Riassumendo; il genere umano, interrogato sul mondo soprannaturale, risponde con tre atti di fede: Io credo e ho sempre creduto all* esistenza di un mondo superiore: credo e ho sempre creduto al governo del mondo inferiore, non per le leggi immutabili, ma per l’azione libera di agenti superiori; Io credo e lio sempre creduto che in certi casi, Dio interviene da se medesimo, o per via dei suoi agenti, in un- modo eccezionale, nel governo del mondo inferiore, cioè dire ch’egli sospende, o modifica le leggi delle quali egli è autore, e che fa miracoli; Io credo in particolare, aggiunge il mondo moderno, nell'eletta dell’umanità, cioè che io son nato per virtù (l’un miracolo. La mia esistenza tutta quanta riposa sulla fede nella risurrezione di un morto, e la mia civiltà ha per piedistallo un sepolcro.
Per tacciare d’errore questa fede costante, universale, invincibile, occorre provare che il genere umano, dalla sua origine sino ai dì nostri, è colpito da una triplice follia. Follia l’aver creduto all’esistenza d’un mondo soprannaturale ; follia 1’ aver creduto all’ influenza degli esseri superiori sugli inferiori; follia l’aver creduto che il Legislatore supremo è libero di modificare le sue leggi, o di sospenderne il corso. Queste tre operazioni di pietà filiale, compite religiosamente, e l’uman genere debitamente convinto di essere stato sempre colpito di demenza; ne rimane una quarta: chi nega il soprannaturale dovrà provare, che egli medesimo non è pazzo.
Monsignor GAUME
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