venerdì 29 novembre 2019

IL MISTERO DEL PURGATORIO


Lo Spirito soffia dove vuole. In un paese di montagna, ai nostri giorni, esso ha scosso fin nel profondo un giovane cuore. Qui, in queste pagine, percepiamo la sua voce, una voce semplice, infantile, e insieme così singolare. Parla di cose misteriose, eppure comuni a tutti gli uomini. Chi non ha mai parlato con i suoi morti? Qui sono accennati questi colloqui, nella quiete dello spirito che prega, con coloro che tacciono per sempre. Fra la condizione delle «povere anime» nel luogo della purificazione, e la nostra condizione nella amata luce del sole è uno scambio ed un passaggio di conoscenze e dalla notte, in cui nessuno può più operare, giunge l'avvertimento chiaro e severo dell'«operate dum lucem habetis». Mi pare che in tutta semplicità un occhio abbia visto di più, un orecchio inteso di più di quanto è concesso ai sapienti di questo mondo. Qui è una figlia del popolo provvista, non so come, né donde, di una sapienza che non si può avere senza grazia dall'alto. Come, altrimenti, se si prescinde dall'insegnamento della Chiesa, dagli uomini e dalle donne illuminati, un animo illetterato, nel mattino della sua vita, avrebbe potuto attingere, in se stesso, tali in usate verità? Ciò che viene detto ad esempio sulla divina dottrina del «salutare discernimento», in profondo inconsapevole accordo con S. Tommaso d'Aquino, non può, di per sé, penetrare abbastanza lontano fra gli uomini, abbastanza profonda¬mente nel loro cuore.
E nessuno si scandalizzi se la lingua, come talvolta la sorgente sottile, fatica a trovare la via fra il pietrame ed i molti ostacoli. Molto più, noi ci auguriamo di essere ringraziati se la natura è rimasta natura.
Per il resto il lettore veda da sé. Poiché ciò che è genuino convince da se stesso ed anche la piccola campana si unisce all'armonia della grande campana, quando manifesta la lode e la verità di Dio.


