giovedì 10 ottobre 2019

MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 5 OTTOBRE 2019



Popolo di Dio:

POICHÈ AMO CON L’AMORE DELLA TRINITÀ SACROSANTA, VI TRASMETTO LA VOLONTÀ DIVINA.

CHI È COME DIO?

Purtroppo molte persone pronunciano queste parole con grande disprezzo, perché si sono avvalse della “protezione” del demonio, il quale se prima non si saranno pentiti, le lascerà poi lui stesso cadere nel suo lago di fuoco eterno.
 
PER IL POPOLO DI DIO IL MOMENTO ATTUALE È DI PRUDENZA
(Cfr. Mt 10,16). È IL MOMENTO DELL’OBBEDIENZA ALLA LEGGE DIVINA, DI RIMANERE STRETTAMENTE LEGATI ALLA STORIA DELLA SALVEZZA. VOI DOVETE CONOSCERE COLUI CHE AMATE E LA CONFUSIONE SI STA ORA GENERALIZZANDO PERCHÈ NON LO CONOSCETE NEL MODO GIUSTO.

Vi salverete nella misura in cui sarete partecipi dell'Opera e dell'Azione Divina, nella misura in cui sarete conformi alla Legge Divina e all'osservanza degli Insegnamenti di Cristo, Re dell'Universo, che attraverso i Suoi Discepoli ha lasciato in eredità al Suo Popolo insegnamenti che non hanno una scadenza. (Cfr. Mt 24,35).

Il Nostro Re e Signore dei Cieli e della Terra, Ha stabilito la Sua Comunione con gli uomini e li Ha chiamati ad essere pescatori di uomini e a trasmettere loro la BUONA NOVELLA.

Nessuno è riuscito a scardinare la Chiesa del NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO, non ci sono riuscite né le sette nel corso dei secoli, né satana stesso tramite i suoi emissari. LA CHIESA DI DIO NON SARÀ DISTRUTTA, verrà fatta vacillare, ma non sarà sconfitta.

L’uomo di questo tempo è istruito, ma non tutti gli uomini sono spirituali; sui libri di preghiere c’è la polvere e ci sono le tarme, come sul cuore di alcuni di quelli che dicono di amare il nostro Re e Signore Gesù Cristo.

L’uomo amante del Suo Signore, prega con il cuore, se non avesse libri non ne avrebbe bisogno perché le preghiere nascono nell’intimo della persona, altrimenti sono parole vuote, carenti d’amore.

Voi, Popolo di Dio, dovete interiorizzare l’AMORE DIVINOper poter gustare del silenzio di stare “DA SOLI CON DIO” (Cfr. Mt 6,6; Rom 8,26-27) e lì Lo troverete, nella misura in cui Lo cercherete nel modo giusto, perché UNO È LO SPIRITO CHE ATTIRA L’ESSERE UMANO ED È “LO SPIRITO DIVINO”.

Lo Spirito Divino, dà la PACE e fa sì che la persona goda nel fare continuamente quello che il suo Signore Gesù Cristo le ha insegnato: RITIRARSI A PREGARE DA SOLA CON SUO PADRE. 

Le Chiese non devono essere profanate.  I figli prediletti della Nostra e vostra Regina e Madre di tutto il creato, devono amare la loro Madre, la Nostra Regina, altrimenti non stanno dando l’esempio di essere dei buoni figli.

Amato Popolo del Nostro Re e Signore Gesù Cristo, l’uomo ha distrutto la creazione, l’ha devastata, l’ha divorata, l’ha estinta e dovrà vivere la purificazione dell’abuso che ha fatto contro la terra (Cfr. Apoc 11,18c), ma le grida che si stanno sentendo in questo momento, non restituiscono quello che l’uomo ha fatto alla terra. PER QUESTO ORA È IL MOMENTO DI VOLGERE LO SGUARDO AL CIELO ED INVOCARE MISERICORDIA A NOME DI TUTTA L’UMANITÀ, senza cadere nelle trappole di satana che, sapendo di quanto tempo dispone, si sta scagliando contro i figli della “DONNA VESTITA DI SOLE”. (Cfr. Apoc 12,1).

La creazione vuole rinnovarsi e questo processo si avrà con i Cieli Nuovi e la Terra Nuova.

L’essere umano deve volgere lo sguardo a Dio e deve credere NEL POTERE CHE È AL DI SOPRA DI TUTTO IL CREATO, DEVE CREDERE NELL’ONNIPOTENZA DIVINA, DEVE CREDERE… DEVE AVERE FEDE IN DIO.

Popolo di Dio, il demonio vuole che l’uomo non sia un essere con una vita interiore, ma vuole che lo spirito dell’uomo sia offuscato dalle cose mondane e da un chiassoso rumore che lo mantenga intontito in varie cose e non si addentri in quelle spirituali.

La Terra è stata fatta ammalare dall’uomo ed in questo momento l’essere umano deve prepararsi alla sua purificazione. Più accoglierà i modernismi ed il contrario da quanto stabilito dal Nostro RE E SIGNORE GESÙ CRISTO, PIÙ GRANDE SARÀ LA PURIFICAZIONE.

L’umanità sa di trovarsi nel momento dei segni che non deve ignorare.

Sono i segni dei tempi, quando le acque si addentreranno sulla terra per purificarla, quando il fuoco uscirà con forza dai vulcani e con il gas che emetteranno impediranno che vi possiate spostare in aereo.

