sabato 2 novembre 2019

FUGGITA DA SATANA




MICHELA

La mia lotta per scappare dall'Inferno


Il mio coltello e il suo abbraccio

 «Ora puoi avere il potere!» Poche, secche parole, ma sufficienti a darmi tutta l'energia di cui avevo bisogno per portare a compimento il mio terribile compito. La frase continuava a risuonarmi all'orecchio e a martellarmi il cervello, all'unisono con le pulsazioni del sangue nelle tempie e con il ritmico sferragliare del treno che mi portava a Roma. «Ora puoi avere il potere! Ora puoi avere il potere! Ora puoi avere il potere!» Una droga più efficace di qualsiasi altra avessi sperimentato (ed erano state veramente tante...), che penetrava goccia a goccia nel mio corpo, nella mia volontà, nella mia ragione. Era la mattina di lunedì 6 gennaio 1997, e io ero pronta a uccidere.

Nemmeno due settimane erano trascorse da quando avevo ascoltato quella promessa sussurrata al mio orecchio dalla Dottoressa, colei alla quale da diversi anni avevo interamente affidato la mia esistenza, eseguendone qualsiasi ordine senza la benché minima perplessità. Ci trovavamo con altri confratelli in una grotta in aperta campagna, alla periferia del capoluogo dove vivevo e lavoravo, per celebrare il rito della notte fra il 24 e il 25 dicembre, la vigilia di Natale, che per la setta satanica alla quale appartenevo rappresentava una delle circostanze più importanti e intense dell'anno.
In quella nottata, proprio mentre nelle chiese cattoliche si celebrava la nascita di Gesù, il Sacerdote di Satana che era a capo del nostro gruppo aveva la consuetudine di affidare a uno di noi - da tutti ammirato e osannato come il
«prescelto» - un particolare incarico, .generalmente rischioso e cruento. Da qualche giorno avevo compreso che quella volta sarebbe toccato a me ricevere ciò che all'epoca io, come ogni altro membro del gruppo, consideravo un grande privilegio, un segno di particolare predilezione da parte del principe che avevamo scelto di servire: il demonio.
La settimana precedente, la Dottoressa mi aveva convocato d'improvviso a casa sua: «Stasera, quando finisci di lavorare, raggiungimi. Ti fermerai a vivere qui fino al rito di Natale». Non mi ero fatta problemi quando al telefono mi aveva detto di prendere lo zainetto che abitualmente tenevo nel bagagliaio della mia auto. Si trattava di una specie di «necessaire d'emergenza», nel quale c'erano il pigiama, un ricambio di biancheria intima e di vestiti, oltre agli oggetti per l'igiene personale.
Non me ne ero dovuta servire molte volte, durante il tempo trascorso nella setta, ma sin dagli inizi avevo ricevuto l'istruzione di averlo sempre a portata di mano, perché in qualsiasi momento avrei potuto essere chiamata a trasferirmi temporaneamente da lei. Quel che l'esperienza mi aveva insegnato, nelle tre o quattro occasioni precedenti, era che si trattava sempre di un «momento forte», che scandiva la mia crescita all'interno del gruppo. La permanenza presso la Dottoressa faceva parte del cammino di preparazione, si potrebbe
dire che rappresentava una full-immersion iniziatica per affrontare adeguatamente ciò che mi attendeva.
Fu proprio con questo sentimento di felicità e di fiduciosa aspettativa che entrai nel suo appartamento, nella serata del 18 dicembre 1996. Mi era vietato porre domande, e dunque non avrei potuto conoscere il mio destino fino a quando non me ne avesse messo lei al corrente. Ma in realtà non sentivo il bisogno di sapere alcunché. La dipendenza che la Dottoressa era riuscita a instillarmi nei suoi confronti era tale da farmi camminare sulle nuvole già per il semplice fatto che avrei potuto trascorrere con lei ogni minuto dei successivi giorni e notti, in una simbiosi totale.
Per me quella settimana fu come una straordinaria luna di miele. Appena arrivata, mangiammo qualcosa di molto buono e poi avemmo un lungo e intenso rapporto sessuale, che ci lasciò sfiancate. Mi sentivo totalmente rilassata, pervasa dal piacere che le sue carezze e i suoi baci erano stati in grado di darmi, ma anche ammaliata dall'atmosfera magica che aleggiava in quelle stanze dalle luci soffuse e dai profumi intriganti. Fu rassicurante, subito dopo, cadere nel sonno fra le sue braccia confortevoli e protettrici.
Al risveglio ebbe inizio il percorso di indottrinamento. Vivevo in perenne stato di ebbrezza, non sentivo la necessità di uscire, non avevo bisogno di rapporti con il mondo esterno. Mi bastava stare con lei, ascoltarla, fare tutto quel che mi diceva. Sin dal risveglio mi sentivo al centro delle sue attenzioni. Facevamo insieme colazione, senza mai ascoltare radio o televisione, e poi mettevamo in ordine la casa, come una coppia affiatata dagli anni e dall'amore.
La prima terapia cui mi sottoponeva - lei era infatti una psicoterapeuta - veniva svolta sotto ipnosi. Non ho mai saputo che cosa avvenisse mentre non ero cosciente, però al risveglio mi sentivo davvero bene. Oggi mi scappa da ridere quando vedo in televisione un ipnotista che compie strani rituali per far addormentare le persone: a me bastava sdraiarmi e fissare un quadro sul quale era disegnata una spirale bianca e nera.
Lei si metteva seduta dietro la mia testa e cominciava a parlarmi con una voce dolce, come una cantilena, dicendomi di fissare il centro del vortice e di non togliere mai lo sguardo da lì. Dopo un po' mi sembrava che tutto girasse, gradualmente mi si chiudevano gli occhi - però in modo diverso da quando avevo sonno - e percepivo una sensazione di rilassamento, a partire dalla punta dei piedi fino alla cima dei capelli.
Nel suo studio c'era un nebulizzatore che emetteva un profumo particolare, credo fosse un oppiaceo o qualche altra sostanza stupefacente. La sensazione era bellissima e probabilmente facilitava il lavoro di scavo che la Dottoressa faceva su di me in ipnosi. Non so quanto durasse il trattamento, ma mi accorgevo che al risveglio si era fatta quasi ora di pranzo. mettevo a frutto le mie capacità di chef e cucinavo qualcosa di leggero e saporito, che ci permetteva di essere ancora complici a letto nel darci reciproco piacere.
Una doccia e poi una nuova seduta di terapia psicanalitica, questa volta da sveglia. Io parlavo e lei mi ascoltava con attenzione, intervenendo raramente e in maniera molto pacata. Probabilmente ciò che dicevo le serviva per impostare l'ipnosi del giorno successivo, in modo da risolvere le mie paure e da programmare le mie azioni. In effetti il mio comportamento di allora non era molto differente da quello di un robot.

