mercoledì 18 dicembre 2024

GESU' EUCARISTIA l’amico che ti aspetta sempre

 


A Cristo per Maria

 

A Cristo Eucaristia arriviamo attraverso Maria. Maria è la via più corta, più facile e più sicura per giungere a Gesù. Ella è il migliore tabernacolo di Gesù. E nell’Ostia consacrata, vicino a Gesù, c’è sempre Maria, che lo adora, perché è anche il suo Dio. Maria è «Maria del tabernacolo» e la sua principale funzione è di vivere il suo cielo ai piedi dei tabernacoli con suo Figlio Gesù. Qui ascolta le nostre suppliche e attende i nostri gemiti e le nostre preghiere. Lei sta lì di giorno e di notte, in inverno e in estate, nell’ultimo tabernacolo abbandonato e in quello più visitato. E lì Maria ci starà finché esisterà nel mondo un’Ostia consacrata. Per questo, potremmo anche chiamarla «Maria dell’Eucaristia» o «Maria del Santissimo Sacramento». Dal tabernacolo Lei ci invita ad amare Gesù e ci dice con tenerezza e struggimento: Trattamelo bene, perché è figlio delle mie viscere, è sangue del mio sangue. Non maltrattarlo, ricevendolo con l’anima macchiata. Maria ci insegna ad amare e ad adorare Gesù Eucaristia.

Nelle apparizioni di Fatima, vediamo come l’angelo del Portogallo che viene a preparare i bimbi per la visita di Maria, dia loro la comunione e insegni loro la bella preghiera: «Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, ti offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze con cui Egli viene offeso. E per i meriti del suo Santissimo Cuore e dell’Immacolato Cuore di Maria ti chiedo la conversione dei poveri peccatori». Quando Maria appare a Lucia il 10 dicembre 1925, le chiede la comunione dei cinque primi sabati e dice: «Guarda, figlia mia, questo Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati mi infiggono continuamente con le loro bestemmie e ingratitudini. Tu, almeno, cerca di consolarmi e dì a tutti che per cinque mesi, nel primo sabato, si confessino, ricevano la santa Comunione, recitino la terza parte del rosario e mi facciano compagnia per quindici minuti, meditando sui misteri del rosario; prometto loro di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la loro salvezza».

Parimenti, nella visione avuta da Lucia il 13 giugno 1929 nella cappella del suo monastero, mentre si trovava a Tuy (Spagna), lei vede il Padre celeste a mezzo busto; sotto la colomba dello Spirito Santo e Cristo in croce. Ai piedi della croce c’è Maria con il suo Cuore Immacolato e, all’altro lato della croce, vi sono scritte le parole «Grazia e Misericordia». Ma dal costato di Cristo esce un fiotto di sangue che cade sopra un calice e un’Ostia grande. Il sangue del volto del crocifisso e il sangue della ferita del petto cadono prima sull’Ostia e, scorrendo attraverso l’Ostia, scendono nel calice. Come se volesse indicarci con questo che tutti i meriti conseguiti dalla Passione e Morte di Gesù ci vengono al mondo attraverso l’Eucaristia e ci arrivano per mano di Maria, che è l’amministratrice dei beni divini, conseguiti da Cristo che è l’unico e vero Salvatore.

Così possiamo comprendere quanto amore abbia Lucia di Fatima, come tutti i santi, per Gesù sacramentato. Non ci può stupire che in una lettera, diretta a padre Valinho il 13 aprile 1971 gli dica: “Ciò che più le raccomando è che si avvicini al tabernacolo per pregare. Qui troverà la forza e la grazia di cui ha bisogno per mantenersi forte. Vedrà come davanti al tabernacolo troverà più scienza, più luce, più forza, più grazia e più virtù di quanta non potrà mai trovare nei libri, negli studi né vicino a creatura alcuna. Non consideri mai perso il tempo dedicato all’adorazione... Sono convinta che la mancanza di preghiera è il peggiore dei mali attuali».

Nel sogno avuto da san Giovanni Bosco il 30 maggio del 1862, appariva la barca della Chiesa guidata dal Papa e minacciata dai suoi nemici. In mezzo al mare c’erano due grandi colonne, una rappresentava Maria e l’altra l’Eucaristia; quando il Papa si afferrò ad esse, i suoi nemici disparvero. Maria e l’Eucaristia sono le due colonne fondamentali della nostra fede. Maria ci conduce a Gesù Eucaristia.

