mercoledì 23 luglio 2025

L’appiattimento spirituale

 


Il cosciente lavoro sull’anima


L’appiattimento spirituale ha assunto delle dimensioni spaventose e gli uomini stessi non se ne rendono conto appunto, perché non la prendono sul serio con la maturazione delle loro anime. Vivono e tutto si svolge secondo il punto di vista mondano, cioè vengono accolte e valutate sempre soltanto le impressioni dall’esterno e ciò che deve svolgersi all’interiore di un uomo rimane inosservato, perché non può essere visto dai prossimi. Gli uomini non prendono sul serio il loro proprio sviluppo spirituale, ma vengono soverchiati talmente da impressioni esteriori che non si accorgono dell’ammanco spirituale e credono piuttosto, di vivere nel modo giusto e secondo la Volontà di Dio, perché vengono istruiti in quel modo. E questo appiattimento spirituale è un male così grande, perché innumerevoli uomini ne sono malati, che si accontentano con usanze e costumi, con cerimonie e sfarzo esteriore che trattiene l’anima nell’oscurità sempre più fitta.

Però a tutti questi uomini è stato dato da Dio il Dono dell’intelletto, tutti questi uomini possono riflettere in ore silenziose su ciò che viene loro reso di norma come apparente “mezzo di guarigione per l’anima”. Tutti questi uomini hanno la possibilità di rivolgersi al Padre nella preghiera silenziosa, infantile per la giusta conoscenza, perché in tutti questi uomini si insinuano a volte dei dubbi, appena intendono seriamente di compiere la Volontà di Dio. Solo pochi utilizzano l’intelletto e giungono anche con l’Aiuto di Dio alla giusta conoscenza. La maggioranza però lascia pensare altri per sé e segue ciecamente e senza esitazione delle guide che agiscono pure così senza coscienza e vivono un cristianesimo superficiale, privo di qualsiasi serietà. Una volta però gli uomini non potranno scaricare la responsabilità sulle loro “guide”. Ognuno dovrà rispondere per sé stesso, perché ad ogni uomo vengono indicati i mezzi e le vie per percorrere la retta via, che può essere trovata però sempre soltanto, quando una vera serietà dell’uomo lo fa invocare Dio per la Verità, per la Luce, cioè per la conoscenza. 

L’appiattimento spirituale è già così profondo, che gli uomini non sono più in grado di riconoscere la più grossa insensatezza come tale oppure che si sentono bene di muoversi in ciò. Si poteva arrivare a questo appiattimento spirituale soltanto, perché l’avversario di Dio poteva introdursi ovunque mancavano le preghiere nello Spirito e nella Verità. Gli è riuscito ad edificare un mondo apparente, che agli uomini sembrava una sostituzione pienamente valida, nella quale preferivano rifugiarsi piuttosto che nella loro “silenziosa cameretta”, dove avrebbero potuto pregare “nello Spirito e nella Verità”. Gli uomini cercano il sfarzo e lo splendore e non sanno che dietro a ciò si nasconde sempre Satana. Gli uomini gioiscono di ciò che possono offrire all’occhio, ma non guardano nell’interiore del loro cuore, dove potrebbero scoprire molte più magnificenze nell’intimo collegamento con il loro Dio e Padre, il Quale vuole soltanto questo intimo collegamento con Lui, per poi riversare i Suoi Doni di Grazia nella misura più ricca. Questo collegamento intimo può essere stabilito ovunque, ma non si svolgerà mai là dove viene guidato l’occhio su forme spettacolari terrene di ogni genere. Voi uomini dovreste utilizzare meglio il vostro intelletto, dovreste distogliervi pieno di ribrezzo dalle opere di Satana, che cerca di abbagliare gli uomini ed al quale è anche riuscito, di renderli non ricettivi per la giusta Luce, perché la luce d’abbaglio ha tolto loro la facoltà di riconoscere una Luce soave. Dovete sempre soltanto invocare Dio per la giusta Luce, ma lo dovete fare attraverso la preghiera nello Spirito e nella Verità, che Egli esaudirà anche veramente e non lascia camminare più a lungo nell’oscurità l’uomo, che desidera seriamente la Luce. 

Amen

28. luglio 1958

Proteggete la Mia Parola! Parlate della Mia Parola!

 


PAROLA DI DIO 


Mia amatissima figlia, la pena più grande di questa tribolazione è che esistono, all‟interno dei Codici Legislativi delle vostre nazioni, delle leggi che si oppongono in tutti i modi alle Leggi di Dio, siano esse visibili o meno. Qualsiasi Legge di Dio sia stata violata da parte di coloro che governano le vostre nazioni, viene ora sostituita da un muto assassino dell‟anima. Ogni trasgressione verrà mostrata come se si trattasse di una buona cosa. Più l‟atto è malvagio, maggiore sarà l‟applauso ad esso tributato, mentre a coloro che proclamano la Verità, la Vera Parola di Dio, non sarà concesso neppure lo spazio per parlare. Le loro voci verranno per la maggior parte ignorate; qualora esse dovessero essere udite, verrebbero pubblicamente denunciate come malvagie. 

È veramente arrivato il tempo in cui la Verità verrà rovesciata e presentata come una menzogna. La Parola ora sarà considerata dalla maggioranza delle persone, come un romanzo di fantasia: una menzogna. Le Leggi di Dio, però, saranno difficili da ignorare e, quando a coloro che governano le vostre nazioni, sarà chiesto di rispondere delle loro malvagie azioni, essi dichiareranno che la Parola di Dio è imperfetta ed antiquata. 

L‟astuzia del diavolo è tale da aver comportato che, la sua malvagità venga accettata, ed ogni comportamento o azione morale siano dichiarati disumani e contrari alla libertà civile. Tuttavia, coloro che sono stati benedetti con il Dono dello Spirito Santo, saranno ancora in grado di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Mai prima, fin dai giorni di Noè, il mondo è stato coperto da un tale inganno. Mai prima, l‟uomo ha peccato tanto quanto ora. Così, come accadeva ai giorni di Noè, l‟egocentrismo dell‟uomo ha raggiunto livelli tali da indurlo a credere di avere il controllo del proprio destino; tale infatti è l‟ampiezza del suo narcisismo. 

Oggi, il peccato viene accolto con sollievo e promosso come un diritto civile e pertanto, ci si aspetta che anche voi lo rispettiate. Se non mostrerete rispetto verso le azioni peccaminose, allora potreste scoprire di essere diventati colpevoli di un crimine. Il vostro crimine sarà quello di sostenere la Parola di Dio e per tale motivo vi faranno soffrire. 

Quanto facilmente l‟uomo si lascia ingannare dal piano globale messo a punto per bandire qualsiasi senso di colpa relativo agli atti peccaminosi, che vengono redatti nelle leggi delle vostre nazioni. Tutte queste cose sono state predette e ben presto non un solo atto illecito – incluso l‟omicidio, l‟eutanasia e l‟aborto – sarà considerato sbagliato. Verrà un tempo in cui il genocidio su larga scala, sarà perpetrato dopo l‟introduzione di tali leggi, le quali verranno concepite per rendere legittima l‟uccisione di coloro che soffrono di disabilità e di altre menomazioni fisiche. 