Non è una cosa nuova per l’uomo che i vulcani addormentati si risveglino, la novità si trova ora nel modo, nella violenza di questo risveglio dei vulcani addormentati e negli effetti che causeranno alla sussistenza dell’uomo.

QUESTA GENERAZIONE CHE PULLULA DI PECCATO, NON VIENE CASTIGATA DA DIO. NO!

IL CASTIGO NON È ANCORA ARRIVATO.

LA TERRA, INSTABILE COM’È ORA, SARÀ DEVIATA DAL SOFFIO DI UN ASTRO CHE LE PASSERÀ VICINO, SENZA CHE SI RIUSCIRÀ A DARNE L’ANNUNCIO E DA QUI NASCERÀ IL LAMENTO DELL’UOMO.

Il potere dell’uomo sull’uomo viene messo in circolo come se uno che possiede un gioco, lo distribuisse per fare in modo che lo scenario non sia più lo stesso, allora i popoli si solleveranno e li metteranno a morte.

GUAI A QUEI PAESI IN CUI SI APPROVA L’ABORTO!

QUANTO PATIRANNO PER QUESTO TRADIMENTO NEI CONFRONTI DI DIO!

STATE ATTENTI FIGLI DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO!
IL MOMENTO DURO SI STA AVVICINANDO, I LAMENTI NON SI FARANNO ATTENDERE.

VIVRETE L’INSTABILITÀ IN TUTTI GLI ASPETTI DELLA VITA UMANA.

RIMANETE IN ALLERTA.

Pregate Popolo di Dio.  PREGATE PER IL CENTRO AMERICA. SARÀ SCOSSO DAI TERREMOTI.   I VULCANI CHE SI RISVEGLIERANNO SARANNO UN ALLARME PER I FIGLI DEL NOSTRO RE.

Pregate Popolo di Dio, pregate, l’Italia sarà indebolita. La Francia vivrà l’angoscia.

Pregate, Popolo di Dio, pregate. L’Avvertimento si sta avvicinando e non siete preparati.

Pregate, Popolo di Dio. Gli Stati Uniti patiranno l‘instabilità economica, sociale e politica.

Pregate, Popolo di Dio. Non dimenticatevi di pregare per il Messico.
Patirà a causa del forte tremore della terra.

PREGATE POPOLO DI DIO, PREGATE PER LA CHIESA DEL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙCRISTO.

Non dormite figli di Dio, non dormite, perché sta per scendere la notte.

Siate unione, carità, perdono ed amore.

NOI RIMANIAMO SEMPRE ATTENTI, NELL’ATTESA DI UNA VOSTRA CHIAMATA.

SIATE BENEDETTI DALLA MANO DIVINA DI DIO.

CHI È COME DIO?

San Michele Arcangelo

AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO


COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

UN APPELLO ALLA PACE DELL’ANIMA, NEL PERDONO, NELL’UMILTÀ E NELLA SAPIENZA, ingredienti senza i quali non si può avanzare sulla via della Salvezza Eterna.

San Michele fa bene ad avvisarci, ci chiede di fermarci e di riprendere la giusta via della sapienza, in obbedienza alla Parola Divina.

Preghiamo affinché l’Angelo di Pace arrivi presto ad aiutare i figli di Dio.

Amen.

martedì 8 ottobre 2019

La vostra fede viene testata specialmente in situazioni difficili.



Maria Madre di Dio

Noi assisteremo in ogni situazione, aiutaremo, ci prenderemo cura e doneremo il Nostro amore a  chi confida in Noi e dona il Suo SI’ a Mio Figlio.

Dovete imparare ad affidare TUTTO a LUI il buono e il meno buono. 

Agite con LUI, fate sacrifici, pregate e chiedete per ricevere la guida e la chiarezza. Allora EGLI vi può aiutare.

La nube della non-conoscenza



In che cosa consiste l’umiltà; quando è perfetta e quando è imperfetta

Esaminiamo innanzitutto la virtù dell’umiltà.

Vedremo che questa è imperfetta quando è originata da motivi diversi da Dio, anche se Dio è quello principale; è invece perfetta quando trae origine da Dio, e da lui solo.
Iri primo luogo dobbiamo sapere che cos’è l’umiltà, se vogliamo intenderla adeguatamente: solo allora saremo in grado di stabilire con maggior verità da dove trae origine. In se stessa, l’umiltà non è nient’altro che la vera conoscenza e la piena coscienza del proprio io, così com’è. Poiché, senz’altro, chiunque riesce a vedere e sentire se stesso così com’è, in verità di spirito, costui è veramente umile.
Due sono le cause dell’umiltà.
La prima è la degradazione, la miseria e la fragilità dell’uomo, conseguenze dirette del peccato d’origine: di queste cose dobbiamo aver coscienza per tutto il tempo della nostra vita mortale, quand’anche fossimo dei santi.
La seconda è l’amore sovrabbondante e la perfezione di Dio in se stesso: nel contemplarlo tutta la natura trema, tutti i dotti diventano stolti, tutti gli angeli e i santi, ciechi. Che se egli, nella sua saggezza divina, non avesse ben dosato la loro contemplazione a seconda della capacità naturale e del progresso nella grazia, non ci sarebbero parole per dire quello che potrebbe capitare a essi.
La seconda delle cause che stiamo considerando è perfetta: durerà per sempre. La prima, invece, è imperfetta. Infatti non solo vien meno alla fine della nostra esistenza, ma ancora può capitare che un’anima, non importa se è santa o miserabile, mentre vive in un corpo mortale, perda completamente e improvvisamente ogni conoscenza e coscienza del proprio essere; e tutto questo avviene allorché la grazia di Dio accresce a dismisura il suo desiderio, con una frequenza e una durata che dipendono solo da Dio.
Sia che capiti spesso o raramente a un’anima che vi è ben preparata, non penso che quest’esperienza duri più di un brevissimo istante.
Ma in quell’istante l’anima è perfettamente umile, poiché non conosce e non sente nessun’altra causa se non quella principale che è Dio stesso. Ma ogniqualvolta sa e sente che vi è qualche altra causa oltre a Dio, anche se questi è la ragione principale, allora la sua umiltà è ancora imperfetta. Nonostante tutto anche questa è buona, ed è sempre necessario averla. Dio non voglia che tu mi abbia a fraintendere.


