Dal Volume 23 - Febbraio 12, 1928
(…) “Figlia mia, (…) prima tu Mi vedevi senza l’eclisse della luce del mio Fiat - Esso stava come rinchiuso dentro di Me -; ora volendo prendere vita in te, ha straripato fuori di Me e bilocandosi ha rinchiusa la mia Umanità dentro la sua luce, e perciò tu senti la mia vita attraverso i riflessi della sua luce. Dunque perché temi che ti lasci? Ora tu devi sapere che la mia Umanità rifece in Essa tutti gli atti respinti dalle creature, che la mia Volontà Divina dandosi a loro voleva che facessero; Io li rifeci tutti e li depositai in Me stesso per formare il suo Regno, aspettando il tempo propizio per uscirli da Me e depositarli nelle creature come fondamento di questo Regno. Se Io non avessi ciò fatto, il Regno della mia Volontà non poteva effettuarsi in mezzo alle creature, perché solo Io come Uomo e Dio potevo supplire all’uomo e ricevere dentro di Me tutto l’operato d’una Volontà Divina, che dovevano ricevere e fare le creature, e per mezzo mio comunicarlo a loro. Perché nell’Eden le due volontà, umana e Divina, restarono come in cagnesco perché l’umana si oppose alla Divina; tutte le altre offese furono come conseguenza; perciò dovetti prima rifare in Me tutti gli atti opposti al Fiat Divino, fargli distendere in Me il suo Regno. Se non riconciliavo queste due volontà in cagnerio, (contrasto) come potevo formare la Redenzione?
Perciò tutto ciò che Io feci sulla terra, il primo atto era di ristabilire l’armonia, l’ordine tra le due volontà per formare il mio Regno; la Redenzione fu conseguenza di questo. E perciò fu necessario togliere le conseguenze del male che aveva prodotto l’umano volere, e quindi diedi rimedi efficacissimi per poi manifestare il gran bene del Regno della mia Volontà. Onde i riflessi della luce di Essa non fanno altro che portarti gli atti che contiene la mia Umanità, per fare che tutto fosse Volontà Divina in te. Perciò sii attenta a seguirla e non temere”.
Dopo ciò stavo seguendo il mio giro nella Creazione per dare al mio Creatore tutti gli omaggi delle Qualità divine che ciascuna cosa creata contiene, ché essendo uscito tutto dal Fiat Divino, di conseguenza ne mantiene la vita, anzi è l’atto primo di ciascuna cosa creata. Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Le cose create non sono mie; come posso dire con diritto: ‘Ti offro gli omaggi della luce del sole, la gloria del cielo stellato’, e via via?” Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù movendosi nel mio interno mi ha detto:
“Figlia mia, chi possiede la mia Volontà e vive in Essa, può con diritto dire: ‘Il sole è mio, il cielo, il mare, tutto è mio, e come mio porto tutto intorno alla Maestà Divina per darle la gloria che ciascuna cosa creata contiene’. Difatti non è forse tutta la Creazione opera del mio Fiat onnipotente? Non scorre la sua vita palpitante, il suo calore vitale, il suo moto incessante che muove tutto, ordina ed armonizza tutto, come se fosse tutta la Creazione un atto solo? Onde chi possiede il mio Voler Divino come vita, cieli, sole, mari e tutto, non sono robe a lei estranee, ma tutto è suo, come tutto è del mio Fiat, perché lei non è altro, col possederlo, che un parto suo che tiene tutti i diritti su tutti i parti di Esso, qual è tutta la Creazione. Quindi con diritto e con verità può dire al suo Creatore: ‘Ti offro tutti gli omaggi della luce del sole con tutti i suoi effetti, simbolo della tua luce eterna, la gloria dell’immensità dei cieli’, e così di tutto il resto.
Il possedere la mia Volontà è vita divina che l’anima svolge nell’anima sua, sicché tutto ciò che da lei esce, contiene potenza, immensità, luce, amore; sentiamo in essa la nostra forza bilocatrice, che bilocandoci mette in attitudine tutte le nostre Qualità divine e come sue Ce le offre come omaggi divini, degne di quel Fiat Divino che sa e può bilocarsi per richiamare la creatura al primo atto della Creazione, quale ‘facciamo l’uomo a nostra immagine e somi-glianza’”.
(Dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta)
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