***


Preghiera per i defunti


L' eterno riposo (canto)


LA VERGINE MARIA


negli scritti di Luisa Piccarreta

La perfetta unione tra Gesù e Maria: Lei era il Cielo di Gesù 

Mentre pregavo stavo pensando a quel punto, quando Gesù si licenzia della sua Madre SS. per andare a soffrire la sua Passione, e dicevo tra me: “Come è possibile che Gesù potesse separarsi dalla cara Mamma e Lei da Gesù?” 
E il benedetto Gesù mi ha detto: “Figlia mia, certo che non poteva esserci separazione tra Me e la mia dolce Mamma. La separazione fu solo apparentemente. Io e Lei eravamo fusi insieme, ed era tale e tanta la fusione, che Io restai con Lei e Lei venne con Me; sicché si può dire che ci fu una specie di bilocazione. Ciò succede anche alle anime, quando sono unite veramente con Me; e se pregando fanno entrare nelle loro anime come vita la preghiera, succede una specie di fusione o di bilocazione: Io, dovunque Mi trovo, porto loro con Me ed Io resto con loro. 
Figlia mia, tu non puoi comprendere bene ciò che fu la mia diletta Mamma per Me. Io, venendo in terra, non potevo stare senza Cielo, e il mio Cielo fu la mia Mamma. Tra Me e Lei ci passava tale elettricità, che neppure un pensiero sfuggiva alla Madre mia che non lo attingesse dalla mia mente; e questo attingere da Me la parola, la volontà, il desiderio, l’azione e il passo, insomma, tutto, formava in questo Cielo il Sole, le stelle, la luna e tutti i godimenti  possibili  che  può  darmi  la  creatura  e che  lei  stessa  può  godere.  Oh, come Mi deliziavo in questo Cielo!  Oh, come Mi sentivo rinfrancato e rifatto di tutto! Anche i baci che Mi dava la mia Mamma Mi racchiudevano il bacio di tutta l’umanità e Mi restituivano il bacio di tutte le creature. Dovunque Me la sentivo, la mia dolce Mamma. Me la sentivo nel respiro e, se era affannoso, Me lo sollevava. Me la sentivo nel Cuore e, se era amareggiato, Me lo addolciva. Me la sentivo nel passo e, se era stanco, Mi dava lena e riposo... E chi può dirti come Me la sentivo nella Passione? Ad ogni flagello, ad ogni spina, ad ogni piaga, ad ogni goccia del mio Sangue, dovunque Me la sentivo e Mi faceva l’ufficio di vera Madre... Ah, se le anime Mi corrispondessero, se tutto attingessero da Me, quanti Cieli e quante Madri avrei sulla terra!” (11°, 9-5-1913) 

NON DIMENTICHIAMOLI


La preghiera per i nostri cari defunti 
è un bisogno del cuore, 
è un dovere che noi abbiamo verso coloro 
che in vita ci amarono tanto 
e ci fecero del bene.

