domenica 10 maggio 2020


“Dovete essere guerrieri della Verità, mantenendo alto lo standard della Verità.”



Ancora una volta, io (Maureen) vedo una Grande Fiamma che ho compreso essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:

“Dovete essere consapevoli, quindi, figli Miei, che in molti casi – nei rapporti d’affari – e similmente nelle relazioni personali – voi non state avendo a che fare con le persone coinvolte, ma con i principati delle tenebre che si sono sostituiti (ad esse) per mezzo della loro influenza (su di esse). Questo è il motivo per cui avete le rotture dei governi e perché le false informazioni sono diventate la norma nella direzione di molte interazioni. Le difficoltà nelle comunicazioni personali hanno influenzato gli eventi quotidiani che una volta erano facilmente risolti. La Verità è risultata essere la vittima.”
“Non abbiate paura di porre domande gli uni gli altri o di rivedere le azioni degli altri alla luce di quello che vi sto dicendo oggi. Non date nulla per scontato, ma verificare anche i dettagli più semplici di qualsiasi interazione. Non è che le persone abusino deliberatamente del momento presente – molti non riconoscono l’influenza di Satana su di essi. Questo è il problema.
“Dovete essere guerrieri della Verità, mantenendo alto lo standard della Verità.”
Leggi Efesini 6:10-17
Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti. Prendete perciò l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove. State dunque ben fermi, cinti i fianchi con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia, e avendo come calzatura ai piedi lo zelo per propagare il vangelo della pace. Tenete sempre in mano lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutti i dardi infuocati del maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, cioè la parola di Dio.
Holy Love

PADRE PIO



Parla di meno e prega di piú.

TRATTATO SULL’INFERNO



GLORIA DI DIO E’ L’UOMO VIVENTE

"Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi, il figlio dell'uomo perché te ne curi?" (Sal 8,5). L'uomo è un gran mistero per lui stesso. Spesso esalta se stesso come norma assoluta di tutte le cose, oppure si abbassa fino al punto di disperare (GS 129. Con la sua arte e la sua industria egli ha operato meraviglie che allietano l'immaginazione; nello stesso tempo, però, la storia umana è anche un intreccio di peccati e di dolori, un implacabile susseguirsi di marosi che corrodono il rispetto dell'uomo verso se stesso. Grandezza e miseria, santità e colpa, speranze e timori contrassegnano il mistero della sua realtà. Ma la fede cattolica proclama che "tutto quanto esiste sulla terra deve essere riferito all'uomo come a suo centro e a suo vertice" (GS 12). Ancor più, l'uomo è oggetto dell'amore di Dio stesso. "L'hai fatto poco meno di un dio, e di gloria e di onore lo hai coronato. Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani; tutto hai posto sotto i suoi piedi" (Sal 8,6-7).

Nel primo capitolo della Genesi, là dove il primo racconto della creazione del mondo raggiunge il suo vertice, Dio è raffigurato nell'atto di creare l'uomo quale corona e gloria di tutto quello che aveva fatto. "Allora Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza e domini..." (Gn 1, 26). Gran parte della Sacra Scrittura dalle prime pagine poetiche della Genesi, che annunciano tante verità fondamentali riguardanti l'umanità, sino ai Vangeli, nei quali gli uomini conoscono in Cristo molto più a fondo il segreto della loro natura, non è che una delucidazione del significato dell'uomo. Poiché l'uomo è `l'immagine di Dio', ciò che abbiamo detto di Dio ci aiuta a scoprire che cosa noi siamo; quello che noi sappiamo dell'umanità, ammaestrati e aiutati dalla fede, ci istruisce nei riguardi di Dio. Sia nel proprio essere individuale che nella sua realtà sociale l'uomo riflette Dio che l'ha fatto.

In ogni uomo vivente si fondono intimamente la realtà fisica e quella spirituale. Fatto "con polvere del suolo" (Gn 2,7), degli stessi elementi di cui si compone la terra, l'uomo è il portavoce e il sacerdote di tutta la realtà materiale. L'uomo sintetizza in sé, per la sua stessa condizione corporale, gli elementi del mondo materiale, così che questi, attraverso di lui, toccano il loro vertice e prendono voce per lodare in libertà il Creatore. L'uomo è essenzialmente una creatura corporea, e non gli è lecito disprezzare la sua vita corporale. Come il corpo di Cristo è perfettamente santo per i cristiani. così pure vi è una sacralità nella dimensione corporea di ogni vita umana.

L' uomo tuttavia è maggiormente immagine di Dio nelle sue qualità specificamente umane. È il principio spirituale di ciascun uomo che fa di lui la carne vivente che egli è. È questo principio spirituale, o anima, che lo rende aperto alla comprensione e all'Amore infinito che l'ha chiamato alla vita. L'uomo non è un composto di corpo e di spirito, quasi si trattasse di due esseri distinti; non è soltanto un'anima che ha un corpo. Anima e corpo formano una singola persona vivente. L' anima non è estranea al corpo, al contrario, essa è il principio vitale che fa sì che il corpo sia la carne umana, una carne che deve essere cara all'uomo ed è parte del suo essere.

Nel Cristianesimo non c'è l'odio per la materia. Esso è una religione d'incarnazione. L'anima dell'uomo non è materiale, ma è creata per dare vita umana al corpo che costituisce con essa l'uomo vivente. L'anima dell'uomo non preesiste al corpo. Dio crea immediatamente ogni anima individuale al momento stesso in cui la persona umana comincia ad essere. Nemmeno è destino dell'uomo di vivere per sempre semplicemente come un'anima, allorché la morte dissolve il corpo. È vero, l'anima continua ad esistere come realtà spirituale dopo la morte di una persona e Dio chiama a sé gli uomini e sostiene in lui il loro essere e la loro gioia prima della risurrezione finale (cf Fil 1,23). Ma la salvezza di un uomo non è la salvezza dell'anima soltanto, ma quella di tutto l'uomo, ed essa sarà completa soltanto nella risurrezione del corpo, e nella vita di uomini pienamente viventi, riuniti insieme nella gioia del Signore.

