mercoledì 13 marzo 2019

Coloro che interferiscono con la Volontà di Dio, nel Suo Piano per salvare le anime, incorreranno nell‟Ira del Padre Mio.



Mia dilettissima figlia, Io desidero far sapere che coloro che interferiscono con la Volontà di Dio, nel Suo Piano per salvare le anime, incorreranno nell‟Ira del Padre Mio. 

Quando all‟uomo viene concesso un grande dono, grazie alla Divina Volontà del Mio Eterno Padre, ed egli lo rifiuta, Mio Padre piange. Se un uomo cerca di fermare, danneggiare o intervenire contro il Mio Piano, elaborato per completare il Patto di Mio Padre, al fine di portare la salvezza al mondo, egli soffrirà molto per questo. Se un uomo crederà che il suo potere sia superiore a quello di Dio, sarà reso impotente, ed inoltre, se un uomo Mi abbraccia, proprio come fece Giuda, dice che Mi ama, Mi bacia sulla guancia e poi Mi tradisce, egli non è meglio di colui che Mi ha consegnato ai Miei carnefici. 

Io porto all‟umanità grandi grazie, in questi tempi; Io porto all‟uomo dei grandi Doni attraverso questa missione, ed egli cosa fa? Mi sputa in Volto, poiché é pieno di gelosia, dispetto e odio nella sua anima. Coloro che agiscono così verranno sopraffatti da un profondo dolore, generato da una tale solitudine, che non avrebbero mai immaginato prima di allora. 

Essi subiranno il dolore della separazione da Dio nel corso di questa vita sulla terra, e quando ciò accadrà, sapranno che questo è stato causato dal fatto che hanno tradito Me, Gesù Cristo, il loro unico e solo Salvatore. Essi, tuttavia, comprenderanno anche l‟enorme intensità della Mia Grande Misericordia; permettendo questa sofferenza sulla terra, Io do loro la possibilità di pentirsi e di ridiventare integri. Se accetteranno la Mia Volontà con dignità, Io donerò loro la vita nel Mio Nuovo Regno. 

Svegliatevi, tutti voi, e cercate di capire che il Mio unico desiderio è quello di estasiarvi tra le Mie Amorevoli Braccia. Io non sono il vostro nemico: vi amo e vi voglio con un desiderio tale che non siete in grado di comprendere. Io invio dei profeti non per spaventarvi, ma per divulgare la Verità, al fine di portare la Salvezza Eterna a tutti voi, soprattutto a coloro che sono i meno meritevoli di tutti. 

Venite! Ascoltate la Mia Chiamata: il Mio Piano sarà realizzato, non importa quanto voi vi opponiate. Al più presto, sarà resa nota la completa verità di ciò che vi è necessario, per rivendicare il diritto Divino alla vostra eredità. Quando Io verrò con questa notizia, dovrete accettarla o perderete la vostra anima. 

Il vostro Amato Gesù

14 Agosto 2014



martedì 12 marzo 2019

Io vengo a ricordarvi la Mia Parola, vengo per chiamarvi al pentimento prima dell’avvento del Mio Giorno



Io sono;

Signore, coloro che rifuggono tutte le rivelazioni private argomentano che la sola Vera Rivelazione è la Santa Bibbia. Questo noi tutti lo sappiamo, ma, che ne dici Tu, Signore?

la Santa Bibbia è in effetti La Verità, la Vera Rivelazione, ma Io non ho cessato di esistere; vedi, Io sono La Parola ed il Mio Spirito è attivo; il Mio Avvocato è con voi tutti, lo Spirito di Verità che molti tendono a dimenticare o ad ignorare, perché tutto quello che vi dice lo Spirito viene da Me; Egli è il Richiamo della Mia Parola, l’Ispiratore del vostro spirito; è la ragione per la quale, figlia Mia, Io continuamente vi ricordo le stesse Verità; capite le ragioni per le quali costantemente vi stimolo con i Miei Richiami; accettate il Mio Santo Spirito di Verità; Io vengo a ricordarvi la Mia Parola, vengo per chiamarvi al pentimento prima dell’avvento del Mio Giorno;

capisci come, per Amore, Io chiamerò ogni anima a Me; voglio che capiate che il cuore dei vostri saggi sono in una casa in lutto; essi hanno la tendenza a dimenticare, nella loro pretesa grandezza, la Mia Potenza e la Mia Divinità; la loro corruzione li acceca, aprendo in essi uno spiraglio ai discorsi di Satana, perché hanno chiuso il loro cuore all’Amore; il loro spirito ed il loro cuore sono più vicini al mondo razionale che al Mio Mondo Spirituale;

questa piaga si è infiltrata nella Mia Chiesa; molti dei Miei pastori sono simili ai corvi della parabola che ti ho dato; essi sono la causa di tante discordie nella Mia Chiesa; i loro discorsi e sermoni mancano di Spiritualità, Fedeltà alla Mia Parola e ai Miei precetti; ripudiano i Miei Misteri in Mia Presenza, mettono in ridicolo la pietà; ricordi l’azione commessa dal loro antenato Caino? hanno adottato il suo linguaggio, servendo il vizio invece della virtù, l’immoralità invece della purezza; si sono sottomessi senza riserva alla schiavitù del peccato; questi Caino sono viventi di fronte al peccato, ma sono morti per il Mio Spirito di Verità; quando il Mio Giorno verrà, dovranno rispondere a Me e renderMi conto di non aver custodito le Tradizioni del loro Pastore; oggi, la loro bocca li condanna e le loro stesse labbra testimonieranno contro di loro; questo è il frutto della loro apostasia;

Ma Signore, ascolta il grido di Abele, non lasciarci a terra qui soli senza che nessuno ci sollevi! La Tua Casa è in rovina, la Tua Casa è il nostro Rifugio e noi non abbiamo altro posto dove andare, migliaia moriranno per mancanza di Pane, noi viviamo in mezzo a macerie, odi la nostra voce e i lamenti dei Tuoi figli, odi il Tuo Abele!

figlia Mia! prega, non cessare mai di pregare; figlia, ti prometto che entrerò nel Mio Tempio inaspettatamente e con un forte Grido dirò a Gerusalemme: “sii ricostruita!” e al Tempio: “le tue fondamenta siano ristabilite” ed Essa sarà la Mia Nuova Città, viva col Mio Spirito; e l’Amore abiterà fra tutti voi, Mio amato resto; e Io La riempirò con i Miei Alberi di Vita; e voi, Miei diletti, mangerete a sazietà;