A Roma, nella località detta Tre Fontane, dove Maria apparve varie volte a partire dal 12 aprile 1947 a Bruno Cornacchiola, un avventista poi convertitosi, si celebrò una Messa il 7 novembre del 1979, cui presero parte migliaia di persone. Al momento dell’elevazione dell’Ostia, il sole cominciò a girare vertiginosamente su se stesso, come nel miracolo di Fatima, irradiando luci di tutti i colori. E nel disco solare che si poteva guardare senza causare danno agli occhi, si formò una M che significava Maria e un’Ostia grande con le lettere JHS, che rappresentava l’Eucaristia.

Nelle apparizioni a Medjugorje, la Madonna ha raccomandato la partecipazione quotidiana alla Messa e questo fatto ha trasformato la vita del piccolo paese. Lei ha insistito molto su cinque punti per rafforzare la nostra fede: l’Eucaristia, la Parola di Dio, la recita del Rosario, la confessione mensile e la penitenza con la preghiera.

Quanto è bella Maria! Bernadette, la veggente della Vergine a Lourdes, ci dice che «la Vergine è bella, tanto bella che chiunque la vedesse una sola volta, vorrebbe morire per ritornare a vederla; tanto bella che, quando la si è vista, ormai non c’è cuore che possa amare cosa alcuna della terra». Melania, la veggente di La Salette la descrisse così: «La sua fisionomia era maestosa, imponeva un timore rispettoso, ma colmo di amore, poiché attirava verso di sé. Il suo sguardo era dolce e penetrante, i suoi occhi sembravano parlare con i miei. La dolcezza del suo sguardo, la sua aria di bontà incomprensibile, faceva capire che Lei voleva donarsi. Era un’esplosione di amore, che non si può esprimere con linguaggio umano. Era molto bella e tutta fatta di amore. Sembrava che la parola amore sfuggisse dalle sue labbra, argentate, purissime. Mi sembrava come una buona madre, colma di bontà, di amabilità, di compassione, di misericordia e di amore.

La vista della Santissima Vergine era di per sé un paradiso compiuto. La sua voce incantava, accattivava, rallegrava il cuore. E il mio cuore sembrare saltare o voler andare incontro a lei per sciogliersi in lei... I suoi occhi sembravano molto più belli dei brillanti e delle pietre preziose, brillavano come due soli e nei suoi occhi si vedeva il Paradiso. Più la guardavo e più volevo vederla; più la vedevo e più l’amavo e l’amavo con tutte le mie forze». E se è così bella Maria, come sarà Gesù?

Maria è la porta d’ingresso all’amore di Gesù. Per questo, ci sono molti che giungono a Cristo per mezzo di Maria. Accadde a Gustavo Bickel, grande saggio orientalista, protestante, che nel 1865 divenne cattolico e sacerdote. Beda Camm, anglicano, divenne monaco benedettino. Qualche cosa di simile possiamo dire dei cardinali inglesi Newman e Manning, convertiti dall’Anglicanesimo. L’ebreo sant’Alfonso di Ratisbona si convertì il 20 gennaio 1842, dopo un’esperienza meravigliosa nella chiesa di S. Andrea a Roma, dove vide Maria. Potremmo anche citare Max Thurian, uno dei fondatori della Comunità Ecumenica di Taizé in Francia, che si convertì e divenne sacerdote cattolico nel 1987 a 66 anni di età.