 Caterina da Genova


 “...queste pene sono più severe di quelle sofferte sulla terra...”

“Già da questo momento dobbiamo profondamente affliggerci per aver offeso Dio, eterno amore, così frequentemente. I nostri fratelli del Purgatorio riconoscono molto più chiaramente di noi l’infinita bontà di Dio e quindi lo amano con tutte le loro forze. Perciò soffrono pene indescrivibili al solo pensiero di aver offeso un Dio così grande nell’amore; queste pene sono più severe di quelle sofferte sulla terra”.
O Dio onnipotente ed eterno, io ti amo sopra ogni cosa poiché sei bontà infinita e mi pento e mi dolgo con tutto il cuore di averti offeso.
Propongo di non offenderti mai più. Aiutami a perseverare in ciò da questo momento. Abbi pietà di me ed abbi pietà dei nostri fratelli del Purgatorio.
O Maria, Madre di Dio, piena di grazia, vieni in aiuto alle Anime del Purgatorio con la tua potente intercessione. Per mezzo di essa, possa Gesù,il tuo amatissimo Figlio e nostro Signore, concedere loro di partecipare alla sua gloria e alla sua beatitudine.
Padre Nostro, Ave Maria, Eterno Riposo

Avete inventato una moderna forma di schiavitù!


San Bonaventura

Avete inventato una moderna forma di schiavitù e anche i vostri metodi di tortura sono stati adattati al mondo moderno! Siete resi schiavi dal denaro, dal desiderio di beni e di possedere, ma è il denaro che vi rende veri e propri schiavi. Senza denaro non potete sopravvivere, in questo mondo moderno, per questo fate di tutto, per ottenerlo. Così siete schiavi del denaro, questo a sua volta appartiene al “gruppo” malvagio e quindi viene dalla bestia. Siete quindi schiavi della bestia.

I vostri metodi di tortura sono malvagi e tremendi perché nel vostro mondo moderno voi torturate l’anima! Siatene consapevoli! La vostra anima è annientata e per sentir al minimo la tortura, continuate a rendervi schiavi e cadete sempre più profondamente nelle trappole della bestia.

Cosa c’è di moderno nel vostro mondo moderno? In che senso vi siete evoluti, quando in realtà nulla è migliorato da allora. Al contrario, tutto è diventato ancora più malvagio e atroce, solo che è camuffato con nuove teologie, che non significano altro che controllo - perché esse vi controllano.Con una moneta unica hanno distrutto la vostra individualità, con la futura religione mondiale diventerete o direttamente schiavi della bestia, perché è da essa che questa proviene, o vi torturerà perché se non le obbedite, (non aspettatevi quindi nessun amore e nessun rispetto per il vostro libero arbitrio da chi organizza tutto) sarete perseguitati, cacciati, resterete senza lavoro, rispetto, completamente esclusi.

Vedete quindi il perché della Mia tristezza? Perché tutto quello che voi non volete vedere, potete vedere, che seguite ciecamente e sordamente non è altro che la distruzione vostra e del vostro mondo; voi e il vostro mondo proverete moltissima tristezza, se non vi pentite e non vi rivolgete a Gesù e a Dio Padre.

Così sia.


Il Cielo piange già ora per voi e per quello che ancora vi dovrà accadere . Pregate dunque, e supplicate il Padre affinchè EGLI diminuisca tutto il male. Così la Sua mano castigante cadrà su quelli che vi vogliono infliggere grandissimo dolore e innalzerà quelli che si sono dimostrati fedeli a LUI.

Così sia. Il vostro Santo Antoni M. C.

