«…È venuta una vergine che, pigliandomi per mano, mi ha condotto in una stanza su un lettino, dove stava il Bambino Gesù, che placidamente dormiva. Io, contenta di averlo trovato, mi sono messa vicino a Lui, ma senza svegliarlo. Dopo qualche tempo, essendosi svegliato, si è messo a passeggiare sul letto. Io, temendo che scomparisse, ho detto: “Carino del mio cuore, Tu sai che sei la mia vita, deh, non mi lasciare”.
E Lui: “Stabiliamo quante volte devo venire”. Ed io: “Unico mio Bene, che dici? La vita è necessaria sempre, quindi sempre, sempre”.
In questo mentre, sono venuti due sacerdoti e il Bambino si è ritirato in braccio a uno di quelli, comandandomi che io parlassi con l’altro. Onde quello voleva conto dei miei scritti ed uno per uno li stava rivedendo. Onde io, temendo, ho detto a quello: “Chissà quanti errori ci sono”.
E quello, con una serietà affabile, ha detto: “Che, errori contro la legge cristiana?”
Ed io: “No, errori di grammatica”. E quello: “Questo fa niente”.
Ed io, prendendo confidenza, ho soggiunto: “Temo che sia tutta illusione”.
E quello, guardandomi in faccia, ha ripetuto: “Credi tu che ho bisogno di rivedere i tuoi scritti per conoscere se sei illusa o no? Io, con due domande che ti faccio, conoscerò se è Dio o il demonio che opera in te. Primo, credi tu che tutte le grazie che Dio ti ha fatto te le sei tu meritate, oppure è stato dono e grazia di Dio?”
Ed io: “Il tutto per grazia di Dio”.
“Secondo, credi tu che in tutte le grazie che il Signore ti ha fatto, la tua buona volontà abbia prevenuto la grazia, o la grazia abbia prevenuto te?”
Ed io: “Certo, la grazia mi ha prevenuta sempre”.
E quello: “Queste risposte mi fanno conoscere che tu non sei illusa”.
In questo mentre mi son trovata in me stessa.» (Vol. 6°, 03.12.1904)
Pablo Martín Sanguiao
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