Quando sconfiggerete i nemici di Dio - E VOI lo farete - ci sarà una nobile e grande trasformazione che si diffonderà sulla faccia della Terra - una potente onda dello Spirito Santo che avvolgerà e avvolgerà tutti i figli di Dio nella luce celeste e nell'amore del Padre Creatore.



San Michele Arcangelo - Messaggio al popolo degli Stati Uniti d'America


1 maggio 2020 

Eccoci qua!

Io sono l'Arcangelo Michele, il difensore della fede del vostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. E vengo a voi oggi - al popolo degli Stati Uniti d'America - portando un Messaggio dalla vostra Madre Celeste, che regna sulla vostra terra nel periodo più difficile della storia della vostra nazione.

In questi tempi finali, voi siete sotto la protezione della Beata Madre del vostro Signore e Salvatore, perché il Padre nei cieli attraverso la redenzione di tutta l'umanità da parte di suo Figlio, Gesù Cristo, ha dato l'autorità celeste a suo Figlio e alla Beata Madre sulle vostre terre in questi tempi finali.

Infatti è la Madre del vostro Salvatore e Redentore che schiaccerà la testa del serpente che sta dilagando nella vostra nazione e nei vostri Stati in questi tempi finali. Il maligno sta dilagando, perché sa che i suoi giorni sono contati; il suo tempo per affermare il suo potere sui suoi tirapiedi, volenti o nolenti, sta giungendo al termine. Verrà presto il giorno in cui il Padre nei cieli divinerà in modo tale che la Beata Madre del vostro Redentore schiaccerà la testa putrida di satana, lucifero, moloch e baal, comprese queste e tutte le altre teste del male antico che saranno finalmente schiacciate e rimosse dalla faccia della vostra nazione, così come dal mondo intero.

Il tempo è vicino per voi per celebrare l'avvicinarsi della Grande Trasformazione ad un Nuovo Cielo e ad una Nuova Terra!

Grazie a Dio!

Lode a Dio! Il tempo è vicino!

Pertanto, questa è una Celestiale chiamata alle armi che faccio a nome della vostra Beata Madre che parla con la piena autorità del Figlio del Padre e del Padre nei cieli, il vostro Creatore.

La chiamata alle armi è diretta a coloro di voi che hanno scelto di essere potenti guerrieri di preghiera in questi tempi finali. È anche una chiamata a quelli di voi che non hanno ancora deciso di armarsi attraverso il potere dello Spirito Santo per unirsi al vostro Salvatore e Redentore e a Sua Madre Celeste per schiacciare la testa del serpente e sconfiggere i suoi satanici tirapiedi qui sulla Terra. Perché nient'altro nella vostra missione terrena, individualmente o collettivamente, è più importante ora della vostra partecipazione per sconfiggere i nemici di tutto ciò che è buono!

Grazie a Dio!

Come i Messaggi del Cielo vi consigliano ormai da molti mesi, il vostro Sostegno Celeste solleva il velo dai serpenti che strisciano sotto la melma e le rocce ormai da molti secoli. Attraverso il discernimento che molti di voi hanno ricevuto in dono dallo Spirito Santo, i servi di satana non possono più nascondersi.

Disperati nella loro paura interiore e nella putrida consapevolezza di aver scoperto i loro sinistri piani, ora dichiarano con orgoglio la loro fedeltà al maligno, vantandosi così orgogliosamente, perché credono delirante che il potere demoniaco che li ha dotati di grande ricchezza e successo in questa vita terrena li condurrà alla vittoria finale - la schiavitù di tutta l'umanità, una popolazione che intendono ridurre severamente e che hanno già iniziato con il loro arsenale di armi biologiche che hanno scatenato sull'umanità.

Non abbiate dubbi! Voi siete potenti guerrieri di preghiera in una guerra globalista contro l'umanità - intrapresa dalle sinistre élite globali, che ora sono state chiaramente identificate per voi. Conoscete il vostro nemico e state con il vostro Padre Celeste, il vostro Salvatore e Redentore, la vostra Beata Madre, e tutti gli Angeli e i Santi, perché sconfiggerete il male attraverso la potenza delle vostre preghiere, così come attraverso le attività secolari che vi saranno necessarie per sconfiggere il maligno; per sconfiggere il loro nuovo ordine mondiale; e per inaugurare il Piano del Padre per tutta l'Umanità - un Nuovo Cielo e una Nuova Terra.

La vostra prima responsabilità sulla Terra è verso i vostri leader che sono stati scelti da Dio per guidare l'umanità nella vostra nazione così come nel mondo intero - quei leader che sono stati scelti per sfidare i tirapiedi del maligno in molti modi e per schiacciare il male sulle sue tracce. A questo proposito, voi sostenete di più i vostri leader scelti, e dovete opporvi e sconfiggere i leader che sono con il vostro nemico, Satana.

Molti di voi hanno il dono di discernere i leader buoni dai leader cattivi, e state già svolgendo l'opera di assistere il Redentore, mentre separa il grano dalla pula, in modo che sappiate di chi potete fidarvi come leader eletti del Padre nei cieli, in contrapposizione ai suoi nemici.

