domenica 23 ottobre 2022

IL VERO REGNO DI DIO

 


Fino a dove arriva (o deve arrivare) “la comunione dei santi”? 


La Comunione dei Santi è la vita del Corpo Mistico di Cristo.  Come si spiega? 

I l primo decreto eterno del Volere Divino fu che il Verbo s’incarnasse, si facesse Creatura per amore del Padre. In questa sua Umanità il Padre Celeste ha visto, ha voluto noi e tutte le creature; per prima ha visto Colei che doveva essere sua Madre, perfetta imitatrice del Padre Divino. Quindi, in Gesù ha conosciuto, ha amato, ha creato tutti gli altri figli che avrebbero formato il Corpo Mistico del Figlio: “In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci ad essere suoi figli adottivi” (Ef 1, 4-5). E per loro tutte le altre creature: “Tutto è vostro, ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio” (1 Cor 3, 22-23).  


Siamo stati concepiti nell’atto dell’ Incarnazione del Verbo: 

“… Sai tu dove sfolgorò tutto il mio Amore, tutta la mia Potenza e Sapienza? Non appena la Potenza Divina formò questa piccolissima Umanità, tanto piccola che potrebbe paragonarsi alla grossezza di una nocella, ma con le membra tutte proporzionate e formate, e il Verbo restò concepito in essa. L’immensità della mia Volontà, racchiudendo tutte le creature passate, presenti e future, concepì in Essa tutte le vite delle creature e, come cresceva la mia, così crescevano loro in Me. Sicché, mentre apparentemente parevo solo, visto col microscopio della mia Volontà si vedevano concepite tutte le creature. Succedeva di Me come quando si vedono acque cristalline, che mentre compariscono chiare, viste col microscopio, quanti microbi non si vedono? Il mio Concepimento fu tale e tanto grande, che la gran ruota dell’Eternità restò colpita ed estatica, nel vedere gli innumerevoli eccessi del mio Amore e tutti i prodigi uniti insieme. Tutta la mole dell’Universo restò scossa nel vedere rinchiudersi Colui che dà vita a tutto, restringersi, impiccolirsi, rinchiudere tutto…, per fare che cosa? Per prendere le vite di tutti e far rinascere tutti”  (Vol. 15°, 16.12.1922) 

 

Così è avvenuto nell’atto dell’ Immacolato Concepimento di Maria: tutti siamo stati concepiti allo stesso modo nel suo Cuore materno:  

(…) “È tale e tanto il nostro amore per chi vuol vivere e vive nel nostro Volere Divino, che lo vogliamo far partecipe di tutte le opere nostre, per quanto a creatura è possibile, dandogli anche       il merito delle nostre opere divine. Come la creatura entra nella nostra Volontà, Essa chiama in atto il suo operato divino, come se in quell’istante lo stesse operando, ed immedesimandola nell’atto suo, le fa vedere e ricevere i prodigi del suo operato per confermarla nel bene, facendole sentire la    nuova vita dell’atto suo. Tu hai visto il concepimento della Sovrana Regina e come tu, stando nella mia Volontà, ti sei trovata concepita nel suo materno Cuore. Vedi la gran differenza per chi vive nel mio Volere? I prodigi dell’Immacolato concepimento furono inauditi. La mia Volontà, che animava questo concepimento al quale nessuno può sfuggire, chiamò presenti tutte le creature, perché restassero concepite nel suo vergine Cuore e ricevessero la sua maternità, il suo aiuto, la sua difesa, e trovassero il rifugio, l’appoggio in questa Madre Celeste. Ora, chi vive nel nostro Volere, si trova nell’atto del concepimento, è la figlia che di sua spontanea volontà cerca la Mamma sua e prende     il suo posto, si chiude nel suo materno Cuore, per[ché le] faccia da Mamma la Celeste Regina. Ora questa prenderà parte alle ricchezze della Sovrana Regina, ai suoi meriti, al suo amore, sentirà in sé la nobiltà, la santità di Lei, perché conosce a chi appartiene, e Dio la renderà partecipe dei beni infiniti e dell’amore esuberante che ebbe nel concepimento di questa santa Creatura.”  (Vol. 34°, 21.04.1936) 

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P. Pablo Martín 

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