venerdì 1 novembre 2019

NEL FUOCO ETERNO SENZA AMORE



L’INFERNO E IL MISTERO DEL MALE

Seguendo l'esempio di Cristo, la Chiesa ha ammonito i fedeli, durante tutto il corso della sua storia, "della triste realtà della morte eterna". La Sacra Scrittura parla di questo castigo eterno e ci mette in guardia contro la malizia deliberata che distrugge una persona interiormente e conduce alla morte eterna. C'è un nesso essenziale tra l'inferno e il mistero del male, e in ultima analisi, tra l'inferno e la libertà dell'uomo. Il rifiuto di credere all'inferno equivale al rifiuto di prendere Dio sul serio, e anche al rifiuto di considerare seriamente l'uomo, la sua libertà e la sua responsabilità di compiere il bene. Per questa ragione, una certa conoscenza dell'inferno è necessaria per comprendere come si conviene il senso dell'uomo e il suo posto in questo mondo, secondo il piano di Dio.
Nelle prime tappe della storia della salvezza, la realtà dell'inferno non è stata concretamente intuita come lo fu invece nella rivelazione posteriore. Si concepiva lo "Shéol" come il luogo ove sia i buoni che i cattivi dimoravano dopo morte, e dove avevano una forma di esistenza oscura e insoddisfacente. Si capiva che Dio avrebbe severamente punito chi era ostinatamente cattivo, ma molti restavano perplessi, perché i malvagi parevano prosperare tanto quanto i giusti. La rivelazione che lo "Shéol" fosse un luogo di punizione riservato ai malvagi non avvenne che gradualmente. Da essa deriva una comprensione più piena della responsabilità personale di ciascuno riguardo ai suoi atti. Il castigo divino del male nulla ha a che fare con la vendetta; è piuttosto una questione di giustizia e di misericordia da parte di un Dio amante e onnipotente, che mantiene e ristabilisce un ordine universale che qualunque colpa di qualsiasi uomo scompiglia. L'uomo deve prendere se stesso sul serio, perché Dio lo prende sul serio. Col passare del tempo ci fu una crescente comprensione del genere di castigo dovuto al peccato.
All'inizio del tempo dell'Antico Testamento, il castigo era concepito sotto forma di immagini materiali, come malattie, prove, accorciamento della vita. Solo a poco a poco divenne chiaro che il castigo più grave era implicito nella natura stessa del peccato; che rifiutare Dio voleva dire separare se stesso dalla infinita bontà di cui il cuore ha una fame insaziabile (cf Sal 62, 1). Nell'Antico Testamento, con l'idea dell'inferno, era unita l'immagine del fuoco fisico, con riferimento alla "Geenna", la "Valle di Ben-Hinnom", dove, in sacrifici umani interdetti, alcuni bambini erano stati consumati dal fuoco. Più tardi, i rifiuti della città erano bruciati in detta valle, ove il fuoco era alimentato giorno e notte. Isaia allude a questa valle, senza tuttavia nominarla, come al luogo dove giaceranno i corpi di coloro che si sono ribellati contro Dio (cf Is 66,24). Nella letteratura rabbinica, la "Geenna" divenne il pozzo di fuoco dove i cattivi sono puniti dopo la morte.

Gesù Cristo ha parlato spesso dell'Inferno. Quando parlò "dell'inferno... il fuoco inestinguibile" (cf Mt 25,31), Egli lo fece spinto da un senso di compassione, per mettere in guardia gli uomini da questa tragedia irreparabile, da questa "seconda morte" (Ap 21,8), con la sua permanente separazione dalla vita eterna di Dio, per la quale l'uomo è stato creato.
Cristo parlò energicamente con immagini comuni in quel tempo, di "inferno, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue" (Mc 9,47-48). Usando tali immagini Cristo non stava dandoci una descrizione letterale dell'inferno, perché il male della separazione da Dio non può mai essere adeguatamente descritto. Cristo invece voleva richiamare alla necessità della conversione ed avvertire che quelli, che deliberatamente persistono nel male, andranno alla completa rovina.
Il Nuovo Testamento frequentemente si è riferito al castigo infernale come castigo senza fine. "E se ne andranno, questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna" (Mt 25,46). Questo ha fatto parte dell'ordinario insegnamento della Chiesa fin dal principio. Alcuni teologi antichi, soprattutto Origene al terzo secolo, hanno affermato che tutti i peccatori, Satana compreso, avrebbero potuto eventualmente essere portati alla salvezza. Ma la Chiesa ha sempre respinto vigorosamente questo modo di pensare ed altri simili come incompatibili con la verità rivelata, ed ha solennemente confermato la dottrina secondo cui il castigo infernale è eterno.

Tratto dalla rivista mensile “Papa Giovani” – Sacerdoti del Sacro Cuore (Dehoniani)

Le beatitudini.R.n.S.


GESÙ BAMBINO NEGLI SCRITTI DI LUISA PICCARRETA



 «…È venuta una vergine che, pigliandomi per mano, mi ha condotto in una stanza su un lettino, dove stava il Bambino Gesù, che placidamente dormiva. Io, contenta di averlo trovato, mi sono messa vicino a Lui, ma senza svegliarlo. Dopo qualche tempo, essendosi svegliato, si è messo a passeggiare sul letto. Io, temendo che scomparisse, ho detto: “Carino del mio cuore, Tu sai che sei la mia vita, deh, non mi lasciare”.  
E Lui: “Stabiliamo quante volte devo venire”. Ed io: “Unico mio Bene, che dici? La vita è necessaria sempre, quindi sempre, sempre”.  
In questo mentre, sono venuti due sacerdoti e il Bambino si è ritirato in braccio a uno di quelli, comandandomi che io parlassi con l’altro. Onde quello voleva conto dei miei scritti ed uno per uno li stava rivedendo. Onde io, temendo, ho detto a quello: “Chissà quanti errori ci sono”.   
E quello, con una serietà affabile, ha detto: “Che, errori contro la legge cristiana?”   
Ed io: “No, errori di grammatica”. E quello: “Questo fa niente”.  
Ed io, prendendo confidenza, ho soggiunto: “Temo che sia tutta illusione”.  
E quello, guardandomi in faccia, ha ripetuto: “Credi tu che ho bisogno di rivedere i tuoi scritti per conoscere se sei illusa o no? Io, con due domande che ti faccio, conoscerò se è Dio o il demonio che opera in te. Primo, credi tu che tutte le grazie che Dio ti ha fatto te le sei tu meritate, oppure è stato dono e grazia di Dio?”  
Ed io: “Il tutto per grazia di Dio”.  
“Secondo, credi tu che in tutte le grazie che il Signore ti ha fatto, la tua buona volontà abbia prevenuto la grazia, o la grazia abbia prevenuto te?”   
Ed io: “Certo, la grazia mi ha prevenuta sempre”.  
E quello: “Queste risposte mi fanno conoscere che tu non sei illusa”.  
In questo mentre mi son trovata in me stessa.» (Vol. 6°, 03.12.1904) 