CONTEMPORANEI DELLA SS TRINITA’



Lucie Christine (1844-1908)

[31° Anno di grazie. Età: 59 anni]

30 settembre 1903. - È la visione dell'unione ipostatica del Verbo con la natura umana.
Nessuna unione conosciuta, sognata o rivelata, si avvicina all'unione della divinità e dell'umanità in un solo essere. Faccio eccezione nondimeno per l'unione che lega le tre Persone divine, che è ancora più alta e ammirabile. Questa è unica e incomparabile, sussistente da tutta l'eternità fra tre Persone in una sola natura. Tutto vi è divino.
Ma, nell'unione ipostatica, io vedo Dio uscire da se stesso, il suo amore non regge più!2.
Con lo pseudomino di Lucie Christine, Poulain editava nel 1910 qusto Giornale spirituale di Mathilde Bertrand sposa e madre di cinque figli.
La sua mistica trinitaria è caratterizzata
- dall'adorazione delle tre persone divine "dell'adorabile Trinità" nelle relazioni che le uniscono, fino all'oblio di se stessa - dalla presenza attiva nell'anima delle divine persone nella loro distinzione unitaria
- da una forte valorizzazione dell'azione dello Spirito Santo
- dal culto del S. Cuore congiunto all'irradazione dello Spirito - dall'immersione nell`oceano di amore" trinitario. 
È dunque più sulla linea della pericoresi o circumincessione trinitaria patristica del IV-V secolo.
Adopera l'espressione "i Tre" ma non "i miei Tre", come Elisabetta.

TUTTA LA TERRA CANTI A DIO



Tutta la terra canti a Dio,  
                lodi la sua maestà! 
 Canti la gloria del suo nome:  
          grande, sublime santità! 
 Dicano tutte le nazioni: 
non c’è nessuno uguale a te! 
 Sono stupendi i tuoi prodigi, 
 dell’universo tu sei re! 
 
2 Tu solo compi meraviglie 
 con l’infinita tua virtù. 
 Guidi il tuo popolo redento 
 dalla sua triste schiavitù. 
 Si, tu lo provi con il fuoco 
 e vagli la sua fedeltà: 
 ma esso sa di respirare 
 nella tua immensa carità. 
 
3 Sii benedetto, eterno Dio, 
 non mi respingere da te. 
 Tendi l’orecchio alla mia voce, 
 venga la grazia e resti in me. 
 Sempre ti voglio celebrare, 
 fin che respiro mi darai. 
 Nella dimora dei tuoi santi 
 spero che tu mi accoglierai. 

PARADISO



Aprite gli occhi alla Verità prima che sia troppo tardi. 

Mia amata figlia devi dire al mondo che deve ora aderire alla Mia Santissima Parola se l‟umanità vuole la vita eterna. Questo mondo, anche se ha tanto da offrire, non soddisferà mai la vostra fame. 

Se non fosse stato per i vostri progenitori Adamo ed Eva, allora, si, sarebbe stato possibile vivere in eterna felicità senza ostacoli. Dato che l‟Ingannatore è ovunque non lascerà a nessuno di voi pianificare la vostra vita verso di Me. Astuto e bugiardo, farà di tutto per assicurarsi che cadiate in peccato attraverso diversi mezzi di seduzione. Troverà molto difficile, tuttavia, indirizzarsi verso di voi se siete in stato di grazia ottenuto attraverso la confessione e i Santi Sacramenti. 

Il Santo Rosario è molto potente contro satana grazie al potere dato alla Beata Vergine, Mia Madre, da Dio l‟Eterno Padre. Lei ha un formidabile potere sull‟Ingannatore. Egli è senza potere contro di Lei e lui lo sa. Se permettete alla Mia Santa Madre di guidarvi verso le grazie Lei può intercedere per voi e sarete immuni alla sua influenza. 

Mentre le persone oggi bramano felicità e pace su questa terra cercano una formula segreta. È dove loro spendono il tempo cercando di scoprire i segreti della felicità, del profitto materiale e della pace nelle loro vite. Essi si ingegnano con nuovi modi e idee, che sono promosse attraverso sistemi per diventare ricchi.  A prescindere da tutti gli argomenti che pongono, molti dei quali sono basati su ideali psicologici, non è possibile avere pace e gioia nelle vostre vite se non credete in Dio, l‟Eterno Padre. Egli è l‟unico che può donare la vita. Senza avvicinarsi a Lui sarete vuoti di spirito. 

Coloro tra di voi che spendono una consistente quantità di tempo cercando di provare che Io non esisto sprecano il loro tempo inseguendo sogni che non si realizzeranno mai. 

