domenica 24 novembre 2019

Chi è don Luigi Villa?



Nato a Lecco, il 3 febbraio 1918, Luigi Villa, dopo aver compiuto i suoi studi ginnasiali, liceali e teologici, fu ordinato Sacerdote, il 28 giugno 1942.
Celebrò la sua prima Messa nella cattedrale di Lecco, suo paese d’origine ed esercitò il suo ministero sacerdotale nell’Istituto Comboniano, per circa una decina d’anni.
Don Villa era un vero cacciatore di vocazioni ed uno stimato predicatore e conferenziere ed i suoi interventi erano apprezzati e richiesti in molte città e luoghi d’Italia. Inoltre, egli si dedicava in modo particolare alla formazione dei giovani.
Fu proprio questo suo legame con i giovani e la sua influenza che egli esercitava su di essi che gli procurò una condanna a morte. Infatti, il Gerarca fascista Ministro della Giustizia, Roberto Farinacci, emise una condanna a morte nei suoi confronti. La motivazione era la seguente: «Padre Luigi Villa non si sa chi sia; pare mandato in giro a sobillare i giovani contro la Repubblica». L’esecuzione della fucilazione non ebbe luogo grazie ad una “soffiata” fatta da un ufficiale del Ministero di Giustizia che, segretamente e tempestivamente, preavvisò un confratello di don Villa, Padre Ceccarini - che viveva presso l’Istituto Comboniano di Crema con don Luigi - perché fuggisse. 
Così, don Villa scavalcò una finestra e fuggì, proprio mentre stava arrivando una jeep con sei soldati armati del plotone di esecuzione.
Questa condanna pesò su don Villa per tutta la durata della Repubblica di Salò; intorno a lui, vi fu sempre un’atmosfera di provvisorietà ed una minaccia permanente che, solo con la fine della guerra, il 25 luglio 1945, segnò la sua liberazione da quell’incubo!
Durante la guerra, don Villa si prodigò anche per salvare intere famiglie di ebrei. Infatti, in obbedienza alle disposizioni di Pio XII, don Luigi mise in salvo 57 ebrei, in tre viaggi sui monti al confine tra Italia e Svizzera, rischiando la sua vita ad ogni viaggio. 
Agli inizi del 1953, per problemi familiari, egli uscì dall’Istituto comboniano e, su invito dell’arcivescovo di Ferrara, mons. Ruggero Bovelli, si incardinò in quella diocesi, per fondare un Movimento Missionario Internazionale.

a cura dell’Ing. Franco Adessa

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