Se dubitate della vostra capacità di distinguere il bene dal male, potete iniziare a sostenere tutti i vostri leader che si battono per la santità della vita. Dovete opporvi con veemenza a quei leader che sostengono non solo la sottrazione della vita di un bambino dal grembo materno, ma che ora sostengono anche, a voce alta e con orgoglio, l'infanticidio o la sottrazione della vita di un neonato innocente.

La più grande minaccia per la vostra nazione e la civiltà del mondo è che siete diventati una nazione e un mondo che sostiene la cultura della morte. È questa putrida energia del maligno che gli ha permesso, attraverso i suoi tirapiedi, di esercitare tanto potere e controllo sul popolo della vostra nazione quanto sul mondo intero. Ora che sapete che questo è il caso, dovete riconoscere chi sono i vostri nemici. Dovete fare le vostre liste di chi sono i tirapiedi di Satana.

Inoltre, dovete fare una lista dei Guerrieri di Preghiera Potente che sono i vostri Leader che si battono per la Santità della Vita, perché sono stati scelti in questi tempi finali per sconfiggere i nemici di tutto ciò che è buono e per inaugurare il Nuovo Cielo e la Nuova Terra.

Quando sconfiggerete i tirapiedi di Satana che promuovono la cultura della morte, allora sconfiggerete tutte le altre teste di serpente dell'Anticristo, e lui sarà gettato nel pozzo di fuoco senza fondo insieme ai tirapiedi che hanno cercato di schiavizzare l'umanità per le loro avide cause. Nulla di ciò che vi motiva ora come Potente Guerriero di preghiera dovrebbe influenzare la vostra capacità di riconoscere che la santità della vita è l'unica questione spirituale che è più importante per il vostro Padre nei cieli, per suo Figlio, per la vostra Madre Celeste e per tutti gli Angeli e i Santi.

Quando sconfiggerete i nemici di Dio - E VOI lo farete - ci sarà una nobile e grande trasformazione che si diffonderà sulla faccia della Terra - una potente onda dello Spirito Santo che avvolgerà e avvolgerà tutti i figli di Dio nella luce celeste e nell'amore del Padre Creatore.

Questo è il vostro obiettivo come Figlio di Dio e membro dell'Umanità qui sulla Terra - che parteciperete ad un Nuovo Cielo e ad una Nuova Terra!.... finalmente!

GRAZIE A DIO!

Ned Dougherty

LA VITA DELLA MADONNA



Secondo le contemplazioni 
della pia Suora STIGMATIZZATA 
Anna Caterina Emmerick 


Visioni sulla gioventù di San Giuseppe: la casa di Giuseppe -  L'infanzia e la famiglia - Le angherie dei fratelli La fuga - I fratelli  maggiori di  Giuseppe Le pie Essene e il vecchio falegname - L'Angelo del Signore Notizie su un  fratello maggiore di Giuseppe 


Queste visioni furono comunicate dalla Veggente il 18 marzo 1820 ed il 18 
marzo 1821. 