Pablo Martín Sanguiao 

Mai più consentirò al peccato di dominare la mia vita



       
  Mai più amerò o mi piacerà il peccato. 
              Mai più permetterò al peccato di regnare nel mio corpo (Rm 6:12). 
              Mai più mi discosterò dalla santità (Eb 12:14). 
              Mai più permetterò al desiderio di dominarmi (2 Pet. 1:4).  
              Mai più cederò le mie membra come membra di ingiustizia, ma io cederò le mie membra come 
strumenti di giustizia (Rm 6:13). 
              Mai più permetterò alla lussuria di agitarsi nelle mie membra, provocandomi a fare guerra e 
combattere i miei fratelli e sorelle (Giacomo 4:01). 
              Mai più permetterò fornicazione, impurità, affetto disordinato, la concupiscenza malefica e la 
cupidigia, che è idolatria, di operare nelle mie membra (Col. 3:05, KJV). 
              Mai più peccherò contro i miei fratelli (1 Cor. 8,12). 
              Mai più farò distinzione di persone, che è peccato (Giacomo 2:09, KJV). 
              Mai più svilupperò empi legami dell'anima (2 Cor. 06:14). 
              Mai più permetterò al peccato sessuale di regnare nella mia vita. 
              Mai più mi permetterò ai miei occhi di guardare le cose perverse, ma farò un patto con i miei 
occhi di non vedere alcuna cosa malvagia (Giobbe 31:1). 
              Mai più permetterò alla perversione e all'immoralità sessuale di controllare la mia vita; 
Rifuggo la fornicazione (1 Cor. 6:18). 
              Mai più godrò di ciò che è proibito dal Signore (2 Cor. 6:17). 
              Mai più agirò impropriamente con il sesso opposto. 
              Mai più permetterò che la mondanità e la carnalità controllino la mia vita (1 Giovanni 2:15). 
              Mai più mi conformerò al mondo (Rom. 12.2). 
              Mai più permetterò alla rabbia di controllare la mia vita, ma io sarò lento all'ira e non peccherò 
(Prov. 16:32; Giacomo 1:19). 
              Mai più lascerò che il sole scenda sulla mia ira (Ef 4:26). 
              Mai più mi lascerò che la rabbia si manifesti nella mia vita. 
              Mai più perderò il controllo del mio temperamento, poiché colui che non governa il suo spirito 
è come una città abbattuta priva di mura (Prov. 25:28). 
              Mai più mi arrabbierò verso il successo di un'altra persona, ma gioirò per il successo degli altri 
(Rm 12:10, 15). 
              Mai più sarò possessivo o controllerò un'altra persona. 
  Mai più permetterò ad una persona di dominarmi e controllarmi. 
              Mai più permetterò all'egoismo di dominarmi. 
              Mai più permetterò la disobbedienza e la ribellione nella mia vita, ma sarò pronto e obbediente 
e mangerò il bene della terra (Is. 1,19). 
              Mai più permetterò alla dipendenza di controllare l'appetito, ma sarò temperante in tutte le 
cose (1 Cor. 09:25). 
              Mai più permetterò alla mancanza di perdono e all'amarezza di controllare la mia vita (Ef 
04:31). 
              Mai più permetterò allo scoraggiamento e alla depressione di dominare la mia vita, ma loderò 
Colui che è la salute del mio volto (Sal 42.5) 
              Mai più camminerò nell' odio. Io non sono un assassino (1 Giovanni 3:15). 
              Mai più lascerò che il conflitto entri nelle mie relazioni (Prov. 10:12). 
              Mai più farò in modo che la rabbia riposi nel mio seno, poiché la rabbia riposa in seno agli 
stolti (Eccles. 07:09). 
              Mai più sarò invidioso, poiché l'amore non ha invidia (1 Cor. 13:04). 
              Mai più permetterò la gelosia e l'invidia di entrare nel mio cuore, poiché l'invidia è il tarlo 
delle ossa (Prov. 14:30). 
              Mai più permetterò che la malizia operi nella mia vita, ma camminerò nella sincerità e nella 
verità (1 Cor. 5:8). 

