Dalla prima sino all’ultima tutte le pagine dell’antico e del nuovo Testamento verificano le parole dell'illustre discepolo di san Paolo. Abramo, Lot, Giacobbe, Mosé, Gedeone, Tobia, i Maccabei, la SS. Tergine, san Giuseppe, le sante donne e gli apostoli sono istruiti e diretti da questi spiriti amministratori dell'uomo e del mondo. Noi vedremo che l’angelo custode compie certo con meno splendore, ma non con meno realtà le stesse funzioni rispetto all’anima affidata alla sua sollecitudine. Questa illuminazione cosi potente intorno alla condotta della vita ha luogo in parecchie maniere. Ora l’angelo fortifica l’intelletto dell’uomo, affinchè possa concepire la verità; ora gli presenta immagini sensibili, mediante le quali egli può conoscere la verità, perchè senza di esse non conoscerebbe. A questo modo si conduce l’uomo medesimo nell’ istruirne un altro.1
Si tratta per caso della volontà? È vero che gli angeli, buoni o malvagi, non possono forzare le sue determinazioni, imperocché l’anima resta sempre libera; ma l’esperienza universale insegna quanto le ispirazioni degli angeli buoni e le suggestioni degli angeli cattivi sono efficaci, per condurci al bene come al male. Tanto gli uni che gli altri, traggono gran parte della loro forza dalla potenza che hanno i principi della Città del bene e della Città del male, di agire profondamente sopra i sensi esteriori.
Mercè di essi, i demoni affascinano l'immaginazione con lusinghiere immagini che tolgono al male la sua bruttura, e lo rivestono dell’apparenza di bene; sommuovono tutta la parte inferiore dell’anima e accendono in tal modo la concupiscenza. Al contrario i buoni angeli allontanano le nubi dell’errore e le tenebre delle passioni, riconducono i sensi alla loro natia purezza, e producono come una seconda veduta, mediante cui le cose si presentano agli apprezzamenti dell’anima sotto il vero loro aspetto. In certi casi, gli angeli possono altresì privare l’uomo dell’uso dei suoi sensi, come avvenne agli abitanti di Sodoma. A questa legge si ricollega la lunga serie dei fatti del soprannaturale divino e del soprannaturale satanico, che riempiono gli annali di tutti i popoli, e di cui la ragione non può molto meno spiegare la natura o disconoscere la causa, come non può negarne l'autenticità.1
I Pagani meno ignoranti o meno ostinati neirerrore dei nostri razionalisti moderni, che non avevano inventato ancora il sistema delle leggi immutàbili, proclamano altamente e senza restrizione il libero governo delFuomo e del mondo, mediante le potenze angeliche. Oltre le testimonianze già citate, abbiamo quella di Apuleio. Esso è talmente esplicito, che direbbesi una pagina del libro di Giobbe. « Se, dice egli, è sconveniente per un re di far tutto, e governare tutto da sé medesimo, egli è molto più per Iddio. Per conservar a lui tutta la sua maestà, bisogna dunque credere che egli stia assiso sul suo sublime trono e che governi tutte le parti dell'universo con le potenze celesti. Infatti egli governa il mondo inferiore mediante le loro cure : perciò non gli occorre nè fatica, nè calcoli, cose di cui l'ignoranza o la debolezza dell'uomo hanno bisogno. « Quando dunque il re ed il padre degli esseri che noi non possiamo vedere, fuorché con gli occhi dell'anima, vuol porre in movimento 1* immensa macchina deir universo, risplendente di stelle, fulgida di mille bellezze, regolata dalle sue leggi ei fa, se dirlo è permesso, come facciamo nel momento di una battaglia. Al suono della tromba i soldati, animati dai suoi accenti, si pongono in moto; chi piglia la sua spada, chi il sud scudo; quelli la loro corazza, il loro elmo, i loro stivali; questi inforca il suo cavallo, l'altro attacca i suoi cavalli' alla quadriga, ciascuno con ardore si prepara. I veliti formano le loro file, i capitani fanno la loro ispezione e i cavalieri ne pigliano il comando. Ognuno si occupa del suo ufficio. Ciononostante tutto l'esercito obbedisce ad un sol generale che il re pone alla sua testa.
Cosi avviene lo stesso nel governo delle cose divine ed umane. Sotto gli ordini di un solo capo, ciascuno conosce il suo dovere e lo compie, quantunque esso non conosca la molla segreta che lo fa agire e che questa potenza sfugge agli occhi del corpo. Prendiamo un esempio in un ordine meno elevato. Nell'uomo l’anima è invisibile. Però bisognerebbe essere pazzo per negare che tutto ciò che l’uomo fa, viene da questo principio invisibile. A lui deve la vita umana e la sua sicurezza, i campi' la loro cultura, i frutti il loro uso; le arti il loro esercizio; insomma tutto quel che fa l’uomo. 1 »
Bossuet è stato dunque 1’ eco della fede universale, allorquando ha pronunziato questa magistrale parola: « La subordinazione delle nature create chiede che questo mondo sensibile ed inferiore sia diretto dal superiore ed intelligibile, e la natura corporea dalla natura spirituale. 2
Che l 'uomo dunque se ne ricordi. Come il mondo materiale é governato dalle potenze angeliche, egli stesso é posto sotto l'azione immediata di un angelo buono o malvagio. Non una parola, non una azione, non un minuto nella sua esistenza che non sia influenzato da una o dall'altra di queste potenti creature. Ma è dolce il pensare che il potere dei principi della Città del bene supera quello dei principi della Città del male.
« In Dio, dice l'Angelo delle Scuole, è la sorgente principale di ogni superiorità. Quanto più esse si accostano a Dio, tanto più le creature partecipano di Esso e tanto più sono perfette. Ora, la perfezione più grande, quella che si accosta più di tutto a quella di Dio, appartiene agli esseri che godono di Dio medesimo; tali sono gli angeli buoni. I demoni sono privi di questa perfezione. Ecco perché i buoni angeli sono superiori a loro in potenza, e li tengono soggetti al loro impero. Di qui deriva, come conseguenza, che l 'ultimo degli angeli buoni comanda al primo dei demoni, atteso che la forza divina, alla quale egli partecipa, la vince sulla forza della natura angelica.1 »
Monsignor GAUME
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