l buon samaritano delle vittime del demonio
Dialogo con la mamma di Giselle
Mi confida che non era nuova a simili manifestazioni. Quando la portava per l’esorcismo a Monte Rua erano in quattro a tenerla e la situazione era molto peggiore. È migliorata. Pensi che un pomeriggio il Padre esorcista ha continuato a pregare, benedire, lottare con il demonio dalle 2,30 alle 9 di sera, con la speranza di riuscire ad allontanarlo. Quel Padre esorcista dopo nove anni è stato trasferito e siamo rimaste senza aiuto. Le ricordo che io faccio preghiere di liberazione e quindi lascio dell’esorcismo solenne le ultime due preghiere: la invocativa e la imperativa. “Va bene così, mi dice; non avverto alcuna differenza. Supplisce il Signore. L’importante è che ci aiuti ad andare avanti”. Alla fine ci siamo messi a raccogliere i pezzetti, i grani della corona del S. Rosario. Giselle torna a sorridere dolcemente e ci aiuta a raccoglierli, quasi per chiedere scusa e dire: “Non ne ho colpa”. Dice alla mamma: “Beh, a casa hai altre corone, userai quelle”. Giselle era completamente cambiata, era tornata la ragazza normale. Mi chiede quando poteva ritornare per un altro incontro, desiderosa di usufruire del mio aiuto, anche se non doveva essere stato un divertimento quella battaglia. Credo che il giorno dopo avrà sentito anche male al polso, data la stretta forte con cui la tenevo perché non mi sfuggisse. Prima di cominciare l’incontro di preghiera avevo nella mente qualche dubbio su una componente psicologica, anche come logorio per la lunga sofferenza della possessione. L’esperienza vissuta mi toglie ogni dubbio, rimango convinto che si tratta veramente di demonio, di possessione diabolica. La prova viene dalle stesse parole e atteggiamenti del demonio dinanzi alla presenza di Cristo Eucaristia, dall’efficacia delle preghiere di liberazione alla sua presenza, il valore e le reazioni delle benedizioni con l’acqua benedetta (sporca). Per me la ragazza è veramente posseduta da un demonio, il più duro e combattivo finora incontrato, ma non mi ha messo paura. Ho sentito crescere in me il coraggio e la forza spirituale per lottare contro un demonio tanto aggressivo. Ha mostrato la sua forte ostilità al Rosario e alla Madonna come causa della sua rovina. Ha confermato in questo modo il valore del S. Rosario, della presenza di Maria per combattere il demonio. Se Gesù e Maria sono con noi, anche il sacerdote non esorcista, può ed è chiamato ad amare e aiutare i fratelli “posseduti o vessati dal demonio”. Il lettore certamente vorrebbe sapere quali colpe aveva questa ragazza per essere così duramente posseduta dal demonio. Lei ha raccontato molte cose, e avrebbe avuto tante altre cose da dirmi. La colpa non è sua, ma di qualcuno della parentela che fin da bambina di sei anni l’ha avviata alla lettura dei giornali pornografici, ai giochi ed esperienze sessuali con i cuginetti, fino ai 12 anni, tempo in cui ha cambiato abitazione. Secondo il pensiero della mamma è rimasta convinta che, anche altri parenti, da parte sia del padre, che della madre le abbiano fatto del male con fatture gravi e continuano. Quando li incontra in piazza o vengono a casa sua, lei non si sente bene, avverte l’influsso negativo per tutto il giorno.
Oltre i ricordi delle esperienze negative, è stata torturata fin dall’infanzia da fatti strani: rifiuto del sacro, della preghiera e malattie misteriose. Attualmente riesce a sdrammatizzare l’esperienza. Le cose peggiori sono le fatture, anche di più persone, di cui porta le conseguenze. Presa coscienza di essere posseduta dal demonio per nove anni è stata seguita dal Padre esorcista di Monte Rua. Negli ultimi anni non ha trovato nessuno che la seguisse e si è sentita abbandonata. Con gli esorcismi del Padre di Monte Rua era migliorata. In questi ultimi tempi è peggiorata, si sente dentro impedita da qualcuno ad andare in chiesa, ad accostarsi alla confessione. Su consiglio del suo amico di sventura l’ho incontrata una prima volta. Ha visto l’incontro con me una Provvidenza per riprendere il cammino della liberazione.
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