In che cosa consiste l’umiltà; quando è perfetta e quando è imperfetta
Esaminiamo innanzitutto la virtù dell’umiltà.
Vedremo che questa è imperfetta quando è originata da motivi diversi da Dio, anche se Dio è quello principale; è invece perfetta quando trae origine da Dio, e da lui solo.
Iri primo luogo dobbiamo sapere che cos’è l’umiltà, se vogliamo intenderla adeguatamente: solo allora saremo in grado di stabilire con maggior verità
da dove trae origine. In se stessa, l’umiltà non è nient’altro che la vera conoscenza e la piena coscienza del proprio io, così com’è. Poiché, senz’altro, chiunque
riesce a vedere e sentire se stesso così com’è, in verità di spirito, costui è veramente umile.
Due sono le cause dell’umiltà.
La prima è la degradazione, la miseria e la fragilità dell’uomo, conseguenze dirette del peccato d’origine: di queste cose dobbiamo aver coscienza per tutto
il tempo della nostra vita mortale, quand’anche fossimo dei santi.
La seconda è l’amore sovrabbondante e la perfezione di Dio in se stesso: nel contemplarlo tutta la natura trema, tutti i dotti diventano stolti, tutti gli angeli e i santi,
ciechi. Che se egli, nella sua saggezza divina, non avesse ben dosato la loro contemplazione a seconda della capacità naturale e del progresso nella grazia, non ci sarebbero parole per dire quello che potrebbe capitare
a essi.
La seconda delle cause che stiamo considerando è perfetta: durerà per sempre. La prima, invece, è imperfetta. Infatti non solo vien meno alla fine della nostra
esistenza, ma ancora può capitare che un’anima, non importa se è santa o miserabile, mentre vive in un corpo mortale, perda completamente e improvvisamente ogni conoscenza e coscienza del proprio essere;
e tutto questo avviene allorché la grazia di Dio accresce a dismisura il suo desiderio, con una frequenza e una durata che dipendono solo da Dio.
Sia che capiti spesso o raramente a un’anima che vi è ben preparata, non penso che quest’esperienza duri più di un brevissimo istante.
Ma in quell’istante l’anima è perfettamente umile, poiché non conosce e non sente nessun’altra causa se non quella principale che è Dio stesso.
Ma ogniqualvolta sa e sente che vi è qualche altra causa oltre a Dio, anche se questi è la ragione principale, allora la sua umiltà è ancora imperfetta. Nonostante tutto anche questa è buona,
ed è sempre necessario averla. Dio non voglia che tu mi abbia a fraintendere.
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