
E Lui: “Stabiliamo quante volte devo venire”. Ed io: “Unico mio Bene, che dici? La vita è necessaria sempre, quindi sempre, sempre”.
In questo mentre, sono venuti due sacerdoti e il Bambino si è ritirato in braccio a uno di quelli, comandandomi che io parlassi con l’altro. Onde quello voleva conto dei miei scritti ed uno per uno li stava rivedendo. Onde io, temendo, ho detto a quello: “Chissà quanti errori ci sono”.
E quello, con una serietà affabile, ha detto: “Che, errori contro la legge cristiana?”
Ed io: “No, errori di grammatica”. E quello: “Questo fa niente”.
Ed io, prendendo confidenza, ho soggiunto: “Temo che sia tutta illusione”.
E quello, guardandomi in faccia, ha ripetuto: “Credi tu che ho bisogno di rivedere i tuoi scritti per conoscere se sei illusa o no? Io, con due domande che ti faccio, conoscerò se è Dio o il demonio che opera in te. Primo, credi tu che tutte le grazie che Dio ti ha fatto te le sei tu meritate, oppure è stato dono e grazia di Dio?”
Ed io: “Il tutto per grazia di Dio”.
“Secondo, credi tu che in tutte le grazie che il Signore ti ha fatto, la tua buona volontà abbia prevenuto la grazia, o la grazia abbia prevenuto te?”
Ed io: “Certo, la grazia mi ha prevenuta sempre”.
E quello: “Queste risposte mi fanno conoscere che tu non sei illusa”.
In questo mentre mi son trovata in me stessa.» (Vol. 6°, 03.12.1904)
Pablo Martín Sanguiao
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