Vidi molte cose relative alla gioventù di San Giuseppe, dirò quello che mi rammento:  Giuseppe era il terzo di sei fratelli. Suo padre si chiamava Giacobbe ed abitava in un  grande edificio vicino a Betlemme. La costruzione, che era la casa paterna di Davide,  aveva qualche similitudine con quelle dell'antica Roma, un lato dell'edificio era  circondato da numerose colonne e da un ridente pergolato. Sotto questo portico vidi  alcune figure o statue che mi parvero personaggi molto antichi. Da un lato del cortile  vi era un pozzo ricoperto da un tempietto di pietra. Fontane simili a fauci di belva  zampillavano acqua fresca. Non si vedevano finestre lungo il piano inferiore della  casa, solamente alla sommità si scorgevano alcune aperture circolari. La casa aveva  una sola porta. In alto, ai quattro lati, si mostravano delle piccole torri che terminavano  in piccole cupole da dove si poteva osservare tutto quello che accadeva intorno senza  essere visti. Il palazzo di Davide in Gerusalemme portava simili torri e fu appunto da  una di queste che Davide osservò Betsabea nel bagno. Giuseppe e i fratelli dormivano  tutti in una sola stanza vicino ad una torre, e appena sopra, al piano superiore, abitava  un vecchio ebreo che era il loro istruttore. I letti erano disposti in cerchio;  consistevano in tappeti che durante il giorno venivano arrotolati verso la parete. I  diversi giacigli erano separati da stuoie mobili. Vidi questi fanciulli giocare con  pupazzi raffiguranti animali in forma di "cagnotti" (così Anna Caterina usa chiamare  tutte quelle figure di animali o quei brutti visi che non conosce). I genitori di  Giuseppe, non saprei definirli buoni o tantomeno cattivi, non si curavano dei loro figli  e avevano con loro ben pochi contatti. Giuseppe aveva circa otto anni e differiva assai  nel contegno degli altri fratelli, aveva molto talento e imparava ogni cosa rapidamente;  era di temperamento mite, semplice, silenzioso, devoto e senza superbia. Spesso  veniva insultato dai fratelli che lo burlavano e lo perseguitavano. Ciascuno di essi  aveva la propria aiuola, con dei pali sui quali si potevano scorgere delle immagini  sacre, simili a quelle impresse sulle tende di Anna e Maria, al tempio in Gerusalemme  e in tutto il mondo ebraico. Vidi quelle figure pure in Egitto, con qualche variazione.  Pensai che rappresentassero Mosè quando ancor bambino fu lasciato sul Nilo. Vidi i  fratelli distruggere l'aiuola, i cespugli, i fiori e gli alberi di Giuseppe, cagionandogli  grave dolore. Durante la preghiera i fratelli lo prendevano a calci e lo urtavano con  villania selvaggia. Vicino e dentro alla casa dei genitori di Giuseppe vidi donne della  servitù portare acqua, lavare e scopare, arrotolare i letti e porre pareti di traliccio. I  fratelli di Giuseppe parlavano e scherzavano con loro mentre egli era serio e riservato  nel contegno. Le stanze, seppur simili nella struttura, erano più spaziose della casa di  Anna. Giuseppe non godeva troppo la considerazione dei genitori perché era ingenuo e  dedito alla preghiera. Per sottrarsi alle violenze dei fratelli, a dodici anni andò ad  abitare presso alcune pie donne nei dintorni di Betlemme, dalla parte opposta del  paese, precisamente vicino alla Grotta del Presepio. Le pie donne erano Essene che  vivevano ritirate in spelonche ai piedi del monte sul quale sorgeva Betlemme,  coltivavano piccoli giardini e istruivano i figli degli altri Esseni. Vidi Giuseppe che  leggeva alcune preghiere da antiche pergamene e pregava con loro. Così egli si  conquistava la propria pace e cresceva nello spirito mentre si occupava di semplici  lavori di carpenteria lignea. Era al servizio di un vecchio falegname che aveva  l'officina proprio in questo luogo, con lui Giuseppe imparava il mestiere e parlava di  cose sante. Il giovane aveva appreso da un precettore, nella casa paterna, i principi di  geometria che gli furono molto utili per il mestiere che aveva intrapreso. Vidi il giovane Giuseppe ritirarsi spesso in preghiera in quella stessa grotta che  testimonierà più tardi la nascita del Redentore. A diciotto anni, siccome i fratelli  malvagi continuavano a perseguitarlo, con l'aiuto di un conoscente si allontanò per  sempre da Betlemme. Andò a guadagnarsi la vita a Libonah. Lavorò in questo paese  alle dipendenze di un altro falegname, presso il quale Giuseppe ebbe l'occasione di  perfezionarsi in questo mestiere. Il maestro abitava in un quartiere poverissimo, in una  casupola appoggiata ad un vecchio muro che costeggiava uno stretto sentiero infossato  nel monte. Mi sembrò che la stradina conducesse ad un castello diroccato su un colle.  Giuseppe lavorava certi lunghi bastoni che servivano da sostegno ai tralicci. La stanza  da lui abitata aveva pareti altissime con le finestre poste in alto. Il suo padrone era  molto povero e si occupava di rozze costruzioni, Giuseppe era un lavoratore assennato  e tutti gli volevano bene. Lo vidi raccogliere le schegge di legno e portar le assi e le  travi sulle spalle. Alcuni anni dopo, quando passò per questo paese con la Santa  Vergine, visitò l'officina in cui aveva lavorato. I fratelli frattanto, dopo una lunga  ricerca, lo trovarono e lo sgridarono severamente per il suo modo di vivere tanto  misero, allora Giuseppe per tutta risposta abbandonò Libonah per trasferirsi a Thanath,  o Taanach, città non molto lontana da Megiddo sulla riva di un piccolo fiume (il  Kison). Questo paese è vicino ad Apheke, terra d'origine di Tommaso l'apostolo.  Giuseppe trovò alloggio presso un agiato legnaiolo che produceva buona falegnameria. In un altro tempo ho veduto che lavorava presso un altro falegname di  Tiberiade, e che dimorava solo in una casa sulla riva di un fiume. A quel tempo egli  aveva trentatre anni. La sua famiglia era decaduta, i genitori erano morti da molto  tempo e due dei suoi fratelli vivevano ancora a Betlemme, gli altri si erano dispersi; la  casa paterna era passata in altre mani. Giuseppe era un uomo assai pio e pregava con  fervore per la venuta del Messia. Mentre pensava di adibire nella sua casa un angolo  dedicatò alla preghiera, gli apparve un Angelo del Signore. Questi lo avverti che, per  volere di Dio, come l'altro Giuseppe era divenuto amministratore dei granai  dell'Egitto, egli sarebbe divenuto l'amministratore del granaio salvifico dell'umanità.  L'umile uomo non lo comprese e continuò fervidamente la sua orazione, allora ebbe  dal Cielo il comando concreto di recarsi al tempio per divenire lo sposo della Santa  Vergine. Giuseppe ebbe un po' di timore perché era un uomo molto casto ed evitava  ogni relazione col sesso femminile. 

Nel giorno di San Bartolomeo, il 24 agosto 1821, la Veggente, tenendo tra le  mani le reliquie di San Giuseppe, comunicò le visioni avute di un fratello  maggiore del Santo: 

Il padre di Bartolomeo di Gessur, dimorò un tempo presso i bagni di Betulia, poi si  stabili nei dintorni della città anche perché aveva stretto amicizia sincera con Zadok,  un fratello maggiore di San Giuseppe. Egli andò quindi ad abitare nelle vicinanze di  Dabbeseth nella valle in cui abitava Zadok, uomo assai virtuoso. I due avevano una  profonda stima reciproca e rimasero affezionati. il fratello maggiore di Giuseppe aveva  due figli e due figlie che avevano buoni rapporti con la Santa Famiglia. Quando Maria  Santissima e Giuseppe cercavano Gesù rimasto nel tempio, vidi che andarono a cercarlo anche presso i figli di Zadok. Questi giovani rimasero sempre amici di Gesù. 