Le cattive leggi, decretate nelle vostre nazioni, condurranno alla promulgazione di leggi ancora più gravi, che vi toglieranno ogni potere. Voi avete dato l‟autorità a coloro che Mi rinnegano e che disprezzano le Leggi di Dio, ed a causa di questo, essi introdurranno altre azioni malvagie, che causeranno delle sofferenze inimmaginabili. Quelle che possono sembrare delle leggi di un paese che promuove i diritti civili ed umani, porteranno ad una forma di dittatura che definirà come reato il fatto di essere Cristiani. 

Proteggete la Mia Parola! Parlate della Mia Parola! Non cadete nella trappola di accettare qualsiasi campagna mondiale in favore dei diritti civili, progettata invece per convertire il mondo verso un‟unica, nuova religione mondiale. Invito voi, Miei servitori consacrati, a proclamare la Parola di Dio ed a rifiutare gli atti malvagi, che hanno attanagliato quasi tutte le nazioni che non riconoscono la Parola di Dio. 

È molto facile richiedere la diffusione dell‟accettazione dei diritti umani, al contrario si richiede del coraggio per un Mio servitore, stare in piedi e dichiarare che le azioni, che sono ripugnanti davanti a Dio, sono contro di Me, poiché farlo vi attirerebbe un‟enorme quantità di critiche da rendervi impopolari. 

Ricordatevi quello che Io ho detto: -“L‟uomo che veramente Mi serve con onestà, non avrà mai paura di proferire la Verità, né cercherà mai di essere popolare. Il suo unico obiettivo sarà quello di salvare le anime”. 

Il vostro Gesù. 

28 Dicembre 2014

Parte 01: Viaggio nel Purgatorio - I tre Sogni di MONSIGNOR EYMARD (Paradiso, Purgatorio e Inferno)

 


A titolo di Presentazione

Il libro che voi, caro lettore, avete tra le mani è il risultato di tre sogni di monsignor Eymard e che ci è venuto a conoscenza e ci siamo presto resi conto del bene che può fare alle anime, avvertendole di vivere felici qui in questo mondo per essere molto felici nella prossima vita.

Ora, la Santa Madre Chiesa ci insegna che Dio si è degnato di rivelare agli uomini le verità per la nostra salvezza fino all'apostolo Giovanni. Questa è la rivelazione pubblica, ufficiale, alla quale tutti noi cattolici, per grazia di Dio, dobbiamo dare la nostra piena adesione alla fede.

Non credere in questa rivelazione pubblica, che è la Parola di Dio, come ci insegna la Chiesa, è mettere a rischio di condanna il destino eterno.

La Chiesa ci insegna anche che ci possono essere rivelazioni particolari come apparizioni, visioni, oracoli dei santi e ammette persino che ci sono state e che in un certo senso sono approvate dalla Chiesa (Lourdes, Parai Le Monial, Fátima), ma le considera rare, le quali devono essere provate e non possono mai essere presupposte e sono autentiche solo quelle che sono in pieno accordo con la rivelazione pubblica, ufficiale che è Sacra Scrittura. La Chiesa non richiede necessariamente che si creda in particolari rivelazioni da essa riconosciute.

Anche l'imprimatur dell'autorità episcopale non significa il riconoscimento della Chiesa, ma piuttosto che il contenuto di quella particolare rivelazione non va contro la fede e la morale cattolica.

Cosa possiamo dire delle punizioni fisiche che le anime subiscono nel Purgatorio o all'Inferno?

Dio ci parla attraverso confronti, usando cose che noi umani conosciamo per rivelarci approssimativamente le cose del mondo soprannaturale (Osea 12, 10), altrimenti non ci sarebbe comunicazione, rivelazione.

La punizione fisica nel Purgatorio o all'Inferno e persino la felicità in Paradiso è presentata da figure, simboli, sebbene la loro realtà sia più stupenda delle figure utilizzate.

Per quanto riguarda la pena per il fuoco e altre figure che rappresentano la sofferenza, dobbiamo dire che non possiamo specificare in cosa consista. Certo è che non possiamo pensare al fuoco come lo conosciamo, come facciamo in questo mondo.

Non dimentichiamo che tutto è uno stato d'animo. Il peccatore soffre nel Purgatorio (temporaneo) o Inferno (eterno) perché riconosce che Dio è estremamente buono e che egli, volontariamente, è diventato incompatibile con il Bene Supremo.

Nel Purgatorio il fuoco della sofferenza purificatrice è la distruzione di tutto il nostro egoismo, del peccato della nostra anima. Secondo santa Caterina Genova, il fuoco che affligge le anime del Purgatorio senza consumarle è il fuoco dell'amore, più doloroso del fuoco come lo conosciamo qui sulla Terra. Lei ci dice che è una vergogna così intensa che non ci sono parole che possano esprimerlo né l'intelligenza possa concepirlo. La gioia nel Purgatorio è sapere che un giorno vedrete Dio faccia a faccia e, così, l'anima accetta con piacere questa sofferenza che la purifica e la libera.

Nell'Inferno, la sofferenza rappresentata dal fuoco è infinitamente più grande, in quanto l'anima sa di essere condannata, in quanto così l'ha scelta; è il fuoco non dell'amore, ma il fuoco dell'odio, dove la schiavitù dell'egoismo si presenta al massimo. All'Inferno non c'è amicizia, solo odio eterno. Avrete la compagnia dei peggiori assassini, criminali della storia, l'eterna compagnia dei demoni. È un odio che non finisce mai, mai.

Quanti bambini all'Inferno odieranno i loro genitori per essere lì a causa loro, per il loro cattivo esempio, per non aver insegnato loro la via della salvezza, del Vangelo di Nostro Signore. Eretici e apostati si odieranno a vicenda. Odieranno i loro “pastori” e odieranno coloro che una volta li ingannarono togliendoli dalla via della salvezza...

Rendiamo grazie al buon Dio per la fede ricevuta, per la grazia di essere cattolici, in quanto appartenere ed essere fedeli alla Chiesa è segno di predestinazione.

La lettura di questo libro risvegli nel cuore del lettore un grande amore per Nostro Signore, la Vergine Maria, la Chiesa cattolica e i fratelli.

Questo libro, come dice il suo autore monsignor Eymard, “parla del sentimento umano. Sono semplici sogni raccontati con un linguaggio leggero e attraente.

Questo è quello che ho potuto fare, ci dice anche l'autore, per tenere il lettore agganciato fino all'ultima pagina, lasciandolo a meditare su ciò che aveva letto...

E perché non dirlo?

Vorrei addirittura che rimanesse un po' colpito dalla lettura, perché solo allora avrebbe potuto allontanarsi da sin”. Amen, diciamo.

 

1) Parte: VIAGGIO IN PURGATORIO

Non mi sono mai preoccupato dei sogni. Soprattutto quando parlano di cose non importanti che hanno la loro spiegazione nella stanchezza della vita, nelle preoccupazioni quotidiane o nell'esaurimento nervoso.

Tuttavia, i tre sogni che vi racconterò meritano una menzione speciale, per il loro significato e per il seguito con cui mi sono stati presentati da un messaggero di Dio.

