CON GESÙ E MARIA, S. GIUSEPPE
Il cuore di Suor M. Marta non separava nei suoi devoti affetti, ciò che Dio ha sì soavemente e fortemente unito. Essa amava il “buon S. Giuseppe”. A Lui ricorreva con figliale confidenza seguendo l'invito del Salvatore medesimo: “Dovete chiamare S. Giuseppe vostro Padre, perché Io gli ho dato il titolo e la bontà di Padre”.
E l'augusto Custode di Gesù Bambino, non sdegnava di condiscendere a rapporti di dolce intimità, nei quali la nostra Sorella riceveva utili insegnamenti per la sua vita spirituale.
Lezione di carità perfetta: “Figlia mia, Gesù vuole tutto intero il tuo cuore. A misura che tu sarai fedele a dargli i tuoi affetti, Gesù ti darà per il prossimo tuo l'amor puro di cui Egli è sorgente”.
Lezione di raccoglimento e di unione con Dio: “Preferisco la preghiera del cuore e l'unione con Gesù, alla sola preghiera delle labbra”.
Promesse di soccorso nei bisogni giornalieri: “Io tengo conto di ogni preghiera che mi viene rivolta”.
Per l'ora della morte Egli le dava questa assicurazione: “Se l'anima, che mi ha pregato, avrà ancora dei debiti col Giudice supremo, Io implorerò grazia per lei”.
E per tutti i giorni della vita Egli le raccomandava l'invocazione, d'altra parte così apostolica: “Glorioso S. Giuseppe, proteggeteci e proteggete la Santa Chiesa”.
Suor M. Marta si compiaceva in particolar modo di venerare e pregare il “buon S. Giuseppe” nella Sacra Famiglia e per mezzo della Sacra Famiglia. Gesù, Maria, Giuseppe: oh quanto essa amava avvicinare questi nomi benedetti! Oh, quanto amava contemplare Maria e Giuseppe presso Gesù.
“Mia Madre, io torno dal Paradiso! - diceva alla sua, Superiora, dopo una lunga estasi - Non posso dire ciò che ho visto! Posso dire solo una cosa, che mi sono prostrata ai Piedi della Sacra Famiglia e ho detto a S. Giuseppe: Mio buon Padre, vi ringrazio che mentre
eravate sulla terra mi avete custodito la mia dolce Madre Maria; ora vi supplico di custodire la mia On.ma Madre affinché non muoia prima di me... S. Giuseppe non mi ha risposto”. (2)
Una tra le giaculatorie preferite era questa: “Gesù, Maria, Giuseppe, vi dono il cuore, l'anima e la vita mia”, e la recitava con tanto fervore, che meritò questo incoraggiamento dagli augusti Sposi: “Quando fate questa invocazione, noi prendiamo i vostri cuori e li presentiamo a Gesù”.
“Questa preghiera, soggiunse S. Giuseppe, mi procura una grande gloria, e una grande gioia, essa rinnova la felicità che ho gustato nel divenire Padre putativo di Gesù e Capo della Sacra Famiglia”.
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