Il vostro ostinato rifiuto di conoscere il vostro Creatore, l‟essere supremo che ha creato il mondo vi porterà nell‟abisso dell‟oscurità eterna. Molte persone come voi che hanno con tanta forza negato l‟esistenza di Dio durante la loro vita, diffondendo la bugia che non esiste tale cosa che è Dio Padre, sono ora tristemente nelle profondità dell‟Inferno per loro libera scelta. 
Non permettete che questo accada alla vostra anima poiché coloro che finiscono all‟Inferno  bruciano come se fossero ancora fatti di carne. Come Satana ride della vostra ignoranza. 
Quando rinnegate l‟esistenza di Dio vi negate il diritto all‟eterna felicità. Questa stessa felicità eterna è quella che senza sosta cercate su questo mondo.  Ma essa non può essere ottenuta su questa terra. 

Non vivete mai la vostra vita sulla terra come se fosse l‟unica parte del ciclo della vostra esistenza. Perché non lo è. La vostra vera casa è in Paradiso con Me. 

Il vostro amato Salvatore,  

Gesù Cristo. 

15 Aprile 2011


PADRE PIO



La Santa Messa è il mezzo migliore per suffragare un'anima.

MISTICA CITTA’ DI DIO



Vita della Vergine Madre di Dio


Saluto alla Beata Vergine Maria

Ave, Signora, santa regina, santa Madre di Dio, Maria, che sei vergine fatta Chiesa
ed eletta dal santissimo Padre celeste che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto e con lo Spirito Santo Paraclito;
tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia e ogni bene.
Ave, suo palazzo ave, suo tabernacolo, ave, sua casa.
Ave, suo vestimento, ave, sua ancella, ave, sua Madre.
E saluto voi tutte, sante virtù,
che per grazia e illuminazione dello Spirito Santo venite infuse nei cuori dei fedeli, perché da infedeli
fedeli a Dio li rendiate.

San Francesco d’Assisi


SUOR MARIA DI GESÙ DI AGREDA (1602-1665)

Infanzia e gioventù

I genitori di suor Maria furono Francesco Coronel e Caterina de Arana. La madre, sebbene nata in Agreda, era oriunda di Vizcaya, come la stessa Venerabile ricorda. Nel convento di Agreda si conserva infatti ancora il documento di nobiltà degli Arana, del 1540.
Francesco e Caterina ebbero undici figli, però sette morirono in età precoce. Sopravvissero soltanto due figli e due figlie: Francesco, Giuseppe, Maria e Geronima.
La Venerabile stessa ci ha lasciato un ritratto dei suoi genitori: aspetto, costumi e altre caratteristiche. Dice che la madre aveva un carattere molto più attivo e vivace del padre, ma entrambi erano profondamente religiosi.
 La famiglia Coronel-Arana frequentava molto i francescani di San Giuliano; così si chiamava l'antico convento francescano, situato alla periferia della città. La madre aveva lì il suo confessore e andava ogni giorno alla Messa nella chiesa del convento. Così non passava giorno senza che frati francescani visitassero la famiglia.
La Venerabile confessa che, nella sua prima infanzia, sembrava molto timida e incapace e, allo scopo di stimolarla, sua madre la trattava con durezza. «In verità posso dire che nella mia vita li vidi (i genitori) col volto sereno solo dopo che fui religiosa». La spiegazione che suor Maria ci dà di questo suo comportamento nella sua prima infanzia è molto diversa da quello che i suoi buoni genitori potevano comprendere. Ci dice, infatti, che in età che lei non può precisare, che dovette però coincidere con lo spuntare dell'uso di ragione, senza che precedesse informazione esteriore né insegnamento di creature, perché ancora non aveva l'età conveniente, ricevette una conoscenza di Dio, del mondo e della condizione dell'uomo peccatore i cui effetti le sarebbero rimasti per tutta la vita.
Come reazione a quella conoscenza, concepì un timore che mai l'abbandonò: timore di offendere Dio e perdere la grazia. Al cessare dell'insegnamento passivo rimase come sospesa. Si vedeva circondata da pericoli, piena di miserie, non osava parlare con le creature che riteneva tutte superiori a sé. Atterrita da tale conoscenza, si recava in luoghi nascosti. Per tutto questo, i genitori la giudicavano insensata e vana e tenevano con lei l'atteggiamento burbero che abbiamo detto. «Che dobbiamo fare di questa creatura che non è adatta per il mondo né per la religione?».
A tutto questo si aggiunsero diverse infermità, che a tredici anni la condussero alle soglie della morte: «Si scavò la fossa per la mia sepoltura», dice lei. Però sopportava tutte le sofferenze con grande forza d'animo, perché riconosceva di essere figlia di una razza peccatrice, obbligata a soddisfare Dio per i suoi peccati".
Dunque, al principio la trascuravano e non apprezzavano la sua riservatezza e poca grazia, però presto impararono a rispettarla; dopo imparò a leggere con prontezza, ed era obbediente.
Quando compì dodici anni, cominciò a parlare di farsi religiosa. La prima idea fu di prendere l'abito tra le carmelitane scalze di Tarazona; i suoi genitori se ne stavano già interessando, quando sopraggiunse una circostanza totalmente imprevista, che avrebbe cambiato il corso della sua vita.
La madre della Venerabile, Caterina de Arana, ebbe una rivelazione, confermata dal suo confessore, fr. Giovanni di Torrecilla, secondo la quale avrebbero dovuto trasformare la casa in convento ed entrare in esso, come religiose, la madre con le due figlie, mentre il padre e i due figli sarebbero entrati come religiosi nell'Ordine di san Francesco. In realtà i due figli maschi erano già religiosi in detto Ordine. Prima di questo, Maria si conformò al nuovo piano e decise di non andare a Tarazona. Però l'idea era così strana che incontrò la resistenza del padre e più ancora quella di un fratello di lui, Medel. Anche l'opposizione del vicinato fu, in un primo tempo, generale. Dicevano «che era un'offesa al santo matrimonio»
Così trascorsero tre anni. Tuttavia, a poco a poco si superarono le opposizioni e le difficoltà; il padre cambiò parere e nel 1618, dopo alcuni lavori di adattamento, la casa di Francesco Coronel fu trasformata in convento di monache. Francesco, seguito poi dal fratello Medel, entrò francescano, in qualità di fratello laico, nel convento di Nalda (Soria).
Suor Maria considera il tempo trascorso, prima che il progetto della nuova fondazione si trasformasse in realtà, come un periodo di dispersione. L’entusiasmo per il progetto e i lavori vari la distraevano troppo dalla sua vita spirituale, e arrivò al punto di cedere alla tentazione di vanità.
Il nuovo convento doveva essere dell'Ordine della Immacolata Concezione. Senza dubbio il fervore immacolista, che in Spagna conosceva allora uno dei suoi momenti migliori, fu la causa di questa preferenza. Però tra le Concezioniste c'erano due rami: uno di calzate e l'altro di scalze. Madre e figlia si decisero per l'istituto delle scalze. Ma siccome nell'area della provincia francescana di Burgos, alla quale apparteneva la fondazione di Agreda, non c'erano Concezioniste scalze ma solo calzate, si commise l'anomalia di far venire da Burgos tre monache Concezioniste calzate, in qualità di fondatrici di un convento che doveva appartenere all'altro ramo scalzo. Per questa ragione suor Maria dirà che la fondazione non ebbe buon principio, poiché le fondatrici venute da Burgos dovevano insegnare un modo di vita che esse non avevano professato né praticato.
Quando prese l'abito, insieme alla madre e alla sorella, suor Maria aveva sedici anni. Subito ci furono nuove vocazioni. In questa prima epoca la abbadessa era tra quelle venute da Burgos in qualità di fondatrici.
Una volta vestito l'abito, suor Maria reagisce contro la dissipazione precedente e si dedica tutta alla vita spirituale. Fatta la professione nel 1620, comincia nella sua vita un periodo di infermità, tentazioni e straordinarie fatiche, che sarà seguito peraltro da fenomeni spirituali rilevanti.