Io sono la Luce del mondo e Colui che risplende su di voi, siate vigilanti e non dormite perché i giorni sono contati; ricevi la Mia Pace, figlia Mia; Io, Gesù, ti amo, permettiMi di nutrire te e questa generazione affamata;

ora riposa nel Mio Sacro Cuore, Io non ti verrò mai meno; l’Amore è vicino a te;

13 Settembre, 1989

CRISTO CROCIFISSO CAPOLAVORO DELL’AMORE



CRISTO CROCIFISSO E L'ANTICO TESTAMENTO

Dopo il peccato dei nostri Progenitori, e il giudizio che ne segui, "il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì" (Gn 3, 21), poi li allontanò dal giardino dell'Eden, perché lavorassero la terra da dove erano stati tratti.
Così essi cominciarono quel lungo cammino, quello stesso che avrebbe poi seguito tutta l'umanità che da loro sarebbe venuta: forse consapevoli di ciò, essi si fecero premura di portarsi dietro quella ricchezza di parole che Dio consegnò a ciascuno di loro nell'atto stesso di giudicarli, e ancor più quelle con le quali Dio aveva condannato Satana, prospettandogli l'inimicizia di una Donna che, insieme ad un suo Figlio, gli avrebbe schiacciato la testa: in questa condanna di Satana, c'era per loro una certa assoluzione della loro colpa, mentre in quella Donna e nel suo Figlio, vedevano una sicura speranza di un prossimo ritorno a quel Giardino, dal quale erano stati cacciati.
Perciò tutto l'Antico Testamento sarà sempre animato da una speranza, da una attesa di quella Donna, di quel Liberatore, sia a livello di individui che a livello di società, al punto che san Girolamo dovrà poi insegnare che l'ignoranza di questo Testamento sarebbe ignoranza di quello che sarebbe seguito, cioè del Nuovo Testamento, di Cristo!
A questo punto, anche noi dovremmo sapere che quella speranza, cioè quel Figlio di quella Donna che poi verrà, Lui, quel Figlio, c'è già ora, perché Lui è il Verbo eterno, Figlio del Padre, e, come visto sopra, è stato incaricato dal Padre a prendere, quando il tempo verrà, la natura umana da quella Donna, per poi salvare questo mondo, schiavo di Satana, facendo di quella sua natura umana un grande, totale Sacrificio fino a soffrire una obbrobriosa Passione e Morte di Croce.
Intanto, in attesa di quel tempo, Lui, insieme ai nostri Progenitori, ha già preso posto su questa terra, pronto a compiere la sua missione di salvezza, anche se siamo ancora agli inizi del Testamento Vecchio, ed Egli si trova davanti due persone sole da salvare, cioè Adamo ed Eva; ma per Lui il tempo per quella sua missione è già urgente.
In quei due, infatti, Egli vede già tutti noi, loro discendenza: tutti e ognuno, fino a quell'ultimo che sarà alla fine della vita del tempo e del mondo. Anzi, anche prima, cioè prima della stessa creazione del mondo e dell'uomo, Egli ci aveva visti e ci aveva amati, tutti, uno per uno! Ma quanto eravamo diversi. Infatti, prima ci poteva vedere dentro quella condizione di divina bellezza, nella quale Egli ci poteva pensare ed amare. Ora invece gli toccava vederci dentro lo squallore di morte del peccato, cioè dello stampo di Satana!
Ma non per questo Egli, il Verbo di Dio, ritirerà la parola data al Padre, ma continuerà a guardare avanti verso ciascuno di noi, per raccoglierci tutti dentro il seno della sua misericordia, cioè dentro quel Sacrificio della Croce, in cui vedrà la sua e nostra Vittoria: perciò il suo sguardo sarà sempre là: là su quella Croce, abbracciato ad Essa, fino a quel "Consummatum est" che segnerà la sua morte e la nostra vita!... e Lui sarà, per definizione: il Crocifisso!
II Cristo Crocifisso, capolavoro di Amore!
Ma, se quel momento, quel fatale momento verso cui guarda continuamente come a quello nel quale realizzerà pienamente quella Volontà del Padre di un Sacrificio di morte in Croce, se quel momento avverrà solo più tardi, nella pienezza dei tempi dentro il Testamento Nuovo, tuttavia quel momento, è Lui stesso!, perciò subito anche il Testamento Antico dovrà sentirne gli effetti di redenzione, come già è presente nella speranza di Adamo ed Eva e nella generazione che nascerà.
Ed ecco che lui, il Verbo che verrà poi dalla Donna, comincerà a segnare della sua presenza tutto il Vecchio Testamento, e lo segnerà particolarmente in tre settori: l'individuale, il sociale e il religioso; una segnatura, sia ben chiaro, che rifletterà appunto quel fatale momento che Lui già vive, cioè quel futuro della sua vita e morte in Croce!
Circa il settore individuale, cioè quello delle varie personalità che segneranno l'Antico Testamento, saranno poi i cosiddetti santi Padri della Chiesa a scoprirle e a segnalarcene il rapporto loro con Cristo. Eccone un esempio da parte del Vescovo Melitone di Sardi; parlando infatti del Verbo di Dio, cioè di Gesù Cristo dice: "Egli è colui che fu ucciso in Abele - in Isacco fu legato ai piedi - andò pellegrinando in Giacobbe - in Giuseppe fu venduto - fu esposto alle acque in Mosè - nell'Agnello fu sgozzato - fu perseguitato in Davide - nei profeti fu disonorato...".
Anche San Tommaso d'Aquino, nella sequenza del Corpus Domini, cantando questo mistero, dice: "Egli è stato prefigurato nelle varie figure bibliche: fu immolato in sacco - nell'Agnello pasquale è stato prefigurato - è stato dato ai Padri nella manna".
Si può dire in conclusione, che non c'e personaggio dell'Antico Testamento in cui non sia stata avvertita, dai santi Padri, la presenza di Cristo, segnata in lui dal Verbo.
Passando al settore sociale, cioè della vita religiosa del popolo ebraico, ecco che gli accostamenti tra esso e il popolo di Cristo si fanno anche più evidenti, quasi automatici, senza bisogno di interpreti: infatti il popolo cristiano consegue al popolo ebraico - il passaggio di questo dalla schiavitù d'Egitto alla Terra Promessa, per quello è il passaggio dalla terra al Cielo - la loro manna nel deserto è la nostra Eucaristia in questo deserto del mondo - l'agnello della loro Pasqua, è l'Agnello immacolato - perfino i loro peccati si intrecciano con i nostri, come avviene nei canti, cosiddetti "lamenti" della settimana santa: "Popolo mio, che male ti ho fatto? Io ti ho guidato fuori dall'Egitto, e tu hai preparato una croce al tuo Salvatore; Io per te ho flagellato l'Egitto, e tu mi hai consegnato per essere flagellato; Io ti ho nutrito di manna nel deserto, e tu mi hai colpito con schiaffi e flagelli; Io ti ho dissetato dalla rupe con acqua di salvezza, e tu mi hai dissetato con fiele e aceto".
Da questi "lamenti" risulta, in certo modo, una piacevole confusione, perché mentre l'offeso è sempre uno, cioè il Verbo nell'Antico e Gesù nel Nuovo Testamento, gli offensori invece sono due, cioè i due popoli: ebraico e cristiano; il primo riceve le grazie del Verbo, il secondo invece risponde alle grazie maltrattando Gesù... È dunque proprio vero che lui, con la sua Croce, dei due ne ha fatto un popolo solo!
Ma è nel settore religioso, divino e umano, cioè il settore dei Profeti, che il Verbo rivela il segno della sua presenza. Sappiamo che, come diciamo nel Credo, lo Spirito Santo ha parlato per mezzo dei Profeti, e lo Spirito Santo, come è tutto nel Padre, cosi è tutto anche nel Verbo. Ne consegue che fu proprio Lui, il Verbo, a guidare tutti i Profeti di allora, perché predicessero quella sua venuta quale Redentore del mondo, quando sarebbe nato dalla Donna nel Testamento Nuovo.
Ma nel medesimo tempo, perché anche quelli di allora, cioè nel Testamento Vecchio, sapessero che quella Redenzione, per loro, era già iniziata, volle che un Profeta (il secondo o terzo Isaia) vissuto durante il regno di Ozia, 740, narrasse nei particolare quella Passione che Lui avrebbe sofferto 650 anni dopo.
Questo racconto che porta come titolo: "I quattro canti del Servo", lo troviamo in Isaia, cap. 42, 49, 50, 53. Nel leggerli, uno che ha anche solo una elementare conoscenza dei Vangeli, si accorge che si tratta della Persona di Cristo, dei suoi fatti, del suo carattere.
Il primo canto mette in luce particolarmente il carattere di Gesù "mite e umile di cuore" cioè come viene proposto nel Vangeli: 'Ho posto il mio spirito su di lui... Egli porterà il diritto alle nazioni... non griderà... non spezzerà una canna incrinata... Non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta... lo ti ho chiamato per la giustizia... perché tu apra gli occhi ai ciechi, faccia uscire dal carcere i prigionieri, e dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre'.
Il secondo canto si apre alla grande missione: "Ascoltate, o isole, udite attentamente, o nazioni lontane... il Signore dal seno materno mi ha chiamato... mi disse: è troppo poco che tu sia mio servo per restaurare le tribù di Giacobbe... io ti renderò luce delle nazioni, perché tu porta la salvezza fino all'estremità della terra....
II terzo e quarto canto affrontano la storia della Passione: "lo non ho opposto resistenza... ho presentato il dorso ai flagellatori... la guancia a quelli che mi strappavano la barba... non ho sottratto il viso agli insulti e agli sputi... Il Signore mi assiste, per questo non resto confuso, per questo rendo la mia faccia dura come pietra" - "Molti si stupirono di lui, tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto... non ha bellezza, né apparenza... disprezzato e reietto dagli uomini... come uno davanti al quale ci si copra la faccia... Eppure egli si è caricato delle nostre colpe e si è addossato i nostri dolori... Egli è stato trafitto per i nostri delitti... il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui".
Naturalmente questi canti e i relativi capitoli vanno letti per intero.
Generazioni e generazioni, sia dell'Antico che poi del Nuovo Testamento, si sono chiesti, leggendo queste pagine, del Profeta: "Di chi mai parla questa profezia?".
Ma la risposta è stata possibile solo quando è venuto lui, il Verbo fatto carne nel seno della Vergine, Lui, il Cristo, Uomo-Dio, mandato dal Padre per salvare il primo uomo peccatore e con lui la prima donna e tutta l'umanità che ne sarebbe derivata, insieme a tutto il mondo, con essi schiavo del peccato; ma questa salvezza sarebbe avvenuta attraverso un grande Sacrificio, cioè una lunga Passione culminata in una morte di Croce! Tutto ciò si compirà, come vedremo subito, nel prossimo tempo, cioè nel Nuovo Testamento, ma il Verbo, già presente ora nel primo Testamento, ha voluto spargerne i segni concreti e visibili, come abbiam visto prima, e come avverrà in tutti i tempi a venire, cioè fino a quando il tempo sfocerà nell'eternità: quel Sacrificio sulla Croce sarà sempre celebrato, perché Cristo e Cristo Crocifisso, capolavoro dell'Amore, sarà sempre con l'uomo!... sempre: e nel Primo Testamento e nel Secondo, e nel periodo dell'assenza di Cristo, dove la sua Chiesa ne celebrerà all'altare la sua Passione e Croce, quando poi ritornerà, preceduto dal segno del Figlio dell'uomo, per la vittoria finale sui nemici, perfino nelle Nozze dell'Agnello e il suo viaggio nuziale all'ingresso nell'eternità, la sua bandiera sarà la Croce... Cristo Crocifisso, capolavoro dell'Amore!