IL MISTERO DEL PURGATORIO 
30 agosto 1931

Nel Purgatorio ho conquistato le più istruttive esperienze, là ho abbracciato i miei proponimenti migliori. Spesso io mi trattengo ore ed ore in questa scuola, per imparare a liberarmi di tutto ciò che non piace a Dio.
II Purgatorio è un luogo di misericordia e di bontà. Non avrei mai pensato che Dio fosse così infinitamente buono colle povere anime. Questa è stata e rimane ancora per me la più grande novità. 
In nessun altro luogo ho visto l'amore misericordioso effondersi così traboccante. Qui - in questo Purgatorio - io ho ritrovato l'amore e la misericordia di Dio tali e quali la mia anima li andava cercando.
Quando un'anima muore in un atto di pentimento, allora essa giunge a Dio. Alla sua presenza, nella sua vicinanza, un raggio di conoscenza trapassa l'anima: essa vede la bontà e l'amore di Dio ed in questo momento comincia il pentimento, cioè il Purgatorio.
È come se l'anima implorasse Dio: posso io ancora riparare? Posso io vivere ancora? E Dio risponde: sì, tu puoi essere introdotta nel noviziato del cielo e tutto, tutto qui riconoscere ed espiare; allora diventerai pura e potrai entrare nel mio regno. Oh, con quanta gratitudine ogni anima inizia il suo Purgatorio! Ogni anima è felice che Dio sia così buono ed ancora la mandi nel Purgatorio. 
Essa ringrazia il Sangue Prezioso, per i meriti del quale il Purgatorio le è stato donato. Luogo di liberazione,  dove  le  anime  sono  sottratte  all'abisso;  estrema  salvezza,  escogitata  dall'amore misericordioso...
Il Purgatorio è un luogo di conoscimento: qui le anime si risvegliano dal loro sonno...
Qui soltanto esse vedono effettivamente come Dio è amoroso e buono e grande. E riconoscono di aver disconosciuto e spesso turbato questo grande amore e questa bontà. Vedono i grandi doni di cui la loro vita è stata colmata e tutte le grazie ed i beni giocati, perduti, e le amare sofferenze del Salvatore, a cui esse non hanno offerto il cuore; l'amore di Dio sta davanti a loro nella sua pienezza ed esse riconoscono il torto fatto a Lui ed al suo amore. Allora brucia il fuoco che strugge le anime, lo spasimo che può essere alleviato solo dal Sangue Prezioso, riscatto di tutti i peccati.
lo penso sempre: le povere anime soffrono per la bontà e l'amore di Dio. Quanto più si eleva davanti a loro questo amore misericordioso, tanto più vivo è il loro patire.
Nell'eternità le anime non sono indurite come durante la vita. La bontà di Dio, l'amore misericordioso di Dio ed un raggio della sua maestà sciolgono il loro irrigidimento. Dio non è duro e crudele colle povere anime, come molti immaginano: oh, no, Egli è buono, pieno di amore e di misericordia, e ciascuna anima può conoscere questa sua bontà.
Mi sembra di udire risonare un mormorìo in tutto il Regno del Purgatorio. Oh, come è buono, come è buono Dio; se L’avessimo conosciuto, se avessimo voluto conoscerlo meglio, comprenderlo meglio, amarlo di più! Riconoscere l'amore divino, riconoscere la propria opaca durezza procura all'anima acuti tormenti. Io lo esperimento nel mio stesso cuore: contrasto così violento che deve provocare dolore.
Ma è anche un beato soffrire: non c'è disperazione in esso, perché le povere anime sanno con certezza che esse non andranno perdute. Sanno come Dio sarà misericordioso e le accoglierà nel Cielo, dove tutto è stato perdonato e dove Egli eternamente ricompenserà il poco bene che esse hanno compiuto in vita. La forza di questo amore è così potente che le anime possono reggere solo con spasimi di pentimento. Ma per quanto il pentimento le faccia soffrire, esse sono felici; libere da minacce e da dubbi, semplicemente dirigono la loro rotta verso l'eterna luce.
Nel Purgatorio ho imparato la riconoscenza verso il Sangue Prezioso. Qui tutto è irrorato e beatificato dal Sangue Prezioso. Qui ne vedo i benefici.
E penso: solo col Sangue Prezioso possiamo a nostra volta consolare le povere anime. È il modo migliore che ci sia dato di adorare ed applicare il Sangue Prezioso.
Oh, nel Purgatorio esperimento tanta consolazione del Redentore! Qui vedo come le anime restituiscono a Gesù ciò che Gli hanno dissipato e perduto. I molti spazi vuoti devono essere nuovamente colmati.
Mi sembra come un mosaico composto con mirabile arte divina dalle molte anime. Tutte le grazie che noi possediamo sono incastonate in questa arte divina.
Quando noi, distruggendo e perdendo tante pietruzze, non ci diamo pensiero del mosaico della nostra anima, allora compaiono i vuoti. Nel Purgatorio il quadro deve venire completato: tutto deve ritornare al suo posto ciò che è stato perduto, perché nulla manchi alla magnificenza di Dio.
Dio stesso - il meraviglioso Iddio - sarebbe distrutto, se ogni cosa non fosse ristabilita. Nulla può mancare nelle anime che entrano nel Cielo, altrimenti mancherebbe qualcosa a Dio stesso e la beatitudine in Dio non sarebbe più perfetta. Noi siamo chiamati anche a questo, a diventare la magnificenza di Dio. Mirabile mistero che io non posso descrivere, ma solo contemplare: noi apparteniamo tutti a Dio, siamo come le sue membra.
Proprio qui è la ragione per cui deve esistere un Purgatorio: io lo chiamerei anche «officina di riparazione».
Per amore e per grazia il buon Dio pone le anime nel Purgatorio. Se le anime non avessero bisogno di essere divinamente pure per entrare nel cielo, non godrebbero eternamente di quella beatitudine di cui godono dopo simile purificazione.
Dopo, hanno una più grande comprensione di Dio e godono eternamente di più. Il più lungo Purgatorio non è nulla al confronto delle gioie che esse sanno di poter attendere.
Perciò non vi è anima senza consolazione, per quanto sprofondata tra le fiamme: la certezza di soffrire solo in vista di una eterna felicità è consolazione, sole dell'amore misericordioso...
Ma non tutte le anime hanno un identico Purgatorio. Chi maggiormente ha peccato, si pensa, sarà più a lungo separato dalla visione di Dio. Questo può avvenire, certamente, ma forse non sempre.
Nel Purgatorio ho imparato a non pronunciare più il mio giudizio su tali questioni. Dio ha infinite scuse misericordiose: è meraviglioso esperimentarle nel Purgatorio. Spesso, nell'eternità le cose sono completamente diverse da come noi le pensiamo. Non siamo né capaci né degni di farcene un'immagine, non siamo degni di mescolarci al giudizio di Dio.
Oh, quanto completamente diversa dalla nostra risulta la sentenza divina! Quanto completamente diversa...
Spesso si pensa: questa anima è certamente perduta - o per lo meno è ancora profonda nel Purgatorio - ed è invece già da lungo tempo nel cielo.
E spesso si pensa, sì, molto spesso: questa anima è ormai da lungo tempo nel cielo, era una santa, ed essa è invece nel profondo del Purgatorio.
Dio solo conosce i suoi cuori, Dio solo ha il diritto di giudicare... Dio è nei suoi giudizi mirabilmente delicato e sottile, mentre noi siamo spesso così duri e ottusi. Dio non commette contro nessuno ingiustizie. Nessuno, purché abbia avuto buona volontà, soffrirà per il suo giudizio. Dio, giudice, è così delicato, così amabile, così giusto!

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