SPIEGAZIONE TEOLOGICA DEL CATECHISMO DI S. S. PIO X
Il ricco epulone (cfr. Lc 16, 19-26; v. n. 15, II) per accontentare le sue passioni (gola, ambizione e avarizia) trascurò di servire Dio. Quando morì fu sepolto nell'inferno.
I. I cattivi che non servono Dio. - I cattivi sono coloro che non servono Dio, ma se stessi e le proprie passioni. Giuda non serviva e non amava Gesù Cristo, ma la sua avarizia sordida. Il figliol prodigo, che non volle rimanere in casa del padre e pretese avere la sua parte di beni, e andare lontano a dissipare nella mala vita i suoi averi, non amava e non serviva il padre suo. Amava invece il padre il figlio maggiore restato, in casa e che, al ritorno, del fratello pentito, ebbe questa consolante assicurazione: Figliuolo, tu stai sempre con me, e tutto il mio è tuo (Lc 15,31).
I cattivi anche se compiono qualche opera buona, non possono meritare il premio soprannaturale, perché sono nemici di Dio e privi della sua grazia (cfr. n. 15, II e III).
II.... e muoiono in peccato mortale, meritano l'inferno. -
I peccatori, finché sono, in vita, hanno la possibilità di convertirsi e di ottenere il perdono. Invece per l'empio che muore nel suo peccato, senza pentimento non vi può essere né perdono né salvezza. Giuda morì disperato: per lui non vi fu né perdono né salvezza.
Il peccatore, che muore in odio a Dio come potrà avere il premio che il Signore ha preparato ai suoi figli eletti? Egli dovrà subire la sorte di quell'infelice che si era introdotto nella sala del banchetto senza la veste nuziale. Il padrone si sdegnò di fronte a tanta sfrontatezza e comandò ai servi di legarlo stretto mani e piedi e di gettarlo fuori nel buio, ove è pianto e strider di denti (Mt 22, 1-14). Il peccatore che muore privo della veste nuziale della grazia sentirà pronunciare contro di sé la sentenza di condanna eterna, che il Giudice divino rivolgerà agli empi: Via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli (Mt 25,41).
Riflessione. - Dobbiamo avere la massima cura per evitare il peccato e riacquistare la grazia di Dio con il pentimento sincero e la confessione quando, per somma sventura, l'abbiamo perduta.
ESEMPI. - 1. Lazzaro e il ricco epulone (Lc 16, 19-31).
2. Parabola del convito (Mt 22, 1-14).
3. Parabola della rete (Mt 13, 47-51).
Sac. C. T. DRAGONE, P. S. S. P.
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