DELLE CAUSE DEI MALI PRESENTI E DEL TIMORE DE' MALI FUTURI E SUOI RIMEDI AVVISO AL POPOLO CRISTIANO




DEL CONTE CANONICO ALFONSO MUZZARELLI

Nubifragi e calamità naturali affliggeranno il mondo, tali che il mondo non ne ha visti prima. Il male aumenterà, poiche' i desideri dei miei figli saranno influenzati dal maligno che li seduce e con la sua presenza li porta nell’oscurità.



MESSAGGIO DELLA MADONNA
A CHRISTINA GALLAGHER

Miei figli, io sono con voi oggi in modo speciale. Io so che voi non comprenderete l’importanza del significato di questo giorno.
Io condivido ogni vostra difficolta' ed ogni vostra croce. Io sono la Madre di Dio e vostra Madre e Regina. Troppi di voi mi prendono in giro. Io vi prego tenete nel cuore tutto quello che vi dico. Aprite i vostri cuori a me. Pregate, pregate per il Santo Padre. Voi conoscerete un grande cambiamento radicale nel mondo; l’inquietudine del mondo aumenterà ogni giorno per opera dell’opera del maligno.
Voi sarete messi alla prova e dovrete scegliere tra il maligno e Dio.
 Nubifragi e calamità naturali affliggeranno il mondo, tali che il mondo non ne ha visti prima. Il male aumenterà, poiche' i desideri dei miei figli saranno influenzati dal maligno che li seduce e con la sua presenza li porta nell’oscurità.
Non incolpate solo il diavolo per quella che e' la vostra debolezza e i vostri desideri personali.
Io vi invito qui oggi a stare in guardia da molte, molte strane cose che stanno per accadere al mondo. Voi dovete essere vigilanti in preghiera.
Io sarò vicino a ciascuno di voi che ha risposto al mio invito. Io saro' vicino ai vostri cuori. Voi dovete permettermi di salvarvi con le molte grazie che Dio vi dona in risposta ai vostri cuori aperti. In questo modo voi sarete capaci di vincere con me e stare nella luce del Signore.
Quanto ho desiderato che il mio piano per l’Irlanda si completasse. Tutti voi miei figli potete vedere come Mio Figlio sia disprezzato e dimenticato proprio da coloro che Lo servono.
 Io ho attratto molti nella Mia Casa di Preghiera per renderli liberi dal peccato, ma poi dicono di no ai doni del Signore ed ai Suoi Sacramenti.
Molte calamità stanno arrivando sul mondo per purificare dal lezzo del peccato e del male che arriva fino al cielo. Presto, troppo presto voi sarete chiamati a scegliere tra Dio e la verita' e la tentazione e la seduzione del male.
 Pregate, pregate miei figlioli, io sono con voi, miei figlioli che state vivendo i miei messaggi, nella battaglia contro il male nel mondo uniti nella vittoria con mio figlio Gesu'. La mia Chiesa stata purificata ma solo nei primi tempi. Le grida delle menzogne e delle falsita' raggiungono il cielo e mio figlio Gesu'. Il Suo cuore piange con dispiacere per l’enormità di quello che sta per arrivare sul mondo.
(a Christina fu allora mostrato che cosa sta per succedere al mondo ma non le fu permesso di rivelarlo).
Io invito ciascuno di voi qui oggi ad abbandonarvi a Dio e attraverso la mia intercessione, qui troverete la salvezza nel Mio amore; ma voi dovete decidervi per Dio e riconoscere che Io sono la vostra Madre e vi amo tutti. Io desidero che voi mi aiutiate con la preghiera, arrendendovi a Me e a Dio. Io desidero che voi preghiate e abbiate cura anche della mia serva Christina. Voi dovete essere suoi amici sinceri e non suoi nemici. Quelli di voi che la abbandonano di fronte alla verita' (poiche' essa si presenta come messaggera di Dio) sperimenteranno la giustizia di Dio per la loro mancanza di disponibilita' verso la verita'. E’ tempo per voi di fermarvi e di comprendere la verita'. E’ solo la verita'che vi rendera' liberi davanti a Dio. Io ho parlato alla mia serva Christina di molti eventi che capiteranno al mondo. Pregate che essa non venga schiacciata dall’enorme responsabilita' di tutto questo. Il mio piano per la mia Casa di Preghiera lontano da essere completato, poiche' pochi mi hanno aiutato. Coloro che hanno sentito la verita'del mio messaggio, e ricevendolo dal mio cuore, hanno detto di no al mio richiamo sul fatto che il piano di Dio sia portato avanti, dovranno sopportare la giustizia di Dio. Egli ha mostrato a voi grande misericordia e voi gli avete mostrato disprezzo. Miei figlioli vi saranno molti segni qui nella Mia casa per provare al mondo che c’e' la vostra Madre Immacolata che vi sta chiamando.
 I segni saranno grandi. Il grande segno durera' per tre giorni e tre notti perche' tutti lo possano vedere.
 Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

25 luglio 2002

LA PRESENZA REALE



IL DIO DEL CUORE
Pensate bene del Signore.
Sapienza, I, 1.