Che cosa fece sì che costoro e molti altri, convertiti per mezzo di Maria, giungessero a Cristo Eucaristia, lo amassero con tutto il loro cuore, lasciassero il mondo con tutte le sue attrazioni e si facessero sacerdoti? Maria è la via, il ponte, la porta per giungere a Gesù, come lo fu anche per il mio amico José Cuperstein. Egli mi manifestò così la sua testimonianza: «Appartengo a una famiglia ebrea e praticavo la religione ebraica. Ero sposato e ho due figli. Dopo alcune difficoltà con mia moglie decidemmo di divorziare e io le diedi il libello di ripudio, secondo la nostra religione. Da parte mia, continuavo a lavorare nel mio negozio e cercavo uno sbocco sicuro per la mia vita, quando il 24 settembre del 1982 andai a cenare in un ristorante in compagnia dei miei genitori. Il ristorante “Acqua viva” era diretto da alcune laiche consacrate. All’entrata, mi imbattei con una bella immagine di Maria e, per un impulso interiore, le chiesi di aiutare mio padre ammalato. Alla fine della cena, le sorelle cantarono l’Ave Maria e ciò mi emozionò molto. Qui iniziò il processo della mia conversione, infatti la Vergine Santissima mi concesse quello che avevo chiesto e, da allora, tutti i mesi portavo fiori a quell’immagine di Maria.

Nel febbraio 1983 ebbi un sogno decisivo. Sognai che mi perseguitavano e mi rifugiai in una casa antica, coloniale. Giunsi ad un grande salone, dove c’era un enorme crocifisso. Mi prostrai davanti al Cristo crocifisso e vidi i miei persecutori scomparire. E sentii tanta pace nel risvegliarmi che, da allora, cominciai a conoscere e ad amare di più il Signore Gesù. In quello stesso anno ricevetti il battesimo e dopo ero solito andare alla chiesa di S. Pietro, nel centro di Lima, dove ero stato battezzato, per recitare il Rosario, ascoltare la Messa e comunicarmi. Tutti i giorni andavo a fare visita al mio amico Gesù Eucaristia e rimanevo in ginocchio in silenzio davanti a Lui. Era il mio incontro personale del giorno, come quello del lebbroso con Gesù duemila anni fa. Così, senza rendermene conto iniziò il mio cammino al sacerdozio.

È chiaro che non fu facile, dovetti lasciare tutto, non solo il mio negozio per studiare in seminario, ma anche perdere l’amore dalla mia famiglia. Ma l’amore di Cristo fu più forte e il 7 ottobre 1993 venni ordinato sacerdote».

Ora padre Giuseppe lavora da solo in una grande parrocchia della periferia di Lima. Egli, come tanti altri convertiti, giunse a Cristo Eucaristia attraverso Maria, e ha fatto dell’Eucaristia il centro e il senso della sua vita cristiana e sacerdotale, recitando il Rosario completo ogni giorno in onore di Maria.

Una religiosa mi scriveva: «L’Eucaristia senza Maria non si comprende. Tutte le volte che saluto Gesù nel tabernacolo, saluto anche Maria. Mi piace salutarli anche quando siamo in viaggio, passando per i paesi, o camminando per la città e passando davanti ad una chiesa. Tutti i giorni mi unisco a tutte le Messe che si celebrano nel mondo. Penso a tante mani sacerdotali che innalzano l’ostia e il calice al Padre per la salvezza e la santificazione del mondo. E voglio, unita alla Madre corredentrice e nel suo Cuore, stare ai piedi di ogni altare, dove si sta celebrando il santo Sacrificio. E come Lei offrì suo Figlio sulla croce al Padre e si offrì con lui, così io voglio offrirmi con lei e in lei e offrire ogni sacerdote...

Tutti i giorni vado con lei per ricevere Gesù nella comunione, le chiedo che mi prepari, che tolga le erbacce dal mio giardino, che orni la mia anima, che venga con me e mi presti i suoi occhi puri per contemplare Gesù e il suo Cuore per amarlo. I miei colloqui, dopo la comunione, di solito sono anche con Maria, perché dove sta il Re c’è anche la Regina».

Allora «vai e fa’ anche tu lo stesso» (Lc 10, 37), vai a ricevere la Comunione con tutto il fervore possibile e chiedi a Maria che ti accompagni. «La migliore preparazione per la Comunione è quella che si fa con Maria» (S. P. Eymard). E dille all’incirca così:

 

«Maria, Madre mia,

la tua prima comunione durò nove mesi.

Aiutami a comunicarmi con una purezza totale.

Prestami le tue mani per toccare Gesù,

le tue labbra per baciarlo,

le tue braccia per abbracciarlo

e il tuo Cuore per amarlo».


Angel Peña


Nessun commento:

Posta un commento