Padre Virginio Carlo Bodei O.C.D.

MONDO NUOVO PROFETIZZATO



PIANIFICAZIONE DIVINA RIVELATA


Amore divinizzante.

Che succede a due innamorati che non si amano più? Non trovano più il tempo di stare insieme, di ascoltarsi. Prima dello sfortunato cambiamento il tempo per ascoltarsi non era mai un problema. Saltava fuori sempre, magari con qualche acrobazia. Dopo il cambiamento invece le difficoltà sembrano insormontabili. Tutto è più difficile, più complicato, più faticoso. Che cos’è successo? La situazione fa pensare a un impianto elettrico privo di corrente. Senza elettricità l’ambiente non è più quello di prima ... Non c’è più luce, non c’è più calore, e manca l’energia che prima faceva funzionare tutti gli apparecchi elettrodomestici.

Se l’elettricità è importante, l’amore lo è altrettanto. L’amore è importante quanto l’elettricità, e anche di più. Lo prova il fatto che se l’amore non c’è più il bacio è senza slancio, il sorriso è senza convinzione, l’abbraccio o la stretta di mano sono senza sentimento. Senza l’amore tutto diventa più faticoso e più difficile. È come se mancasse l’energia necessaria a produrre la luce, il calore, il movimento ... Anche se i due “innamorati” continuano a dirsi: “Credimi caro-a, mi è mancato il tempo”, in realtà è lo slancio spirituale che è mancato, perché non c’è più, è morto, e la scusa della mancanza di tempo è solo un pretesto, un’astuzia che si inventa per scansare un ostacolo ormai fastidioso, imbarazzante.