di Suor Maria di Gesù

LA VERGINE MARIA negli scritti di Luisa Piccarreta



La Passione di Gesù riempì continuamente l’anima di Maria 

“Figlia mia, alla mia cara Mamma mai sfuggì il pensiero della mia Passione e a forza di ripeterla si riempì tutta, tutta di Me. Così succede all’anima: a forza di ripetere ciò che Io soffrii, viene a riempirsi di Me”. (11°, 24-3-1913) 

NON DIMENTICHIAMOLI



 “...i peccati commessi in vita...”

“Come ben sappiamo, il motivo per cui tante anime soffrono in Purgatorio è per i peccati commessi in vita. La loro sofferenza nasce dalla consapevolezza dell’entità e del numero dei loro peccati”.

O Gesù, mio Signore e Salvatore, con il mio peccato anch’io ho spesso meritato l’Inferno e l’idea di essere dannato per l’eternità mi turba profondamente. Ti amo e ti adoro per la tua infinita Misericordia. Mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averti ferito e offeso e propongo di migliorare. Concedimi, o mio Dio, il tuo perdono e la tua grazia. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio.
O Maria, Madre di Dio, dispensatrice di tutte le grazie, Madre dell’eterna pace, vieni in aiuto delle Anime del Purgatorio mediante la tua potente intercessione. Gesù, tuo amatissimo figlio e nostro Signore, conceda loro di partecipare alla sua gloria.
Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

La Nuova Gerusalemme vi aspetta, quindi preparate la vostra anima. Convertitevi e pentitevi delle vostre azioni peccaminose



Maria Madre di Dio

Io, la vostra Mamma ceteleste oggi vorrei dire a te e a tutti i Nostri figli che il tempo, come lo conoscete ora, volge al termine e che solo i puri di cuore, saranno portati nella Nuova eternità, cioè nel Nuovo paradiso che è stato creato da Dio, il Nostro amorevole Padre, per tutti i Suoi figli, per vivere insieme in armonia, amore, sicurezza e felicità.

Là dove i cieli e la terra si fondono per essere uno, la vostra anima può vivere in perfetta felicità e appagamento. Sarete veri figli di Dio, cioè potrete finalmente vivere il vostro amore, che è stato dato a ogni figlio di Dio e starete bene.
Là dove il cielo si fonde con la terra, per voi la vita sarà meravigliosa,, perché la cattiveria e l'odio, il dolore e la sofferenza, non ci saranno più. Pertanto, Miei amati figli, purificate voi stessi e pentitevi dei vostri peccati, preparate la vostra anima prima di questo tempo meraviglioso, perché quando Gesù viene in alto nel Cielo, dovete essere pronti per LUI, e i vostri cuori  puri.
Così sia.


La Nuova Gerusalemme vi aspetta, quindi preparate la vostra anima. Convertitevi e pentitevi delle vostre azioni peccaminose, e poi venite nelle Mie Sante braccia paterne!
Ritornate tutti a Me, al vostro Padre e Creatore celeste!
Vi aspetto con tutto il Mio Amore, la Mia benedizione e Mi rallegro per questo grande momento!
Vi amo. Amo ognuno di voi.
Il Padre vostro che è nei Cieli con Gesù.


