A che cosa si estende la conoscenza dei principi della Città del bene ? Essa si estende a tutte le verità dell' ordine naturale.1 Per essi il cielo e la terra niente hanno di celato ; e dacché sono confermati in grazia, conoscono la maggior parte delle verità dell'ordine soprannaturale. Noi diciamo \& maggior parte, poiché sino al di del giudizio, in cui il corso dei secoli finirà, gli angeli riceveranno delle nuove comunicazioni intorno al governo del mondo, e in particolare circa la salute dei predestinati.2
Se l’intelligenza dei principi della Città del bene è per essi la sorgente di voluttà ineffabili, essa è per noi un triplice soggetto di consolazione, di tristezza e di speranza; di consolazione, perchè i buoni angeli non si servono della loro intelligenza, se non che nel nostro interesse e quello del nostro Padre celeste. Di tristezza, perchè in Adamo noi possedevamo un’ intelligenza simile alla loro, esente da errore e noi l 'abbiamo perduta. 3 Di speranza, perchè noi la ritroveremo in cielo, e già ne possediamo le primizie negli splendori della fede.
Dalla incorporeità degli angeli nasce la loro agilità. Come essere finito, 1’ angelo non può essere dapertutto nel tempo stesso, ma tale è la rapidità de' suoi movimenti, che equivalgono quasi all' ubiquità. « L’angelo, dice san Tommaso, non è composto di diverse nature, di modo elle il movimento dell’ una impedisca o ritardi il movimento dell’altra; come avviene all 'uomo, in cui il movimento dell’ anima è contenuto dagli organi. Ora dunque, siccome nessun ostacolo lo ritarda nè lo impedisce, l 'essere intellettuale si muove in tutta la pienezza della sua forza. Per lui lo spazio sparisce. Così, i principi della Città del bene possono a un colpo d’ occhio,.essere in un luogo, ed, in un altro colpo d’ occhio, in altro luogo senza durata intermedia.1 Tale è d’altro canto la loro sottigliezza, che i corpi più opachi sono per essi meno di un velo diafano che per i raggi del sole.
Come agilità, la forza degli angeli prende la sua sorgente nell’essenza del loro essere, il quale partecipa più abbondantemente d’ogni altro dell’essenza divina, forza infinita.2 Cosi l’una e l’altra sorpassano tutto ciò che noi conosciamo d’agilità e di forza nella natura, vale a dire che esse sono incalcolabili e si esercitano sul mondo e sull’uomo.
Sul mondo: gli angeli sono quelli che gli imprimono il moto. Tutte le creature materiali, come inerti di loro natura, sono nate per essere messe in movimento dalle creature spirituali, siccome il nostro corpo e l’anima nostra. « È legge della divina sapienza, insegna T angelico dottore, che gli esseri inferiori sieno mossi dagli esseri superiori. Ora la natura materiale essendo inferiore alla natura spirituale, è manifesto eh' essa è posta in movimento da esseri spirituali. Tale è l’insegnamento della filosofia e della fede.1 » Ora, la forza d’impulsione della quale gli angeli sono dotati è cosi grande, che basta un solo per mettere in moto tutti i corpi del sistema planetario; e benché sia ad oriente la sua azione, secondo un’ antica credenza conservata pure presso i pagani, si fa sentire a tutte le parti del globo. Di guisa che lo stesso uomo, la cui mano pone in azione la ruota maestra di un’immensa macchina produce senza cambiar di luogo, il movimento di tutte le ruote secondarie. 2 La conseguenza logica di questa forza d'impulsione è che gli angeli possono spostare i corpi più voluminosi e trasportarli dove vogliono con una tale rapidità che sfugge al calcolo. Secondo sant’Agostino la forza naturale dell'ultimo degli angeli è tale, che tutte le creature corporee e materiali gli obbediscono quanto al moto locale, nella sfera della loro attività, a meno che Iddio o un angelo superiore non vi ponga ostacolo. Se dunque Iddio lo permettesse, un angelo solo trasporterebbe un’intera città da un luogo ad un altro, come hanno fatto per la santa Casa di Loreto trasportata da Nazaret in Dalmazia, e di Dalmazia al luogo ove riceve oggi gli omaggi del mondo cattolico.1 Non solamente gli angeli imprimono il moto al mondo materiale, ma lo conservano, sia impedendo ai demoni di portare la perturbazione nelle leggi che presiedono alla sua armonia, ossia vegliando al mantenimento perpetuo di quelle leggi ammirabili. « Tutta la creazione materiale, dice sant’Àgostino, è amministrata dagli angeli. Perciò nulla impedisce di dire, aggiunge san Tommaso, che gli angeli inferiori sono preposti dalla sapienza divina al governo dei corpi inferiori, e i superiori al governo dei corpi superiori, e in fine, i più elevati, all'adorazione dell'Essere degli esseri. 2 »
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