L’amore ... Ma che cos’è? Non è forse il più fantastico, il più splendido dei miracoli? E allora dite: che cosa non fa una persona che ama Dio veramente, sinceramente, di vero cuore? Non si comporta con Lui come ogni innamorata si comporta col suo innamorato? Non pensa a Lui costantemente? Certo! L’anima innamorata di Dio è sempre ansiosa di Lui, e quest’ansia la fa rimanere di continuo sul chi vive. L’orecchio teso, l’occhio vigile, essa si chiede continuamente se il suo dolce Amore non sia già là, sulla soglia di casa. E se si accorge che c’è, corre verso di lui piena di gioia, pronta ad ascoltare tutto quello che le racconterà oggi, comprese le inezie. Ah, gli slanci d’amore che abbelliscono la gioventù! Ricordi? Pieni di vita e di dolcezza. E quanta veemenza nello stesso tempo!

Immagina ora di essere del tutto innamorato (o innamorata). E che il tuo amore sia... Dio. Sì, proprio Lui! Sei innamorato(a) di Dio sapendo che Lui pure lo è di te. Pensi a Lui di continuo, lo aspetti, sei sul chi vive. Hai nel cuore l’ansia, quella dell’amore, un’ansia che brucia. Insomma, sei innamorato(a)! Da parte sua il tuo innamorato si fa in quattro per arrivare da te al più presto. La cosa non gli è sempre facile, e per tanti svariati motivi. Preoccupato del ritardo di oggi Egli ti manda un messaggero con l’incarico di comunicarti sue notizie. Alle notizie aggiunge alcuni incoraggiamenti, e qualche consiglio. Il messaggero arriva e ti porge la lettera. È una lettera che ti riguarda, scritta da colui che tu ami con tutto il cuore! Allora tu che fai? Rifiuti la lettera col pretesto che il messaggero è sporco, goffo, brutto, ignorante, mal vestito, stanco del viaggio, e per finirla non ti va a genio? Se così è, chi dei due innamorati ha smesso di amare l’altro? Tu Lui, oppure Lui te?

Tutti sappiamo che una persona innamorata è ansiosissima di leggere la lettera che gli è porta a nome dalla persona amata. Ha bisogno di verificare se le parole, il tono, la voce, sono quelli che conosce. E leggendo la lettera capisce, o intuisce. La guida l’istinto. Alcuni di noi tuttavia, che pur si dichiarano di Dio, e fedeli suoi, e innamorati suoi, dicono che non è possibile che Dio parli all’Umanità tramite nuovi Profeti. La razza dei Profeti, dicono essi, è estinta. Dunque i Profeti non esistono più perché Dio non ha più bisogno di parlare all’essere umano. Ha già detto tutto tramite gli Apostoli, e la Rivelazione si è chiusa alla morte dell’ultimo di essi. Così essi dicono. All’opposto ci sono altre persone che dicono tutto il contrario, pretendendo che oggi il numero dei “Profeti” è talmente grande che diventa impossibile distinguere chi di essi dice il vero e chi dice il falso.  

Alle persone del primo gruppo io rispondo che se non trovano più il tempo di ascoltare i messaggi che Dio manda al mondo d’oggi, segno è che hanno smesso di amare Dio con cuore sincero. Una cosa è certa: non è possibile che Dio abbia perso il diritto, che ha sempre avuto, di parlare alle sue amate creature. Voler impedire Dio di aprir bocca è come voler arrampicarsi sui vetri. Lo dice il buon senso. Alle persone del secondo gruppo – quelle che si lamentano che i Profeti sono troppo numerosi, e che la confusione che ne deriva impedisce loro di ritrovarsi – a queste vorrei far notare che l’amore, quello vero, rende la creatura capace di distinguere fra mille la voce del proprio Creatore. Persino i cani e le pecore lo sanno fare! Cani e pecore sanno riconoscere tra mille la voce del padrone, cioè del pastore che li governa, e un bambino riesce a distinguere fra mille la voce del papà, o quella della mamma.

Prendiamo ora un esempio storico, quello di Noè. Si sa che prima del Diluvio i suoi contemporanei si beffarono a lungo di lui e dell’arca che stava costruendo, ma in seguito detti beffeggiatori morirono tutti annegati. Ora l’umanità, che si trova nelle stesse condizioni, sembra decisa a ripetere la stessa esperienza. Numerose voci qualificate parlano dell’imminenza di una Purificazione grande quanto il Diluvio, ma le persone che ascoltano tali voci sono pochissime, un gruppetto insignificante, come al tempo di Noè. Le altre non hanno tempo per “corbellerie” del genere, e alcune sghignazzano sarcasticamente in direzione dei Noè contemporanei. Eppure i messaggi che Dio manda all’umanità di oggi sono di estrema importanza. Ogni uomo dovrebbe preoccuparsi di conoscerli, onde valutarli, e invece succede il contrario. Manca forse l’amore, l’elettricità spirituale? Dove manca l’amore tutto si ferma. Non c’è più motivazione per le cose spirituali, per cui mancano le iniziative veramente vitali. Che cosa rimane? Rimane la frenesia materiale, il movimento fisico. Dio non conta più, inghiottito dalla televisione eda mille altri idoli materiali. Nonostante questa situazione difficile, la persona che ama la Verità con cuore sincero trova il tempo di parlare con Dio, e trova anche le prove di cui ha bisogno per credere alle risposte che Dio le manda tramite i suoi strumenti.

Qui mi permetto di offrire una mia testimonianza.

(Continua alla sezione seguente: “Il fuoco sotto la cenere”).

di: Johannes De Parvulis

Per ottenere la Grazia della Perseveranza



O caro Gesù, ti chiedo il dono della perseveranza. 
Ti prego di concedermi le grazie di cui ho bisogno  
per difendere la Tua Santa Parola. 
Ti chiedo di liberarmi da qualsiasi dubbio. 
Ti chiedo di inondare la mia anima con benevolenza,  
pazienza e perseveranza. 
Aiutami a rimanere dignitoso quando sono insultato nel Tuo Santo Nome. 
Rendimi forte e concedimi la grazia di perseverare anche quando sono 
stanco, senza forze e quando devo affrontare tutte le tribolazioni che mi 
attendono, mentre lavoro instancabilmente per aiutarti a salvare l’umanità. 
Amen. 