"In verità vi dico:
Chi non onora Mio Padre, non sarà degno di entrare nel Mio Regno.
Chi non Mi regala il Suo SI’, non lo potrò portare con Me.
Vi amo. Ognuno di voi. E vi perdono! Ma voi dovete pentirvi.
Il vostro Gesù che vi ama.
Redentore di tutti i figli di Dio".

lunedì 7 ottobre 2019

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



LE PENE DELL'INFERNO

Checché sia di questa questione, diavoli e anime in stato di dannazione soffrono l'assenza di Dio (la cosiddetta pena del danno) e ogni genere di inimmaginabili tormenti sensibili (la cosiddetta pena del senso).

a. L'assenza di Dio

Il più grande tormento dei dannati è il non poter più vedere Dio. Per coloro che vivono sulla terra, immersi come sono nei sensi e distratti da mille cose, il non poter vedere Dio potrebbe ritenersi come qualcosa di insignificante quasi. Finché infatti si vive quasi solo di materia, l'uomo può vivere anche senza Dio, come se egli non esistesse affatto. E purtroppo così vivono milioni di uomini, tutti ingolfati nel lavoro, nei piaceri della terra, nel guadagno di denaro e di beni dalle mille attrattive. Spogliato però del suo corpo e venuto del tutto meno il mondo delle cose passeggere, si avvertirà da tutti il peso di quella irresistibile innata tendenza a Dio che è l'eterno, l'infinito, la pienezza, la vera felicità che soddisfa in tutto.
Nel cuore del dannato c'è questa indistruttibile e fortissima tendenza verso Dio, e allo stesso tempo una spaventosa e irresistibile avversione che lo porta a odiarlo con odio inestinguibile, a bestemmiarlo incessantemente. E come un'onda portata inesorabilmente sulla spiaggia, egli tende e si slancia verso Dio e sempre ne è ricacciato. Quel Dio, mille volte offertosi nell'amore e nell'abbraccio del perdono, e mille volte rifiutato, ora per il dannato è il vero bene dal quale si sente per sempre escluso. La sua infelicità e la sua disperazione stanno soprattutto qui.
Tutto ciò è presentato dal Faber in una splendida pagina, - che riportiamo qui integralmente, scusandoci con i lettori per la sua lunghezza - nella quale si chiede a che cosa si può assomigliare questa pena. "... Vediamo a che somigli, poiché fortunatamente eccede ogni immaginazione a concepirne la tremenda realtà.
Supponiamo che noi potessimo vedere gli ingenti pianeti e le ponderose stelle rotanti la loro orrenda massa con spaventevole e forse con rumorosa velocità, tuonando nei campi del firmamento con furioso moto gigantesco, quale viene debolmente raffigurato da una valanga, e descrivendo con deviazioni che spaventano e con evoluzioni che fanno rabbrividire, le orbite per forza centripeta e centrifuga; noi vedremmo nella nudità delle sue ingenti operazioni la legge divina di gravità.
In pari modo noi scorgeremmo le vere relazioni tra Dio e noi, il vero significato e valore della sua benefica presenza, se potessimo vedere un'anima dannata al momento della sua riprovazione finale e giudiziale, pochi istanti dopo la sua separazione dal corpo, ed in tutto il vigore d' un'anima sciolta dall'ingombro del corpo e nell'orrore d'un penare senza fine.
Nessuna belva feroce nelle selve, nessuna chimera dell'immaginazione pagana potrebbe essere così orribile. Appena tirata l'insuperabile barriera tra essa e Dio, ciò che i teologi chiamano amore radicale della creatura per il Creatore erompe in una vera tempesta di incessanti sforzi. Cerca il suo centro, e non lo trova. Balza verso Dio, ed è di nuovo piombata al basso. Si lancia e batte contro le pareti di granito della sua prigione con tale incredibile forza che il pianeta deve essere ben saldo nel suo equilibrio per non spostarsi all'urto di quella violenza spirituale. Ma la legge di gravità è ancora più forte, ed il pianeta oscilla lievemente nella sua splendida atmosfera. L'anima sciolta dal corpo non può impazzire, altrimenti l'idea di un insuperabile desiderio di Dio, e l'inefficace attrazione della gloriosa Divinità, basterebbero a far dare volta alla ragione.
Percorrendo la sua bruciante gabbia, quello spirito colle sue molte facoltà ed accresciuta intelligenza spende la sua tormentosa immortalità variando, sempre ricominciando e compiendo con monotonia, come belva ingabbiata contro le ferree sbarre, un triplice movimento, non tre movimenti successivi, ma simultanei, un triplice movimento disperato.
Nella sua rabbia vorrebbe raggiungere Dio, ed afferrarlo e detronizzarlo, ucciderlo e distruggerlo. Nella sua agonia vorrebbe soffocare la sua interna sete di Dio, che la inaridisce, la dissecca e la brucia, con tutto il furente orrore d'una sfrenata frenesia. Nelle sue furie vorrebbe spezzare le sue strette catene di rodente fuoco che fissano e rendono immobile il suo amore radicale del Sommo Bene, e la sospingono sempre indietro con urli crudeli, rendendo vana la sua disperata tendenza verso il Centro Increato. Con questi continui e vani tre sforzi passa la sua vita d'interminabili orrori. La veemenza con cui lancia le sue imprecazioni contro Dio è vana; esse ricadono senza salire molto alte, restando molto al di sotto del suo tranquillo e festeggiato trono.
Finalmente le passa innanzi l'immensità di Dio, che per lei è improfittevole e senza consolazione; questa non è una vera immagine, ma solo un'ombra informe, ma pur l'anima conosce che è Dio. Con uno strido che dovrebbe essere udito in tutto il creato si slancia su tale ombra, ed urta, benché puro spirito, contro terrori materiali. Tenta afferrar l'ombra di Dio, ed invece abbraccia scottanti fiamme. Si rialza per altra riscossa contro di lui, ma si vede innanzi dei ceffì satanici. Si slancia presso quell'ombra quanto è lunga la propria catena, ed urta un'atterrita folla di anime maledette e dannate come lei. Così si contorce sempre col sentimento di essere la tormentatrice di se stessa. Così non passa ora del nostro tempo, non istante delle nostre stellate notti, non intervallo nelle vibrazioni delle nostre selve rischiarate dalla luna, non ondulazione d'aure profumate dai nostri giardini, non nota di delizia musicale per noi, senza che quella sciagurata e non commiserevole anima non si senta nuovamente venir meno per l'opprimente sentimento che tutto quanto la circonda è eterno. Tutto questo non è che l'assenza della dolce presenza di Dio nella sua creazione".
S. Agostino, a sua volta, afferma: "L'essere respinto dal regno di Dio, l'essere esiliato dalla città di Dio, l'esser privati della vita di Dio, mancare della grande abbondanza della dolcezza di Dio... è pena così grande che non può essere paragonata a nessuna altra pena che si conosca".
"Allontanatevi da me, maledetti" (Mt 25,41). Questa parola che il Giudice supremo dirà a tutti gli esclusi dal paradiso, pesa già come una montagna sul dannato e per sempre. Una tragedia che le più patetiche situazioni umane - come quella della madre tutta tesa verso la sua creatura che non può vedere; o come quella dell'esule che muore di nostalgia e di rimpianto per la sua terra amata che non vedrà mai più - non ne sono che immagine sbiadita. 