InvocateCi in ogni momento, perché siamo qui per aiutarvi!



San Bonaventura

Figlia Mia, Mio fiore è bello che tu sia venuta. Oggi voglio istruire te e i Nostri figli, perché molti di loro non sono pronti. Molti continuano a “sognare ” e non vedono che si avvicina la fine del vostro mondo attuale. Molti vorrebbero che non ci fosse nessun cambiamento, perché hanno paura, e non si chiedono il perché della loro paura infatti se si fidassero del Signore, non avrebbero stati di angoscia.

Vedete Miei amati figli, quanto sia importante avere fiducia nel Nostro Signore! Chi ascolta il Padre, LO ama, vive con LUI sarà sempre accudito e al sicuro! Chi ha fiducia in LUI e segue Suo Figlio, percepirà sempre l’amore del Padre e del Figlio. Chi si apre e si rende disponibile a LORO, non cadrà mai in paura e in depressione, perché sarà al sicuro, accolto, amato custodito e gli sarà regalata la gioia. Egli percepirà un grande e sempre crescente amore, perché continuamente gli saranno donati l’amore del Padre, l’amore del Figlio e la purezza dello Spirito Santo. Il Padre gli manda i Suoi Santi e i Suoi Angeli e mai più dovrà percorrere la sua strada da solo.

Il Padre si prende cura di tutto, figli Miei. Si prende cura DI TUTTO nella vostra vita! Regalate al Figlio il vostro SÌ! Correte nelle braccia del Padre! Venite alla Mamma di tutti i figli, alla Nostra amorevole donna Maria, perché LEI vi porta al Figlio, LEI intercede per voi presso il trono del Signore, LEI invia il Suo Santo Giuseppe e così ricevete aiuto e sperimentate la gioia e i miracoli anche nel mondo del lavoro è nella quotidianità!

Credete figli Miei, e abbiate fiducia! Io, il vostro Santo Bonaventura così come tanti, noi tutti i Santi, lo abbiamo già provato durante la nostra vita terrena! Noi vi riferiamo com’è la vita con il Cielo qui sulla terra e i Nostri figli prescelti, come “Maria per la divina preparazione dei cuori” vi annunciano la Nostra Parola, la Nostra saggezza, la Nostra esperienza e il Nostro amore, ma voi dovete mettere in pratica tutto questo, e VIVERLO!

Maria conosce le bellezze del Cielo, conosce il Nostro amore, la Nostra gioia e il Nostro aiuto! Lei ha rivoluzionato completamente la propria vita e si è liberamente posta al Nostro servizio. Come la maggioranza di voi e come molti di Noi Santi, anche lei conduceva una vita “del tutto normale” e non sapeva delle meraviglie che ora può sperimentare. Disse SÌ a Gesù, cominciò ad aver fiducia e la sua fede,  il suo lungo cammino di preparazione la condusse a Noi e a questo venerabile lavoro e la riempì e la riempie ora, con un’indescrivibile Amore.

Chi quindi vuole vivere con Noi, qui sulla vostra terra, chi sente, vede e vuole per sua volontà convertirsi, cominci con il SÌ a Gesù! Noi vi aiutiamo in ogni fase del vostro percorso, ma voi dovete sempre aver fiducia e credere in Noi!

Non sia fatta la vostra volontà, ma quella del Padre! Non deve avvenire ciò che volete voi, ma Dio Padre vi regalerà la via di cui voi avete bisogno per il vostro” risveglio”, la vostra “conversione”, la vostra “depurazione”, la vostra “pulizia”, e la vostra “preparazione”! Ci possono sempre essere dei pezzi di tragitto sconnessi, ma questi hanno uno scopo che per il momento solo il Cielo può comprendere!

Non arrendetevi, ma tenete duro! Lasciate che la vostra fiducia cresca e che la vostra fede diventi sempre più grande! Pregate, figli Miei e supplicateCi in tutti i momenti in cui non riuscite a comprendere, a interpretare perché Noi siamo qui per questo! Siamo qui per aiutarvi, per amarvi, per rallegrarvi, per istruirvi e per vivere con voi!

Venite, Miei amati figli, incominciate ad avere fiducia Nel Cielo! Allora inizierete a percorrere la via che diventerà sempre più bella, verso il Padre! Vi accadranno molti miracoli, ma voi non li dovete “aspettare”, perché ogni aspettativa può portare con sé una delusione, ma dovete vederli, accettarli e rallegrarvi per essi, non importa quanto siano piccoli, grandi o insignificanti per il mondo, perché sono i VOSTRI miracoli, regalati a voi da Dio Padre, perché Egli vi ama, si preoccupa per voi e vorrebbe rendervi felici.