I. - Al rispetto istintivo, all'ossequio esteriore deve andar unito un rispetto di amore. Quello onora la maestà di Nostro Signore, questo la sua bontà; quello è il rispetto del servo, questo del figlio.
Ora è questo secondo che più importa a Nostro Signore; limitarsi al rispetto d'onore esterno sarebbe come restarsene sulla porta: Nostro Signore vuole soprattutto essere onorato nella sua bontà. Nella legge antica era altrimenti: Iddio aveva scritto sulla fronte del suo tempio: Tremate approssimandovi al mio Santuario.
Bisognava incutere spavento a quel popolo e condurlo col timore. Ma ora che il suo divin Figlio si è incarnato, egli vuole che lo serviamo con l'amore; Gesù ha scritto sul suo Tabernacolo: Venite tutti a me, io vi conforterò; venite, io sono dolce ed umile di cuore.
Durante la sua vita mortale, Nostro Signore si mostrò divinamente buono, e i discepoli, gli stessi suoi nemici lo chiamavano buon Maestro. Ma ora più che mai, nell'Eucaristia, Nostro Signore vuol godere di questo titolo; ben lungi dall'aver mutato a questo riguardo, ha accresciuta la sua familiarità con noi e vuole che pensiamo alla sua tenerezza, che dilatiamo il nostro cuore; vuole che ci guidi ai suoi piedi la brama di vederlo.
E' questa la ragione del velo sacramentale. Si accorre al grande più che al buono; se Nostro Signore mostrasse la sua gloria, noi ci fermeremmo a questa, senza andare fino al suo Cuore. Saremmo come il popolo ebreo, mentre invece Gesù ci vuole figli. Perciò Nostro Signore vuole il nostro rispetto esterno solo come un primo atto che ci conduca al suo Cuore, che ci componga in pace al suo cospetto.
Se vedessimo Nostro Signore nella sua maestà, noi ne tremeremmo, ci getteremmo in terra, non mai faremmo un atto d'amore. Eh, non siamo ancora in Cielo!
Vi sono libri i quali non parlano che della maestà di Dio. A tempo e luogo sta bene; ma sempre, ma farne tutto il soggetto della preghiera, non va, stanca l'anima.
Invece alla presenza di Nostro Signore così buono si prega un'ora, due, senza tensione di spirito. Se vengono le distrazioni, se ne domanda perdono e tante volte quante si rinnovano: non ci stanchiamo, perché sappiamo che saremo sempre perdonati. Altrimenti, dopo alcune distrazioni, scoraggiati affatto, lasceremmo la preghiera.

II. - La considerazione della bontà di Nostro Signore l'onora e lo fa agire; poiché la sua bontà non può effondersi che più in basso di lui; tenendomi ben terra terra, facendomi ben piccino, mi faccio inondare dalle sue grazie, dalle effusioni della sua dolcezza. Così mi metto insieme coi poveri, coi piccoli, che Nostro Signore amava tanto, e dico a Nostro Signore: Sei tanto buono: ebbene eccoti dove espandere la tua bontà.
E gli parlo! Altrimenti si fa come alla presenza del re, si trema e si resta là senza saper che dire. L'Eucaristia con la sua dolcezza rende eloquenti i fanciulli, e noi siamo tutti fanciulli.
La bontà di Gesù nell'Eucaristia rende le nostre preghiere più facili e più soavi. Noi siamo portati a farci belli delle grazie ricevute, a tenercene come padroni: ma questo non piace a Nostro Signore, il quale ce le impresta soltanto, affinché le facciamo fruttare per Lui, e allora, per umiliarci, ci lascia in preda alle distrazioni. Vorremmo pure pregare senza distrazioni e siccome non riusciamo, diciamo: Lascerò dunque la preghiera in cui non faccio che peccare. Falso! Mettetevi nella bontà di Nostro Signore e queste vostre colpe non vi sgomenteranno più: ve le perdonerà quella misericordia che vi sta davanti in persona.

III. - Questo culto d'amore deve farci venire con grande confidenza alla presenza di Nostro Signore.
Applichiamo a noi personalmente il suo amore; diciamogli: Ecco, o Signore, colui che hai tanto amato e aspettato, tendendogli le braccia. Questo pensiero vi allargherà il cuore.
Dite e ripetete a voi medesimi che Nostro Signore vi ama personalmente: non si può rimanere insensibili innanzi a tanta bontà.
Qui del resto sta il segreto del raccoglimento vero e senza sforzo. Per tenervi raccolto in Nostro Signore e insieme lavorare e adempiere i doveri del vostro stato, mettetevi nella sua bontà; il vostro cuore lavorerà in lui: questo è il raccoglimento. In pari tempo il vostro spirito sarà libero, lo potrete applicare a quel che vorrete: il cuore muove l'intelligenza comunicandole le sante influenze di cui è ripieno.
In tal modo la presenza di Dio può associarsi a tutto. Al contrario se il vostro spirito vuole essere di continuo sotto la impressione della maestà e della grandezza, sarà assorbito o si stancherà, perderà di vista o Dio stesso ovvero i vostri doveri. Il vero raccoglimento è quello del cuore. Iddio ha posto in noi una piccola misura d'intelligenza, che presto si esaurisce, ma cuore ce ne ha dato assai.
Il cuore può sempre amare di più e la presenza cordiale di Dio si lega bene con ogni cosa, ci fa coraggio; per essa sappiamo che Dio è buono e misericordioso, viviamo nella sua bontà.
Il servo che si paga, corre, vola al cenno del padrone; ma per lui non si parla di riconoscenza: egli lavora ad onore del salario. Ma l'ubbidienza filiale ha un profumo tutto suo, che non può surrogarsi, sempre gradevole; è tutta affetto, senza ombra di vanità. Tale ubbidienza vuole da noi Nostro Signore; ne lascia un piccolo rigagnolo per i nostri genitori, ma il fiume lo vuole per sé.
Diamogli dunque una buona volta tutto il nostro cuore! Pertanto, venendo alla sua presenza, offriamo l'omaggio del più profondo rispetto per la sua maestà; ma da questa passiamo alla sua bontà per trattenercisi.
Manete in dilectione mea: perseverate nel mio amore.

di San Pietro Giuliano Eymard

TESORI DI RACCONTI



Rispettate i Ministri di Dio .  

