sabato 26 ottobre 2019

LA CROCE



Estratti dall’Opera sulla Divina Volontà scritta da Luisa Piccarreta


Volume 8
“ Figlia,  la Croce è porta della vita;  soltanto chi non l’ama, non ama la propria vita, poiché solo con la Croce innestai la Divinità all’umanità perduta.  È soltanto la Croce che continua la Redenzione nel mondo, innestando, chiunque la riceve, nella Divinità;  chi non l’ama, non sa alcunché, né di virtù, né di perfezione, né di amore di Dio, né di vera vita. È come per un ricco che, perdute le ricchezze, gli si presenta un mezzo per acquistarle di nuovo e forse di più.  Quanto egli ama questo mezzo?  Non mette egli forse la propria vita in questo mezzo per ritrovare la vita nelle ricchezze? Così è la Croce:  l’uomo era diventato poverissimo;  la Croce è il mezzo non solo per salvarlo dalla miseria, ma per arricchirlo di tutti i beni;  perciò la Croce è la ricchezza dell’anima ”. Poi, Gesù è scomparso; io sono rimasta più amareggiata, pensando a ciò che avevo perso. 
“ Figlia mia,  mia Madre uscì nel giorno della mia Passione soltanto per potere incontrare e sollevare il Figlio.Così per l’anima veramente amante, in tutto il suo operare la sola intenzione deve essere quella di incontrare l’Amato diletto e di sollevarlo dal peso della di Lui Croce.  In tal modo, poiché la vita umana sviluppa continuamente azioni, sia interiori che esteriori, l’anima può avere continui incontri con il suo Amato; e, allora, lo incontrerà solamente? No! Lo saluterà, l’abbraccerà, lo bacerà, lo consolerà, lo amerà. Fosse anche una parolina detta di sfuggita, Lui resterà pago e contento.  Inoltre contenendo l’azione sempre un sacrificio, se l’azione servirà per il sacrificio che c’è dentro l’azione, essa servirà per sollevarmi dal peso della mia Croce. Quale sarà la felicità di quell’anima che, nel suo operare, starà in continuo contatto con Me?  Quanto crescerà il mio amore ad ogni incontro in più che ella avrà con Me, mediante il suo operare con Me!  Quanti pochi si servono di ciò per trovare la via brevissima, nella loro azione, per venire a Me, per stringersi a Me e per sollevarmi da tante afflizioni che Mi danno le creature! ”
“ Figlia mia,  è proprio così:  soltanto la Croce fa conoscere se veramente si ama il Signore, purché la Croce sia portata con pazienza e rassegnazione; infatti, dove c’è pazienza e rassegnazione nelle croci, c’è Vita divina. Essendo la natura tanto riluttante al patire, se c’è pazienza, questa non può essere cosa naturale, ma divina; allora, l’anima non ama più il Signore con il solo suo amore, ma con questo unito con l’amore della Vita divina. Onde, quali dubbi può avere l’anima se ama o meno il Signore, se giunge ad amarlo con il Suo stesso amore?  In altre cose ed anche negli stessi Sacramenti, che contengono questa Vita divina, anche se uno ama non c’è la certezza della Vita divina che dà la Croce. La Vita divina può esserci o può non esserci, a seconda della disponibilità dell’anima. Si può fare benissimo la confessione, ma se manca la disponibilità non si può dire, certamente, che si ama e che si è ricevuta la Vita divina. Facendo la Comunione, si riceve la Vita divina;  ma si può essere certi che rimanga nell’anima questa Vita? Aveva la vera disponibilità? In certuni che fanno la Comunione, che si confessano, all’occasione non si vede in loro la pazienza della Vita divina;  e se manca la pazienza manca l’amore, perché l’amore si conosce soltanto nel sacrificio;  ed allora ecco i dubbi;  mentre, la pazienza, la rassegnazione, sono i frutti che soltanto la croce, la grazia e l'amore, producono ”. 

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