Cominciate quindi questa meravigliosa via e dite il primo Sì a Gesù. Pregate la Madre, di portarvi a Gesù, ogni giorno un po’ più vicini a LUI! Rivolgetevi a Noi, i vostri Santi aiutanti, e credete agli Angeli del Signore! Grazie a loro sarete preservati da molto male e vi sarà regalata gioia e letizia. Cominciate la via, venite e correte al vostro Padre.

Io vi amo. Io sono sempre qui per voi.

L'INFERNO VISTO DAI SANTI



Pene eterne ed immutabili 

Le pene per il dannato sono eterne e senza mai alcuna attenuazione o alleggerimento. 
Infatti la S. Scrittura parla di "verme che non muore" (Mc 9,42); di 'fuoco inestinguibile" (Ivi); di "fuoco eterno" (Mt 25,41.46). 
È impensabile perciò sia la cessazione e sia un'attenuazione delle pene, di cui opinò soprattutto Origene. Egli parla di una apocatastasi, e cioè di una generale restaurazione che vedrebbe rifatti e salvati anche i dannati all'inferno e lo stesso Satana. 
Ma a tale opinione si oppone la dottrina della Chiesa. Questa non ha mai accettato l'idea dell'apocatastasi, la condannò anzi formalmente nel 543 con papa Vigilio, come pure nel Conc. Costantinopolitano II (553), nel Conc. Costantinopolit. III (680) e nel Concilio II di Nicea (787). 

Ma l'opinione di Origene si oppone pure al più elementare buon senso. Buon senso, espresso molto bene, per es., tra gli altri, da S. Epifanio e da S. Girolamo, quanto all'asserita rigenerazione. S. Epifanio, infatti, scrive: "Quanto a quello che egli (= Origene) cerca di sostenere, non so se piangere o ridere. L'insigne maestro osa affermare che il diavolo tornerà ad essere ciò che era stato e che rientrerà nella sua stessa dignità e ascenderà di nuovo al regno dei cieli. Cosa inaudita! Chi è tanto insensato e stolto da ammettere che S. Giovanni Battista, S. Pietro e S. Giovanni Apostolo ed Evangelista, come pure Isaia e Geremia e gli altri profeti, possano essere coeredi col diavolo del regno dei cieli?". 
S. Girolamo, a sua volta, afferma: "Se tutte le creature ragionevoli sono uguali, e dalle virtù o dai vizi, per propria volontà, sono portate in alto o sprofondate in basso e, dopo un lungo giro e dopo innumerevoli secoli, avverrà la restaurazione di tutte le cose, e uguale sarà il merito dei combattenti; quale differenza vi sarà tra una vergine e una meretrice? Tra la Madre del Signore (il solo affermarlo è delitto) e le prostitute? Saranno eredi dello stesso regno il diavolo e Gabriele, gli Apostoli e i demoni?". 
Da rigettare ugualmente l'idea di una mitigazione delle pene infernali. L'opinione molto in voga al tempo di S. Tommaso, è da questi così bollata: "Questa opinione è presuntuosa, perché contraria alle asserzioni dei Santi; è frivola, non fondata su alcuna autorità, ed è irragionevole". 
Non resta allora che attenersi fedelmente alle parole della S. Scrittura e all'insegnamento della Chiesa, pur se una "pietà" tutta umana tenda a far buon viso ad opinioni del genere. 

Padre Antonio Maria Di Monda

Geremia


Israele ha abbandonato il Signore

20 Così dice Dio, il Signore:
'Gente d'Israele, da quanto tempo,
hai rigettato la mia autorità,
hai rifiutato di ubbidirmi
e hai detto: 'Non voglio più essere
schiava!'.
E invece ti sei prostituita
sulla cima di tutte le colline,
all'ombra di ogni albero.
21 Avevo piantato viti di prima qualità
per fare di te una vigna privilegiata.
Come mai ti sei mutata
in tralci bastardi di uva selvatica?
22 Anche se continui a lavarti
con molto sapone,
resterà sempre davanti ai miei occhi
la macchia della tua colpa.

23Come osi dire:
'Non mi sono macchiata,
non sono andata dietro agli idoli di Baal'?
Guarda e riconosci almeno
quel che fai nella valle:
ti comporti come una cammella irrequieta
che corre qua e là dove vuole,
24come un'asina selvatica
abituata nel deserto.
Quando entra in calore,
ansima, si eccita, niente la trattiene.
Tutti quelli che la vogliono
non fanno fatica a trovarla:
essa è sempre disponibile.
25Fermati, Israele,
prima che i tuoi piedi restino scalzi
e la tua gola diventi secca.
Ma tu rispondi: 'È inutile insistere.
Ho amato degli dèi stranieri
e voglio ancora correre dietro a loro''.

PREGHIERA AI SANTI DEL PARADISO





Voi godete ora la gloria che vi siete meritata seminando nelle lacrime in questa terra di esilio. Dio è adesso il premio delle vostre fatiche, il principio, l'oggetto e il fine dei vostri godimenti. O anime beate, intercedete per noi! 