Alcuni giovinastri nemici dei preti discorrevano, insieme sul modo di spacciarsi dei medesimi, chiamandoli impostori, superstiziosi, ipocriti, egoisti, fanatici, ecc. Entrano in una bettola e dopo essersi avvinazzati, uno di costoro, che la faceva da capo della brigata, dando un pugno così forte sulla tavola, da far balzare per terra fiaschi e bicchieri, gridò: L'ho trovata!  

Oh la magnifica idea! E tratti in disparte alcuni di quei bravacci, loro parlò sottovoce mettendoli a parte del suo disegno; e questi applaudendo gridarono: - Bravo!... Evviva!... non poteva esser meglio pensata ... evviva!... Domani sera dopo il tramonto mentre passa qualche prete ... Un solo in sulla via per invitarlo a salire, e poi a me ... E si finì colle parole di ordine: Morte ai preti! sì, morte, morte!  

La sera del giorno appresso, poco prima dell'Ave Maria, una figura sospetta s'era fermata al portone di un palazzo. Essa stava muta, guardinga, come il tradimento. Passa un buon sacerdote e sente una voce che gli dice:  

- Fate la carità di salir su per un povero moribondo che chiede aiuto negli estremi momenti. 

Si volge, e vede quel tristo, che fingendo di piangere così lo pregava. Pieno di carità lo segue per la scala, ed entra nella stanza del morente. Se non che gli parve di esser tenuto d'occhio da alcuni, che quivi fermati sembrava volessero farsi beffe di lui. Nondimeno seguitò avanti, ed avvicinandosi al letto del moribondo, i circostanti mostrarono pure d'allontanarsi. Il prete allora, intento al suo ministero, si volse a chiamare l'uomo giacente sul letto; ma non gli fu risposto.  

Che sarà? pensa tra sé: credendolo in letargo. Lo scuote: ma esso era immobile! Si china sul letto per sentire i polsi, alza il lembo del lenzuolo ... orrenda vista! un ceffo enorme con lunga barba, cogli occhi quasi fuori dell'orbita, la bocca spalancata e contorta, nella destra stringendo una rivoltella a sei colpi, con un dito sul grilletto dell'arma .... pare che gli voglia tirare alla vita.... Il sacerdote indietreggia; ma fissa meglio, e vede che quell'uomo non si muove. Lo scuote una seconda volta, ma non dà segno di vita. Chiama i circostanti, che già stavano come smemorati guardando la scena da lungi: tutti si fan presso all'amico, lo chiamano .... Invano! Era morto! ....  

Allora il buon prete alzò al cielo lo sguardo, ed esclamò: - Gran Dio, sei pur terribile nella tua collera! –  

Poi voltosi ai circostanti disse: - Il Signore vi perdoni dal cielo come io vi perdono ... E partì lasciando tutti percossi da un terrore inesplicabile, non solo per l'estinto, ma più ancora per il rimorso d'aver dette tante bestemmie contro chi per l’altrui salute arrischia sì facilmente la propria vita!  

DON ANTONIO ZACCARIA 

RENDICI TUOI DEGNI FIGLI


  
Signore, i fedeli, anche ora,
  ti vedono accanto a loro,
tu il creatore di tutte le cose;
  tu vuoi e abiti con loro nell'oscurità di questa vita,
  come sole senza tramonto,
  come lampada che non si può spegnere,
  che mai la tenebra potrà vincere
  e sempre illumina quanti la vedono.
  E come tu sei in tutto, ma al di sopra di tutto,
  così noi tuoi servi, immersi nelle cose
  di questo mondo,
  ci fai uscire e ci trascini a te
  splendenti di luce,
  e da mortali ci rendi immortali;
rimanendo quello che siamo,
  diventiamo tuoi figli,
  simili a te, e creature, che per tua
  grazia vedono Dio.
  Chi oserà non seguirti, a queste
  condizioni, e rifiutare di venire a te ?
  
  Simeone, il nuovo teologo 

MISTICA CITTA’ DI DIO



COMPOSIZIONE DELLA «MISTICA CITTÀ DI DIO»


Confronto delle due redazioni

Non esistendo attualmente nessun esemplare autografo né apografo della prima redazione dell'opera, non è possibile valutare la quantità e la qualità delle differenze tra la prima e la seconda redazione. L'unico esemplare della prima, dopo il rogo fatto dalla Venerabile, fu la copia che ebbe in suo potere Filippo IV; però questa copia fu a sua volta bruciata nell'anno 1682, ossia dopo che apparve l'edizione della Mistica Città di Dio. Questo rogo fu effettuato dal p. Samaniego, Ministro Generale dell'Ordine francescano, che lo fece seguendo le istruzioni date per iscritto dalla stessa Autrice, che, una volta fatta la seconda redazione, considerava superflua e non più valida la prima. Da questo rogo si salvò unicamente un foglio che recava il titolo della terza parte e la firma dell'Autrice, foglio che fu sottratto da un frate nel momento in cui si procedette a bruciare l'esemplare. Da questo foglio sappiamo qual era originariamente il titolo dell'opera. Dice così:

«Mistica Città di Dio, miracolo della sua onnipotenza e abisso della grazia. - Storia divina e vita della vergine Madre di Dio, regina e signora nostra, Maria Santissima, restauratrice della colpa di Eva e mediatrice della grazia. - Dettata e manifestata in questi ultimi secoli dalla medesima Signora alla sua schiava suor Maria di Gesù, abbadessa indegna del monastero dell'Immacolata Concezione della città di Agreda. Per nuova luce del mondo, gioia della Chiesa cattolica e fiducia dei mortali».

