domenica 20 dicembre 2020

TRATTATO DELLO SPIRITO SANTO

 


Domma che ha cagionato la divisione del mondo soprannaturale. 

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Venendo agli adulti nati nell'antico paganesimo Egiziani, Assirii, Persi, Greci, Romani, Galli, tutti avevano per sottrarsi all'impero di Satana, la conoscenza essenziale della legge primitiva; la grazia per adempirla o per pentirsi d'averla violata; finalmente il battesimo dì desiderio; il che basta alla salute. Ascoltiamo ancora san Tommaso. Pigliando l'esempio il più decisivo, quello di un selvaggio nato in mezzo alle foreste, e che non ha mai sentito parlare del battesimo, il gran dottore insegna una dottrina seguita da tutta la scuola. Egli dice che: « Se al momento in cui si sveglia la sua ragione, questo selvaggio si volge verso un fine onesto, Iddio gli concede la grazia, e il peccato originale vien cancellato. Se egli non persevera, gli rimane il rimorso, di modo che nell'una e nell'altra ipotesi, questo povero selvaggio, l'ultimo degli esseri umani, non sarà dannato altro che per sua colpa.1 » Tali erano generalmente i mezzi di salute dati ai pagani prima della venuta del Redentore. L'incarnazione, mistero d’infinita misericordia, ha forse reso peggiore la condizione degli infedeli d’oggi di, -posti nelle stesse condizioni di quelli antichi? Chi oserebbe pretenderlo? Da queste spiegazioni derivano rigorosamente ì seguenti corollari. 

Se la maggior parte degli abitanti del globo non hanno mai appartenuto all'impero visibile dello Spirito Santo, o come parla la Teologia, al corpo della Chiesa; nessuno può provare che un solo vi sia stato, o vi sia ancora, nell’impossibilità assoluta di appartenere all'impero invisibile dello Spirito -Santo, che appellasi l'anima della Chiesa, il che basta per essere salvo. La ragione ne è, che se noi conosciamo i mezzi esteriori pei quali Iddio applica agli uomini i meriti del Redentore, gli innumerevoli mezzi interiori ci sfuggono; e noi dobbiamo dire con Giobbe: « Benché voi gli nascondiate nell'intimo del vostro cuore, io so però che voi vi ricordate di tutto ciò che respira. » 

Se, a malgrado questa deduzione, la moltitudine dei sudditi di Satana rimane cosi considerevole, bisogna imputarlo, non a Dio, ma al libero arbitrio dell’uomo. Ora nessuno può provare che Iddio abbia dovuto creare l’uomo impeccabile, o che la maggior parte degli uomini abbiano la volontà seria di salvarsi. 

È bene stabilito che la prescienza di Dio non offende in nulla la liberta dell’uomo, e che Dio non è per niente nel male che l’uomo si è fatto vendendosi al demonio; tanto meno il padre del prodigo nelle vergogne e nelle miserie del suo figlio ribelle. Iddio non é intervenuto se non che per prevenire il male, per contenerlo e per ripararlo. Se il libero arbitrio dell* uomo non vi mettesse ostacoli, la stessa riparazione sorpasserebbe la rovina in profondità ed in estensione. 

Iddio vuole la salute di tutti gli uomini, niunoeccettuato. La salute, è il godimento eterno di Dio mediante la visione beatifica. Iddio lo vuole di una volontà seria, poiché egli riserba eterni supplizi a coloro che non l'avranno raggiunta. Egli ha dunque procurato a tutti gli uomini in tutti i tempi, i mezzi di salvarsi, cosicché nessuno sarà dannato se non per propria colpa. 

Il sapere poi come in certi casi particolari questi mezzi di salute sono applicabili e applicati, quest’è l'incognita del problema. Ora, in domma come in geometria, sciolta o no, l'incognita esiste nondimeno. Una cosa resta dunque matematicamente certa: ed è, che a malgrado delle misteriose tenebre in cui egli ravvolge i secreti della sua misericordia, Iddio, essendo la potenza, la sapienza e la infinita bontà, non farà torto a nessuno. Tale è il soave guanciale su cui dormono in -pace, e la fede del cristiano e la ragione dell'uomo, capace di legare due idee: In pace in idipsum dormiam et requiescam. Dinanzi a questi schiarimenti, per quanto incompleti possano essere, sparisce la difficoltà che abbiamo da risolvere; e con essa l'inquietudine che poteva porre negli spiriti. Niente impedisce dunque di continuare il nostro cammino, e di passare allo studio profondo delle due Città.

Monsignor GAUME

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