Sognai che mi appariva un angelo con le ali bianche e lunghe come se fossero scomode per il suo corpo, che sembrava neve. Il suo volto era come un vetro, da cui proveniva uno splendore divino che abbagliava la mia visione.

Lo strano visitatore si avvicinò a me e mi salutò con reverenza, dicendo

Salve, rappresentante di Cristo!

Un pò timido, invece, sono riuscito ad aprire bocca e a rispondere:

Salvare! Chi sei e cosa vuoi?

L'angelo continuò:

Sono uno dei cherubini che assistono al sacro trono di Dio Onnipotente (e qui l'angelo si inchinò) e sono venuto a prenderti per mostrarti il Purgatorio. Oggi è sabato, giorno in cui la Madonna manda a chiamare le anime che in vita portavano lo scapolare e i cui proprietari sono morti con esso. Voglio che tu abbia una visione reale di quel luogo di purificazione, dove rimangono le anime a cui non sono ancora state detratte le sentenze.

E, nel sogno, ricordo come parlai all'angelo, dicendo

Sì, messaggero di Dio. Andrò lì per aiutare coloro che conosco che non hanno ancora fatto celebrare Messe per le loro anime.

Vedrete la sofferenza di diversi bambini, studenti delle scuole in cui vivete che, per un motivo molto semplice, ancora oggi non potranno vedere il volto di Dio. Il mio interesse nel portarvi con me è proprio perché so che lì ci sono diversi vostri amici, giovani che sono stati vostri studenti e che la morte ha tolto al mondo all'inizio della loro vita, in gioventù!

E l'angelo mi prese tra le sue braccia soprannaturali come fossero nuvole che mi avvolgevano e attraversavano con me lo spazio infinito che ci separava dall'eternità. L'ampiezza misteriosa che ci circondava in quel momento e la paura che mi faceva tremare mi provocarono nel cuore una profonda angoscia, impressionata da ciò che poteva accadermi.

Dopo qualche tempo, che mi sembrava troppo lungo, in questa vertiginosa salita verso un luogo sconosciuto, udii la voce dell'angelo che mi diceva:

Siamo vicini! Vi chiedo di non spaventarvi!

Ci passavano nuvole pesanti e, mentre salivamo, il vento ululava come un lupo affamato in una notte illuminata dalla luna. Sentivo la pelle d'oca passare attraverso il mio corpo, mentre vedevo, molto più in basso, la grande palla della Terra, muoversi vertiginosamente intorno a se stessa.

Chiusi gli occhi per aprirli più tardi, quando l'angelo mi scosse per mostrarmi una porta di fuoco che avevamo davanti. Spesse fiamme si scagliavano attraverso le fessure, mentre rotoli di fumo scuro invadevano il soffitto del maestoso edificio.

Disse l'angelo:

È qui!

E, a un segno della croce fatta con la mano destra verso l'ingresso misterioso, si aprirono quegli enormi cancelli, che scricchiolavano sui cardini che li sostenevano.

Entriamo.

Uno spettacolo doloroso mi ha quasi spezzato il cuore. Vidi, nel sogno, anime che soffrivano le fatiche del fuoco e che, al mio passaggio, stesero le braccia in atteggiamenti di supplica, senza poter parlare, con un volto che mi provocava profonda angoscia.

Non parlano qui? Ho chiesto.

No. Le anime non possono parlare. Quando raggiungeranno il Cielo, potranno avere conoscenza di tutto, attraverso l'intuizione divina. È proprio questa una delle grandi forme di felicità, nella beatitudine.

E mentre parlavo, l'angelo che mi guidava non si fermò un attimo. Sembrava frettoloso, proprio come qualcuno che aveva tempo impostato per completare una missione. Mi portò nell'abisso del Purgatorio, fermandosi improvvisamente davanti a un'anima. Mi ha fatto notare una ragazzina di 12 anni, più o meno, seduta sull'orlo di una fiamma. La poveretta ondeggiava sui movimenti incerti della fiamma rossa e aveva lo sguardo triste di chi aveva già perso la speranza... L'ho guardata, sapevo chi era. Mi sono ricordato dei suoi ultimi istanti sulla Terra che ho visto. Quando mi vide, si alzò, aprì la bocca, nello sforzo di parlare, di urlare, senza poterlo fare. Poi, provò un sorriso sterico, con una brutta contorsione della bocca.

Ho chiamato il tuo nome:

Marisa!

Ma lei continuava a guardarmi, mentre si sedeva di nuovo sul suo sedile di fuoco, davanti a un semplice gesto dell'angelo che mi seguiva. Ora, l'ho indicato a cinque ragazzi, uno dei quali ho anche incontrato. Era morto molti anni fa di anemia perniciosa e mi era difficile credere che fosse ancora in Purgatorio, in quanto avevo già celebrato diverse Messe per lui.

Sì è vero! disse l'angelo. Loro cinque ora andranno in Paradiso. Le vostre Messe li hanno serviti, sebbene siano stati celebrati da uno solo. Ma Dio ha contribuito con i meriti del sacrificio infinito per loro cinque, in modo che potessero essere salvati nello stesso giorno. Tutti indossavano lo scapolare.

E quella ragazza? Ho chiesto.

Quella ragazza ha detto che l'angelo che sulla Terra si chiamava Marisa, non se ne andrà oggi perché deve ancora purificarsi da alcuni piccoli errori commessi in vita. Trascorrerà un'altra settimana in Purgatorio.

Ho guardato Marisa. E ho sentito tutta l'angoscia del suo spirito. All'udire la sua sentenza, ella rabbrividì leggermente, e, fingendo di non curarsi molto del dolore per le sue ustioni, si raddrizzò meglio sulla punta della fiamma che la avvolgeva di momento in momento, facendola precipitare in quel rosso mare di fuoco immenso.

Mi voltai verso l'angelo e chiesi:

Che cosa ha fatto?

Il cherubino rispose:

Sulla Terra, batté il piede contro sua madre, le rispose con cattive maniere, scappò di casa e si mise con un collega che fu la causa della sua caduta. Si ammalò di un brutto raffreddore che prese sulla spiaggia, mentre si stava dirigendo lì, nascosto ai suoi genitori, con questo collega, e morì di doppia polmonite.

Al Policlinico, vero?

Esattamente! Sei stato tu a perdonargli i suoi peccati, ma ora deve purificarsi dai suoi dolori... Dio la chiamò, nonostante i suoi pochi anni, prima che cadesse in colpe maggiori e si condannasse eternamente.

Ho abbassato la testa e mi sono incamminato verso il cancello di uscita. Dietro di me venne l'angelo con i cinque figli benedetti. E, mentre raggiungevamo la porta fiammeggiante, pensai a innumerevoli altri bambini della Terra, che conoscevo così bene, pensai ad altre persone che erano in grave pericolo di condanna, per non aver prestato attenzione ai consigli dei loro genitori, né aver cercato di pentirsi dei loro peccati o correggersi per le proprie colpe. E quando salutai il messaggero celeste, gli chiesi:

Verrai ancora a prendermi per un'altra visita al Purgatorio?