b. La pena del senso

Alla pena del danno è congiunta pure la pena del senso, e cioè quell'insieme di sofferenze che affligge il corpo dell'uomo attraverso i suoi cinque sensi: vista, udito, gusto, odorato e tatto. I dannati, pur spogliati del corpo, le soffrono come se lo avessero. Il Signore - dice Teresa d'Avila - volle farmi sentire in ispirito quelle pene ed afflizioni (= dell'inferno), come se le soffrissi nel corpo.
Perciò i dannati vedono continuamente immagini e spettacoli orrendi, sono frastornati da clamori e urla spaventose, sentono fetori da non dire; come pure sono cruciati da contatti e pressioni e cose del genere per tutto l'essere.
Le pene del senso consistono prima di tutto e soprattutto nel fuoco che brucia e tortura i dannati fin nelle radici stesse del loro essere.
Si obietterà: come può il fuoco torturare l'anima, lo spirito? A parte che Dio può tutto e quindi può fare pure che il fuoco tocchi e tormenti lo spirito; si deve ricordare che il fuoco dell'inferno, pur essendo vero fuoco come insegna la Chiesa, non è della stessa natura del nostro fuoco materiale.
La S. Scrittura parla soprattutto di fuoco ardente e di zolfo, di arsura dilaniante, di pianto spaventevole, di tenebre esteriori, di rimorsi laceranti (per grazie sciupate, per il tempo dedicato a futilità e peccati, per le tante possibilità di bene perdute ecc.: verme che non muore), di odori ributtanti e fetori che emanano come da corpi in putrefazione (geenna). In particolare, Giobbe parla di "luogo tenebroso coperto dalla caligine di morte, di regione di miseria e delle tenebre, dove regna l'ombra di morte, il disordine e l'orrore sempiterno" (Giob 10,21.29).
Perché anche una pena del senso oltre quella del danno?
Perché il peccato, oltre ad essere offesa di Dio, è indebito godimento ed esaltazione folle delle creature.
"Ogni peccato, dice S. Agostino, è aversio a Deo et conversio ad creaturas", e cioè allontanamento da Dio per andare verso le creature. E perciò il peccato va castigato sia per il colpevole allontanamento da Dio e sia per la disordinata preferenza accordata alle creature anziché a Dio.
Lo stesso pensiero, più o meno, in S. Tommaso che scrive: "La pena è proporzionata al peccato. Nel peccato vi sono due aspetti: la separazione dal Bene increato, che è infinito (per questo il peccato è infinito), e l'adesione a un bene effimero, e pertanto il peccato è finito, sia perché un bene effimero è finito, sia anche perché l'adesione stessa è finita, non potendo gli atti delle creature essere infiniti. In quanto il peccato è separazione da Dio, risponde alla pena del danno, che è pure infinita, esso è infatti la perdita di un bene infinito, Dio; in quanto è una disordinata adesione alle creature, risponde alla pena del senso, che è finita". 
***
Padre Antonio Maria Di Monda

Preghiera per coloro che rifiutano la Misericordia



Gesù, Ti esorto a perdonare i peccatori con l’anima così buia  
che rifiutano la luce della Tua Misericordia. 
Perdonali Gesù,  
Ti supplico di redimerli dai peccati che trovano così difficile  
da estrarre da se stessi. 
Ricopri i loro cuori con i Tuoi raggi di Misericordia  
e consenti loro la possibilità di tornare al tuo ovile. 
Amen. 

PARADISO



La Prossima Vita. 

