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venerdì 12 febbraio 2021

...nel disegno della bontà e giustizia divina.

 


LA CITTÀ  DI DIO 

Inoltre differisce molto la condizione tanto di quella che si  considera prosperità come di quella che si considera avversità. L'individuo onesto non si inorgoglisce dei beni e non si abbatte per i  mali temporali; il cattivo invece è punito dalla sorte sfavorevole  appunto perché abusa della favorevole. Tuttavia Dio manifesta  abbastanza chiaramente la sua opera spesso anche nel dispensare  tali cose. Se una pena palese colpisse ogni peccato nel tempo, si  potrebbe pensare che nulla è riservato all'ultimo giudizio. Se al  contrario un palese intervento di Dio non punisse nel tempo alcun  peccato, si potrebbe pensare che non esiste la divina provvidenza.  Lo stesso è per la prosperità. Se Dio non la concedesse con  evidente munificenza ad alcuni che la chiedono, diremmo che  queste cose non sono di sua competenza. Allo stesso modo se la  concedesse a tutti quelli che la chiedono, supporremmo che si deve  servirlo soltanto in vista di tali ricompense. Il servizio a lui non ci  renderebbe devoti ma interessati e avari. Stando così le cose, buoni  e cattivi sono egualmente tribolati, ma non ne consegue che non  siano diversi perché non è diversa la sofferenza che gli uni e gli altri  hanno sopportato. Resta la differenza di chi soffre anche nella  eguaglianza della sofferenza e, sebbene sia comune la pena, non  sono la medesima cosa la virtù e il vizio. Come in un medesimo  fuoco l'oro brilla, la paglia fuma, come sotto la medesima trebbia le  stoppie sono triturate e il grano è mondato e la morchia non si  confonde con l'olio per il fatto che è spremuto dal medesimo peso  del frantoio, così una unica e medesima forza veemente prova,  purifica, filtra i buoni, colpisce, abbatte e demolisce i cattivi. Quindi  in una medesima sventura i cattivi maledicono e bestemmiano Dio,  i buoni lo lodano e lo pregano. La differenza sta non nella  sofferenza ma in chi soffre. Infatti anche se si scuotono con un  medesimo movimento, il fetidume puzza disgustosamente,  l'unguento profuma gradevolmente.