Preghiera
Cuore del mio Santissimo Sacramento Gesù: con grande dolore di essere come sono e con grande desiderio di essere come tu vuoi che io sia, vengo a trascorrere questo tempo di affettuoso colloquio con te per la tua maggior gloria, l'onore della mia Madre Immacolata e il beneficio della mia anima.
Angelo custode e San Giuseppe: Insegnami ad ascoltare e parlare con Gesù.
Un momento di intimità
Desideri, sacerdote mio, che di conversare un po' qui nel mio tabernacolo? Cuore a cuore.
Entrambi abbiamo bisogno di un po' di tempo! A te, per rafforzarti, guidarti e renderti migliore; a me, per addolcire le mie ore di abbandono, per gioire nel fare del bene a te e per te a tanti dei tuoi figli e ai miei e a tutti e due per sfogarci e consolarci a vicenda...
Perché la verità è che chi dice Cuore di Gesù o cuore di un prete, parla di dolori, di ingratitudine nerissima, di spine acutissime, di galle amarissime.
Guardate che i dolori piovono sui nostri cuori!
Io dal mio tabernacolo e voi dai vostri ministeri possiamo ancora ripetere la lamentela e la domanda del profeta: O vos omnes qui transitis per viam, attendite et videte si est dolor sicut dolor meus (Lam 1,12).
I dolori dei due amici
In verità, non c'è dolore sulla terra come il nostro.
E cosa! Dobbiamo essere fratelli nella sofferenza e non nello sfogo?
Dovremmo essere uniti dalle desolazioni e non dalle consolazioni?
E il mio Cuore, nonostante il fiele che lo inonda, li ha conservati così ricchi e morbidi per i suoi sacerdoti!
Sì, sì, mio sacerdote, entrambi abbiamo molto bisogno del tempo di conversazione a cui l'ho invitato.
Entrambi dobbiamo parlarci, tutti e due! Tu mi parli e io sarò tutto orecchie per ascoltarti, e quando ti parlo, taci e ordina di mettere a tacere tutto ciò che fa rumore nel tuo cuore.
E dovevamo parlarci nel mio Tabernacolo, non c'era bisogno di altro! Ecco perché ho fatto il Tabernacolo! Sì, perché i miei figli parlino e siano con me in tutto il mondo, io abbia costituito il vostro sacerdozio! Come se il tuo sacerdozio fosse stato creato per perpetuare i miei tabernacoli sulla terra!
Così, nel nostro tabernacolo!
Una denuncia
Permettetemi di iniziare la nostra conversazione con una lamentela che ho riguardo a molti dei miei sacerdoti.
Li vedo molto poco nei miei tabernacoli!
Li vedo nelle biblioteche e nelle aule scolastiche che mi insegnano, nei pulpiti e nella propaganda che mi insegnano, li vedo in una varietà di luoghi che prendono il mio posto, li vedo anch'io, che vergogna! nei luoghi dove non devono impararMi, né fare nulla per Me... e, però, a causa dei miei tabernacoli, li vedo così poco! e così pochi!
Non ho motivo di lamentarmi?
Se solo sapessi...!
Se tu sapessi, mio sacerdote, ciò che si impara leggendo libri, studiando questioni, riducendo le difficoltà alla luce della lampada del mio tabernacolo!
Se solo conosceste la differenza tra studiosi di biblioteca e studiosi di tabernacolo!
Se sapeste tutto questo un momento di tabernacolo dà luce a un'intelligenza, di calore a un cuore, di respiro a un'anima, di morbidezza e di frutto a un'opera!
Se tu e tutti i sacerdoti sapeste il coraggio di stare accanto a tutte le croci che questa volta in ginocchio davanti al mio tabernacolo infonde!
Ah! Se si sapesse praticamente tutto questo, come apparirebbero i miei tabernacoli così vuoti di sacerdoti e invece così pieni i cerchi della ricreazione, le passeggiate pubbliche, e talvolta... A caffè, cinema e teatri?
Se solo lo sapessero! Se solo lo sapessero!
I dieci, quattordici anni di Seminario, quale altro scopo avevano se non quello di insegnare con tutti i mezzi e i modi quella conoscenza e il sapore di ciò che è il mio tabernacolo? Che cosa resta della formazione eucaristica del Seminario? Che posto occupa il tabernacolo della tua parrocchia, della tua chiesa, nella tua anima, e che posto occupi tu in quel tabernacolo? Il primo, come è giusto che sia, quello di uno dei tanti? nessuno?
Che buone domande per i tempi di ritiro!
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Ognuno di loro deve rispondere come suggerisce lo Spirito Santo. La recita lenta e spalata del Salmo 41 potrebbe essere una buona risposta: Quemadmodum desiderat cervus ad fontes aquarum...
Mons. M. González. IL CUORE DI GESÙ AL CUORE DEL SACERDOTE.
Ediciones "El granito de arena" p.5-8
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