Ottenete a noi tutti di seguire fedelmente le vostre orme, di seguire i vostri esempi di zelo e di amore ardente a Gesù e alle anime, di ricopiare in noi le virtù vostre, affinché diveniamo un giorno partecipi della gloria immortale.
Amen.


O voi tutti che regnate con Dio nel cielo, dai seggi gloriosi della vostra beatitudine,
volgete uno sguardo pietoso sopra di noi, esuli dalla celeste patria.
Voi raccoglieste l'ampia messe delle buone opere,
che andaste seminando con lagrime in questa terra di esilio.
Dio è adesso il premio delle vostre fatiche e l'oggetto dei vostri gaudii.
O beati del cielo, ottenete a noi di camminare dietro i vostri esempi
e di ricopiare in noi stessi le vostre virtù, affinchè, imitando voi in terra,
diventiamo con voi partecipi della gloria in cielo. Così sia.
Pater, Ave, Gloria 


O Dio, Padre buono e misericordioso, ti ringraziamo perchè in ogni tempo
tu rinnovi e vivifichi la tua Chiesa, suscitando nel suo seno i Santi: attraverso
di essi tu fai risplendere la varietà e la ricchezza dei doni del tuo Spirito di amore.
Noi sappiamo che i Santi, deboli e fragili come noi, hanno capito il vero senso della vita, sono vissuti nell'eroismo della fede, della speranza e della carità,
hanno imitato perfettamente il Figlio tuo, ed ora, vicini a Gesù nella gloria, sono nostri modelli e intercessori.
Ti ringraziamo perchè hai voluto che continuasse tra noi e i Santi la comunione
di vita nell'unità dello stesso Corpo mistico di Cristo.
Ti chiediamo, o Signore, la grazia e la forza di poter seguire il cammino 
che essi ci hanno tracciato, affinché alla fine della nostra esistenza terrena
possiamo giungere con loro al beatificante possesso della luce e della tua gloria.

PARADISO



Fidatevi di Me e aprirò i vostri occhi alla Verità del vostro futuro glorioso. 

Mia amata figlia prediletta, chiamo tutti i giovani del mondo, di ogni credo e di tutte le fedi. 
Io sono Gesù Cristo, il Salvatore del mondo, e Mi farò riconoscere da voi presto. Quando questo accadrà, nel corso di un evento soprannaturale che sarà vissuto in tutto il mondo nello stesso momento, voi saprete la Verità. 

Potete non accettare il Mio appello, ora. Potete anche non darMi il benvenuto nella vostra vita quotidiana, ma quando sentirete il Mio Amore, nient‟altro avrà più importanza per voi. Il tempo della Seconda Venuta è vicino. Questo evento, quando verrò per portare la Pace, mentre annuncerò l‟avvento del Nuovo Paradiso, vi travolgerà con una gioia che non avete mai sperimentato prima. Io vi porterò una vita al di là dei vostri sogni, una vita che quando ne avrete un assaggio, sarà tutto ciò che desiderate. 

Non bisogna temere la Seconda Venuta, poiché sarà il più potente momento di gioia. Questa è la Mia promessa. Non dovete mai preoccuparvi o pensare che la vita sia finita – che vi sarà negato il tempo che davate per scontato nel mondo – perché la vita sarà solo all‟inizio. Questa volta non ci sarà nessun tormento, né dolore, né rabbia, né odio o divisione. Solo l‟amore fiorirà e, con esso, una vita di splendore, in cui vivrete in una grande unità, in amore e in pace con i vostri cari. 

Sto preparando il mondo per questo grande evento, che è stato profetizzato. Al fine di prepararvi – in modo che in un batter d‟occhio, il mondo cambierà per sempre – dovete venire a Me. Per avere questa vita nel Nuovo Paradiso, in cui avrete per sempre un corpo e un‟anima perfetti, dovete chiederMi di purificare la vostra anima. Perché Io possa fare questo, è necessario che Mi chiediate di perdonare i vostri peccati. È così semplice. So che siete peccatori. Voi sapete di essere peccatori, ma questo non deve mai separarvi da Me. 

Se siete turbati o spaventati, allora raccontateMi le vostre preoccupazioni e Io allevierò il vostro dolore. Affidatevi a Me ed Io aprirò i vostri occhi alla Verità del vostro futuro glorioso. 
Quando la Terra si rinnoverà e sarà annunciata la Seconda Venuta, vi starò aspettando per salutarvi. Vi amerò sempre, perché è stato per voi che ho offerto il Mio Corpo, quando ho permesso loro di crocifiggerMi. Se vi amo così tanto, allora nulla deve ostacolare il vostro cammino per invocarMi oggi. 

Aspetto la vostra chiamata. 

Il vostro Gesù. 

22 Luglio 2013