Mia amatissima figlia, adesso sei pronta per continuare e portare a termine il Mio Libro Sacro della Verità. Tu, figlia Mia, sei passata attraverso quella purificazione necessaria a darti la forza per portare avanti questo lavoro. 

I Miei figli, così addentrati in questo mondo diviso in due parti, non si rendono conto che presto tutti saranno uno. Le due parti comportano dolore e gioia. Il dolore che esiste nel mondo è causa di profonda confusione e disperazione. Si tratta di un dolore diverso da qualsiasi altro dolore provato sin dalla creazione della terra. 

Il dolore che si avverte oggi è dato dalla perdita delle cose materiali che sono state portate via. C‟è anche il desiderio di pace nella mente, nel corpo e nell‟anima. Questo giungerà solo attraverso l‟umiltà, l‟accettazione e l‟amore del Mio Padre Eterno. Poi c‟è la gioia. Io sorrido con amore quando i Miei figli ridono, sorridono e si divertono. Questo è un dono che viene da Me. Risate e gioia sono doni importanti per l‟umanità quando sono puri e non a discapito l‟uno dell‟altro. 

Figli Miei di poca fede è difficile, lo so, fermarsi e dire “faccio ritorno a Dio”. Molti di voi sono a conoscenza di chi sia il Padre Eterno. Pochi capiscono che veglia su di loro ogni singolo giorno della loro vita, e su ognuno di loro. Lui ride, sorride e prova un grande senso di gioia quando i Suoi figli sono felici. Tuttavia non guarda con favore a coloro che si procurano la loro gioia, o la loro dose di gioia, senza amore nei loro cuori. 

Anch‟io, il Vostro Salvatore Gesù Cristo, amo tutti i Miei figli. Eppure io sono Uno con il Mio Padre Eterno. Sorrido a tutti voi e spero che ritorniate a Me 

Venite a Me come foste uno, figli Mie, e muovetevi verso di Me con cuore aperto. 

A molti dei Miei figli i messaggi che si riferiscono alla Mia Seconda Venuta sulla Terra mettono paura nei loro cuori. Non c‟è bisogno di temere. Questo sarà un momento di gioia assoluta, gloria e felicità pura. Perché tutti voi che ricondurrete i vostri cuori a Me, Io vi terrò stretti tra le Mie braccia e piangerò lacrime di gioia. 

Credenti, per favore, per favore pregate ora per quelli che non credono o che hanno smarrito la loro strada. Il pastore che conduce il suo gregge si metterà sempre a cercare senza sosta quelli che si perdono. La dolcezza della vittoria che prova quando ritornano al suo ovile è simile a quella sensazione che provo Io quando i Miei figli perduti ritornano a Me. 

Figli, anche nei momenti di gioia e di risate su questa terra ricordate una cosa. Questo non è che un barlume della pura felicità e gioia che esisterà sulla nuova terra quando il Paradiso perduto emergerà. Quando questo accade, il popolo eletto, coloro che vivono una vita buona e credono nel loro Creatore, si uniranno con i morti risorti. Quelle persone, amici e parenti trapassati, si uniranno con Me in questa nuova eternità gloriosa. Ricordate, figlioli: è importante non prendere questo mondo per scontato. Né avere la pretesa che tutto, in esso, sia sotto il vostro controllo. Perché non lo è. Laddove continuate ad essere consumati dalle sue promesse, delusioni, gioie e meraviglie, ricordate che è solo un posto temporaneo. Una fase di passaggio, prima di entrare il Regno del Padre Mio, il nuovo Cielo e la Terra che diventano uno. 

Un‟ultima cosa, figli Miei; pregateMi con parole vostre. ChiedeteMi di guidarvi. ChiedeteMi di mostrarvi l‟amore e la verità in un modo tale che abbiano un senso. Non tenete la testa sotto la sabbia o non potrete godere la gloria della nuova Terra. 

Sentiero vuoto verso il nulla 

I Figli che sghignazzano e Mi negano vi diranno che non c‟è vita dopo questa. Vi assicuro che non si stanno solo negando l‟accesso al Paradiso. In verità stanno percorrendo un sentiero vuoto che non porta a nulla. In alcuni casi, stanno seguendo la menzogna dell‟Ingannatore – Maligno che si muove in silenzio e con una prodezza mortale, che loro, non credendo che esista, seguono ciecamente tenendolo per mano attraverso le porte dell‟inferno. 

La mia sofferenza nel Giardino del Getsemani 

Quando i Miei fedeli vedono queste persone pavoneggiarsi con arroganza e vantarsi del loro ateismo, sentono una sofferenza terribile. Loro, che hanno preso la Mia croce, sentono l‟agonia che ho sofferto durante il Mio tempo nel Giardino del Getsemani. Qui è dove ho capito che, anche se facevo volentieri l‟ultimo sacrificio, quando ho accettato la morte come un mezzo per dare ai Miei figli una possibilità di vincere un posto nel Regno del Padre Mio, sapevo che in fondo non avrebbe fatto la differenza per alcuni dei Miei figli. Fu questa la peggiore agonia, quella che mi fece sudare sangue. Il terrore che provai per quelle anime perse esiste in Me ancora oggi. 

Quelli di voi che chiedono “se Tu sei Dio, o se sei Gesù Cristo, allora sicuramente puoi fare qualcosa?” La Mia risposta è: naturalmente. Tranne una cosa. Non posso interferire con il libero arbitrio dato al genere umano. Spetterà ai Miei figli far sì che questa sia la loro scelta finale del loro libero arbitrio. 

Il Vostro amato Salvatore,  

Gesù Cristo. 

11 Dicembre 2010