LETTERA 48
A Fr. Alfonso Kolbe, Cracovia
S.l.G.C. Zakopane 4 X 1920
Caro fratello!
Dio ti ricompensi per gli auguri! Mi fa piacere che la poesiola «Blogoslawieni» venga pubblicata1. Se potrai mandarmene almeno una copia (un ritaglio) la conserverò come ricordo. Se riuscirai a realizzare ciò che in essa ti sei proposto, in breve tempo potrai farti santo! È la via verso l'infinito e non terminerà mai, perciò «colui che è santo si santifichi ancora» [Ap.22,11]; ma quanto più uno avanza su questa via, tanto più chiaramente vede quanto sia lungo il cammino che gli rimane ancora da percorrere e quanto breve è il tratto che ha già percorso in confronto al tutto da percorrere. Quanto più svelto corre, tanto più comprende la lentezza del suo cammino attuale. E così senza sosta, come se dovesse sempre cominciare da capo; anche il nostro Padre s. Francesco, sul letto di morte, affermò: «Cominciamo ad operare il bene»2.
Mi ha rallegrato molto la notizia del lavoro della M.I. e della seduta straordinaria, nonostante le forze fossero tanto ridotte. Occorre davvero attenersi ai principi della poesia «Blogoslawieni» per non lasciar cadere le braccia.
L'utilità della relazione e delle conferenze si dimostra maggiormente nelle occasioni che talvolta si presentano. Una risposta evasiva e talvolta anche il silenzio diventano seme di indifferentismo e forse anche di miscredenza.
Mi raccomando alle preghiere e cordialmente saluto tutti i chierici, soprattutto i militi.
Fr. Massimiliano M. Kolbe
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(1) La poesia dal titolo Blogoslawieni [Beati], composta da Fr. Alfonso Kolbe, è un commento alle beatitudini evangeliche; fu pubblicata da Polski Siew nel 1920 e fu ripresa da RN 1 (1922) 10-11. - (2) Cf. FRA TOMMASO DA CELANO, Vita prima di s. Francesco d'Assisi, cap. VI: «Cominciamo, fratelli; a servire il Signore Iddio, poiché finora abbiarn fatto ben poco, anzi nessun profitto».
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