mercoledì 18 agosto 2021

Perché l’uomo sia strumento a totale servizio della gloria di Dio, lui deve essere sempre della verità, della Legge, del Vangelo, dell’obbedienza, della grazia.

 


Notiamo che con Giuseppe, lo Sposo della Vergine, il sogno serve per rivelare una volontà immediata che deve compiersi e il Signore aggiunge il Comando.  

Giuseppe sogna, al sogno segue la spiegazione, alla spiegazione segue il comando, l’ordine che è imperativo e deve essere eseguito all’istante. 

Con Nabucodònosor non è il futuro remoto che interessa a Dio. La rivelazione in questo caso è veramente ininfluente. Gli interessi di Dio sono ben altri. 

Dio deve rivelare attraverso Daniele la sua verità e la falsità di tutti gli idoli al re e per questo gli manda un sogno di inquietudine e di tormento. 

Ogni sogno mandato da Dio nella Scrittura ha una sua specifica, propria finalità. Secondo questa finalità esso va letto e compreso.  

Senza la finalità precisa, esatta, non vi sono sogni che vengono da Dio. Manca il fine dell’intervento di Dio e il fine va sempre compreso. 

O si comprende il fine per ispirazione o per rivelazione. Senza comprensione del fine, nessun sogno potrà venire da Dio. Dio sempre agisce per un suo fine. 

Il fine del sogno di Nabucodònosor è di purissima rivelazione della trascendenza e dell’infinita sua superiorità dinanzi ogni altro essere. 

Dinanzi ad ogni essere esistente, visibile o invisibile, Lui è il Creatore e il Signore. Dinanzi agli altri dèi, Lui è l’Esistente Eterno, gli altri la non esistenza.  

29 O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto farti conoscere ciò che dovrà avvenire.  

Quanto sta tormentando il re non riguarda per l’immediato presente la persona del re. Il Dio del cielo ha voluto manifestargli ciò che dovrà avvenire. 

O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto farti conoscere ciò che dovrà avvenire.  

Chi svela i misteri è il Dio del cielo. Qual è il fine per cui ciò che riguarda il futuro viene manifestato al re? Perché deve conoscere che solo Lui è vero Dio. 

Lo attesta il fatto che nessuno della terra è stato capace di svelarglielo. Il re deve saperla questa verità: solo il Dio del cielo è il vero Dio. 

Se Lui vuole conoscere le cose che avvengono, solo al vero Dio dovrà rivolgersi. Maghi e indovini non sanno neanche il futuro del prossimo secondo. 

30 Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 

Daniele non è uomo sopra gli altri uomini. Ogni uomo è uguale ad ogni altro uomo. Cosa crea la differenza tra lui e gli altri? La fede nell’unico Dio vero. 

Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. Daniele sa perché deve fare conoscere.  

Non è per sapienza umana che Daniele conosce. Lui conosce per rivelazione, manifestazione. La sua scienza è purissimo dono di Dio. 

Qual è il fine per cui Daniele possiede questa scienza? Non per gloria personale, ma perché strumento del Signore per servire il re. 

Tutto l’uomo, con ogni suo dono naturale, soprannaturale, fisico, spirituale, materiale, deve vivere solo come strumento per manifestare il suo Signore. 

Tutto deve essere in lui strumento di servizio: ministero, carisma, scienza, sapienza, intelligenza, anche la santità più eccelsa ed elevata. 

Perché l’uomo sia strumento a totale servizio della gloria di Dio, lui deve essere sempre della verità, della Legge, del Vangelo, dell’obbedienza, della grazia. 

Deve essere delle virtù, perché solo dalla verità e dalla grazia si può essere strumenti a servizio della verità e della santità del Signore nostro Dio.  

Se si è del peccato, della disobbedienza, della disonestà, dell’ingiustizia, del vizio, della trasgressione della Parola, si è nella falsità. 

Dalla falsità nessuno potrà mai essere strumento a servizio della gloria del suo Signore, Creatore, Padre, Salvatore, Redentore. Non è della verità. 

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