Ed egli, sbattendo le lunghe ali verso il Cielo, abbracciando i nuovi figli della Madonna, esclamò

NO! Ora, non verrò più a cercarti in Purgatorio. Ti porto in Paradiso la prossima volta!

Quando mi svegliai, erano già le cinque del mattino, ora di alzarmi subito. I lampi dell'alba coloravano di rosso l'orizzonte in lontananza, attraverso la mia finestra aperta. E, mentre pregavo la preghiera del mattino, il ricordo di Marisa non mi è mai uscito di mente... Ancora in Purgatorio, a causa della tua disobbedienza!

E sono uscita per celebrare la Santa Messa per quel bambino sfortunato, nello stesso tempo ho pensato:

Quante Marisa là fuori soffriranno così tanto e così tanto in Purgatorio!...

 

Commento: Il Purgatorio è biblico?

Ero credente, ero un pastore protestante e, quindi, non credevo nella dottrina del Purgatorio. Mi sento triste quando incontro cattolici che, influenzati dal protestantesimo, non credono nel Purgatorio. Alcuni mi chiedono: il Purgatorio è un dogma di fede? La dottrina sul Purgatorio è biblica? La mia risposta sincera e chiara è: sì, il Purgatorio è un dogma di fede e, quindi, la sua dottrina è biblica. Dopo aver studiato la materia del Purgatorio ho scoperto che questa dottrina era altamente consolante.

La Chiesa insegna che il Purgatorio è uno stato di purificazione morale, in cui le anime, non ancora del tutto pure, si purificano attraverso la punizione, diventando degne del Cielo. Questa è la definizione di dogma.

Quanto alle prove scritturali (dalla Bibbia), le troviamo in II Mac 12, 43-46: “Poi fece una colletta, mandando a Gerusalemme circa diecimila dracme, affinché potesse offrirsi in sacrificio per i peccati: un modo di agire bello e santo, risultante dalla sua fede nella risurrezione, perché, se non avesse pensato che i morti sarebbero risorti, sarebbe stato vano e superfluo pregare per loro. Ma se credeva che una bella ricompensa attende coloro che muoiono piamente, questo era un pensiero buono e religioso; per questo chiese un sacrificio espiatorio affinché i morti fossero liberi dalle loro colpe”. Questo testo del II libro dei Maccabei ci mostra chiaramente che c'è un mistero di espiazione (un Purgatorio) nella vita futura. Leggi anche Eclo 7, 37.

I Cor 3, 11-15: “Quanto alla fondazione, nessuno può porre altro che ciò che è già stato posto: Gesù Cristo. Ora, se qualcuno costruisce su questo fondamento, con oro, o con argento, o con pietre preziose, con legno, o con fieno, o con paglia, apparirà l'opera di ciascuno. Il giorno (del giudizio) lo dimostrerà. Verrà scoperto dal fuoco; il fuoco dimostrerà quanto vale il lavoro di ogni persona. Se la costruzione regge, il costruttore riceverà la ricompensa. Se prende fuoco, porterà il danno. Si salverà, però, passando in qualche modo per il fire”.

L'Apostolo afferma, dunque, che alcuni, pur edificando la propria vita su Cristo, tuttavia la costruiscono con opere imperfette (paglia, fieno), saranno salvati, ma dovranno passare attraverso il fuoco. Questo è ciò che insegna la Chiesa cattolica: molti si salvano, ma a causa delle loro imperfezioni devono “passare attraverso fire” prima di entrare in Paradiso.

Matteo 12, 32: “Chiunque avrà parlato contro il Figlio dell'uomo sarà perdonato. Se invece parlate contro lo Spirito Santo, non otterrete il perdono né in questo secolo né nel secolo a venire”.

Con questa espressione: “Non otterrai il perdono né in questo secolo né nel secolo a venire”, vediamo che ci sono peccati perdonabili anche nel secolo a venire, cioè nel prossimo mondo. Questo luogo, nell'altro mondo, si chiama Purgatorio.

Matteo 5, 26: “In verità vi dico che non partirete finché non avrete pagato l'ultimo penny”.

Questo non è l'Inferno, dal quale non potete partire; né dal Cielo, luogo di gioia, e non di espiazione; ma dal Purgatorio, unico luogo dove si deve espiare “fino a pagare l'ultimo penny” per le leggere colpe commesse in questa vita.

Apocalisse 21, 27: “Non vi entrerà nulla di profano, né alcuno che pratichi abomini e menzogne, ma soltanto coloro i cui nomi sono scritti nel libro dell'Agnello di life”. Ora, non importa quanto sia puro l'uomo in questo mondo, egli avrà sempre macchie contratte nella sua natura viziata, poiché “il giusto cade sette volte”. Condannarlo all'Inferno per avere piccole debolezze non vuole la bontà di Dio. Donandogli il Cielo lo ostacola immediatamente dall'infinita purezza del Signore. Pertanto, un'espiazione o purgazione è necessaria nella vita successiva, in uno stato chiamato Purgatorio.

Anche la tradizione insegna questa verità, come attestano gli scritti antichi e l'archeologia.

Per comprendere la dottrina del Purgatorio, è necessario sapere che in essa si riconciliano la giustizia e la misericordia divina. Non si può lodare il primo sacrificando il secondo. Dio, che è ricco di misericordia (Efesini 2, 4), è lo stesso Giusto Giudice (II Tm 4, 8), alla cui corte noi tutti compariremo (II Cor 5, 10).

Il sacrificio di Cristo sul Calvario, che si rinnova sull'altare, non vanifica la giustizia divina, ma apre la strada al perdono. Anche questo perdono rientra in un criterio di giustizia. Dio ripagherà ogni persona secondo le sue opere (Matteo 16, 27; Rm 2, 5-8; I Pe 1, 17; Ap 2, 23; Ap 22, 12, ecc).

Molti uomini muoiono e compaiono immediatamente davanti alla Giustissima Corte di Dio e si trovano in condizioni tali da non poter essere condannati all'Inferno, in quanto non sono in peccato mortale, ma, d'altra parte, non sono puri abbastanza per entrare immediatamente nella gloria del Cielo. Né c’era tempo per un pentimento perfetto o abbastanza sofferenza per portarli più a fondo.

Come è certissima la verità che Dio ripagherà ogni persona secondo le sue opere, è certissima l'esistenza del Purgatorio. Grazie a Dio! Lode a Dio!

Dio ci perdona, ma esige dal peccatore perdonato una pena, un'espiazione. Basta leggere i numeri 14, 11. 12. 19. 20-23; Numeri 20, 12; Dt 34, 1-5; II Sam 11, 2-7; II Sam 12, 13-14; Jl 2, 12, ecc.

Il Purgatorio ci purifica dalle punizioni e dalla colpa. È una straordinaria dottrina consolante, perché lì splende il sole della bontà di Dio.

Peccato che il Purgatorio sia presentato solo come luogo di sofferenza e non di gioia, come ci dice san Bernardino de Sena. Il dolore più grande è che, sulla Terra, non abbiamo più amato Dio e ora (in Purgatorio) dobbiamo aspettare un pò per vedere il nostro amato Signore, faccia a faccia. Una cosa è vederlo da lontano e un'altra abbracciarlo.

