo; sicché la natura restò al suo posto, quale fu da Me creata; nulla cambiò. Fu la sua volontà che si cambiò, si mise nientemeno contro una Volontà Divina, e questa volontà ribelle travolse la sua natura, la debilitò, la contaminò e la rese schiava di vilissime passioni. […] Alla mia Mamma l’essere concepita in una creatura della razza umana non le recò nessun nocumento, perché la sua anima era immune da ogni colpa: tra la sua volontà e Quella del suo Dio non c’era divisione; le correnti divine non trovavano intoppo né opposizione per riversarsi su di Lei; in ogni istante stava sotto la pioggia dirotta di nuove grazie. Onde con questa volontà e quest’anima tutta santa, tutta pura, tutta bella, il recipiente del suo corpo che prese dalla sua madre restò profumato, riabilitato, ordinato, divinizzato, in modo da restare esente anche da tutti i mali naturali di cui è invasa l’umana natura.
Ah, fu proprio Lei che ricevette il germe del Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra, che la nobilitò e la restituì al suo principio, quale fu da Noi creato l’uomo, prima che peccasse! Anzi, lo sorpassò; la abbellì di più ancora ai continui flussi di quel Fiat che ha solo virtù di riprodurre immagini tutte simili a Colui che le ha create. Ed in virtù di questa Volontà Divina che agiva in Lei, si può dire che ciò che Dio è per natura, Lei è per Grazia.
La nostra Volontà tutto può fare, dovunque giungere, quando l’anima Ci dà libertà d’agire e non interrompe con la sua volontà umana il nostro operato!”
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