Abbadessa
Per undici anni, ossia fino a che si compirono venti anni dalla fondazione del convento, suor Maria fu abbadessa per nomina dei superiori religiosi. Dopo che fu concesso il diritto di
elezione alla comunità, fu eletta, triennio dopo triennio, fino alla morte. Solo una volta l'interessata, ricorrendo al nunzio Rospillosi, ottenne che non si desse la dispensa per rieleggerla nuovamente e così
restò un triennio, dal 1652 al 1655, senza essere abbadessa.
Il governo della Venerabile fu un insieme di prudenza, dolcezza ed efficacia, una via di mezzo tra lo zelo indiscreto e l'eccessiva indulgenza. Fu per trentacinque anni a capo della
comunità.
Anche nella vita temporale si conobbe l'efficacia del suo governo. Nel primo anno del suo incarico decise di edificare un nuovo convento, fuori dalle mura del paese, vicino al convento
dei francescani. Lo cominciò con così pochi mezzi da disporre soltanto di cento reali, che un devoto le prestò. La costruzione tardò sette anni. La fece molto grande, con una chiesa graziosa e tutti
i laboratori necessari. Il trasferimento delle monache nel nuovo convento si verificò nel 1633 e si celebrò con grande pompa.
Quando nell'interrogatorio dell'Inquisizione si insinuò che la Venerabile avesse violato il voto di clausura con i suoi viaggi nelle Indie, lei rispose con grazia che era
uscita dalla clausura una sola volta, in processione, nel trasferimento dal convento vecchio al nuovo.
Quando suor Maria cominciò a governare, le rendite non bastavano per il sostentamento di dodici religiose. Alla sua morte lasciò una rendita fissa per sostentarne trentatré.
Nel 1652 il convento concezionista di Agreda si convertì a sua volta in convento fondatore. La Venerabile cedette quattro delle
sue religiose per una nuova fondazione concezionista in Borja. Esistono lettere della Venerabile alla nuova comunità, che sono state pubblicate recentemente.
di Suor Maria di Gesù
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