La radiosa figura del Signore, vista al momento del Giudizio privato, è la nostra consolazione e forza nel Purgatorio. E vedendo Dio, l'anima stessa giudica e si riconosce indegna di entrare direttamente in Cielo.

Il Purgatorio è tempo, l'occasione per purificarsi. È una Scuola d'Amore. Dell'Amore a Dio. Signore, donaci il Purgatorio ora, qui sulla Terra, perché vogliamo amarti intensamente. Come il dolore ci purifica, ci libera...

Vogliamo solo Dio. Solo Lui ci basta.  Diacono Francisco Almeida Araújo.

--

Continua nella parte 2: Viaggio in Paradiso

CHIAVI DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

 


Cuore Immacolato di Maria, deponi nelle mie mani le chiavi d'oro del tuo Purissimo Vaso e conducimi in una delle tue stanze per essere bruciato dalle fiamme dell'Amore del tuo Cuore Materno.

Accendi il fuoco dentro di me per consumarmi in un perpetuo olocausto d'amore. Considerami uno dei tuoi eletti nella Città Mistica di Dio.

Che io attenda con ansia il trionfo del Tuo Cuore Immacolato e il Regno del Sacro Cuore. Amen.


UN APPELLO A TUTTE LE NAZIONI E AL SUO POPOLO FEDELE


MESSAGGIO DI DIO PADRE AL MONDO



Miei amati figli, i più amati della mia Creazione. Io sono il vostro Padre Celeste che vi parla e vi chiama alla conversione. Sarò breve nel mio appello, ma incisivo in ciò che desidero dirvi e avvertirvi di ciò che accadrà se non cambiate idea e persistete a vivere nel peccato come se fosse una cosa normale.

La malvagità dell'uomo non ha limiti, soprattutto quando si lascia abbracciare da Satana stesso, facendo sì che tutto il male diventi più forte e distrugga tutto il bene compiuto dalla Mia mano.

Il peccato corrode come l'acido, bruciando e lacerando tutto ciò che tocca. Le anime degli uomini sono visibili davanti ai miei occhi, tutte piaghe di putrefazione a causa sua; il fetore di queste ferite si diffonde in tutto il creato.

Ci sono così poche anime che combattono ferocemente contro il peccato, quanto vorrei che tutti lottassero per la santità e non per i piaceri del mondo che ogni giorno che passa, sprofondate sempre più nel fango pestilenziale, ma non posso intervenire nel libero arbitrio che ho dato a ogni anima. Perché tu possa cambiare, avviene attraverso la tua scelta.

Molti dicono che sono un Dio di paura e calamità, se mi conoscessero non direbbero tali parole. Sono un Dio d'Amore che ti parla, il tuo stesso Creatore ti parla e ti chiama a pentirti di tutte le tue offese, pensi che in Cielo tutto sia permesso, che il bene e il male siano riconosciuti nella Mia Casa Celeste? No, figli miei, in Cielo tutto è puro e senza alcuna macchia , il più piccolo di loro non può essere alla Mia Presenza.

Il mio amore è così grande che ho mandato il mio unico Figlio, il mio amato e il mio eletto, a morire per te, e tuttavia tu rifiuti la salvezza eterna. Tuttavia, il mio amore per l'umanità non diminuisce; è il tuo amore per me che diminuisce, perché l'amore umano, legato alla debolezza della carne corrotta, è temporaneo; va e viene.

Il mio amore è costante; è ricambiato solo nei momenti di angoscia. Quanto siete tristi per il mio cuore! Mi cercate solo nei momenti di pericolo e dolore. Pensate che io sia un Dio di favori. No, figlioli miei. Io sono Dio, ma allo stesso tempo un Padre che veglia costantemente sui suoi figli affinché non periate eternamente. Sono un Padre alla porta di casa, che aspetta nel cuore della notte che i suoi figli tornino sani e salvi a casa, dove troveranno rifugio, sollievo e cibo fresco per riprendere le forze.

Oh! Amati piccoli, la natura, creata per essere al vostro servizio, a causa dei vostri peccati si rivolta contro di voi ogni giorno. Danneggiate tutto ciò che toccate, e se vi permetto di continuare con le vostre atrocità, non lascerete nulla di sano in esso, e sarete tutti perduti eternamente.

Come Padre, vi avverto del pericolo che affrontate ogni giorno: più vi addentrate nella foresta oscura del peccato, meno possibilità avete di uscirne.


Se desistete dal mio appello tramite i miei messaggeri, un evento astronomico altererà il campo magnetico terrestre, e il suo nucleo tremerà e si espanderà, aprendo la crosta terrestre in grandi crepe che hanno già iniziato ad apparire in tutto il mondo, e che sono solo un avvertimento. Attraverso queste crepe, fuoriuscirà roccia fusa, e attraverso i vulcani sparsi sulla superficie, molti di coloro che dormivano si sveglieranno con grande furia.


Cosa vedi, figlio mio? Racconta ai tuoi fratelli cosa ti sto mostrando.

Messaggero: Sono in piedi fuori dalla Terra, accanto al mio Angelo Custode. Da dove mi trovo, vedo l'intera Terra, e una potente luce del sole raggiunge il pianeta, producendo grandi lampi di luce di vari colori. Sono più visibili ai poli del mondo: sono l'aurora boreale.

 Ma questo fenomeno si verifica in diverse parti del mondo, in luoghi non soggetti a tale anomalia. Il campo magnetico si sposta e si possono vedere le sue spire oscillare da un lato all'altro. Posso vederle perché sono illuminate dall'impatto della luce solare.

Poi, vengo portato a vedere il nucleo terrestre tremare contemporaneamente al campo magnetico, trema e comincia ad espandersi, la superficie del pianeta (sui fondali marini come sulla terraferma) comincia a creparsi in grandi fessure, si verificano terremoti dove prima non c'erano, si vede il risveglio dei vulcani oceanici e terrestri.


L'Anello di Fuoco del Pacifico si infiamma improvvisamente e i vulcani esplodono quasi simultaneamente. Allo stesso modo, sulla costa occidentale del continente americano, dall'Alaska all'Argentina, la terra trema, si spacca e la catena montuosa inizia a fumare, e innumerevoli punti rossi di lava ardente possono essere visti dall'alto, scendendo lungo i pendii delle montagne.

Le città colpite da questo fenomeno furono colte di sorpresa; molte furono inghiottite dalle fenditure, altre furono devastate dalla lava ardente, altre ancora dalle frane causate dalle esplosioni vulcaniche, e altre ancora furono oscurate e ricoperte dalla cenere.

Ora, continuiamo con quello che ho da raccontarti. L'hai descritto molto bene e aggiungerò a quanto hai già detto:

 Invito tutte le nazioni a compiere atti di espiazione per i propri peccati, a digiunare il venerdì, a confessare i propri peccati, a recitare il Santo Rosario, ad andare a Messa e a donare tutte le proprie offerte in riparazione delle offese e degli oltraggi che commettete contro di Me, vostro Dio e Padre Celeste.

Al mio popolo fedele sparso nel mondo , vi invito a essere preparati a sopportare gli eventi più duri che verranno se i vostri fratelli non cambieranno idea e decideranno di continuare a peccare e ad offendermi.

