venerdì 29 novembre 2019

EPISTOLARIO



EPISTOLARIO


 Metodo dell'edizione 

Nel preparare la presente edizione anzitutto abbiamo voluto offrire al lettore una raccolta esauriente. L'epistolario del padre Pio è integrato con le lettere dei suoi direttori, dal gennaio 1910 al giugno 1922, e dall'insieme di tutte queste lettere dei tre corrispondenti ognuno sarà in grado di seguire più da vicino l'itinerario spirituale, reso più facile, sicuro e luminoso sotto la guida di una saggia e prudente direzione, e nel medesimo tempo penetrare nel mondo meraviglioso e affascinante d'un'anima privilegiata.  
A nostro avviso, non manca nessuna lettera del padre Pio, se si eccettua qualche cartolina postale che, per il fatto stesso della non riservatezza, non doveva contenere notizie intime di rilievo. 
Anche la corrispondenza di padre Agostino è quasi completa; quelle poche lettere a noi non pervenute devono essere scomparse fortuitamente e ci auguriamo che possano essere rintracciate, anche se non diamo ad esse grande importanza. 
Invece la corrispondenza di padre Benedetto è più lacunosa, come apparirà dalle note a pie' di pagina. Molto probabilmente le lettere mancanti furono distrutte, in un secondo tempo, dallo stesso autore, perché in esse aveva descritto il suo mondo interiore come quasi confessione; e questo spesso si deduce dalle risposte di padre Pio.  
L'ordine dell'epistolario è rigorosamente cronologico. Per maggior chiarezza, però, abbiamo distribuito le lettere in tre periodi, fissandone il punto di partenza e d'arrivo secondo alcuni criteri d'indole sia interna che esterna. 
Ogni periodo è preceduto da una breve visione d'insieme, per mettere in risalto le note biografiche del padre Pio, le fasi e i tratti caratteristici della sua esperienza mistica.  
Ogni lettera è preceduta da un numero progressivo, dal nome del mittente e del destinatario, luogo di partenza e data, con un breve sommario. I sommari preceduti dall'asterisco sono stati composti dallo stesso padre Benedetto e aggiunti sulle buste delle lettere; gli altri li abbiamo stesi noi, servendoci spesso delle espressioni più caratteristiche del testo. Quando mancano il luogo di provenienza e la data, li abbiamo fissati noi, in base al testo e contesto delle lettere come abbiamo notato volta per volta.  
Segue il testo delle lettere, trascritto direttamente e fedelmente dagli autografi. La struttura testuale è identica: sigle I.M.I.F. (= Iesus, Maria, Ioseph, Franciscus) o I.M.I.F.D.C. (= Iesus, Maria, Ioseph, Franciscus, Dominicus, Clara), usate da padre Pio; W.I.M.I.F., è quella di padre Benedetto; I.M.I.F., di padre Agostino; saluto iniziale, quasi antifona intonata al tempo liturgico o ispirata da peculiari condizioni personali o spirituali; corpo della lettera; saluto di congedo, firma e alle volte un post scriptum. Qualche volta mancano le formule finali di convenevoli e la firma, perché il foglio è scritto fino all'orlo inferiore e non vi è più posto nemmeno per una parola, e le ultime si decifrano con molta difficoltà.  
Per facilitare la lettura, abbiamo modificato secondo l'uso corrente la punteggiatura con la conseguente variazione delle maiuscole e minuscole. Per la stessa ragione abbiamo semplificato la lettera finale i, per esempio dubbii, principii. 
Quando è sembrato opportuno, si è aggiunta tra parentesi quadre qualche parola richiesta dal senso del periodo. Un'altra osservazione: padre Pio in genere si rivolge ai direttori in seconda persona plurale: voi, ma alle volte nel testo compare anche la terza persona singolare: lei. Nella trascrizione si è unificata la forma, seguendo quella più usata nella lettera. I direttori prevalentemente usano il voi, e più raramente anche il tu e qualche volta il lei.  
Finalmente, a pie' di pagina si aggiungono poche e brevi note chiarificatrici con le citazioni bibliche, i dati essenziali delle persone nominate e dei luoghi; non manca qualche osservazione su alcuni avvenimenti accennati nel testo. 

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