1- Tarcisio.
Nei primi secoli della Chiesa, poche ore prima che i martin fossero dati ai tormenti, di soppiatto veniva loro portato il SS. Viatico da qualche diacono, e nei giorni di maggior pericolo si sceglieva persino un qualche accolito ancor fanciullo, perché meglio deludesse la vigilanza delle guardie dea tiranno. Una volta avvenne che alcuni cristiani, rinchiusi nel carcere Mamertino in Roma, dovevano essere condotti fra poche ore al martirio, e mentre il tempo incalzava, i littori e le guardie giravano attorno come leoni, sì che pareva quasi impossibile il potere recare ai martiri la SS. Eucaristia. Intanto là nelle Catacombe il Pane consacrato era già pronto sull'altare, e il sacerdote, volgendosi ai fedeli che assistevano silenziosi, cercava attorno cogli occhi a chi affidare quell'impresa così trepida e così santa; ed ecco farsi innanzi un fanciullo sui dieci anni, che, inginocchiatosi sul gradino dell’altare, aprì le braccia, e non parlava, no, ma colle labbra aperte, lo sguardo fisso al sacerdote, pareva dicesse: dammelo in grazia, dammelo ..............................
- Tu sei troppo piccolo - disse il santo prete - e volgeva attorno la testa a nascondere la commozione che gli destava quell’innocente creatura. Ma il giovinetto non si muove, sta lì inginocchiato, e gli occhi pria scintillanti di gioia cominciano a riempirsi di lagrime:
- Tu sei ancora bambino! vuoi ch'io ti affidi tanto tesoro?
- Appunto perché son fanciullo a niuno verrà sospetto, e mi sarà più facile portare senza pericolo il SS. Sacramento ai martiri; - e queste parole gli uscivano di bocca così infocate, e si spingeva avanti in atto così pio, così deciso, che il ministro di Dio ne fu soggiogato, e convenne esaudirle; prese il Pane consacrato, e ravvoltolo in un candide pannolino:
- Tarcisio, gli disse, ricordati di ciò che ti affido: sono i misteri di Gesù Cristo! - e questo era il nome con cui allora si chiamavano le Eucaristiche specie. Il giovinetto, giubilante in viso, aperse le braccia e poi serrando al petto il Sacro deposito:
- Han da farmi in pezzi piuttosto che togliermelo! - disse, e col caro Gesù sul cuore partiva pel carcere Mamertino. Moveva frettoloso, cogli occhi bassi, camminando lungo i muri ed evitando gli scontri. Non vi era più che da attraversare la piazza, e Tarcisio studiava il passo, allorché una turba di ragazzi lo vide, e al camminare così timido:
- O Tarcisio, tu qui? vieni a giocare con noi: - e pigliarlo pel braccio e gettarlo nel mezzo a loro fu un punto solo. Non posso adesso, gridava il fanciullo, non posso, ho da compiere una commissione importante; - e dà una spinta per fuggirsene; ma gli altri gli si serrarono addosso villanamente:
- Non ci scappi, ché hai da giocare!
- Tu sei troppo piccolo - disse il santo prete - e volgeva attorno la testa a nascondere la commozione che gli destava quell’innocente creatura. Ma il giovinetto non si muove, sta lì inginocchiato, e gli occhi pria scintillanti di gioia cominciano a riempirsi di lagrime:
- Tu sei ancora bambino! vuoi ch'io ti affidi tanto tesoro?
- Appunto perché son fanciullo a niuno verrà sospetto, e mi sarà più facile portare senza pericolo il SS. Sacramento ai martiri; - e queste parole gli uscivano di bocca così infocate, e si spingeva avanti in atto così pio, così deciso, che il ministro di Dio ne fu soggiogato, e convenne esaudirle; prese il Pane consacrato, e ravvoltolo in un candide pannolino:
- Tarcisio, gli disse, ricordati di ciò che ti affido: sono i misteri di Gesù Cristo! - e questo era il nome con cui allora si chiamavano le Eucaristiche specie. Il giovinetto, giubilante in viso, aperse le braccia e poi serrando al petto il Sacro deposito:
- Han da farmi in pezzi piuttosto che togliermelo! - disse, e col caro Gesù sul cuore partiva pel carcere Mamertino. Moveva frettoloso, cogli occhi bassi, camminando lungo i muri ed evitando gli scontri. Non vi era più che da attraversare la piazza, e Tarcisio studiava il passo, allorché una turba di ragazzi lo vide, e al camminare così timido:
- O Tarcisio, tu qui? vieni a giocare con noi: - e pigliarlo pel braccio e gettarlo nel mezzo a loro fu un punto solo. Non posso adesso, gridava il fanciullo, non posso, ho da compiere una commissione importante; - e dà una spinta per fuggirsene; ma gli altri gli si serrarono addosso villanamente:
- Non ci scappi, ché hai da giocare!
- Deh! lasciatemi andare - supplicava il fanciullo, e tra i singhiozzi serrava le braccia al seno:
- Ma che hai qui nascosto? vediamo un po’, che cosa hai; - e già cacciavano le mani brutalmente ...
- Ah! questo poi no, mai, mai! - gridò con forza il fanciullo fissando gli sguardi al cielo.
- Abbiamo da vedere che è questo segreto, - e qui la folla dei curiosi si stipava attorno al fanciullo, che resisteva di tutta forza a cento mani che tentavano strappargli il segreto. In quella passava per colà un giurato nemico della religione di Cristo, che riconoscendo Tarcisio grida:
- Questo giovinetto è un Cristiano che porta i misteri.
- A tali voci la curiosità del popolo non ebbe più misura; pugni, percosse, sassi grandinavano da ogni parte sopra Tarcisio, ma questi non cedeva: il sangue gli usciva dalla bocca, le membra erano rotte, ed ei si batteva ancora come un agnello fra i lupi, quando un soldato arriva di corsa sbarazzandosi la via, menando colpi a destra e a sinistra; gli uni cadono a terra; gli altri vengono sbalzati lungi: tutti poi fuggono dinanzi all'ufficiale di forza erculea, autore di questo improvviso sconvolgimento. Ma il soldato cristiano giungeva troppo tardi: il fanciullo giaceva boccheggiante sul terreno colle membra ferite ed il cranio spaccato dalle pietre; moveva ancora le labbra, e il soldato si inginocchiò tosto presso il giovinetto, e adagio adagio, come una madre col suo bambino lo sollevava:
- Tarcisio, soffri molto? coraggio! - e due grosse lagrime solcavano le guance abbronzate: il fanciullo apre gli occhi, lo vede, e facendo un sorriso da angioletto:
- Sono qui, dice, non li hanno presi i misteri! Il soldato alza di peso quel piccolo corpo, lo prende sulle braccia con un tremore rispettoso, che ben palesava portare un martire ed il re stesso dei martiri. Il fanciullo posava la testa abbandonata sulle robuste spalle di lui; ma le mani sempre incrociate sul petto custodivano sino all'ultimo il tesoro confidato. Il cammino era lungo per tornare alle catacombe, ma il guerriero affrettava il passo, e in breve giunse all'altare. Il venerabile sacerdote non poté frenare le lagrime quando scoperse intatto sul seno di Tarcisio il deposito affidato, e mentre apriva ancora con pena quelle braccia ornai rigide dalla morte, il fanciullo lo guardò sorridendo e spirò. Le reliquie furono deposte nel cimitero dei martiri, e vennero poscia trasportate a Parigi nell'Orfanotrofio di S. Vincenzo de' Paoli.
DON ANTONIO ZACCARIA
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