Siate preparati spiritualmente e materialmente. Mettete i vostri beni in una borsa piccola e facile da trasportare, perché molte comunità lontane da Dio saranno colpite dalla sfortuna dei loro peccati. Ma come ai tempi di Sodoma e Gomorra, ho avvertito il mio popolo di abbandonare le città. Prendete poche cose, il più necessario, sufficienti per sopravvivere, e trasferitevi in altre regioni che non sarebbero state toccate dalla mia mano di giustizia.

Allo stesso modo, vi avverto, preparate le vostre anime e siate pronti a lasciare le vostre case, ma non preoccupatevi perché avrete un'altra casa dove i vostri dolori, la vostra stanchezza e il vostro dolore saranno sradicati in abbondanza di grano, latte e miele.

Siate diligenti nella mia richiesta, chiamate tutti alla conversione e non temete, perché io sono sempre con voi. Leggete le Scritture e vedrete che ho sempre accompagnato il mio popolo. Vi amo e vi benedico tutti. Rivolgetevi al rifugio dei Sacri Cuori di mio Figlio Gesù e di mia Figlia Maria. Essi vi guideranno verso un porto sicuro in mezzo alle tempeste. Abbiate fede e vedrete miracoli più grandi di quelli di Mosè.

Vi benedico di nuovo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

20 MAGGIO 2018

GUSTAVO

ANGELI IN AZIONE

 


Santa Teresina del Bambin Gesù diceva a sua sorella Celina il 26 aprile del 1894: Gesù ha posto accanto a te un angelo celeste che sempre veglia su di te. Egli ti porta sulle sue braccia per paura che il tuo piede inciampi contro le pietre. Tu non lo vedi, ma senza dubbio è lui che per venticinque anni ha conservato la tua anima e il tuo candore verginale; è lui che ti allontana dalle occasioni di peccato... Fu lui che ti si mostrò nel sogno misterioso che hai fatto durante la tua infanzia: vedevi un angelo che portava una torcia, camminando dinnanzi al nostro amato padre. Senza dubbio voleva farti conoscere la missione che avresti intrapreso più tardi...

Celina, non temere i tormenti della terra... Il tuo angelo custode ti ricopre con le sue ali e nel tuo cuore riposa Gesù; purezza delle vergini. Gesù dorme e l’angelo resta avvolto nel suo misterioso silenzio. Senza dubbio, essi sono qui con Maria che ti nasconde egualmente sotto il suo manto(30)

Padre ángel Peña O.A.R.


MESSAGGIO N. 2 SAN MICHELE L'ILLUMINAZIONE DELLE COSCIENZE

 


MESSAGGIO N. 2 SAN MICHELE


L'ILLUMINAZIONE DELLE COSCIENZE


Nell'attesa della seconda venuta di Gesù Cristo ci troviamo oggi.

Io, Principe delle Milizie Celesti, San Michele Arcangelo, al suono delle trombe annuncerò l'inizio della grande battaglia tra il bene e il male che inizierà molto presto e l'esercito trionfante leverà l'ancora per salpare verso il Nuovo Millennio.

Essi guideranno il Purgatorio e l'Esercito Militante. Saranno tutti a bordo di quella barca.

I tre eserciti uniti come uno solo avranno la missione di porre fine al male che affligge il mondo, di salvare il maggior numero di anime, di diffondere la buona notizia del secondo avvento di Cristo, e di portare avanti una lotta feroce contro Satana e le sue schiere e contro il falso profeta e l'anticristo per porre fine al regno dell'uomo malvagio, e che i cuori trionfanti di Gesù e Maria possano stabilire la nuova creazione che sarà abitata da innumerevoli anime di tutto il mondo senza distinzione di razza o nazionalità.

Il Signore Gesù ha diversi ovili dove le pecorelle conoscono la Sua voce e sono condotte da Lui in un unico ovile, perché alla fine ci sarà un unico ovile, guidato da Lui.

I predestinati ad abitare il nuovo millennio sono anime scelte da tutta l'eternità per Decreto Divino. Tutto questo è un mistero che non dobbiamo approfondire perché l'Onnipotente ha deciso così.

Gli Angeli e gli Arcangeli che abitano con Dio non possono sapere esattamente cosa sta per accadere; sono solo fedeli alle istruzioni dell'Onnipotente.

Il Figlio di Dio, nel Suo splendore, darà il trionfo del bene sul male e metterà fine alle ingiustizie, alle malvagità, ai genocidi, agli aborti, alle bestemmie, ai sacrilegi che tanto feriscono il Suo Cuore quando vede cosa è diventata questa generazione.

Io, San Michele Arcangelo, tengo l'orologio del tempo che sta per finire e con la mia spada difendo e proteggo il mio esercito militante. Esercito che formo con il permesso del Padre per la lotta finale.

Questo esercito vittorioso è composto da soldati a piedi che sono stati scelti per decreto divino. Non possiamo chiedere perché alcuni lo fanno e altri no, perché mettere in dubbio i decreti di Dio è cadere nell'orgoglio, possiamo solo obbedire con umiltà e dire sia fatto a me secondo la tua volontà.

Non abbiate paura degli eventi. Io, San Michele Arcangelo, vi guiderò e affronterò Satana difendendo il mio esercito di Fedeli. Io sono molto potente e poiché sono umile, obbediente e docile alle istruzioni dell'Altissimo, gli angeli che comando, obbediscono ai miei ordini all'istante.

Al suono delle trombe, la terra tremerà come non mai. I re del mondo vorranno giustificarsi davanti all'Onnipotente con falsi argomenti; ma il Padre non li ascolterà, perché non hanno ascoltato la chiamata alla conversione quando il tempo della Misericordia era aperto agli uomini.

La terribile Ira del Padre cadrà senza pietà e tutti gli abitanti della terra saranno esaminati nelle loro coscienze, i loro peccati passeranno davanti ai loro occhi e sperimenteranno nelle loro anime la presenza di Dio che li giudicherà secondo le loro azioni.

Coloro che hanno preparato la loro anima per questo evento in anticipo, sperimenteranno questa situazione con sollievo e con la conferma dell'amore di Dio, ma coloro che non si sono preparati per questo perché non hanno voluto sentire la voce di Dio, lo sperimenteranno come un evento fatale, che li porterà alla disperazione quando sperimenteranno la giustizia divina.

State in guardia, abitanti della terra! Al suono delle trombe la terra tremerà molto e sarà l'illuminazione delle coscienze e niente sarà più lo stesso.

Gli eletti andranno a salvare le anime predicando il Vangelo di Cristo. E gli uomini malvagi complotteranno la venuta dell'anticristo che sarà esaltato dal mondo. Ma io, San Michele Arcangelo Principe delle Milizie Celesti, vi esorto a preparare le vostre anime.

Non vi abbandonerò! Chiedi la mia protezione e il mio aiuto in ogni momento e io ti proteggerò con la mia spada.

Popolo di Dio, vedrete davanti ai vostri occhi cose mai viste prima, che stupiranno il mondo.

Il falso profeta e l'anticristo faranno grandi miracoli falsi, orchestrati da Satana stesso, ma io, San Michele Arcangelo, istruirò il mio esercito e sarà la battaglia sanguinosa tra il bene e il male; che sarà combattuta davanti agli occhi stupiti degli abitanti della terra.

