“… E quando penso a ciò che soffrì la mia cara Mamma, che voleva prendere tutte le mie pene per soffrirle in vece mia, come tu cerchi d’imitarla, pregandomi di soffrire tu le pene che le creature Mi danno, vado ripetendo: Mamma mia, Mamma mia!…” (11°, 25-10-1915)
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