Confrontando questo titolo con quello della seconda redazione si vede che è sostanzialmente identico, però sono stati modificati alcuni termini, vale a dire sono stati usati termini di maggiore esattezza e precisione teologica. Invece di «autrice della vita e della luce», dice ora «riparatrice della colpa di Eva e mediatrice della grazia». Invece di «rivelata» dice «dettata e manifestata». Probabilmente l'influsso dei padri prima citati si limitò a cose di questo genere

Suor Maria di Gesù
Abbadessa del Monastero dell’Immacolata di Agreda dell’Ordine dell’Immacolata Concezione

9 maggio 2020 – Pregate per riconoscere le grazie che Vi offro e di usarle saggiamente



Ancora una volta, vedo una Grande Fiamma che ho conosciuto essere il Cuore di Dio Padre. Egli dice:

“Figli, ogni momento presente è la porta verso grazie nuove e individuali. Non ci sono due momenti presenti uguali. Non ci sono due grazie uguali. Rimanete vicini a Me in modo che possa aiutarvi a scoprire la bellezza di ogni momento. Se non Mi siete vicini, tutto ciò che il momento presente offre per mezzo della grazia sfugge alla vostra attenzione e non viene apprezzato.”
“I miei sforzi per guidarvi in grazia verranno scoperti soltanto se guardate attentamente a ciò che il momento presente vi offre. Se non scoprite la grazia che vi offro, potete facilmente essere sviati e seguire il cammino dell’errore. Siate obbedienti ai Miei Comandamenti poiché questa è la via che si oppone alla vostra perdizione. Pregate per riconoscere le grazie che Vi offro e di usarle saggiamente. Questa è la via per seguire la Mia Divina Volontà per voi.”
Leggi 1 Giovanni 3:21-24
Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio; e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.
Holy Love

GESU’ AL CUORE DELLE MAMME



 I fili del telefono, il martello, il fuoco... L'amor mio è la tua felicità senza confini; amami, dunque, e ti sentirai sicura in questa vita. Se tu vai a vedere una stazione telefonica vedrai un groviglio di fili senza capire la loro destinazione, eppure ogni filo o coppia di fili deve raccogliere e trasmettere messaggi. Così, dinanzi ai vostri occhi, appaiono gli avvenimenti umani; ma, per la mia Provvidenza, dal groviglio nasce l'ordine, e tutto è diretto ad un fine preciso. Non guardare, dunque, alla vita come ad un groviglio disordinato, ma considera al di sopra degli eventi le disposizioni della mia Volontà e riposa in me. Guarda il lavoro umano e vedi che in ogni arte ci sono come strumenti di pena: il martello, lo scalpello, il fuoco, l'acido, la corrente elettrica. Da urti, abrasioni, da strette di leve e di viti, da polvere e calcinacci vengono su gli edifici e le opere d'arte, le macchine e gli strumenti stessi del lavoro. Tutto è penoso nella vita, perché tutto serve a lavorarti e a cesellarti per renderti degna della Vita eterna.

don Dolindo Ruotolo

A Maria Madre nostra e Madre di tutte le mamme- Preghiera di San Pio alla “Mammina Celeste” - Auguri a tutte le MAMME -



La Preghiera di Padre Pio alla “Mammina Celeste”

Esiste una scorciatoia per il Paradiso? Sì è la Madonna. Questa fu la risposta di Padre Pio, che poi continuò: ” Essa è il mare attraverso cui si raggiungono i lidi degli splendori eterni. Vorrei avere una voce così forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna. Amate la Madonna e fatela amare. Recitate sempre il Rosario. Questa preghiera è la nostra fede, il sostegno della nostra speranza, l’esplosione della nostra carità. Maria è tutta la ragione della mia speranza”.

La mia mente nel pensare
agl’innumerevoli benefici,
che ha fatto a me questa cara Mammina,
mi vergogno di me stesso,
non avendo guardato
mai abbastanza con amore
il di lei cuore e la di lei mano,
che con tanta bontà me li compartiva.

Quante volte ho confidato a questa Madre
le penose ansie del mio cuore agitato!
E quante volte mi ha consolato!
Ma la mia riconoscenza quale fu?…

Nelle maggiori afflizioni
mi sembra di non aver più madre sulla terra,
ma di averne una molto pietosa in cielo.

Ma quante volte il mio cuore fu calmo,
tutto quasi dimenticai;
dimenticai perfino il dovere di gratitudine
verso questa benedetta Mammina Celeste!

Vorrei avere una voce sì forte
per invitare i peccatori di tutto il mondo
ad amare la Madonna (EI,276s).

San Padre Pio

ILDEGARDA DI BINGEN



L’uomo può raggiungere quest’immagine e somiglianza seguendo Cristo, può morire e risorgere già ora, la morte va patita nell’anima per giungere alla vita in Cristo. I gradi dell’umiltà o d’amore sono i gradi della risurrezione dell’anima dall’impurità alla purificazione, dal buio, dalle tenebre, all’illuminazione. Importante è per questo motivo il lavoro cui l’uomo deve sottoporsi per giungere al suo fine. Qui potremmo riportarci alle parole di San Benedetto, “Dobbiamo mettere mano al lavoro con la fatica dell’obbedienza, per riparare il male della disobbedienza”. Il desiderio di giungere a Dio porta a formarsi in una mistica sposa di Cristo. “Mistica sposa” non è più soltanto la Chiesa, ma anche la singola anima d’ogni uomo. L’anima accoglie Dio; perfino tutta la Gerusalemme celeste è localizzata nell’anima. Ecco l’importanza d’ogni singolo uomo. Ildegarda parla di tutto questo nello Scivias e anche nelle altre opere.

Sr. ANGELA CARLEVARIS osb