Gli angeli espulsi dal cielo, trasformati in demoni, popoleranno la terra e usciranno dagli inferi pronti a pervertire l'umanità e a rubare le anime per Satana.

Ma io, il principe della milizia celeste, insieme alla Vergine Maria, darò la battaglia finale contro Satana; e la Vergine gli schiaccerà la testa.

Satana con furore combatterà contro l'esercito di Cristo, e coloro che periranno per la causa di Cristo saranno raccolti dagli Angeli e portati alla presenza di Dio, per asciugare le loro lacrime e renderli degni eredi del Regno futuro.

Non preoccupatevi, esercito militante, Dio è fedele e vi libererà dalle grinfie di Satana.

Non resta che aspettare il suono delle trombe che non tarderà ad arrivare.

Preparate le vostre anime, abitanti della Terra, affinché non siate colti alla sprovvista da questo evento, confidate nella bontà di Dio e nell'Amore che ha per il suo popolo.

"Chi come Dio, nessuno come Dio".

25 luglio 2016 

Gesù in Gennebris - Ven. Anne Catherine Emmerick

 


Secondo le visioni del  

Ven. Anna Caterina Emmerick 


LA VITA DI GESÙ CRISTO E DELLA SUA SANTISSIMA MADRE

(Dalla fine della prima Pasqua alla prigionia di San Giovanni Battista)


Gesù in Gennebris


Gesù si recò a Gennebris per la festa del sabato. Questa città è grande quanto Munster: si trova a circa mezz'ora dall'altura dove si trovava Gesù, verso est, su un pendio con giardini, bagni e luoghi di svago. Il lato da cui veniva Gesù era fortificato con profondi fossati scavati nella roccia. Dopo mezz'ora di cammino, Gesù e i suoi discepoli arrivarono alle mura e alle torri della porta della città. Diversi discepoli dei dintorni erano arrivati lì e erano circa dodici quando entrò in città. Molti farisei, sadducei ed erodiani si erano riuniti per il sabato. Avevano deciso di tendere trappole a Gesù con delle domande e dicevano tra loro che nei piccoli luoghi era difficile farlo perché lì si mostrava più audace, ma che lì, tra loro, non sarebbe stato lo stesso: erano sicuri della loro vittoria. A causa di questo loro atteggiamento, la maggior parte dei presenti rimase in silenzio e non fece alcuna dimostrazione al suo arrivo. Entrò senza timore nella città e i discepoli gli lavarono i piedi in un luogo fuori dalla sinagoga. Gli scribi e i farisei erano riuniti nella sinagoga e accolsero Gesù senza manifestazioni, con finta riverenza. Gli permisero di leggere e spiegare. Gesù lesse e spiegò. Erano i punti 54, 55 e 56 e trattavano di come Dio stabilisce la sua Chiesa; di come vuole edificarla a caro prezzo; di come tutti devono andare a bere l'acqua, e quelli che non hanno soldi, che vadano a mangiare il pane. Si sforzarono di saziare la loro fame nella sinagoga, ma lì non c'era pane, e la parola dalla sua bocca (di Mesfas) doveva completare la sua opera. Nel regno di Oios anche gli stranieri, i pagani, devono lavorare ed essere fruttuosi, se hanno fede. Chiamò i pagani tagliati dal ramo, perché non avevano parte nella discendenza di Mesfas, come i patriarchi. Gesù spiegò tutte queste cose in relazione al suo regno, alla chiesa, al cielo. Paragonò anche i maestri ebrei presenti a cani muti, che non vegliano, ma mangiano, ingrassano e si divertono. Capiva che i Giudei erodiani e i sadducei spiavano e, senza abbaiare, assalivano il popolo e lo stesso pastore. Il suo insegnamento era molto severo e molto opportuno. Per concludere, lesse Mosè, 5, 11-29, della benedizione e della maledizione, da Garizim e Hebal, e molto sui Comandamenti e sulla terra promessa. Tutto si riferiva al regno di Dio. Un erodiano si fece avanti e chiese con molta riverenza quanti sarebbero stati quelli che sarebbero entrati nel suo regno. Con questa domanda volevano metterlo in difficoltà, perché, secondo loro, tutti i circoncisi ne avrebbero fatto parte, mentre secondo Lui aveva parlato di circoncisi e pagani e riprovava molti ebrei. Gesù non rispose direttamente alla domanda, ma insegnò in modo indiretto, arrivando a un punto che rese inutile la domanda. Rispose con altre domande: «Quanti dei Giudei del deserto entrarono nella terra promessa? Forse erano tutti passati attraverso il Giordano? Quanti in realtà avevano posseduto la terra promessa? L'avevano posseduta tutta? Non l'avevano forse posseduta in parte con i pagani? Non erano mai stati cacciati da essa? Disse loro anche che nessuno sarebbe entrato nel suo regno se non attraverso la via stretta e la porta della sposa.

Mi è stato mostrato che questa porta era Maria e la Chiesa, nella quale siamo rinati attraverso il battesimo e dalla quale è nato lo Sposo, affinché Egli ci conducesse alla Chiesa e, attraverso la Chiesa, a Dio. Ha contrapposto l'entrare dalla porta della Sposa all'entrare da una porta laterale. Era un paragone come quello del buon pastore e del mercenario (Giovanni I). Ha ripetuto che solo quella porta era l'ingresso. Le parole di Gesù sulla croce, prima della sua morte, quando nominò Maria, madre di Giovanni, e Giovanni, figlio di Maria, hanno un significato misterioso in relazione a questa rinascita attraverso la morte di Gesù. Quel pomeriggio non poterono rimproverargli nulla e in realtà si erano preparati per la conclusione del sabato.

È una cosa notevole quella che osservo in questi uomini: quando sono insieme, si vantano e sono sicuri che metteranno Gesù in difficoltà con la loro ignoranza, e quando sono in sua presenza, non riescono a dire nulla, si mostrano ammirati e tacciono, in parte per ammirazione e in parte per la rabbia che li domina. Gesù lasciò la sinagoga molto tranquillo e fu condotto a un pranzo con un fariseo, dove nemmeno lì furono in grado di dirgli nulla di riprovevole. Qui raccontò loro una parabola di un certo re che preparò un pranzo e invitò i commensali per una certa ora e a quelli che arrivarono in ritardo non fu permesso di entrare. Da lì andò a casa di un fariseo, conoscente di Andrea: quest'uomo retto aveva difeso i discepoli, tra cui Andrea, che erano stati citati in giudizio dopo la Pasqua. La sua difesa fu efficace. Quest'uomo, vedovo da poco tempo, non era ancora anziano e in seguito si unì ai discepoli. Il suo nome era Dinocus o Dinotus e suo figlio di dodici anni si chiamava Josafat. La sua casa si trovava fuori città, nella parte occidentale. Gesù era entrato in città a mezzogiorno, poiché aveva camminato lungo l'altura di Dothrum più a sud di Gennebris e poi era tornato nello stesso luogo. La casa del fariseo era a ovest e quella di Natanaele a nord, verso la Galilea.

