venerdì 29 novembre 2019

Apocalisse di S. Giovanni



Come disse S. Agostino nella “Città di Dio”: 
“l’Apocalisse contiene gli avvenimenti che devono accadere 
dopo la prima venuta di Gesù Cristo sulla terra 
fino alla sua venuta”.


Il primo libro della Bibbia, la Genesi, ci fa assistere alla creazione del mondo; l’ultimo, l’Apocalisse, alla sua fine.
L’apostolo S. Giovanni scrisse l’Apocalisse per le sette Chiese dell’Asia proconsolare, annunziando la vittoria finale di Gesù Cristo e della sua Chiesa su tutti i loro nemici. Nella prima pagina, disse: «Beato colui che legge e ascolta le parole di questa profezia, e che mette in pratica ciò che contiene». 
L’Apocalisse si definisce da se medesima: “La rivelazione di Gesù Cristo che Dio diede a lui per far conoscere ai suoi servi le cose che devono accadere”. Essa comprende, come disse S. Agostino nella “Città di Dio”, “gli avvenimenti che devono accadere dopo la prima venuta di Gesù Cristo sulla terra fino alla sua venuta”.
«Questa profezia – è ancora l’Apocalisse che parla – Dio l’ha resa nota inviando il suo Angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta essere la parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo, tutto ciò che vide e scrisse». 
Ciò che l’Apostolo vide, ciò che scrisse, è una serie di visioni simboliche.
Il primo lavoro dei commentatori è dunque quello di ricercare la chiave di questi simboli, al fine di scoprire le verità che essi nascondono.
Inoltre, questi simboli devono essere sempre interpretati nel medesimo modo tutte le volte che s’incontrano nel libro di S. Giovanni.
E qual è la regola che si deve seguire in questa ricerca? La Bibbia, malgrado la molteplicità e la diversità dei sui libri, non ha che un solo autore, Dio; e quindi non ha che un solo oggetto: prendere l’uomo dalla sua nascita, dalle mani del Creatore, e condurlo ai suoi eterni destini.
Il primo aspetto che si coglie, nella lettura dell’Apocalisse, è che tutto quello che è contenuto in questa profezia è caratterizzato dalla cifra di sette. Vi sono le sette Chiese, rappresentate dai sette candelabri e le sette stelle che raffigurano i loro angeli; i sette sigilli del libro misterioso, le sette trombe che annunziano gli avvenimenti e le sette coppe dell’ira di Dio.
Gli interpreti più autorevoli hanno creduto che, sotto questi diversi emblemi, sono dipinte le diverse fasi per le quali deve passare la Chiesa militante dalla sua nascita fino alla sua glorificazione in Cielo.
Essi hanno veduto sette epoche in successione, più o meno lunghe, secondo la natura degli avvenimenti che vi sono predetti, e secondo il carattere particolare di ciascuna di esse, simboleggiato da ciò che vi è detto di ciascuna Chiesa e di ciascun sigillo.
Le visioni dell’Apostolo, che si riferiscono alle ultime epoche, e soprattutto al tempo dell’Anticristo, sono più numerose e particolareggiate delle altre, perché, in questi tempi, la santa Chiesa potrà disporre di maggiori avvertimenti e consigli.

Secondo gli interpreti che noi crediamo di poter seguire, noi saremmo attualmente alla sesta età della Chiesa e la settima sarebbe l’età dell’Anticristo. (Il Delassus pubblicò il suo libro nel 1907 - ndr).
Non si ha un perfetto accordo sulla durata di ciascuna epoca. Secondo De Saint-André i periodi sono:

1. Prima età: il periodo apostolico che decorre dall’anno 30 alla persecuzione di Nerone.

2. Seconda età: comprende le dieci grandi persecuzioni, da Nerone a Costantino.

3. Terza età: correrebbe da Costantino a Teodosio il Grande, morto nel 395. È il periodo dei grandi dottori.

4. Quarta età: molto più lunga, comprende il regno di mille anni che corre dalla conversione di Clodoveo e dei Franchi, 496, al pontificato di Alessandro VI, 1492. Essa si distingue dall’incatenamento e scatenamento di Satana, al principio e alla fine di questo periodo. Il carattere distintivo di quest’età è il regno spirituale dei santi dei primi secoli e di Gesù Cristo sulla società cristiana, nella Chiesa e per mezzo della Chiesa. In quest’epoca, infatti, Gesù Cristo regna nella persona del suo Vicario divenuto sovrano della città dei cesari. Tutti i re dell’Europa marciano sotto la bandiera della Chiesa. La religione cattolica è la base di tutti i governi e il Vangelo la regola. Gesù Cristo è proclamato vincitore del mondo e dell’inferno. Ovunque i suoi martiri e i suoi santi sono ricolmi dei più splendidi onori; dappertutto i suoi ministri sono rispettati e obbediti.
Ciò nonostante osserviamo che questo regno ebbe, come ogni altro, i suoi periodi di inizio di accrescimento, di splendore, di decadenza e, infine, di rovina.

Le ultime tre età ci mostrano periodi in cui i demoni si sono scatenati.

5. Quinta età: un demone che esce dal pozzo dell’abisso con Luterola nascita e diffusione del Protestantesimo.

6. Sesta età: i quattro demoni dell’Eufrate sono sciolti dalle loro catene. Quest’età inizia col secolo XVIII ed è caratterizzata dal regno della Massoneria.

7. Settima età: che sarà senza dubbio anche breve, sarà caratterizzata dal regno dell’Anticristo.

Man mano che scorrono i secoli, gli avvenimenti passati ci permettono di comprendere meglio i disegni di Dio sulla sua Chiesa e di interpretare meglio i simboli sotto i quali essi sono nascosti.
La grande questione che si dibatte nel mondo, sin dalle sue origini e soprattutto dopo la Redenzione, è la più urgente e la più angosciosa nell’epoca della Rivoluzione in cui ci troviamo.
A chi apparterrà il genere umano?
A Dio che l’ha creato, a Gesù Cristo che l’ha redento, o al demonio al cui servizio l’uomo si è dato sin dalle origini, e al quale si dà ancora col peccato e soprattutto con l’Apostasia sociale?

a cura del dott. Franco Adessa

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