Diffidate sempre delle divisioni che vedete nel mondo



Mia dilettissima figlia, la rabbia di Satana non è mai stata così tanto intensa; egli infligge sofferenze di ogni genere ai figli di Dio, in ogni parte del mondo. Più grande è la lacerazione, maggiore é la sua presenza e la sua influenza. Ma egli non può nulla di per sé, ed è solo attraverso l‟influenza che esercita su coloro che si sono aperti a lui, che può causare tali persecuzioni diaboliche. Maggiore è il numero delle anime che cattura, peggiore è la persecuzione e più grandi sono i suoi tormenti. Quando persone che Mi sono fedeli gli permettono di creare confusione e disperazione nei loro cuori, il veleno che ne fuoriesce è del peggior tipo. È allora che si scagliano le une contro le altre, che lottano e si dividono fino a che non si distruggono a vicenda. 

Diffidate sempre delle divisioni che vedete nel mondo, siano esse di natura politica, religiosa o avvengano tra i Miei seguaci, poiché esse avranno origine nel covo della bestia, il cui regno sull‟umanità è giunto al termine. Egli, però, non cesserà neanche per un secondo il suo piano per distruggere ogni forma di fedeltà a Me, Gesù Cristo. 

Solo quando accetterete la Mia Parola, come Io la do a voi ora, troverete la grazia di chiederMi di guidarvi attraverso questo campo minato. Nessuno di voi è abbastanza forte nella fede per combattere l‟influenza del male. Senza la preghiera quotidiana, nella quale implorate il Mio Aiuto, voi non sareste in grado di rimanere al Mio Fianco; ma quando Io vi conferirò tali grazie, diventerete coraggiosi e avrete la forza di esserMi leali. Solo allora la Verità vi sosterrà. 

Il vostro Gesù 

13 Agosto 2014

Madre Teresa di Calcutta



MORIBONDI

La nostra preoccupazione è che si rendano conto che c’è chi ha per loro un amore sincero. Qui essi ritrovano la loro dignità di uomini e muoiono in un silenzio impressionante…Dio ama il silenzio.

PADRE PIO DA PIETRELCINA



 La sua missione 


a .   "Una vocazione a corredimere".  
E' fuor di dubbio che padre Pio abbia avuto una sua missione propria, un carisma specifico che in certo qual modo ha condizionato tutta la sua vita sia nella visuale individuale che nell'attività sociale. Non sempre fu consapevole delle realizzazioni concrete e delle finalità determinanti di questa missione affidatagli dalla divina provvidenza; ma in ogni momento la seguì generosamente e intrepidamente e mai dubitò della realtà di tale missione, né mai si sottrasse dalle responsabilità che da essa scaturivano.  
Siamo d'avviso che padre Benedetto colpì veramente nel segno, quando, con espressione concisa e vigorosa, definì la missione e il carisma di cui stiamo parlando come "una vocazione a corredimere". Rispondendo il 27 agosto 1918 alla lettera di padre Pio del 21 dello stesso mese, con la quale gli raccontava il fenomeno mistico della trasverberazione e le conseguenti angosciose ansie, si esprime in questi termini:  "Tutto quello che avviene in voi è effetto di amore, è prova, è vocazione a corredimere, e quindi è fonte di gloria [...].  Dominus tecum. Egli, l'amore paziente, penante, smanioso, accasciato, pesto e strizzato nel cuore, nelle viscere, tra l'ombre della notte e più della desolazione nell'orto di Getsemani è con voi associato al vostro dolore e associandovi al suo. Ecco tutto, ecco la verità e la sola verità. La vostra non è neppure una purga, ma una unione dolorosa. Il fatto della ferita compie la passione vostra come compì quella dell'Amato sulla croce".  
Questa sua "vocazione a corredimere" l'umanità peccatrice padre Pio l'attuò partecipando ai dolori dell'Amante crocifisso, il quale lo scelse come vittima di amore e di dolore. Più d'una volta, riflettendo su se stesso, sul passato e sul suo avvenire, padre Pio confessa schiettamente di scoprire qualcosa di misterioso nel corso degli avvenimenti, nei suoi rapporti con Dio e nella condotta di Dio verso di lui. La prima causa di quest'aria di mistero, che in certi periodi avvolgeva la sua vita, scaturiva dal contrasto - per lui troppo evidente - tra le sue infedeltà alla grazia e la sempre più grande benevolenza di Dio verso la sua anima. Evidentemente il fenomeno doveva avere scopi precisi, che a lui però sfuggivano e perciò chiedeva angosciosamente che gli fossero chiariti:  "Io in me veggo del mistero; continuamente mi dolgo dei commessi peccati; continuamente propongo di non commetterli più, continuamente ci ho una volontà risoluta a non più peccare, eppure, mi duole il dirlo, con il sangue agli occhi, che con tutto questo son ancora imperfetto, e sembrami che spesso spesso do disgusto al Signore. Alle volte mi viene una disperazione grande perché mi sembra quasi impossibile che Gesù debba perdonarmi tanti peccati [...]. O, che lavoro è mai questo? Me lo spieghi un po'. Ma tutto questo mi succede senza avvedermene, poiché la volontà di disgustare anche lievemente Iddio non ce l'ho affatto" (2 9 1911).  
Inoltre a mano a mano che si addentra per la via dolorosa delle purificazioni passive verso l'unione trasformante, si vede maggiormente avvolto nel mistero e, con la mente quasi smarrita, dichiara di nulla comprendere come e perché si trovi in tale sconcertante situazione:  "Quanta è grande, o padre, la mia sventura! Chi potrà comprenderla? Conosco benissimo d'essere io un mistero a me stesso, non so comprendermi" (17 10 1915).  
Si direbbe, però, che questo mistero non consiste precisamente nell'ignorare i disegni fondamentali di Dio, ma piuttosto nel non conoscere il modo come quei disegni debbono attuarsi e realizzarsi in lui. Scrivendo al padre Agostino, per ben due volte ed a pochi mesi di distanza, insiste sulla stessa idea:  
"Quante cose vorrei dirvi, o padre, ma non il posso: riconosco d'essere un mistero a me stesso" (17 3 1916).  
"Che dirvi di me? Sono un mistero a me stesso, e se mi reggo, si è perché il buon Dio ha riservato l'ultima e più sicura parola all'autorità su questa terra" (15 8 1916).  
Nel novembre del 1922, alludendo alla sua entrata nell'ordine cappuccino, scrive ad una figlia spirituale:  "Ti siano rese infinite lodi e ringraziamenti, o mio Dio. Ma tu qui mi nascondesti agli occhi di tutti, ma una missione grandissima avevi fin d'allora affidata al tuo figlio. Missione che a te ed a me solo è nota [...]. Oh Dio! fatti sempre più sentire al povero mio cuore e compi in me l'opera da te incominciata. Sento intimamente una voce che assiduamente mi dice: santificati e santifica"6.  