Oggi ho visto che Erode, dopo il colloquio con Giovanni, ha mandato un funzionario a parlare con gentilezza al popolo in rivolta e a dirgli di non temere Giovanni e di tornare tranquilli a casa; che stava bene di salute e veniva trattato bene; che Erode voleva solo averlo più vicino a sé, e che se avessero continuato a protestare avrebbero danneggiato Giovanni stesso e lo avrebbero reso sospetto; che tornassero a casa, perché presto sarebbe ricomparso per battezzare nel Giordano. Come avevano detto anche i messaggeri inviati da Gesù, la gente si disperse, anche se Erode rimase in grande ansia e timore. L'esecuzione degli adulteri a Gerusalemme risvegliò in tutti il ricordo del proprio adulterio e si diceva ad alta voce che aveva fatto arrestare Giovanni perché diceva la verità e sosteneva il diritto, a causa della cui trasgressione erano stati giustiziati quelli di Gerusalemme. Inoltre, si diceva che Gesù, con i suoi prodigi e i suoi insegnamenti, volesse venire al Giordano per insegnare. Era in grande timore pensando che questo avrebbe sollevato ancora di più il popolo e con questa agitazione vide che si tenne una riunione di farisei ed erodiani per vedere come avrebbero potuto fermare Gesù. La conclusione fu quella di mandare otto di loro da Gesù con l'incarico di dirgli gentilmente di fermarsi nell'Alta Galilea e dall'altra parte del mare di Galilea e lì insegnare e compiere prodigi e non passare nel territorio di Erode in Galilea né scendere al Giordano, nella regione del re di Russia. Gli ricordarono il caso di Giovanni, dicendogli che Erode avrebbe potuto facilmente essere costretto a metterlo nella stessa prigione di Giovanni. Questa delegazione partì oggi per l'Alta Galilea.

Il giorno seguente Gesù insegnò nuovamente nella sinagoga, senza particolari contraddizioni, poiché pensavano di assalirlo con domande solo nel pomeriggio. Gesù insegnò su Isafas e Mosè, 5. Si presentò anche l'occasione di insegnare il modo dignitoso di celebrare il sabato e ne parlò a lungo. I malati di questa città non osarono presentarsi per chiedere la guarigione: erano stati talmente spaventati dagli avversari. Gesù parlò nella sinagoga, affinché gli scribi lo ascoltassero, del messaggio che Erode gli aveva inviato: «Quando arriveranno, dite a quelle volpi di portare questo messaggio alla Volpe: che non si preoccupi per Lui e che prosegua e compia il disegno che ha contro Giovanni: che Lui non si fermerà per nessuna considerazione e insegnerà dove avrà voglia di farlo, ovunque, anche a Gerusalemme, se necessario; che Egli compirà la sua missione per renderne conto al Padre celeste. Gli ascoltatori si irritarono grandemente nel sentire queste cose.

Nel pomeriggio Gesù andò con i suoi discepoli dalla casa del fariseo Dinotus a fare una passeggiata e, passando davanti alla porta accanto alla casa di Natanael, entrò Andres e lo chiamò fuori. Natanael presentò a Gesù un suo nipote, un giovane uomo, al quale pensava di affidare l'attività, per poi seguire Gesù, ormai senza preoccupazioni. Credeva che stesse preparando le cose per andare con Gesù da quel momento in poi, seguendolo nel suo viaggio. Dopo questa passeggiata entrarono nella città nella parte dove si trovava la sinagoga. Una dozzina di poveri lavoratori che si erano ammalati sul lavoro o avevano avuto incidenti avevano offerto la guarigione dei loro fratelli del campo delle messe e, nella speranza di una uguale guarigione, erano entrati in città e si erano disposti in fila davanti alla sinagoga per implorare la loro guarigione. Gesù passò in mezzo a loro consolandoli e dicendo loro di avere pazienza ancora per un po'. Ma dietro di loro arrivavano gli scribi irritati perché questi stranieri avevano osato chiedere la salute a Gesù, dato che fino a quel momento erano riusciti a trattenere i malati. Si scagliarono con forza contro questi poveri malati e, fingendo di badare a Gesù, dissero loro di non creare disturbo e ammirazione e di allontanarsi, che Gesù aveva cose più importanti da fare che occuparsi di loro; che non era il momento di conversare con Lui; e poiché i poveri malati non si affrettavano ad andarsene, li cacciarono con la forza.

Nella sinagoga Gesù insegnò il modo di celebrare il sabato. Ne parlava il passo di Isaia che leggiamo oggi. Mentre insegnava, guardò e indicò il profondo fossato che correva intorno alla città, sul cui bordo stavano pascolando gli asini su cui avevano viaggiato. Se uno di questi asini cadesse nel fossato, potreste tirarlo fuori per non farlo morire? Rimasero in silenzio. Chiese se potessero fare lo stesso con un uomo. Rimasero in silenzio. Permettereste che Gesù favorisse il corpo o l'anima nel sabato? È lecito compiere un'opera di misericordia nel sabato? Anche in questo caso rimasero in silenzio. «Dato che tacete, devo concludere che non avete nulla in contrario. Dove sono i malati che hanno chiesto aiuto davanti alla sinagoga? Portateli qui». E poiché non volevano farlo, disse: «Dato che non volete farlo, lo farò io per i miei discepoli». Allora si consultarono tra loro e fecero venire i malati. Questi entrarono in condizioni miserabili; erano dodici, alcuni paralizzati, altri gonfi di idropisia, tanto che alcuni avevano le dita separate le une dalle altre. Ora erano molto contenti, poiché prima erano rimasti estremamente rattristati dal rifiuto degli scribi. Gesù ordinò loro di mettersi in fila. Era commovente vedere come i meno malati lasciavano che i più gravemente colpiti si mettessero davanti e si aiutassero a vicenda affinché Gesù potesse guarirli prima. Gesù scese alcuni gradini e chiamò i primi, che per lo più avevano le braccia in cattivo stato. Gesù pregò su di loro, in silenzio, mentre alzava gli occhi al cielo, e passò la mano sulle braccia malate; poi mosse le dita, le mani e le braccia e disse loro di passare indietro e lodare Dio. Erano guariti. Gli idropici riuscivano a malapena ad avanzare. Gesù pose le mani sulla loro testa e sul loro petto: si sentirono meglio e più forti, e poterono tornare al loro posto. L'acqua uscì in un paio di giorni.

Mentre questo accadeva, si radunò una grande folla di persone e di altri malati che lodavano Dio insieme ai nuovi guariti. L'afflusso era così grande che gli scribi e i farisei, pieni di ira e di rabbia, si allontanarono; alla fine finirono per uscire dalla sinagoga. Gesù allora parlò al popolo della vicinanza del regno, della penitenza e della conversione fino alla conclusione del sabato. Gli scribi, con tutto il loro apparato di domande e di capziose interruzioni, non riuscirono a dire una parola. È davvero una cosa che fa ridere come avessero creduto di mettere Gesù in difficoltà e poi non fossero riusciti a dire nemmeno una parola e avessero perso ogni autorità davanti a Lui, non sapendo nemmeno rispondere a nessuna delle domande che Gesù aveva loro posto.