sabato 30 novembre 2019

Apocalisse di S. Giovanni



L’Apocalisse risponde: «Esso apparterrà definitivamente a Dio, ma attraverso crudeli peripezie di cui fece la descrizione».
L’Apocalisse ci fa assistere a questo grande dramma.


Questo libro, scritto dentro e fuori, contiene l’avvenire della Chiesa sotto due punti di vista. 
Le visioni dei sette sigilli sono scritte al di fuori della pergamena arrotolata; le visioni che seguono gli allarmi dati dalle sette trombe, sono scritte dentro il libro. 
Queste visioni narrano le lotte e le prove interne della Chiesa cagionate dagli scismi e dalle eresie, soprattutto dalle eresie madri. Il fuoco, di cui si parla in tutte queste visioni, è il simbolo espressivo dell’eresia.
Tralasciando le prima età, ci concentriamo sulla visione che si presentò agli occhi dell’Apostolo, dopo che il sesto angelo ne diede l’avviso col suono clamoroso della sua tromba.
La descrizione della quinta età, cioè quella di Lutero e della nascita e diffusione del protestantesimo, era terminata con queste parole: «La prima calamità è passata: ecco che giungono altre due calamità».
Queste calamità sono: 

1. Le rovine provocate dalla sètta massonica che, nella sesta età, continua a estendere sempre più la sua azione malefica, sempre per mezzo del protestantesimo;

2. L’ultima prova riguarda le calamità che saranno inflitte dal regno dell’Anticristo.

Il protestantesimo, o l’eresia della quinta età, è stata presentata sotto la figura d’un nugolo di cavallette, cioè gli eretici devastano la Chiesa con la propaganda dei loro errori e dei loro vizi, proprio come le cavallette che devastano un campo andando e tornando, portando la desolazione qui e là, senza ordine e senza direzione.
La sètta che regna durante la sesta età, invece, è raffigurata da un esercito di duecento milioni di cavalieri, con tanto di generale, ufficiali e un piano di battaglia.
Quello che distingue la massoneria dalle sètte precedenti è che essa è costituita come un governo potente e che agisce come un esercito che ha un capo che comanda a ufficiali subalterni. Essa ha le sue logge, o le sue compagnie; al di sopra delle logge, i suoi Grandi Orienti, o i suoi reggimenti; logge e Grandi Orienti, classificati sotto diversi riti, formano i vari corpi d’armata. Superiore a questa prima organizzazione, si trova quella delle Retro Logge che risultano dai Gran Consigli e, al disopra di tutto, il suo Patriarca che tutto governa.
Tutta questa organizzazione corrisponde molto bene all’organizzazione militare. Questo esercito muove contro la Chiesa. Esso ha sempre lo stesso scopo, lo stesso piano, in ogni parte del mondo, una consegna la cui osservanza viene assicurata con terribili giuramenti.
Perché l’Apocalisse parla di duecento milioni di cavalieri? Probabilmente, questo è il numero di aderenti che la massoneria è riuscita a procurarsi, in tutta la sua esistenza e su tutta l’estensione della terra, dalle sue origini sino al trionfo che la Chiesa riporterà un giorno sopra di essa.
Questo esercito è radunato e condotto da quattro demoni, che attendevano il giorno, il mese, l’anno per essere sciolti, al fine di uccidere un terzo dell’umanità. 
Adamo ha posto tutta la sua discendenza sotto l’impero del demonio; Gesù Cristo, alla vigilia dell’atto redentore, disse: «Ora è la crisi del mondo, ora il principe di questo mondo sarà buttato fuori». Infatti, sin da allora incominciò la liberazione: il battesimo ha strappato gli individui al principe di questo mondo, mentre la Fede ha liberato i popoli dalla sua schiavitù.
Ma individui e popoli rimangono sempre liberi di riporsi sotto il giogo di Lucifero e dei suoi. Non è Dio, allora, che li scatena, ma la nostra empietà e la nostra infedeltà. I demoni non ebbero e non avranno mai altra entrata nel mondo che quella che l’uomo volle o vorrà conceder loro.

L’Apocalisse ci dice che tutti questi demoni sono sotto gli ordini e la guida di quattro capi usciti dal paese della Cabala per dirigere e governare questa figlia della Cabala che ci domina e ci uccide: la massoneria.
Il libro ispirato ci presenta questa sètta sotto il simbolo di un cavallo mostruoso: le loro teste erano come teste di leone, le loro code erano simili a serpenti la cui testa scendeva verso terra.
Cosa si può vedere in questo simbolo?
Il cavallo è un animale domestico che l’uomo monta, domina e dirige come vuole con briglia e morso. Si ha forse un uomo più schiavo di un massone che ha prestato i suoi giuramenti? E come il cavallo non vede il suo cavaliere che lo comanda, così il massone non conosce i suoi superiori.
La testa di leone, invece, esprime collera, ambizione e orgoglio. L’orgoglio di cacciar Dio dal trono, di respingerlo dalla società e l’ambizione di sottomettere a sé il genere umano.
La coda a serpente rappresenta le sètte che la massoneria trascina dietro di sé: nichilisti, internazionalisti, socialisti, comunisti…
La potenza di questi cavalli sta nella loro bocca, da cui esce fuoco, fumo e zolfo, i simboli espressivi dell’errore dogmatico, dell’errore sociale e dell’errore morale.
Nessuna sètta, infatti, insegnò l’errore in un modo così radicale e così universale come la massoneria.
L’Apostolo dice: «Per mezzo del fuoco, del fumo e dello zolfo, fu uccisa la terza parte dell’umanità»; uccisa di morte spirituale, poiché si tratta di errori e di vizi. A quante anime la belva massonica ha fatto perdere la vita della grazia, la fede, la carità divina!

Dopo queste terribili descrizioni vengono parole di consolazione e di speranza: «Io vidi un angelo, forte, che discendeva dal cielo, coperto di una nuvola, ed aveva sul capo l’iride, e la sua faccia era come il sole e i suoi piedi come colonne di fuoco. Egli teneva in mano un piccolo libro aperto e posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, e gridò ad alta voce, qual rugge un leone….».
Questo non è un angelo decaduto, perché discendente dal cielo. Vi è qui l’annuncio di un intervento di Dio in favore della sua Chiesa.

a cura del dott. Franco Adessa


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