Collocazione dell’oggetto fatturato



Perché la maledizione colpisca la vittima occorre che l’oggetto della fattura, caricato di maledizione, la raggiunga, ne venga a contatto. Viene fatto attraverso gli oggetti più svariati: sangue di mestruazione, ossa, terra del camposanto, fettucce tagliate da una stola, sangue di animale, fotografie, polveri, ecc. Con la fatturazione l’oggetto viene caricato della potenza negativa della maledizione per fare del male.  
Questo viene fatto nelle case degli stregoni e dura diverse ore di preghiera e cerimonie di culto al demonio per diversi giorni per impregnarlo di una carica di negatività da scaricare sul destinatario del maleficio. Satana gode di questi riti perché viene invocato, adorato al posto di Dio, a lui si rivolgono per chiedere grazie, meglio disgrazie e consumare vendette. 
Il demonio afferma durante un esorcismo: “Io ho il mio regno e Dio ha il suo Regno”. I fattucchieri si affidano alla potenza del demonio e chiedono il suo intervento. È una vera rivalità, lotta contro Dio per usurpare l’adorazione a Lui dovuta. 
Per satana la più grande soddisfazione è dare uno schiaffo a Dio.  
Accanto ai fattucchieri adorano il demonio anche tutte le persone che fanno la fila davanti alla loro porta, snobbando, umiliando Colui che ha tanto amato il mondo. 
Come Dio insegna ai credenti di pregare “con perseveranza e insistenza”, i devoti del demonio devono chiedere, pregare con insistenza e per diversi giorni.  
Gli oggetti per poter agire devono essere posti il più possibile vicini, a contatto con la vittima designata. La testa e lo stomaco sono i punti maggiormente colpiti: per questo gli oggetti più svariati vengono posti nei guanciali del letto, nei materassi della vittima prescelta, o le fanno assumere bevande e cibi preparati con la fattura. Se l’operazione è ostacolata umanamente, si fa arrivare l’oggetto fatturato, carico di maledizione per via preternaturale, per opera dello stesso demonio. 
Un parroco sente raccontare fatti strani che avvengono in una famiglia e la figlia quattordicenne è la più colpita da disturbi. Anche i giornali ne parlano. Il sacerdote invita Mons. Gemma e insieme fanno visita alla famiglia.  
Scoprono che il cuscino della quattordicenne è pieno di fettucce di plastica strane, di vario colore. La sorella maggiore rimane stupita perché lei nel confezionarli ha usato un solo colore. In effetti le fettucce degli altri cuscini sono tutte dello stesso colore, crema sporco, come li aveva confezionati. 
Un altro esorcista è chiamato in una casa per fatti sospetti: fa un’apertura nel materasso incriminato, entra con il braccio ed estrae bambole ed altri oggetti strani.  
Le bevande fatturate che producono maggiori mali sono quelle con sangue di mestruazione. Assunte dal destinatario  lasciano nel suo stomaco l’azione malefica anche per molti anni per compiere il male, per trasmettere la negatività affidate all’oggetto fatturato. 

FRATELLO ESORCISTA

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 10 MARZO 2019



Figli di Dio:

SONO PORTATORE DELLA BENEDIZIONE DELLA TRINITÀSACROSANTA, CHE DESIDERA “CHE TUTTI GLI UOMINI SI SALVINO E GIUNGANO ALLA PIENA CONOSCENZA DELLA VERITÀ”(Cfr.1 Tim 2,4).

Come Principe delle Legioni Celesti, vi sollecito ad adempiere il vostro compito di essere missionari dell’Amore Divino e con questo Amore dovete attirare i fratelli che stanno vivendo persi nelle vanità, nei vizi, nella critica, che vanno in cerca di tutto quello che viene loro offerto come modernismo e che è dannoso per l’anima.

DOVETE COMPRENDERE CHE SIETE CHIAMATI AD ACCOGLIERE “LA GRANDE MISERICORDIA DIVINA” (Cfr. Ebr 4,16), in questo tempo che è previo al pieno sviluppo di prove catastrofiche. Per questo insisto che accogliate l’Infinita Misericordia Divina prima che faccia buio e non riusciate più a risollevarvi. Sì, scenderanno le tenebre e quando i demoni cesseranno di contaminare gli esseri umani, quelli che accetteranno una vita senza Dio, saranno posseduti completamente.

La decadenza spirituale è stata liberamente accettata dalla maggioranza, senza che trovasse opposizione nella ragione dell’uomo, nel suo intimo, nel suo cuore E STIAMO VEDENDO UNA SUA SPAVENTOSA ACCETTAZIONE.

AMATE DIO ED IL PROSSIMO! Non continuate ad offuscare i doni che riuscireste a risvegliare, se rimaneste in comunione con Cristo.

Volete risposte senza sforzarvi, senza uscire dalla vostra quotidianità, rimanendo nel disprezzo di quello che vi ricorda la supremazia Divina! 
State commettendo atti sacrileghi ed in ogni momento, su tutta la terra, vengono diffuse grandi eresie!

Ah!... però in mezzo alle guerre e alle catastrofi sentiamo preghiere da parte di persone che non avevano mai pregato prima. QUINDI?

SVEGLIATEVI! LA STOLTEZZA DELL’UOMO NON HA LIMITI, DOVETE PROSTRARVI E DIRE: “PADRE NOSTRO” E DECIDERVI PER LA CONVERSIONE.

Per questo motivo dovete addentrarvi nella conoscenza di Cristo, dovete disporvi ad amarlo e a LASCIARVI AMARE DA CRISTO.

Non potete amare chi non conoscete, non rispetterete chi non conoscete, per questa ragione dovete conoscere Cristo, per amarlo “In Spirito e Verità”. Facendolo riuscirete a discernere e non verrete ingannati, allora sì che AMERETE DIO CON L’ANIMA, CON LE POTENZE ED I SENSI.

L’umanità è cieca a causa del disordine spirituale in cui sta vivendo, per questo l’uomo sente uno stato di tormento, di sfinimento interiore.

Queste condizioni non permettono all’uomo di andare ad incontrare Colui che è il suo Dio ed il suo Signore, ma lo portano invece a cadere nelle grinfie dei  nemici dell’anima: il demonio ed i suoi seguaci infernali che si trovano sulla terra.

Amati di Dio, questa Parola che vi rivelo per ordine del Nostro e vostro Re, non è per spaventarvi, ma perché come umanità state vivendo nella preoccupazione per il modo così aberrante con il quale l’uomo sta rispondendo al suo Signore e Creatore, siete terrorizzati a causa delle eresie che la maggioranza delle persone sta mettendo in pratica, siete scossi dai sacrilegi e dalle sfide contro la Volontà Divina che sorgono in continuazione. Quindi?

