giovedì 16 luglio 2020

l Corpo fisico di Cristo e il suo Corpo Mistico: uniti, ma da non confondere!



Nella sua Incarnazione, Nostro. Signore ha creato la sua propria natura umana.       Lo Spirito Santo ha creato, da Maria, il Corpo del suo Divin Figlio: il suo Corpo personale, fisico, e il suo Corpo Mistico. 
Tutti gli esseri umani siamo stati concepiti in Lui, come suo Corpo. Lo dice negli Scritti della “Serva di Dio” Luisa Piccarreta: 
“Ma sai tu che cosa il mio Eterno Amore mi voleva far divorare? Ah, le anime! E allora fui contento, quando le divorai tutte, restando con Me concepite. Ero Dio: dovevo operare da Dio, dovevo prendere tutte; il mio Amore non mi avrebbe dato pace, se avessi escluso qualcuna... Ah, figlia mia, guarda bene nel seno della mia Mamma; fissa bene gli occhi nella mia Umanità concepita e vi troverai l’anima tua concepita con Me, le fiamme del mio Amore che ti divorarono. Oh, quanto ti ho amato e ti amo!” (…) “Ogni anima concepita mi portò il fardello dei suoi peccati, delle sue debolezze e passioni, e il mio Amore mi comandò di prendere il fardello di ciascuna; e non solo le anime concepii, ma le pene di ciascuna, le soddisfazioni che ognuna di esse doveva dare al mio Celeste Padre. Sicché la mia Passione fu concepita insieme con Me.” (Primo volume, “Novena del Natale”). 
“Non appena la Potenza Divina formò questa piccolissima Umanità, tanto piccola che potrebbe paragonarsi alla grossezza di una nocella, ma con le membra tutte proporzionate e formate, e il Verbo restò concepito in essa. L’immensità della mia Volontà, racchiudendo tutte le creature passate, presenti e future, concepì in Essa tutte le vite delle creature e, come cresceva la mia, così crescevano loro in Me. Sicché, mentre apparentemente parevo solo, visto col microscopio della mia Volontà si vedevano concepite tutte le creature. Succedeva di Me come quando si vedono acque cristalline, che mentre compariscono chiare, viste col microscopio, quanti microbi   non si vedono?” (Vol. 15°, 16-12-1922).

È vero che siamo nati venti secoli dopo; ma il nostro spirito, chi può dire sul serio in quale momento è stato creato? Non si tratta di una “pre-esistenza” delle anime, che è un errore condannato dalla Chiesa, ma che tutte le anime –a cominciare da quella della Santissima Vergine, e l’anima di Adamo e di tutte le generazioni– siamo stati creati nell’Atto Divino che è al di sopra del tempo e abbraccia tutti i tempi: l’Atto dell’Incarnazione del Verbo. 
“In Cristo (il Padre) ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza,    poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella   sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle       della terra.” (Ef 1,4-10). 
L ’intenzione del Signore nel dare la vita per noi (lo scopo della Redenzione) era di salvare tutti: “...Questo è il calice del mio Sangue, per la nuova ed eterna Alleanza, versato per voi e per tutti...”, poiché “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della Verità” (1 a Tim 2,3). Ma di fatto è efficace soltanto per quelli che si salvano: “Questo è il mio Sangue, il Sangue dell’Alleanza versato per molti” (Mt 26,28 e Mc 14,24). 
Da notare che le parole della Consacrazione nella Messa sono prese in parte dal vangelo di Luca e dalla 1 a Corinzi di San Paolo (“per voi”), e in parte dai vangeli di Matteo e di Marco (“per molti”). “Per molti”, “pro multis”, è stato tradotto “per tutti”, benché non sia la stessa cosa. 
L’ immenso dolore del Signore, equivalente al suo Amore, è dovuto al fatto che non tutti s’incorporano a Lui mediante la Redenzione. 
Tutto ciò che fa e soffre il suo Corpo Mistico si ripercuote nel suo Corpo fisico, e viceversa, la sorte dolorosa e gloriosa del suo Corpo fisico la condivide con il suo Corpo Mistico. Tutto ciò che facciamo o che ci accade, Gesù lo sente in modo vivissimo, come fatto da Lui o che accade a Lui. E come Lui è Sacerdote e Vittima, così il suo Corpo Mistico partecipa di entrambi uffici. Gesù Cristo condivide con ogni battezzato la sua triplice prerogativa di Sacerdote, Maestro e Re. 
Per questo, il suo Amore non si accontenta dell’unione con Lui, vivendo in grazia, ma desidera ardentemente consumarci nell’unità con Lui, con un solo cuore (il Suo!) e una sola vita: “Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di Lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il Corpo, ben compaginato        e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria    di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità” (Ef  4,15-16). 

P. Pablo Martin Sanguiao

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