Non allarmatevi per quello che vi sto dicendo Io, ma per il modo in cui si sta vivendo, in cui ci si sta comportando e in cui si sta agendo, per quanto c’è di peccaminoso nel modo di pensare umano e nei sentimenti umani, per la mancanza di sincerità, di amore, di perdono, perché si è privi di un cuore di carne che permetta di amare nel modo giusto e i propositi non siano disattesi, ma siano veri. 

Quanti esseri umani si trovano davanti al male in ogni istante e non lo temono!... 
Quanti sanno di peccare, sanno che con le loro azioni commettono adulterio, che commettono aberrazioni, che commettono omicidi, che infrangono la Legge Divina e non ne sono costernati!... 
Quanti non sono onesti nel servire il Re dei Re!...
Quanti sono quelli che conoscono la verità di quello che sta succedendo e rimangono in un deplorevole silenzio, per stare dalla parte del mondo e della carne, mentre disprezzano quella che sanno essere la verità!...
Quanti pregano: “Credo in Dio Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra…” ed immediatamente dopo lo negano nel modo più terribile in cui un essere umano possa farlo!...

Figli dell’Altissimo, la vita spirituale di gran parte dell’umanità si è deteriorata:
 
* Sono tanti gli interessi che intendono mettere al bando il Vangelo e privarlo di ogni effetto, cosicché l’umanità continui sulla via sulla quale satana e le sue legioni la stanno portando!
* Sono tanti gli interessi che vogliono che l’umanità rimanga nella sottomissione, nella controversia, perché in questo modo gli uomini sono una massa facile da manipolare!
* Sono tanti i figli di satana che lavorano contro i figli di Cristo e della Nostra Regina e Madre, al fine di mettere il potere sul mondo nelle mani del demonio!

Il demonio vi sta tendendo delle trappole che non vengono percepite e non vengono accettate come realtà indiscutibili, poiché non siete stati istruiti correttamente e non siete stati messi in guardia riguardo alla Purificazione che l’umanità vivrà e alle persecuzioni che il Popolo Fedele sta patendo e che patirà.

Figli dell’Altissimo, moltissimi dei vostri fratelli sono stati perseguitati, sono tuttora perseguitati e saranno perseguitati, non solo da parte di coloro che lavorano per il male, ma la persecuzione viene anche dall’interno della Chiesa stessa. Per questo vi chiedo di crescere, per poter mantenere la Fede e quindi ciascuno di voi senza perdere tempo, deve iniziare un duro lavoro per poter riconoscere la Verità Divina.

La Verità Divina non cambia, perché è la Verità che ha in sé la Veridicità, valida per tutti i tempi.

Se la Verità fosse soggetta a cambiamenti, cesserebbe di essere Verità Divina e Dio non sarebbe Dio.  (Cfr. Gv 8, 31-32).

Per questo, come Capo delle Milizie Celesti, vi invito a gridare:  
CHI È COME DIO? (Cfr. Apoc. 12,7).

La Chiesa di Cristo sta venendo scossa e voi, Suoi figli, non dovete negare la Fede e perché questa non vacilli, dovete essere coscienti della Fede, dei suoi fondamenti.  MANTENETEVI NELLA VERITÀ E SIATE CONSAPEVOLI CHE LA VERITÀ DIVINA È STATA MANIPOLATA NEL CORSO DELLE GENERAZIONI.

Pregate per la Verità e per il Popolo del nostro Re.

Pregate per le grandi nazioni, commetteranno gravi errori.

Pregate per i figli di Dio perché oppongano resistenza agli annunci che verranno dati dalla Gerarchia della Chiesa.

Pregate, la terra tremerà, manifestazioni della natura sorprenderanno l’uomo.

CHI È COME DIO?

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Dopo questi appelli di San Michele, non disprezziamo le sue parole che, con tanta insistenza, desidera penetrino in noi.

Il demonio è al lavoro tra l’umanità e sta tessendo silenziosamente le sue reti.

È riuscito nel suo intento? La risposta è personale e ciascuno di noi la conosce, però ci viene detto continuamente che, come umanità, siamo decaduti nella relazione spirituale con Dio e di conseguenza negli altri aspetti della vita.

San Michele ci interroga sul timore cha suscitano nell’uomo gli avvertimenti del Cielo e ci parla delle costanti accuse che vengono rivolte a Dio, di incutere paura all’uomo.

San Michele chiede: che genere di paura spinge l’uomo ad uccidere, a bestemmiare, a pronunciare eresie, a commettere sacrilegi, a trarre vantaggio dal peccato?

Non lo sto facendo io, è San Michele che lo chiede, perché Dio non è un accessorio che viene imposto all’uomo di questo momento, ma è la parte più profonda ed essenziale dell’uomo, la più Sacra e Dio ci sta chiamando, ci sta interrogando e rispetta a tal punto la nostra libertà, che ci permette di amarlo per libera scelta.

Veniamo richiamati con insistenza affinché non viviamo una vita vuota e senza un proposito spirituale mentre abbiamo a disposizione la Grande Misericordia Divina, della quale possiamo godere se proviamo pentimento per i peccati commessi. Per questo dobbiamo conoscere e mettere in pratica la Legge di Dio.

Amen.

lunedì 11 marzo 2019

Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria




Vergine Immacolata, figlia prediletta del Padre, promessa aurora di pace all’umanità decaduta, che per singolare privilegio fosti preservata dal peccato originale, ottieni anche a noi di stare sempre lontano dalle seduzioni del maligno e seguire con amorosa fedeltà le ispirazioni della grazia nella pratica generosa degli ideali evangelici.
Ave Maria…
O Maria, concepita senza peccato,…

 Vergine immacolata, paradiso dell’incarnazione, che fosti salutata la “Piena di Grazia” e nella fragranza del tuo mistero verginale desti al mondo il Figlio di Dio perché riportasse l’umanità decaduta alla sua primitiva innocenza, suscita nei nostri cuoi l’ansia di una purezza illibata e fa splendere sulle nostre anime un riflesso del tuo celestiale candore.
Ave Maria…
O Maria, concepita senza peccato,…

 Vergine Immacolata, tempio purissimo dello Spirito Santo, il gaudio che proviamo nel contemplare il tuo trionfo è velato di tristezza per il contegno di tanti figli ingrati che offendono il tuo Gesù. O buona e tenera Madre, perdona loro. Con tutto il nostro affetto di figli e il nostro zelo di umili riparatori, noi vogliamo impedire il dilagare del male nel mondo. E Tu, O Vergine riparatrice, ottienici un aumento di fervore nella nostra vocazione e insegnaci ad amare e consolare il Cuore di Gesù.
Ave Maria…
O Maria, concepita senza peccato,…


Voglio che stiate sempre in guardia contro il demonio che fomenta agitazioni, divisioni e confusioni



Maria Madre di Dio:
la pace sia con tutti voi; Dio solo è Sapienza; ascoltate la Voce della Sapienza che grida a voi in questo deserto, aprite i vostri orecchi e riconoscete la Sua Voce; Gesù vi chiama tutti, uno dopo l’altro, perché ritorniate a Lui, perché ritorniate all’Amore e Lo seguiate sulle Impronte dei Suoi Passi;

il Figlio Mio conosce la vostra debolezza e i vostri errori, ma voi non dovrete preoccuparvi se vi abbandonate interamente nelle Sue Divine Mani e se avete fiducia in Lui; venite a Lui così come siete e offriteGli la vostra volontà; offriteGli il vostro amore; offriteGli le vostre sofferenze, i vostri dolori, le vostre angosce, i vostri problemi; offriteGli tutto; confidate in Lui, permetteteGli di condurvi nelle profondità del Suo Sacro Cuore ove troverete la Sua Pace; quella Pace di cui ha tanto bisogno la vostra anima;

voglio che stiate sempre in guardia contro il demonio che fomenta agitazioni, divisioni e confusioni, e che più che mai combatte il Piano di Salvezza di Dio; egli inganna anche gli eletti, li confonde; ma, colui che invocherà il Nome del Signore, verrà udito e sarà salvato dalla caduta, ma coloro che ascolteranno la voce del maligno, disconosceranno la rettitudine che viene da Dio, non riconosceranno la Voce dell’Amore;

ricordatevi sempre che il rumore dei passi di coloro che portano le buone novelle è suono benvenuto; pregate, beneamati figli, col vostro cuore ed accogliete lo Spirito che ora si espande su molte nazioni; sentite come i giorni del Ritorno dell’Amore si avvicinano e accogliete questa Grazia che scende abbondante su molti di voi;

terminerò il Mio Messaggio ricordandovi che siete stati creati con amore per l’Amore, per amare il vostro Creatore, e che tutto quello che è stato fatto, è stato fatto da Lui e per Lui; allora lodateLo e glorificate Colui Che vi ha creati; rallegrate Me, vostra Mamma, meditate i Nostri Messaggi e vivete i Nostri Messaggi;

vi benedico tutti, benedico le vostre famiglie; Io, la vostra Mamma, vi amo tutti;

4 Settembre, 1989

domenica 10 marzo 2019

NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO




Così come il corpo si nutre per andare avanti, allo stesso modo l’Anima e lo Spirito dell’uomo devono essere nutriti da Me. 


AVVISI DALL'ALTRO MONDO SULLA CHIESA DEL NOSTRO TEMPO



L’insegnamento biblico 

Ma è completa questa visione? è esatta? Le deficienze che ci sono nel mondo non ci interessano? le disfunzioni delle cose rispetto alla nostra esistenza? il dolore, la morte? la cattiveria, la crudeltà, il peccato, in una parola, il male? e non vediamo quanto male c’è nel mondo? specialmente, quanto male morale, cioè simultaneamente, sebbene diversamente, contro l’uomo e contro Dio? Non è forse questo un triste spettacolo, un inesplicabile mistero? E non siamo noi, proprio noi cultori del Verbo i cantori del Bene, noi credenti, i più sensibili, i più turbati dall’osservazione e dall’esperienza del male? Lo troviamo nel regno della natura, dove tante sue manifestazioni sembrano a noi denunciare un disordine. Poi lo troviamo nell’ambito umano, dove incontriamo la debolezza, la fragilità, il dolore, la morte, e qualche cosa di peggio; una duplice legge contrastante, una che vorrebbe il bene, l’altra invece rivolta al male, tormento che S. Paolo mette in umiliante evidenza per dimostrare la necessità e la fortuna d’una grazia salvatrice, della salute cioè portata da Cristo (cfr. Rom. 7); già il poeta pagano aveva denunciato questo conflitto interiore nel cuore stesso dell’uomo: «video meliora proboque, deteriora sequor» (Ovidio, Met. 7, 19). Troviamo il peccato, perversione delia libertà umana, e causa profonda della morte, perché distacco da Dio fonte della vita (Rom. 5, 12), e poi, a sua volta, occasione ed effetto d’un intervento in noi e nel nostro mondo d'un agente oscuro e nemico, il Demonio. Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa. 

Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni, il problema del male, visto nella sua complessità, e nella sua assurdità rispetto alla nostra unilaterale razionalità, diventa ossessionante. Esso costituisce la più forte difficoltà per la nostra intelligenza religiosa del cosmo. Non per nulla ne soffrì per anni S. Agostino: «Quaerebam unde malum, et non erat exitus», io cercavo donde provenisse il male, e non trovavo spiegazione (Confess. VII, 5, 7, 11, etc.; P.L. 32, 736, 739). 

Ed ecco allora l’importanza che assume l’avvertenza del male per la nostra corretta concezione cristiana del mondo, della vita, della salvezza. Prima nello svolgimento della storia evangelica al principio della sua vita pubblica: chi non ricorda la pagina densissima di significati della triplice tentazione di Cristo? Poi nei tanti episodi evangelici, nel quali il Demonio incrocia i passi del Signore e figura nei suoi insegnamenti? (p.es. Mt. 12, 43). E come non ricordare che Cristo, tre volte riferendosi al Demonio, come a suo avversario, lo qualifica «principe di questo mondo» (Giov. 12, 31; 14, 30; 16, 11)? E l’incombenza di questa nefasta presenza è segnalata in moltissimi passi del nuovo Testamento, S. Paolo lo chiama il «dio di questo mondo» (II Cor. 4, 4), e ci mette sull’avviso sopra la lotta al buio, che noi cristiani dobbiamo sostenere non con un solo Demonio, ma con una sua paurosa pluralità: «Rivestitevi, dice l’Apostolo, dell’armatura di Dio per poter affrontare le insidie del diavolo, poiché la nostra lotta non è (soltanto) col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell’aria» (Eph. 6, 11-12). 

E che si tratti non di un solo Demonio, ma di molti, diversi passi evangelici ce lo indicano (Lc, 11, 21; Mc. 5, 9); ma uno è principale: Satana, che vuol dire l’avversario, il nemico; e con lui molti, tutte creature dì Dio, ma decadute, perché ribelli e dannate (cfr. Denz. Sch. 800-428); tutto un mondo misterioso, sconvolto da un dramma infelicissimo, di cui conosciamo ben poco.  

Bonaventura Meyer